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Lui & Lei

L'amico di famiglia ( la versione di lei )


di 4occhi
28.06.2015    |    9.372    |    5 9.0
"Non sapeva se sarebbe cambiato qualcosa tra loro, ma quella notte di sesso le aveva dato la consapevolezza del proprio corpo e del tipo di uomo che voleva per..."
Il sesso fatto con consapevolezza dà un grande potere di libertà alle donne peccato che purtroppo molte siano ancora delle svuotacoglioni per una manica di ominidi pseudoamici. Lo dedico alle donne con "le palle".


Si conoscevano da quando lei aveva dieci anni, le loro famiglie divennero amiche, lui era più grande di lei di otto anni ed era stato sempre molto protettivo nei suoi confronti benché non ci fossero legami di parentela: quando c’erano le feste comandate scherzava sempre, la teneva con sé quando c’erano amici suoi più grandi, per il suo compleanno si ricordava di regalarle un fiore. Lo chiamava Cesco accorciando il suo nome. Insomma una presenza positiva costante nel tempo.
Al suo diciottesimo compleanno, si presentava come una bellissima ragazza, slanciata, lunghissimi capelli neri lisci che le arrivavano fino al sedere, un volto nel quale due impressionanti occhi azzurri facevano da padroni. Un’innocenza che purtroppo, come spesso accade , attirava gli essere più stronzi del creato, così un amico del fratello le fece una corte serrata, parole dolci, fiori, lui era bello e muscoloso, lei si perse e dopo alcuni inviti andati a vuoto, accettò di accompagnarlo al mare durante un weekend…Lei sapeva che avrebbe fatto l’amore, avrebbe perso la sua verginità con l’uomo più figo che aveva mai visto e che era innamorato…era tutta eccitata, si era confidata con le sue amiche che le avevano dato tutte le dritte possibili per una notte d’amore e goduria! Arrivarono alla casa di lui, si sistemarono e cenarono da soli…poi l’incubo ebbe inizio: la prese senza un minimo di dolcezza e zero preliminari, glielo mise dentro senza tanti pensieri, un dolore acuto, ... due spinte, una strizzatina alle tette e in pochi minuti tutto era già finito. Che schifo! Era questo che aveva atteso con ansia e trepidazione? Lei si alzò e andò in bagno per pulirsi dal sangue. Lui dormiva pesantemente, il pene moscio sporco tra le gambe, distrutto come se avesse scalato una montagna…che delusione.
Lacrime copiose le riempirono gli occhi…si sedette sul bordo della vasca a piangere, le mani sulla faccia…cosa aveva fatto? Come aveva potuto sbagliarsi così ? Doveva riflettere, cosa poteva fare? Voleva sparire, andare via da quella casa e da quell’essere inutile. Chi la poteva aiutare?...Cercò di calmarsi e si assicurò che la belva dormisse profondamente…Cesco!! Era a Genova da amici, lui l’avrebbe aiutata…Dio, che vergogna! Cosa avrebbe pensato di lei, la conosceva da sempre e la considerava una ragazza con la testa sulle spalle…che cazzata immensa aveva fatto! Lo conosceva da così poco tempo e si era bevuta tutte le sue stronzate…
…’Rispondi, ti prego…’, “Si, ciao Gattina cosa vuoi a quest’ora della sera, sono a cena da amici”…fece un bel respiro e gli raccontò solo che aveva litigato con Gianni e che voleva tornare a casa, che non sapeva come fare…”Arrivo subito, tu prepara la tua roba che vieni via con me”… Grande Cesco, poteva sempre contare su di lui, infatti preciso arrivò venti minuti dopo.
Lei si era rivestita velocemente ma la borsa era ancora in camera, andò lì per prenderla, lui la seguì, quando capì che lui aveva impiegato un secondo per capire cosa era successo, vide il sangue sulle lenzuola…Cristo, aveva fatto sesso per la prima volta con un decerebrato che russava sonoramente…Lui si fermò pieno di rabbia ma lei lo fermò, era stufa, voleva solo andarsene e non avere più a che fare con l’essere in questione, lui per tranquillizzarla disse : “Lasciagli un biglietto, non ti preoccupare, quando si sveglierà e non ti troverà se ne farà una ragione”. Se ne andarono che era già l’una di notte, non voleva tornare a casa dai suoi, le avrebbero fatto il terzo grado vedendola arrivare prima del tempo…, stava vagliando le possibili amiche quando : “ Stanotte stai da me”.
