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Lui & Lei

Comunione del letto


di majal1985
15.05.2013    |    19.190    |    0 9.0
"Armato di santa pazienza mi presentai in chiesa assieme ai miei genitori..."
L'anno scorso di questi giorni era in programma la comunione di mio cugino. Un occasione per rompersi le palle tra vecchie zie e bambini urlanti. Ovviamente a questo appuntamento non si poteva mancare. Armato di santa pazienza mi presentai in chiesa assieme ai miei genitori. La funzione durò un'eternità. Il prete non la faceva più finita di parlare del valore della famiglia e di tutte queste cose che a suo modo di vedere si stanno perdendo. Dopo le foto di rito, dove i sorrisi impagliati sono la regola, finalmente si arrivò al ristorante dove era in programma l'abbuffata. Con svogliatezza mai vista, dopo essermi fatto un paio di aperitivi andai a sedermi accanto a mia cugina di 20 anni più grande di me. Tra un bicchiere ed una portata la confusione aumentava esponenzialmente. I bambini sempre più stanchi non facevano altro che picchiarsi mentre tra gli adulti il tasso alcolemico sempre più alto faceva aumentare il tono di voce e la voglia di parlare di tutti. In questa situazione da film di terza categoria io pensavo ai cazzi miei ed ogni tanto guardavo la scollatura di mia cugina o lo spacco della sua gonna. Sinceramente non avevo mai fatto pensieri sconci su di lei, in quanto la vedevo molto più grande di me ed un po' mi intimoriva. Poi essendo rimasta vedova con una figlia piccolissima da crescere si era sviluppato in me uno spirito di pietà ne suoi confronti. Ma quel giorno avevo cominciato a vederla anzi guardarla come una donna con tutti i crismi. In quel periodo avevo cominciato a concentrare la mia l'attenzione sulle cosiddette Milf, era diventato un sogno erotico. Guardavo con molta attenzione le amiche di mia madre, le professoresse all''università e tutte le donne sopra ai 40 anni che mi si presentavano davanti.
Complice questa situazione cominciai a scrutare mia cugina, che era tutto sommato una bella donna formosa con la pelle bianca piena di lenticcini ed una folta chioma rossa, che, come dice sempre mia nonna prima di sposarsi, aveva fatto girar la testa a molti uomini. Lei dopo un po' si accorse delle mie occhiate che si facevano sempre più frequenti. Credo che tutto ciò le facesse piacere. Addirittura con la scusa del caldo si alzò leggermente la gonna. Ero ormai su di giri. Ma sapendo che non sarebbe mai successo nulla ed essendo arrivati alla fine del pranzo decisi di andare a casa per spararmi un bel segone in tutta tranquillità. Annuncia a tutti la mia dipartita e quando proprio me ne stavo andando, mia cugina mi chiese se la potevo accompagnarla a casa, visto che non aveva la macchina e le era venuto un gran mal di testa. Il mio cuore cominciò a battere all'impazzata. Le mani sudavano e balbettavo come un idiota di 15 anni. Il percorso dal ristorante a casa sua durò una ventina di minuti nei quali mi disse che sua figlia, rimasta al ristorante assieme agli altri bambini, una volta finito il pranzo sarebbe andata giocare con i cugini a casa dei nonni. Questa affermazione mi sembrò strana ma pensavo che sicuramente mi stavo sparando un mega viaggio mentale. Una volta arrivati davanti casa sua mi chiese se volevo salire per un caffè visto che non l'avevamo preso al ristorante. Sulle scale si tolse i tacchi dicendo che non ne poteva più di quel male ai piedi. Entrati nel soggiorno mi disse che voleva mettersi comoda perché quel vestito le stava un po' stretto e non si sentiva a suo agio. Mi chiese se molto gentilmente potevo calarle la cerniera dell'abito. Non credevo ai miei occhi. Mia cugina stava facendo la gatta con me. Non sapevo cosa fare. Cominci ad esaudire la sua richiesta. La cerniera le arrivava quasi fino al culo. Una volta espletata la sua richiesta mi si presentava una visione paradisiaca: la pelle bianca della sua schiena. Avendo perso ormai ogni freno decisi di dare una bacio alle sue lentiggini, pensai che al max si sarebbe girata e mi avrebbe tirato uno schiaffo. Al mio primo bacio tutto questo non successe. Anzi lei indietreggiò verso di me, sfiorando il mio uccello ormai duro come una pietra con il suo culo. Lei sfilai così il vestito. Rimase in mutande visto che non portava il reggiseno. I baci sulla schiena si moltiplicarono e con le mani le palpavo le tette miracolosamente sode visto che aveva quasi 45 anni. Lei dal canto suo cominciò ad accarezzarmi il cazzo da prima sopra i pantaloni e poi infilò la mano dentro. Stavamo così in piedi. Io che le palpavo le tette e le leccavo la schiena e lei che mi faceva una lentissima sega. Questa momento duro tantissimo. Ormai non ce la facevamo più, volevamo andare oltre. Mi slacciai i pantaloni e dopo averla spinta contro il muro, la misi a 90 gradi e cominci a scoparla da dietro. Lei dava il ritmo col suo bacino, un ritmo prima lento e poi forsennato. Io nel frattempo continuavo a palparla ovunque con una mano e mentre l'altra era vicino alla sua bocca. Le piaceva leccare e succhiare le mie dita. Nel giro di qualche minuto le scaricai tutta la mia passione dentro di lei, sapevo che non correvo alcuno pericolo visto che non poteva avere più figli. Restammo incollati ancora per qualche minuto ma sentivo che lei non era ancora sazia. Mi prese così per mano e mi scortò nella sua stanza. Mi fece accomodare sul letto e si inginocchiò tra le mie gambe cominciando un fantastico pompino. Dopo un po' decise che era venuta la volta di scopare nuovamente, ma questa volta doveva esser lei a dominarmi. Si mise a cavalcioni su di me per un tempo indeterminato. Potevo veder la sua faccia contrarsi dal piacere e il suo magnifico seno ballare al movimento dei miei colpi. Come la volta precedente voleva leccarmi le dita. Una volta venuta decise di finirmi come aveva iniziato e così scaricai la mia passione nella sua bocca. Restammo abbracciati una ventina di minuti e poi mi disse che forse era meglio andare a prendere il caffè promesso. Arrivato a casa non potevo credere a quello che mi era successo. Un mese dopo incontrai per caso mia cugina mentre entrambi stavamo facendo jogging lungo una strada di campagna poco frequentata. La sua tenuta da corsa tutta aderente ed il sudore che le colava sul seno risvegliò immediatamente i miei sensi. Lei se ne accorse immediatamente e così ci incamminammo verso un casolare abbandonato. Lì appoggiati ad un albero ci siamo accoppiati velocemente come due animali e poi siamo andati via di corsa senza dire nulla. Purtroppo da quel giorno non ci sono stati incontri di questo genere anche se di occasioni ce ne sarebbero state. Chissà magari in futuro...
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