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Lui & Lei

Claudia, parte 1°


di bull44
30.07.2011    |    25.757    |    0 7.5
"Sono molto bagnata e non fatico a inserirmela nalla topa..."
Claudia è una new entry fra le lettrici che mi hanno contattato per provare ad essere dominate.
Ha 27 anni, abita a Varese e insegna al mattino presso una scuola privata, al pomeriggio due volte alla settimana da ripetizioni ad un ragazzo suo vicino di casa.
Convive con un uomo più grande di lei, molto serio e posato con il quale ha un ottimo rapporto, ma che non so se riesce a soddisfare le sue fantasie erotiche.
Le ho inviato per mail e fatto compilare il questionario sexy che invio a tutte le lettrici che vogliono provare forti emozioni e in base alle risposte sulle sue preferenze sessuali, desideri e fantasie non realizzate, ho iniziato a darle ordini.
Ha subito accettato e da brava schiavetta mi relaziona su quello che fa.
La prima richiesta è stata quella di andare al lavoro in mini e senza intimo e di masturbarsi a metà giornata.
Ecco la sua prima mail:

Padron Gladius,
non ho voluto perdere tempo, anche perchè già questa mattina, quando ho visto che mi avevi risposto, mi sono subito sentita su di giri.
Sono andata in bagno con un grosso pennarello nero, quello che di solito si usa per scrivere sui pacchi.
mi sono seduta sulla tazza, ho sollevato la gonna e ho allargato le gambe; poi l'ho introdotto dentro.
non era del diametro giusto (non pensare male di me, ma un pennarello non è proprio largo), però come ti ho detto ero della giusta predisposizione e, agendo sulla "frequenza", sono riuscita a venire.


Gli altri ordini che le ho impartito sono diventati sempre più spinti e li ha eseguiti a casa quando era libera e senza il fidanzato.


Padrone,
Purtroppo non ti ho informato di un particolare non da poco, vale a dire che la mia taglia di reggiseno non è neppure una seconda.
Il giochino con il cordino non funziona, ho provato a legarmi le tette come mi hai ordinato ma non ci sono riuscita; detto questo, non ho comunque disatteso i tuoi ordini.
mi sono spogliata completamente e mi sono procurata tre candele.
Ne ho accesa una e, sdraiata sul letto, mi sono fatta cadere delle gocce sul capezzolo sinistro; doloroso, ma goccia dopo goccia mi fa meno male.
Passo al destro e ripeto l'operazione, tempo di riprendere fiato e, come mi hai ordinato, con un rossetto disegno un cuore sulla mia topa che è già depilata, non ho avuto bisogno di intervenire.
Una volta definito il disegno, con la stessa candela lo riempio con la cera, la prima goccia è come una puntura, mi sfugge un leggero lamento; poi mi mordo le labbra e proseguo nell'operazione.
Terminata, spengo la candela e introduco l'altra estremità, quella senza stoppino, in bocca; non me lo hai secificato ma ho bisogno che la candela sia un minimo lubrificata.
Nel frattempo, raccolgo le gambe al petto e con la punta del dito comincio a stimolarmi il buchetto,quando lo stesso dito è entrato e uscito qualche volta, tolgo la candela di bocca e la accosto al buco del culo.
Un colpo secco ed è dentro, poi, con la mano, le faccio percorrere ancora qualche centimetro.
Non è la prima volta per me, tuttavia era un po' che non facevo l'esperienza; sempre sul letto distendo le gambe e recupero un'altra candela.
Sono molto bagnata e non fatico a inserirmela nalla topa.
va giù bene, così prendo la terza che fatica un po' di più, ma finalmente entra anche lei, sempre nella figa.
Mi sento decisamente "piena", ogni movimento porta le candele ad urtarsi tra loro e a cambiare posizione.
prendo tra le mani le candele che ho davanti e, lentamente, le porto a ruotare su loro stesse.
Lo sfregamento tra loro le porta, seppur in minima maniera, ad allontanarsi e a avvicinarsi, creando dentro di me un'enormità di sensazioni. allargo sempre di più le gambe per facilitare il movimento, sentendo che non durerò a lungo.
Senza motivo, penso che mio fratello ha le chiavi di casa e come reagirebbe se entrasse in quel momento e mi vedesse così... ancora qualche movimento, poi vengo abbondantemente.
Non sfilo le candele, non faccio nulla, aspetto solo di calmarmi un pochino, quando il fiatone rallenta prendo nuovamente in mano le estremità delle candele,e questa volta agisco tra loro come se fossero delle forbici.
le allargo, le avvicino; dentro di me si replica lo stesso movimento, ulteriormente stimolato da quella nel culo.
sono estremamente eccitata, e anche questo volta non duro molto, anche se ho il tempo di godermi fino in fondo questa esperienza.
vengo ancora.


