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Lui & Lei

Domenica al Mare


di lisagarl
04.10.2011    |    42.834    |    4 9.3
"Ritornai astringerlo e segarlo, -luigi prova a scoparmi in acqua - ci abbracciammo e spostai il piccolo pezzetto di stoffa me lo strusciai sulla fica, ..."
Domenica mattina con il mio Luigi andammo al mare come solito. arrivati sfoggio il mio ultimo costume, tutto color panna: una minuscola mutandina a fascia con poca stoffa nella parte dietro lasciandomi scoperto quasi tutto il culetto, il triangolino nella parte di sopra riesce a contenere solo le aureole, Luigi mi dice.
-non credi che sia un po’ troppo osé,
-ma dai, vedi che in spiaggia, vi è di tutto, vedi quella ha il perizoma...
Trovammo i miei che già da un’ora erano in spiaggia, mio padre nel vedermi strabuzzò gli occhi in senso di eccitazione e rabbia. dovevo spalmarmi la crema di protezione ma non trovavo Luigi.
Si propose mio padre di farlo e con immenso piacere lo lasciai fare; era un esperto, una miriade di volte lo aveva fatto, quindi niente di male, ma sapendo il rapporto che ci lega, faceva effetto e come... difatti notai subito un’erezione che cercava di non dare a vedere.
-mi sbalordisce sempre amore mio,
-ti piace il costume papi
Ci bisogno di chiedermelo,
-si hai ragione metti a riposo l’arma non è il caso ora, oppure vai in cabina con mamma e soddisfarti
-vorrei andarci con te. Magari ma non sarà possibile.
Il ritorno di Luigi ci fece tornare alla realtà, mio padre per nascondere l’erezione si sdraiò sul lettino, noi andammo a fare il primo bagno, ci allontanammo parecchio dalla riva, chiesi a Luigi di prendermi sulle spalle volevo fare un tuffo, mi accontentò, salii e dopo mi diede lo slancio per tuffarmi, nel tornare su, urtai il suo pacco, con mia sorpresa lo trovai abbastanza duretto, allungai la mano dentro il pantaloncino, e lo strinsi.
- Lisa, ci possono vedere,
- Sì ma aspetta voglio provare una cosa mai fatta, prendimi sulle spalle riproviamo con il tuffo - lasciai la presa e salii di nuovo sulle spalle.
Mi tuffai di nuovo e questa volta ben preparata mi fermai in apnea sul suo pacco, presi in bocca il cazzo ben duro liberato in precedenza; lui rimasi di stucco, iniziai a pompare in apnea, una cosa indescrivibile, purtroppo non resistetti dovetti tornare a prendere aria.
- Formidabile Lisa, ma come ti passano per la mente certe acrobazie.
-quando di mezzo c'e il cazzo, ci s’inventano mille cose...
Ritornai astringerlo e segarlo,
-luigi prova a scoparmi in acqua - ci abbracciammo e spostai il piccolo pezzetto di stoffa me lo strusciai sulla fica, dandomi un piccolo slancio me lo infilai tutto dentro,
-cavolo che sensazioni amore
Troppo bello mi piace; cavolo come ho fatto a non pensarci prima a provare simili sensazioni forse la paura di essere scoperti l’eccitazione della cosa nuova mi fece partire per bene, ma purtroppo Luigi non seppe resistere più di tanto, mi disse:
-amore, eccomi neanche il tempo di terminare la frase che mi riempi la fica di sperma, sentirmi spruzzare dentro mi fa eccitare molto, ma la delusione di aver già terminato la cosa mi rattristiva.
-amore scusami questa è sta una sorpresa per me non ho resistito, ma ti prometto che questa sera ti farò divertire un casino credimi, andiamo a casa mia i miei sono partiti, come tu sai quindi tutta la casa a nostra disposizione.
Questa proposta allentò la rabbia, ci facemmo una lunga nuotata, sentivo lo sperma fuoriuscire dalla fica, tornammo a riva e ci sdraiammo al sole.
Dopo una mezzoretta non sentivo più il calore del sole, nel aprire gli occhi mi trovai di fronte mio zio.
-ciao Luigi, ciao Lisa come state?
-bene, sei da solo?
-certo chi vuoi che sia, tua zia ormai è finita, propongo un giro con il mio nuovo gommone.
Io non risposi, ma Luigi subito scoraggiò la cosa dicendo.