Il pensiero di passare una notte nel “covo” di Francesco la fece sorridere, forse aveva dei programmi pure quella notte e lei glieli aveva fatti saltare…provò un senso di rivincita, era sempre stata un po’ gelosa delle sue avventure. Si sapeva che era un dongiovanni, pieno di donne ma discreto all’inverosimile, infatti nessuno sapeva cosa combinava realmente. Vedeva le sue mani sul volante, belle, lunghe dita...le braccia abbronzate, leggermente pelose, lo guardò di sbieco per non farsi beccare e restò senza fiato : Francesco. Non lo aveva mai guardato in quel modo, era proprio bello…che cavolo aveva!!? Insomma, ok, addio verginità ma guardare Cesco in quel modo, le mancava di avere la bava alla bocca !! Però che bel vedere, era mozzafiato: la camicia leggermente aperta mostrava una leggera peluria nera…trasudava virilità, chissà come sarebbe stato nudo… Arrossì di colpo, sperando che lui non si fosse accorto, girò lo sguardo al finestrino…In due ore di viaggio non si dissero nulla, musica di sottofondo e una tensione che lei sentiva crescere dentro di sé…sentiva la presenza di Cesco, il suo respiro, aveva tutti i sensi all’erta…
Arrivati all’ appartamento lui la fece accomodare in salone, ‘che casa stupen..’ non fece in tempo a pensare che si ritrovò tra le braccia di lui, stretta, la faccia sul petto, le stringeva la schiena. Si girò appena e lasciò un bacio sulla pelle libera tra i lembi della camicia e gli strinse le braccia alla vita. Il suo odore, il suo sapore…lo leccò, poi col viso spostò il tessuto e arrivò al capezzolo, scuro…la lingua lo titillò, lo avvolse e lo succhiò…’mm, che bello’, lui gemeva e la lasciava fare. Si staccarono un po’ e lei con le mani aprì la camicia e gli baciò tutte e due i capezzoli, gli accarezzava il petto, era famelica: lo ciucciava, gli lasciava scie di saliva…”mm..che buon sapore hai!”, non riuciva a smettere, alzò il viso a guardarlo ma lui si catapultò sulla sua bocca, argh!, ‘Da brividi’…giocare con le sue labbra, la sua lingua entrò diretta a cercare la sua…gli prese il volto tra le braccia , erano avvinghiati…lasciò fare Cesco, che gli strappò di dosso la camicetta e fu felice quando si abbassò sul suo seno, vide le sue mani prenderlo e sfiorare i capezzoli, la sua lingua la lambiva tutta…aveva voglia di spogliarlo. Cercò di arrivare ai pantaloni e li slacciò, lui fermandosi la guardò…non l’aveva mai guardata così, “Cesco ti voglio nudo davanti a me, ti prego…” , lo vide sospirare e sorridere, “Tutto quello che vuoi Sara…” , l’aveva chiamata per nome!