Eccomi Padron Gladius
Queste prova mi è costata molto, come ti ho già accennato.
mi sono spogliata completamente e ho aperto l'acqua della vasca, ho messo la mano sotto l'acqua, come sempre faccio quando devo fare il bagno e testare la temperatura, e ho realizzato che sarebbe stata solo acqua fredda.
ho rabbrividito in anticipo.
Mentre la vasca si riempiva mi sono pinzata i capezzoli e le grandi labbra con le mollette da bucato.
L'esperienza è sempre dolorosa, ma non mi è nuova e so che dopo pochi secondi il corpo si abitua e non fa più male.
nel frattempo si è riempita la vasca, così entro dentro.
Considera che io ho problemi ad entrare nel mare anche in piena estate, figuriamoci ora che l'acqua è completamente fredda.
metto dentro un piede, poi l'altro,mi sento quasi svenire.
prendo coraggio e mi immergo totalmente.
Lo shock è enorme, mi sembra che il cuore smetta di battere per un istante,riprendo fiato con fatica, sento il corpo ricoprirsi di pelle d'oca.
Aspetto qualche minuto, cercando di abituarmi alla temperatura, e effettivamente dopo un po' sembra di stare meglio,tolgo la molletta ad un capezzolo, che è durissimo, per il freddo e non solo.
La rimetto ed eseguo la stessa operazione anche con l'altro.
ho un orologio in bagno, con cui sto cronometrando i cinque minuti,tolgo e metto ancora qualche volta, fino a quando, finalmente, non scadono i 5 minuti,esco e mi avvolgo nell'accappatoio (non mi pare fosse proibito).
Prendo il ghiacciolo da frigo e lo passo sotto l'acqua (voglio evitare che rimanga incollato, non sarebbe il caso!) e mi sposto in camera da letto.
Sul letto, mi infilo il ghiacciolo nella figa,già era molto stretta per l'acqua fredda, ora l'inserzione diventa molto dolorosa. sento questa massa fredda che entra dentro di me, mi manca di nuovo il fiato.
Prendo la candela e me la infilo nel culo,anche questo non è un piacere, ma almeno non è fredda.
Accendo l'altra candela e tolgo la molletta dal seno destro. quando la cera è sufficientemente sciolta la accosto al capezzolo e lo ricopro; il contrasto caldo freddo è doloroso, mi fa male.
Quando è ricoperto di cera rimetto la molletta, poi faccio lo stesso con l'altro, il corpo ormai si è abituato, mi fa meno male.
Dopo che ho rimesso entrambe le mollette, con la cera disegno una striscia sul mio petto, fino ad arrivare al clitoride.
Qui il fatto di avere la pelle ancora un po' umida mi favorisce, la cera ci cade sopra e sfrigola come il burro in padella.
Arrivo fino al clitoride, e lì ci lascio cadere un'ultima goccia.
fa male, non oso oltre, sento il ghiacciolo, il contatto con l'interno del mio corpo l'ha reso più morbido, così lo tolgo.
prendo la banana e la inserisco dentro di me.
L'interno della mia vagina è praticamente anestetizzato dal freddo, subito sento poco, la muovo poco a poco, fino a quando non mi riprendo un pochino.
Mi scaldo a poco a poco, fino a quando non mi sento di nuovo in "temperatura", a quel punto estraggo la banana e la sbuccio.
Ne ho scelta appositamente una un po' acerba affinchè non sia troppo molle (se si rompe dentro sono casini): ne inserisco un'estremità dentro di me, poi, quando sento che è arrivata a fondo, la giro e ne inserisco l'altra metà.
La estraggo e me la mangio. è molto pregna dei miei odori, ho una sensazione strana. mi sembra di leccare una donna, ma al gusto di banana.
Mi tocco il clitoride mentre mangio, lo strizzo e lo accarezzo con un polpastrello.
Quando ho finito la banana mi inserisco delle dita dentro.
sono già parecchio eccitata, non ho bisogno di stimolarmi troppo; inserisco dentro un dito dopo l'altro, ma quando arrivo a tre smetto, perche' vengo.
mi tolgo la candela dal culo, le mollette dai capezzoli a vado a farmi una doccia.
calda, questa volta, credo sia meritata.


