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Lui & Lei

Monique, in una notte buia a tempestosa


di mike63x
12.08.2016    |    5.961    |    4 9.6
"Non sarebbe facile spiegare una situazione del genere alle forze dell’ordine… Si sta già accarezzando, percepisco i suoi movimenti lenti e sensuali, il suo..."
È agosto, ma a guardare il cielo non si direbbe. Lo vedo scuro, tenebroso, ed a Monique che sta distesa sul divano posteriore della mia monovolume deve sembrare ancora più buio.
I vetri oscurati la proteggono da sguardi indiscreti, e la penombra rende la sua presenza ancora più eccitante.
Non ce ne sarebbe bisogno, quasi mi scoppia nei pantaloni mentre guido.
Lei indossa solo un bellissimo completino in pizzo, che le ho regalato per l’occasione.
Le ho dedicato un racconto che le è piaciuto moltissimo, ed ha deciso di premiarmi così.
Mi ha contattato e mi ha detto; realizziamo la tua fantasia.
Così sono passato a prenderla.
Quasi non l’ho nemmeno vista in volto quando è salita direttamente sui sedili posteriori. Si è sfilata di dosso il miniabito che nascondeva a stento il suo corpo, e si è distesa nella semi oscurità. Il completino le sta che è una meraviglia, ma il merito è del suo corpo!
Parto, lei comincia a parlarmi. Sentire la sua voce echeggiare nella mia auto mi eccita ancora di più. I fattori si moltiplicano, ma devo stare calmo e attento nella guida. Non sarebbe facile spiegare una situazione del genere alle forze dell’ordine…
Si sta già accarezzando, percepisco i suoi movimenti lenti e sensuali, il suo respiro, i suoi profumi che inondano l’abitacolo. “Sul tappetino c’è una borsetta” le dico, “aprila”.
Soddisfatta ne estrae alcuni giochini. Un plug anale e uno stimolatore per il clitoride.
Il plug è corto, ma tozzo, con una buona circonferenza. Si siede dietro il mio sedile, mi passa le braccia nude intorno al collo. La sua pelle mi sfiora… poi avvicina il plug alla mia bocca! Lo vuole lubrificato da me!
“Succhialo, porco, come fosse il cazzo che sta per incularmi” mi dice ansimante “ma prima lecca le mie dita che mi preparo il culetto”.
Obbedisco come un cagnolino, le sue dita mi scopano la bocca, per poi sparire nel suo buchino, mentre il plug prende il loro posto facendomi quasi soffocare. Guido con un plug anale in bocca… da non credere. Per fortuna le sue dita non le bastano, quindi recupera il plug e lentamente ci si siede sopra. Geme, ed io impazzisco. Sto guidando da cinque minuti, e già mi sembra un’eternità! Come d’accordo proseguo sulle strade di paese in paese, vedere passare le case abitate da gente ignara aumenta la sua eccitazione. Ai semafori i pedoni passano troppo veloci, preoccupati dal temporale in arrivo. Le prime gocce cadono come sassate sul parabrezza. Il ronzio dello stimolatore si sente a malapena, ma i suoi gemiti si fanno sempre più possenti. Sono le 20, ma sembra mezzanotte. Per fortuna. Eccoci finalmente vicino all’argine del fiume. Poco più in là uno spiazzo dove sono soliti giocare i bambini, ma la giornata li terrà lontani. Parcheggio in mezzo allo spiazzo. Qualche albero ci nasconde alla vista delle altre auto che sfrecciano verso i loro garage. Dall’altra parte il fiume, già gonfio dalle piogge che devono essere cadute in abbondanza in quota.
Gonfio come il mio cazzo… che finalmente può uscire dagli abiti!
Mi spoglio, mi giro a guardarla. È come in trance. Gioca con il suo clitoride, inarcando la schiena, il plug si fa sentire ogni volta che si contrae. La posso guardare, questo è l’accordo. Oltre questo nessuna promessa, ma per me è già tantissimo! È una meraviglia, una forza della natura. Come quella che si scatena fuori, in sintonia con il montare del suo piacere. Ed un fulmine squarcia il cielo, ed il tuono lo accompagna mentre lei grida il piacere del suo primo orgasmo della serata! Nell’aria c’è solo il profumo del suo piacere. Non riesco a vedere con chiarezza il suo sguardo, ma sento che è rivolto verso il mio ventre… “Scavalca e vieni qua”, sono le ultime parole che sento. Poi la sua bocca si appoggia sul mio cazzo, e lo fa suo.
Seduto a cavalcioni sul suo seno, tengo in tensione le gambe per non schiacciarla, e per permettermi un movimento di spinta verso la sua bocca affamata. Lecca e succhia con maestria, la mente in balia solo dell’eccitazione, all’istinto animale di sentire e dare piacere. Le sue mani scivolano sui mie glutei, mi attirano verso di lei, me li separano. Le sue dita grondanti dei suoi umori scivolano sul mio buchino… iniziano a forzarlo mentre la sua bocca non mi da tregua.
Ora li vedo i suoi occhi sotto i miei. Hanno una luce diabolica che mi fanno presagire quello che sta per accadere.
Con uno scatto repentino si toglie il plug, e lo infila dentro di me! Nessuna pietà, nessuna richiesta, mi sento violentato, ma la mia mente non riesce ad arginare l’eccitazione.
Mi spinge indietro, mi fa sedere sul suo ventre, lo sento ancora di più, mentre le sue mani mi masturbano quasi con rabbia. “Non ci pensare nemmeno a venire così come un frocio!” mi grida quasi rabbiosa, spingendo il ventre in su come per scoparmi mentre un altro lampo le illumina il viso assatanato, stupendo. Mi libero dalla sua morsa scivolando indietro. Inarco la schiena, inizio a leccarle i seni, poi le mie dita scivolano sul suo ventre grondante… Non resisto, devo sentire il suo sapore!
Scivolo ancora più indietro, e mentre le mie labbra arrivano sulle sue il plug viene sospinto contro la portiera. Affondo il mio viso fra le sue gambe, e godo sentendola godere nuovamente e bevendo tutto il nettare che riesco a trattenere. Fuori il tempo è sempre più pazzo, e la sua follia è contagiosa. Monique mi afferra la testa, la porta di fronte alla sua. Mi bacia con passione per mescolare i nostri sapori. “Usciamo!” mi ordina, “mi devi scopare sotto la pioggia!”. “Cazzo!, è una follia!” ma non è il momento di pensare. Lei ha già aperto la portiera, è scesa con i suoi tacchi a spillo che si piantano nel fango. Appoggia le mani al tetto dell’auto, e spinge indietro il suo meraviglioso culetto. Mi guarda senza bisogno di aggiungere una parola. Scendo, a piedi nudi sul terreno bagnato. Mi porto dietro di lei, e sotto il forte scrosciare della pioggia i nostri corpi si uniscono fino all’orgasmo finale.

NDA: naturalmente dedicato a a moniquelavogliosa, con la speranza di averle donato qualcosa di eccitante, e di aver ricambiato la sua generosità verso di noi. Grazie, splendida creatura!
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