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PUNIZIONE ALL’IGNOMINIO PUBBLICO AL PALO


di sottodite
25.08.2010    |    38.849    |    0 7.5
"Per me, vedere tutto questo fu di un’eccitazione inverosimile, ma anche per gli altri uomini, che mentre lo torturavano, si masturbavano le loro enormi..."
Ero andato in vacanza in un bel paesino di montagna, dove sembrava di essere tornati al Medioevo: sia gli abitanti che le abitudini erano retrò, le persone erano molto diffidenti e poco ospitali, mentre il paesaggio era di una enorme bellezza. In giro con amici, ci imbattemmo in un’eccitantissima e spietata esperienza di “gogna“ che credevo non venisse più praticata da secoli. Nella grande piazza del paese stavano ergendo un grande palo, fatto da un tronco di frassino lavorato e levigato: credevo stessero preparando una Sagra paesana e chiedemmo quando sarebbe iniziata la Festa, e in cosa consistesse. Mi venne, con reticenza, risposto che non era una Festa ma una Punizione pubblica di pubblico ignominio, che era visibile solo da un pubblico di maschi dai 14 anni in su e assolutamente vietato alle donne e ai bambini maschi al di sotto dei 14 anni. Noi essendo tutti maschi, sebbene non locali, potevamo assistere, ci fu detto, ma senza poter partecipare, mentre i maschi dai 14 anni in su fino solo ai 50, a loro piacimento, potevano partecipare. la Punizione sarebbe durata per tre lunghi giorni anche di notte, anzi soprattutto la notte i maschi del paese avrebbero potuto sbizzarrirsi nel partecipare. Preparato il palco, con sopra irto il lungo e massiccio palo, arrivò un gruppo di uomini incappucciati, in corteo, che conducevano legato in catene un ragazzo molto giovane, che spiccava per l’enorme bellezza, era biondo, femmineo, ma soprattutto completamente nudo con un corpo lungo e candido. Con malagrazia venne costretto a salire, dagli uomini incappucciati, anche loro vestiti solo di un perizoma nero e a piedi nudi, sul palco, gli vennero tolte le catene, ma venne legato, mani e piedi, con una grossa corda, ritto al palo, con le braccia in alto e le gambe aperte, che mostravano con grande evidenza le sue molli nudità in riposo. Uno degli uomini incappucciati con una pergamena aperta fece un cenno di assoluto silenzio sul brusio dei maschi, che si erano radunati a vedere, come noi, la Punizione. Allora l’uomo incappucciato lesse la pergamena, che diceva:
Oggi dì Domini 7 Augustus 2007 Anno Domini Dopo Cristo
Come Legifera Lex Dura per mastubationis solitaria
Anni 1507 Anno Domini D. C.
Et in più per omosexualitas manifesta vitupero peccatis
Populi tucti
Punisce con la Gogna al Vituperio e all’Ignominia Pubblica
Codesto peccatore per giorni 3, nocte e die
Per umiliare e sottomettere peccatore senza perdono
Ogne Homo dai 14 ai 50 anni habet facoltatis
Infierire sullo toto corpo del peccando solo pedibus
La Coorte Iustitia esorta tales Homines a divertirse
Ad infierire sopra picciol corpore nuditas con solo pedibus
AMEN
A queste parole, io, che un poco di latino e di italiano antico lo capisco rimasi perplesso dalla parola “solo pedibus“ e “divertirse ad infierire sopra picciol corpore nuditas“. Dissi agli amici, che mi era parso di capire che tutti i maschi dai 14 ai 50 anni avrebbero dovuto violare, infierire sul piccolo corpo nudo solo tramite i piedi. Un maschio sui trent’anni, che aveva ascoltato le mie parole, ci disse di guardare lui cosa avrebbe iniziato a fare, e ci rivelò di essere il padre di questo nefando pervertito, usò queste parole: si avvicinò al figlio legato, gli ordinò di aprire la sua lurida bocca, quello obbedì, umiliato, e l’uomo gli sputò varie volte in gola, il ragazzo inghiottì gli sputi, poi l’uomo sputò sui capezzoli del figlio e sul membro molle del figlio, infine si sedette davanti a lui, e protese i piedi molto sudati e sporchi, che aveva scalzati dagli scarponi da montanaro che portava e dai calzettoni da montagna molto vissuti; protese i grossi e lunghi piedi sporchi verso la bocca del ragazzo, il quale, come ubbidendo ad un ordine tacito impartitogli, fece uscire la lingua e iniziò a lambire e pulire dallo sporco i piedi padroni del padre: inghiottiva tutto lo sporco che trovava, depositato tra i diti dei grandi piedi del padre, trangugiava le grosse caccole nere e grigie che vi trovava, depositate da molte settimane probabilmente dopo lunghi giorni di lavoro e lunghe camminate in montagna. Vidi, però, che mentre faceva la disgustosa azione, coadiuvato dal padre, che apriva a sua disposizione i diti dei piedi per farseli nettare, e che coll’altro piede, avvicinava al naso del figlio per farglieli annusare, il pene del ragazzo di ergeva lentamente, si induriva, si rizzava, e mostrava eccitazione nel fare questa cosa, che a noi pareva disgustosa. L’uomo allora, ad alta voce disse: - Vedo che questa azione volevi farla davvero e la desideravi proprio da me, Pervertito figlio, da tuo padre. Infatti ti abbiamo sorpreso, io e i tuoi fratelli, mentre annusavi le nostre calze sporche e sudate da giorni, che erano nell’armadio, per essere da noi di nuovo indossate, e ti masturbavi, e quando ti abbiamo sorpreso, hai continuato a masturbarti, guardandoci e schizzando subito