Padrone, ho eseguito la prima delle due prove che mi hai ordinato stamattina.
Mi sono spogliata sul letto e ho preso ad accarezzarmi, mi piace toccarmi con la punta delle unghie per stuzzicare delicatamente la pelle.
Mi accarezzo i capezzoli e la pancia, sono le mie zone maggiormente erogene.
Quando sono sufficientemente calda prendo il telefonino, l'ho inserito dentro un piccolo sacchetto di plastica (voglio poterlo ancora usare dopo!) e lo metto dentro. non è facile farlo entrare, non è sagomato per quello, ma piano piano riesco a spingerlo dentro di me.
Quando me lo sento completamente dentro prendo il cordless di casa e compongo il numero, è una sensazione molto strana, mi sento vibrare da dentro.
Mi sdraio con le gambe allargate e mi tocco il clitoride con la punto dell'indice, disegnando dei piccoli cerchi.
Il telefonino esaurisce la prima serie di vibrazioni, così premo il tasto di ripetizione di chiamata,ancora sensazioni dentro di me, e la mia mano si muove sempre più svelta.
Alla terza chiamata riesco a venire, inarcando la schiena per il piacere, mi abbandono sul letto, mentre il telefonino continua a vibrare; stacco la comunicazione dal telefono fisso e riprendo fiato, poi estraggo il telefonino.
Il sacchetto di plastica è completamente bagnato.
ti farò sapere quando eseguirò anche l'altra prova.


Padrone,
ho eseguito l'ultimo compito che mi mancava.
ho preso una bottiglia di birra, l'ho lavata e l'ho appoggiata su una sedia, ho preso poi un pezzo di scottex e, imbevuto d'olio, l'ho passato attorno al collo, in modo da lubrificarla un pochino, poi mi sono spogliata e mi sono posizionata sopra la bottiglia.
Ho accostato le mie labbra all'imboccatura del collo e me la sono lasciata scivolare dentro, la posizione era innaturale, perchè per far questo dovevo tenere le gambe parzialmente flesse, così mi sono raddrizzata.
La bottiglia, lentamente, è fuoriuscita, ho preso fiato e mi sono nuovamente calata, cercando di fare qualcosa di più.
ancora dentro per qualche momento, poi nuovamente fuori.
ho eseguito per due o tre volte questo movimento, poi sono passata al culo.
Come sai, non è la prima volta che mi metto qualcosa dentro, però l'ano ha un'elasticità diversa dalla topa, così quando la bottiglia è entrata, da sola non ne usciva.
l'ho fatta uscire guidandomi con la mano, poi lh' rimessa dentro.
Ho eseguito tre quattro volte, poi l'ho lasciata dentro e ho preso l'ovetto vibrante di cui di avevo parlato.
Sempre a cavalcioni della sedia, e quindi con il collo della bottiglia ben piantato dentro il mio culo, mi sono inserita l'ovetto e, con il telecomando, ho giocato con le intensità.
piano
forte
piano 
forte
forte
piano
forte
piano forte

sono venuta.
grazie.
spero di sentirti presto....

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