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Lui & Lei

Buon compleanno amore.


di amupicio
26.07.2015    |    5.273    |    1 7.4
"E' permesso copiare, distribuire e utilizzare comunque il brano nella sua interezza senza modificarlo nemmeno parzialmente mentre è vietato estrarne parti e..."
Buon compleanno amore.
Copyright alla fine del brano.

Enzo: Domani sera potrei invitare a cena Alberto, quel mio amico di cui ti ho parlato tanto, come ti sembra l'idea?
Giulia: Insomma .. un'idea strampalata, è il mio compleanno, pensavo che lo avremmo passato io e te da soli.
E: Appunto, è il TUO compleanno, e tu sei quella a cui piace stare in compagnia, quando sarà il MIO compleanno avremo la mia serata solitaria.
G: Se la metti così per me va bene, però non lo facciamo sentire isolato, sai come sono io in compagnia. Non starmi tutta la sera addosso con la scusa che è la mia festa.
E: Te lo prometto, sarà la tua festa.
G: D'accordo.

Giulia: Le lasagne sono quasi pronte.
Enzo: Stiamo arrivando, cinque minuti e siamo li.
G: C'è la mia torta?
E: Certo che c'è, cosa pensi che me la dimentico?

Enzo: Questo è Alberto e questa è la torta.
Giulia: --
E: Giulia la torta.
G: Piacere io sono Giulia, la moglie di Enzo.
Alberto: Auguri Giulia, tuo marito mi aveva detto di avere una bella moglie e io credevo che si desse delle arie.
G: Così sei venuto a verificare.
E: Giulia la torta.
Enzo e Giulia sono una coppia gioviale, quando passeggiano guardano uomini e donne e fanno commenti sul loro aspetto. Enzo conosce benissimo i gusti della propria moglie ed era certo che Alberto sarebbe piaciuto a Giulia, anche se non credeva di lasciarla a bocca aperta.
A: Sono venuto a verificare e ho scoperto che minimizzava.
E: Io vado a mettere in frigo la torta, mi raccomando non mettiamo in disparte Alberto che è un po' timido.
Si aspettava che gli altri ridessero alla sua battuta ma forse non sapeva che avrebbe assistito ad un riso di complicità.
Durante la cena Giulia sembrava attraversare momenti di grande imbarazzo, restava spesso con la parola a metà e beveva un po' più di quanto mangiava. Dialoghi puliti, nessun ammiccamento ma si capiva che se lo stava scopando con la fantasia. Due volte è corsa in bagno per rimanerci meno di un minuto perché "non si sentiva a posto".
A: Io direi che dovremmo andare giù a prendere l'oggetto.
E: Certo, andiamo a prendere l'oggetto, tu Giulia ci aspetti qua un minuto senza fantasticare troppo che ti ho detto che è roba da poco.
G: Io non mi aspetto niente, sai che va bene anche una caramella se è data con generosità.

E: C'è una variazione di programma.
A: Tuo marito è innamorato.
G: Cosa è successo, non si apre la macchina?
E: Molto peggio, la macchina si apre, si accende e adesso viene con me a prendere il tuo regalo che ho dimenticato in ufficio.
Giulia rideva, sembrava sollevata nel sapere che i due sarebbero andati via per un'ora abbondante.
E: Stai tranquilla non ti facciamo passare la sera ad aspettare. Ci siamo messi d'accordo che Alberto resta a farti compagnia e continua a raccontarti del Nepal.
G: Non dirmi che ne hai ancora? Non vi preoccupate di me, mi sono divertita stasera, posso guardare la TV e mettere a posto la cucina.
Non sembrava cosa da discutere, Enzo ha salutato Alberto e si è diretto alla porta.

