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Il cane e la padrona


di crowley71
10.05.2016    |    56.337    |    10 9.0
"Comunque, anche se l’occasione è strana, mi presento: sono Anna, sono medico ed ho lo studio qui vicino»..."
Premessa: nomi, luoghi e situazioni descritti nel racconto sono puramente frutto di fantasia. Era una tiepida giornata primaverile, Paolo stava, come ogni mattina, percorrendo il viale alberato del parco cittadino: adorava tenersi in forma con qualche chilometro di corsa ogni giorno. Anna, la giovane e bella dottoressa, aveva lo studio nei pressi del parco cittadino ed era anche lei amante dello sport, del podismo in particolare e ogni mattina praticava un po’ di jogging con il suo cane, un piccolo volpino che aveva chiamato, chissà perché, Viagra.
Il viale era ben ombreggiato, la temperatura gradevole e Paolo stava avanzando a passo veloce, non proprio di corsa. In quel momento Anna era ferma per riposarsi prima di riprendere la corsa: il cane Viagra correva su e giù per il viale guardando Anna e abbaiando. Proprio in quell’attimo passa Paolo, incurante della presenza del cane: d’altra parte che paura può fare un piccolo volpino? Nel momento in cui passa Paolo, il piccolo animale si sposta verso di lui, abbaia e saltando lo morde…. all’interno della coscia. Paolo cade, e si porta la mano alla ferita causata dal morso del cane che, spaventato dalla caduta di Paolo, corre verso Anna.
Anna aveva già visto tutto e si era già avvicinata al luogo del piccolo incidente. I pantaloncini di Paolo, che nel frattempo si era alzato e si stava tamponando con un fazzoletto nella zona del morso, erano un po’ sporchi del sangue della ferita. Anna arriva, mortificata e spaventata per l’accaduto e si presenta a Paolo, offrendosi di accompagnarlo presso il suo studio medico per un controllo, pur essendo chiaramente solo una ferita superficiale.
Paolo aveva un bel fisico asciutto, muscoloso al punto giusto, senza eccessi, abbronzato. Anna aveva anche lei un bel fisico curato, lunghi capelli neri e occhi verdi, abbronzatura appena accennata: lo sguardo tra i due diceva già molto.
«E’ meglio controllare quel morso, sono davvero dispiaciuta il mio cane non aveva mai morso nessuno. Comunque, anche se l’occasione è strana, mi presento: sono Anna, sono medico ed ho lo studio qui vicino». Sentendo ciò, Paolo fa altrettanto, si presenta e raggiunge con Anna lo studio. Anna apre la porta dello studio,si mette il camice e invita Paolo a togliersi il pantaloncino, tra l’altro strappato dal cane. Paolo si sfila il pantalone, rimanendo con il solo slip. Anna si avvicina a Paolo con una boccetta di alcool, cotone e una crema lenitiva per la pelle. «Chiedo scusa, potrebbe bruciare un pochino», dice Anna avvicinando la mano all’interno coscia e iniziando e frizionare la pelle di Paolo. L’occhio di Anna cade sullo slip: anche questo aveva una macchia di sangue. Preoccupata che il morso potesse aver preso anche la zona genitale, invita Paolo ad abbassare anche lo slip.
Il morso del cane era sotto l’area genitale ma Anna vuole, giustamente essendo medico,controllare bene.
Paolo osserva la mano di Anna che prende con una mano il pene, ormai semi eretto a causa dello strofinamento della mano in quella zona dell’interno coscia molto sensibile, e con l’altra controlla i testicoli, per accertarsi che non siano stati lesi.
Il tocco della mano di Anna provocano, ovviamente, una vistosa erezione: Paolo è molto imbarazzato, ma non certamente dispiaciuto. A questo punto Anna constata che è tutto a posto: guarda Paolo e dice: «Dato che il mio Viagra ha causato tutti questi guai con la sua bocca, voglio essere io a rimediare con la mia» e, detto fatto, inizia a leccare il pene di Paolo che, incredulo, si gode quel delicato trattamento “curativo”.
Qualche delicato tocco di lingua e Anna prende interamente in bocca il membro di Paolo, ormai in estasi. La bocca muoveva su e giù lungo l’asta e la mano massaggiava i testicoli.
Paolo non riesce a credere a quel che gli è accaduto: prima il morso, poi il paradiso…
Ma quanto era brava Anna con la bocca! Paolo in quel momento raggiunge l’orgasmo nella bocca di Anna, la quale beve tutto il seme. Visibilmente soddisfatto, Paolo guarda Anna: è davvero bellissima… Quei capelli lunghi neri, gli occhi verdi, le labbra appena coperte da un filo di lucidalabbra che durante il rapporto era andato via. Anna si toglie il camice: sotto indossava solo reggiseno e mutandine. Guardando Paolo esclama: «Bene, è tutto a posto: cosa ne dici di “ricambiare”?» Detto ciò Anna si sfila reggiseno mutandine, rimanendo nuda davanti a Paolo che, ovviamente, non disdegna affatto l’occasione. Anna si accomoda sulla poltrona, apre le gambe ed invita Paolo a leccarle la vagina.
Paolo si inginocchia e guarda quella passerina così bella, pelosa ma curata, le labbra semi aperte dalle dita di Anna che entravano un pochino per invitare la lingua di Paolo a fare altrettanto. Paolo si avvicina, bacia il ciuffetto di peli pubici di Anna, guarda quella meraviglia che aveva sotto gli occhi e inizia a leccarla, lentamente, molto lentamente e contemporaneamente con un dito, poi con due la masturba,leccando un po’ il clitoride e un po’ inserendo tutta la lingua tra le “tenere ali” di quella bellissima “farfallina”.
Due dita dentro, la lingua a stuzzicare il clitoride e Anna, veramente eccitatissima, chiede a Paolo: «Dietro… voglio un dito dietro!». Senza smettere con la lingua, Paolo la accontenta subito… Un orgasmo di Anna accontenta anche la “sete” di Paolo.
Paolo e Anna, soddisfatti, si guardano e si abbracciano, baciandosi ancora un po’. Uno sguardo intenso e Paolo prende tra le mani un piede di Anna ed inizia a leccarlo; la stessa cosa con l’altro: baciava e leccava i bellissimi piedi di Anna che lo guarda.
«Dai Paolo, lascia che i miei piedi ti ringrazino della cura che hai loro dedicata, andiamo sul divano». Paolo si distende sul divano, e così anche Anna, che porta i suoi delicati piedini al pene di Paolo, eccitatissimo. Preso tra i piedini di Anna, dopo pochi movimenti delicati, il membro di Paolo “esplode”… In quel momento, il cagnolino abbaia: “Viagra” aveva assistito a tutta la scena: Anna, ancora nuda, lo solleva tra le braccia, lo accarezza e lo bacia sulla piccola testa dicendogli: «Grazie a te oggi ho passato una bellissima giornata, una giornata davvero eccitante»
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