seme nell’eiaculazione! Venite, altri miei figli a punire il Pervertito! – A queste parole tre ragazzi, uno sui 23 anni, l’altro sui 16 e l’ultimo sui 14 anni, che di viso assomigliavano molto al padre e al fratello punito, ma erano tutti ricci e bruni come il loro padre, si avvicinarono al fratello da punire, si tolsero gli scarponi e le calze sporchissime, e il 23enne col piede iniziò a titillare il cazzo ormai duro del fratello al palo, il 16enne gli titillava i capezzoli coll’alluce e il 14enne si faceva sniffare i piedi molto sporchi e sudati, da giovane adolescente. Insieme al padre ridevano e sghignazzavano della cosa, e sadici infierivano sul ragazzino al palo, che dolce e sottomesso, si umiliava, assecondava la punizione, sniffava e leccava con ingordigia, lappava e slinguava i piedi a lui proposti, li umettava tutti con abbondante saliva e li lavava, ingoiava tutto lo sporco misto del padre e del fratello minore, gemeva nel piacere che gli alluci gli procuravano, titillando i capezzolini irti e durissimi, e soprattutto sborrò quasi subito, schizzando tra i piedi del fratello 23enne,che lo stuzzicava. Come se niente fosse successo, i piedi del padre adesso titillavano il pisello bagnato e inerme, dopo l’eiaculazione, e sollecitandolo glielo faceva rizzare di nuovo fino a farlo sborrare per altre 13 volte consecutive, aiutato dai piedi dei fratelli. Nel frattempo, tutti gli uomini della piazza, oramai gremita, inferociti ed eccitatissimi, stavano in fila, essendosi sfilati scarpe e calze, per dare anche loro la punizione coi piedi al ragazzo al palo. Assistemmo ad un’orgia immane di piedi, che si facevano annusare, che toccavano il corpicino, soprattutto nei punti più sensibili, lo titillavano, lo torturavano, sghignazzando ed offendendolo, e lo masturbavano, anche 20 piedi insieme: potete immaginare lo stato di quel pisello, ritto, arrossato, eccitato, spompato, che era costretto ad eiaculare continuamente il poco succo che gli rimaneva nei ciglioni. Durò in maniera forsennata il tutto per più di 5 ore, poi i maschi parvero appagati e stanchi, molti si ritiravano a casa, il padre ed i fratelli rimasero fino alla fine per divertirsi a torturare il loro parente punito, poi tutti stanchi lo lasciarono solo, inerme, distrutto, sotto il sole cocente. Verso il tramonto, alcuni maschi tornarono, e ridendo e sghignazzando forte, lo offendevano, e lo dissetarono, dopo aver immerso i loro piedi sudati e puzzolenti in una bacinella piena d’acqua, che si intorbidò, lavando quei piedi luridi, poi un piede grande di un maschio di 45 anni, bagnò una spugna in quell’acqua fetida, e l’avvicinò alla bocca arida ed assetata del punito: il ragazzo bevve e succhiò la spugna con ingordigia, dato che era arso ed assetato. Verso notte fonda, altri uomini, molti ubriachi, vagabondi, spostati andarono a torturarlo e a maneggiarlo, facendosi sempre sniffare i piedi fetidi, leccare e pulire, masturbandolo e facendolo venire ancora, essendosi rigenerato, con altro sperma abbondante fino a spomparlo e prosciugarlo di nuovo. Lo offendevano e sghignazzavano come matti, gli sputavano addosso e in bocca, lo torturavano e titillavano in tutte le parti del corpo. Poi ancora una pausa, gli diedero da bere, sempre l’acqua lurida dove immergevano i loro piedi sudati e stanchi, e così via per tre lunghi giorni. Spesso,anche i guardiani, gli uomini incappucciati, lo torturavano così nella pause, quando non c’erano altri maschi punitori nella piazza, senza dargli tregua, e scommettevano tra di loro quanti minuti ancora sarebbero passati, masturbandolo, prima che schizzasse sborra di nuovo. Poi, il padre, il 2° giorno, gli diede una punizione nuova: lo penetrò col grosso e volgare alluce dentro il buchino aperto e sgranato, spingendo e ravanandovi dentro, fino a farlo gridare dal dolore-piacere procuratogli da questa singolare penetrazione, e facendolo sborrare, ma otturandogli coll’alluce lo schizzo di piacere.
Per me, vedere tutto questo fu di un’eccitazione inverosimile, ma anche per gli altri uomini, che mentre lo torturavano, si masturbavano le loro enormi cerchie, che si erano tirate fuori, e quando sborravano, indirizzavano lo spruzzo verso il suo corpo legato, che veniva inondato e bagnato dei vari sperma schizzati. L’ultimo giorno, venne slegato, si gettò a terra disteso, venne preso a calci e coi piedi premuti sulla faccia, molti si menarono e gli scaricarono lo schizzo in gola e gli urinarono in bocca. Lui, sottomesso, apriva la bocca ed ingoiava tutto, anche lo sperma e la piscia del padre e dei fratelli, e diceva: - Grazie, vi adoro! Un’esperienza così vorrei viverla per sempre! –
E sono sicuro, che dopo la punizione queste cose continuarono a casa sua col padre e coi fratelli, ed in segreto, con molti maschi del paese.

Se qualche ragazzo, uomo, maschio, anche gruppi di maschi si sono incuriositi a tale esperienza e vogliono provare con me, da solo o in gruppo con gli amici, io sono a sua e loro completa disposizione! Dai provate! Basta scrivere a [email protected] oppure Telegram@Sottodite, fallo subito e io sarò al servizio dei tuoi piedi sporchi!!!
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