-no io soffro il mal di mare neanche a pensarlo,
-si certo il mio amore preferisce le alte vette, (aggiunsi io)
-Lisa dai vieni tu, ora chiamo anche tuo padre se vuole aggregarsi, ci facciamo un giro andiamo in un posto, dove l’acqua è verde limpidissima,
Vanno amore non c'e problema, ora vado al chiosco vedo se c'e Antonio, ci facciamo la solita partitina a poker.
Mio padre diede buca anche lui, mi lasciai convincere nell’andare.
-zio vaio piano e che sia solo una gita promettimelo, conoscendo il tipo poteva farsi mille pensieri,
-ma certo, Lisa ci mancherebbe, lo sai che zio non pretende mai, le propone, poi chissà mai mettere fine alla provvidenza,
Arrivammo al gommone,
-cazzo zio all’anima del gommone, questa è una nave,
-ti piace?
-si bella ti sarà costata un occhio della faccia,
-vieni te la faccio visitare, scendemmo sotto e vi era un piccolo anglo con divanetto, bella davvero, ritornammo su e tirata sull’angora prendemmo il largo.
Urlai diverse volte dicendogli di fare piano, era trascorso diverso tempo, arrivammo in un posto incantevole, ai piedi di una montagna gettammo, l'angora e lui mi propose di fare dei tuffi da sopra la barca, incantevole irresistibile provare quell’acqua, pareva sporcarla tuffandosi, lui per primo, lo seguii nuotammo a lungo, sarà stata alta almeno 10 metri, ma troppo chiara e pulita che era si vedevano lo scoglio sul fondo, ritornai in barca, lo zio mi aveva preceduto scendendo la scaletta, un leggero freddino mi stava prendendo, zio prese dell’asciugamano riposti nella stiva, e me li passo stringendomeli addosso e asciugandomi, indossando il costume a mutandina potei notare un certo bozzo, ma cercai di non farci caso.
-ora tiro su l’angora e ci spostiamo verso li, qui c'e troppo vento per prendere il sole a prua -. ci trovammo in mare aperto molto distante, chiesi l’ora e lui mi rispose dicendomi,
-non è trascorsa neanche un’oretta, tanto Luigi se sta giocando non ci fa caso quindi goditi questa bella gita, vedi che mare calmo piatto pulito, qui non ci vengono mai, hanno paura sono troppo distanti dalla riva, qui solo chi ha certe barche può approdare, ora ti mostro una cosa, tirò fuori da un cassetto un binocolo, iniziò a spezzonare verso la costa.
poco dopo mi disse, guarda verso la dopo una piccola ricerca, trovai il luogo che mi aveva indicato, una spiaggia nudista, in acqua vi erano diversa coppia abbracciata, pensai a prima quando avevo fatto sesso con Luigi, con mia sorpresa vi erano anche omosessuale, difatti dietro a degli scogli una coppia stava dandosi sfogo in un sessantanove, non vi nascondo una certa eccitazione, ma tentai di calmarmi porgendo il binocolo allo zio e dicendo di volermi sdraiare ad asciugarmi per bene e prendere un po’ di sole.
Ci mettemmo a prua e dopo un po’ sentii la sua mano poggiarsi sulla mia.
-lisa sei incantevole, i raggi di sole si rispecchiano nei tuoi occhi,
Il porco ci sapeva fare, sapeva mettere le parole al posto giusto. poco dopo mi diede un bacio sulla guancia, non ricevendo mie proteste attese un paio di secondi e tornò all’attacco baciandomi sulle labbra; risposi inevitabilmente, sentii la sua lingua invadermi la bocca, non sapevo che fare, l’eccitazione della veloce scopata con Luigi mi era rimasta dentro, il suo randello che ben conoscevo mi faceva venire una certa aquilina.
-zio non si era detto solo gita, e poi avevamo un patto non ricordi’
-certo che ricordo io le promesse le mantengo, ma se entrambi lo vogliamo che male ci sia.
-ma come che ma fa, sono fidanzata, lui mi aspetta in spiaggia,
-ma quello sta pensando a giocare, e poi sa che è tuo zio quindi minimamente penserà a male, dai
E dicendomi questo mi strinse, tornammo in cabina e arrivati nel salotto, mi strinse liberandomi il seno, subito dopo prese a leccarmelo, leggermente sdraiata portola mano alla patatina masturbandomi, contemporaneamente leccava il seno e mi sditalinava, poco dopo ci baciammo e allungai la mano liberando il bel cazzone, la presi subito in bocca iniziando un laborioso pompino.
