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Lucia svezza un ragazzino


di bull44
13.01.2010    |    107.165    |    1 8.1
"Quando sentii il cazzo irrigidirsi me lo tolsi di bocca e lo feci venire..."
Mi chiamo Lucia, ho 23 anni e mi reputo una bella ragazza, con lunghe gambe, un seno sodo e un culetto a mandolino.S ono un po’ esibizionista e mi piace indossare abiti aderenti, minigonne vertiginose, camicette sbottonate per mettere in evidenza le mie tette.
Non sono una fanatica del sesso ma quando si presenta l’occasione e c’è il feeling giusto con l’uomo non mi tiro certo indietro; ho fatto l’amore in svariati posti, dalla macchina alla spiaggia e naturalmente in casa.
Questa primavera, mentre assistevo ad una partita di calcio in cui era impegnato il fratello di 17anni di una mia amica, ho notato che Edoardo, il fratellino, tutte le volte che passava davanti a me, più che interessarsi alla palla sbirciava le mie gambe. Essendo io seduta su un gradino piuttosto alto e indossando una minigonna molto corta lasciavo intravvedere buona parte delle cosce. Indossavo inoltre un top senza spalline e non portando i reggiseno i miei capezzoli erano ben visibili Spinta da uno strano impulso, ogni volta che il ragazzo passava davanti a me, allargavo le gambe, mettendo in mostra il mio piccolissimo perizoma nero e mi passavo lascivamete la lingua sulle labbra.
Alla fine della partita mi sono avvicinata all’uscita degli spogliatoi e, dal momento che la sorella voleva andare in giro con altri compagni, ho chiesto ad Edoardo se voleva un passaggio.
E’ rimasto un attimo interdetto poi ha annuito senza parlare. Sono salita in macchina facendo ben attenzione a far salire al massimo la mini, il mio perizoma era perfettamente in vista.
Senza chiedere dove dovessi portarlo sono partita ed ho iniziato a parlargli
-Ho visto che durante la partita guardavi sempre le mie gambe, ti piacciono?
Eduardo avvampò, deglutì e poi –si molto, sono bellissime.
-Bene allora se vuoi puoi toccarle.
La sua mano sinistra si appoggiò subito sul mio ginocchio quasi tremando
-Non essere timido, giochiamo a acqua e fuoco, adesso è acqua ma se risali sarà fuoco, bravo fuochino, fuochino..
La sua mano era arrivata all’attaccatura delle cosce, la mia figa era già zuppa, Edoardo, non più timoroso appoggiò la mano sul perizoma.
-Bravo, adesso che sei vicino al fuoco facciamo un altro giochino.
Mi ero portata con la macchina in una stradina sterrata, al di fuori del centro abitato.
Parcheggiai, tolsi la mano di Eduardo dalle mie gambe.
–Adesso scendiamo, ma viso che hai la patta dei pantaloni bella gonfia, mentre scendi apri la cerniera e tira fuori l’uccello.
Io scesi dalla mia parte, mi appoggia al bagagliaio, arrotolai la mini sui fianchi, abbassai il top scoprendo le tette mentre il ragazzo si teneva in mano un cazzo durissimo. Ero praticamente nuda davanti ad un ragazzino con l’uccello con una erezione incredibile.
-Se vuoi puoi toccarmi e leccarmi le tette, ma mentre lo fai ti devi fare una sega.
In un attimo la sua bocca fu sui miei capezzoli una mano sull’altra tetta e iniziò una furiosa masturbazione che lo portò in pochissimo tempo a venire.
-Bravo, adesso che ti sei scaricato voglio che mi lecchi la figa, poi ti farò tornare duro.
Con inesperienza Edo avvicinò la lingua al mio inguine, io lo afferrai per i capelli e lo spinsi fra le cosce. La sua lingua iniziò con furia a leccarmi e succhiarmi mentre il suo cazzo riprese immediatamente vigore.
Anch’io non ci misi molto a raggiungere l’orgasmo, quindi mi inginocchiai davanti a lui, cominciai a toccargli e leccargli le palle, segandolo piano piano con l’altra mano. Quando capii che era di nuovo arra patissimo cominciai a leccargli la cappella, mi infilai il cazzo in bocca e gli feci un favoloso pompino.
Quando sentii il cazzo irrigidirsi me lo tolsi di bocca e lo feci venire. Sborrò una quantità incredibile di sperma per terra e quasi cadde per lo stravolgimento.
-Bene, se non farai parola con nessuno di quanto è successo potrai ancora leccarmi e farti succhiare, e quando compirai il 18° compleanno mi farò scopare da te e magari ti regalerò il mio culetto ancora vergine.
Da allora una volta alla settimana vado a prenderlo all’allenameto, spero che arrivi presto il suo compleanno.

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