A: Hai veramente bisogno di mettere a posto? Posso aiutarti?
G: No grazie, lo farò dopo o forse domani e poi fa tutto la lavatoviglie. L'ho detto per gentilezza ma sono stanca.
A: Se vuoi sdraiarti non ti preoccupare per me, posso guardare la TV e mettere a posto la cucina.
G: Vieni di la con me. Sei amico di Enzo, non penso che ci siano problemi.
A: Certo che no.
G: Sai che se ci provassi glielo racconterei? Ma non stare in piedi, sdraiati anche tu oppure siediti sulla poltrona.
A: Pensavo che avresti bisogno di un massaggio alla schiena.
G: Non dirmi che sei anche massaggiatore?
A: Non proprio, ho fatto un corso amatoriale, almeno so come non fare danni però può essere inutile.
A: Come devo mettermi, così va bene? Le braccia distese o sopra la testa?
Quando, senza dire nulla, Alberto le apre il vestito per mettere a nudo la schiena, Giulia sente un calore nuovo, di tenerezza, di delicata passione, la fantasia si confonde con la realtà e la pervade un senso di pace. Sta iniziando a capire che va tutto bene, che andrà tutto bene.
"Devo toglierlo?", è solo uno sguardo che parla, più veloce e più chiaro delle parole, "lo faccio io", l'altro sguardo conferma che tutto quanto è così perfetto, così armonioso da bloccare i fulmini, da rimandare l'Apocalisse.
Cos'è questa musica? Sono le mani di Alberto sulle sue spalle, calde, precise, sicure si muovono allo stesso ritmo del respiro di lei, accompagnano il sangue che fluisce nella pelle, nelle arterie e sotto le mutandine, a dare calore a tutto quel corpo rilassato, a spurgare la mente di ogni pensiero.
Glielo dirà, glielo diranno, magari insieme questa sera stessa. Giulia non lascerebbe mai suo marito, il suo amore immenso, tutta la sua vita ma adesso la sua vita è questa, un momento che vale tutto, che non si può rompere, non si può lasciar fuggire.
Scorre la musica sulla schiena e sulle anche, delicata sulle braccia, con accenti squillanti sui reni, impetuosa libera dalla fatica le cosce e le sue gambe sono ancora più sensuali. Pensa, cerca di immaginare che cosa prova un uomo mentre le tocca e il pensiero è eccitante. Giulia si piace, qualche volta vorrebbe fare l'amore da sola, vorrebbe stare davanti a se stessa e vedere l'eccitazione del proprio corpo sotto i polpastrelli. E scorre ancora sui glutei e tra le cosce, ancora uno sguardo "sì sono bagnate, vanno tolte".
Dai piedi parte tutta la fatica della giornata, si accumula lo stess e dai piedi si libera la pace e scorre in alto lungo le gambe. Le mani di Alberto sulla pancia l'hanno fatta sentire sua, in buone mani. Non si è chiesta se un buon massaggio debba comprendere il seno, sa solo di volerlo, di sentire la voglia che tracima e di volersi congiungere a lui senza più aspettare.
Fresco e calore. Questo sente Giulia mentre Alberto la penetra, fresco alla fronte e calore sotto le mutandine, che sono finite chissà dove, lanciate sgarbatamente per gioco da qualche parte. E' esattamente come lo aveva immaginato, bello, dolce, sicuro. La musica, il pianista con il suo pianoforte, accordato con precisione. Giulia immagina se stessa mentre divarica le gambe, mentre inarca la schiena per andargli incontro, mentre lo stringe con le caviglie. per arrivare sontuosamente all'ultima fragorosa battuta.

Enzo: Scusate se ho tardato, ho pensato che eravate entrambi in ottima compagnia e l'ho presa con calma.
Giulia: --
Alberto: Certo, siamo stati bene, non devi scusarti.
E: Tesoro però con quella faccia mi fai sentire in colpa, va tutto bene?
G: Sì certo, bene. Sono solo in ansia per il mio regalo.
E: Non capisco.
G: Il regalo di compleanno, m'hai promesso che me lo avresti dato stasera.
E: Ah! Ero convinto che ti fosse piaciuto.
G: E' stato un pensiero meraviglioso.
E: Buon compleanno amore mio.

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