Il cazzo divenne durissimo, le vene lo segnavano, volle leccarmi la fica, temetti un attimo, non l’avevo lavata dalla spruzzata di sperma di luigi; mi fece sdraiare e alzate le gambe prese a leccarmi.
-hai sempre un buon sapore Lisa,
-scusami zio ma devo dirti una cosa, sai stamane in acqua con Luigi abbiamo fatto, diciamo una sveltina capisci, quindi mi è venuto dentro... scusami se non te lo detto prima.
-a ecco mi pareva si sentire un profumino diverso, sarà più piacevole leccartela -
si tuffo con la testa tra le gambe ei zio un'ispezione a fondo, mi leccava e spesso assaggiava la consistenza del mio ano, il contatto della lingua me lo ammorbidiva, prese a infilarci un paio di dita, a un certo punto aveva due dita nel culetto due nella fica e con il pollice mi titillava il clito.
Ormai diventa duro come un cazzetto, iniziai a venire sbrodolando tutto, i primi spruzzino si umori li raccolse con la lingua e subito dopo ingoio, zio è un grande scopatore, sa come trattare una donna, ora ero talmente presa che non capivo più nulla.
Avvicinò il cazzo alla bocca e dopo averlo per bene bagnato, me lo puntò direttamente dietro, tenendomi le gambe alzate, me lo infilò quasi di brutto, nel culetto, non me lo aspettavo, credevo che volesse la micina.
Una volta tutto dentro iniziò a pistonarmi di brutto, m’inculava alla grande, cambiammo posizione, ora lui era sdraiato ed io ci salii sopra, lo presi in mano e melo guidai dentro la fica, volevo sentirmelo per bene.
Quella posizione dandogli le spalle mi entra tutto e mi fa partire, lui voleva che lo rimettessi dietro ma volevo gustarmelo un’in fica, mentre salivo e scendevo pensai alla scopata di prima con Luigi, non ci sono paragoni poverino il mio amore.
poco dopo cambiai, me lo puntai al culetto accontentando la sue voglie, con la mano prese cura della fica, mi masturbava e inculava, nel frattempo io mi strizzavo le tette, un nuovo piacere mi stava prendendo, difatti una lunga spruzzata di umori fini sul pavimento, non dava cenni di cedimento, con il cazzo ben piantato nel culetto ci mettemmo a pecorina, poggiai le mani sul divanetto e da dietro riprese a pistonarmi.
Spesso tirava fuori e me lo puntava alla fica, ma il suo forellino preferito restava sempre il culetto; difatti ritornò li, pistonandomi per bene. ormai le volte che ero venuta non lo ricordavo più, stando in quella posizione portai la mano sulla fica torturandomela; quando veniva tutto dentro mi sentivo il cazzo all’ombelico, le gambe non mi reggevano, mi fece metter in ginocchio sul divanetto e mostrando il culetto verso su riprese a incularmi.
Entrò in sintonia movimento di bacino e inculata sua a momenti, svenivo per il troppo piacere procurato, quella posizione era la sua preferita, con le mani, teneva larghe le chiappe e con tutto il corpo si abbatteva sul mio forellino, infilandomi in tutta la lunghezza, il suo cazzo.
Venni ancora e poi ancora, quando stava per venire, mi chiese, dove volevo che mi riempisse, ebbi un attimo di esitazione nel decidere, ma poi preferii la bocca, mi misi in ginocchio davanti a quell’idolo e prendendolo in bocca iniziai a pomparlo di brutto.
Un misto di umori personali mi fece girare la testa, un paio di leccata bel messe a segno e m’imbratto la faccia e bocca, tentai di ingoiare il più possibile, ma la potenza degli spruzzi mi fecero desistere nel tenerlo ben serrato in bocca, lo ripulii per bene, fino all’ultima goccia, sfiniti entrambi, ci sedemmo sul divanetto, mi strinse a se dicendomi.
-sei insuperabile Lisa, di donne ne ho avute tante ma come te nessuna è riuscita far mi godere così.
Tirò fuori da un cassetto dei clinex e prendendone diversi me li passò sulla faccia, lo fermai dicendogli - aspetta zio non posso far perdere queste gocce -; difatti passai il dito e le raccolsi portandomele alla bocca.
-cazzo lisa sei insuperabile, voglio sorprenderti - con la lingua me la passo sulla faccia laccandosi il suo stesso sperma,
-zio, siamo dei veri depravati, che ne pensi.
-nel sesso non ci sono limiti ricordatelo, se una cosa si vuole, si fa.

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