Si sfilò tutto restando in deshabillé, era fantastico, depilato laggiù, le mancava il fiato: una pazzesca erezione svettava tra le sue gambe ma lei non tentennò e lo guardò apertamente sorridendo, si passò la lingua sulle labbra e si buttò in ginocchio davanti al suo membro. Lo voleva in bocca, voleva assaggiarlo, non lo aveva mai fatto e ora al diavolo! Non aveva più remore...lo guardò a cercare un consenso che arrivò dalle sue mani sulla testa, le accarezzava i capelli e lentamente la avvicinava al suo cazzo. Lo prese con la mano destra e gli leccò la cappella, ‘mm…salata’, lo assaporava leccandolo come un gelato poi lo infilò in bocca, quanto poteva…prese a succhiarlo, dentro e fuori, si sentiva vorace…mise la mano sinistra sui testicoli, li accarezzava…poi di colpo si sentì sollevare, “Ora tocca a me!” le disse, lei si lasciò trasportare fino al letto baciandolo sul collo, sulle labbra…era felice…la depose giù, “sono troppo vestita…”, lo vide ammiccare e attaccare i suoi jeans che in un attimo sparirono con le sue mutandine…si scoprì audace e vogliosa, aprì le gambe e si sfiorò il pelo con le mani, lui gliele prese e le spostò sui seni, “Toccati..” , poi lo vide scendere, appoggiare la bocca sulla passera…ohh! Era il paradiso!! Si sentiva aprire, esplorare, leccare…si sfregò i capezzoli, il piacere era indicibile. Si lasciò andare a qualcosa che montava dentro di lei, lui la penetrò con le dita, non ce la faceva piùùù…urlò il suo orgasmo e si stese sfinita sul materasso…
Si sentiva viva, libera…lui la raggiunse e si stese al suo fianco, “Cesco…grazie” ,
si guardarono intensamente, “E’ solo l’inizio Gattina mia…” . Lei capì di volerlo più di qualsiasi altra cosa, lo voleva quasi da aver male là in basso, come se reclamasse di essere riempita…” Prendimi, fallo con me..” e lui non se lo fece ripetere, il tempo di infilarsi un preservativo e le salì sopra allargandole le gambe, e lo sentì appoggiare alla fessura il suo pene, entrò piano piano…gli morse una spalla, lo sentì riempirla e credeva di non poter sopportare di più quando lui iniziò a muoversi…pazza…pazza…lo assecondò nei movimenti, gli disse parole dolcissime, lo baciò finché sentì arrivare i primi spasmi dell’orgasmo, lo sentì roteare i fianchi così da stimolarle il clitoride ad ogni movimento. Alla fine tutto il suo corpo venne travolto da un’ondata di calore, lanciò un grido ansimante lo sentì gemere, grugnire riversando il suo seme dentro di lei. Sconvolta rimase ferma ad ascoltare l’ansimo di Cesco che era fermo su di lei.
Sesso. Avevano fatto sesso. Non erano amici, gli amici non fanno sesso. Non loro due. Quindi cos’era Francesco per lei ora? Il suo amante, il suo compagno di letto…e mentre pensava, lui si era già alzato a togliersi il preservativo pieno, a pulirsi, poi aspettò che si stendesse di nuovo accanto. Lo abbracciò, non le importava del domani, ora era suo. Non c’era bisogno di parole. Dormirono un po’, poi decise di toccarlo, si abbassò e guardandolo bene da vicino gli accarezzò il pene, le cosce, la pancia, il petto…sorpresa!!
Lui stava sorridendo e la baciò, “Secondo round!” , ‘cosa intendeva?’ si lasciò prendere le gambe che mise di sbieco sul suo corpo, sotto la sua passera sentì il pene di Cesco posizionarsi e inserirsi, “Ah!”, iniziò e scoparla di lato, riusciva a baciarla, ad accarezzarle il seno e il clitoride…lo sentiva dentro tutto e sentiva di essere il centro delle sue attenzioni, più veloce, lo sentiva gemere, ansimare sempre più…oh cristo|! Poi lui la sorprese ancora, lo sentì sgusciare fuori e lo vide sdraiarsi e portarla sopra di lui, “Cavalcami”, lei si mise su di lui a cavalcioni, e in un momento, bagnata com’era, lo riprese dentro di sé, ‘cavolo!’. Era proprio grosso, tutte le volte se lo sentiva imponente sfregarsi internamente…era una sensazione meravigliosa. ‘Godiamocela’. Iniziò a muovere il bacino, ondeggiava, sentì le dita di Cesco afferrarla per i fianchi ma lei voleva fare da sola, così gli prese le mani e le portò sopra la sua testa e lì le tenne mentre lo montava, lo guardava mentre se lo prendeva sempre più duro, accelerò, lo trascinò con sé in un orgasmo devastante…lo sentì ruggire, mentre la spostava per sborrarle sulla pancia…un attimo dopo si lasciò andare su di lui e lo baciò sul collo. Restarono così, con i volti vicini, lei lo baciò sul naso…”Fare tutto questo con te è stato la cosa più bella e naturale per me, grazie” , lo vide strabuzzare gli occhi, era sorpreso…lei era sorpresa di se stessa. Si stese e si addormentò. L’aveva scopato con una foga che non pensava di avere. Non sapeva se sarebbe cambiato qualcosa tra loro, ma quella notte di sesso le aveva dato la consapevolezza del proprio corpo e del tipo di uomo che voleva per sé, fisso o solo per una notte, non avrebbe accettato compromessi. La gattina era diventata una tigre.
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