Racconti Erotici > Lui & Lei > Selvaggia
Lui & Lei

Selvaggia


di 4occhi
30.06.2015    |    6.477    |    3 7.4
"Attimi sempre pieni di passione e sesso, non erano amici, erano l’uno lo zenit/nadir dell’altro, lo sarebbero sempre stati : liberi ma legati..."


Selvaggia, lei era selvaggia …amava muoversi, il pensiero di fermarsi, di stare ferma la uccideva.
Sciava, andava in barca a vela, correva, nuotava, viaggiava…aveva scelto un lavoro che le permettesse di essere sempre in movimento: scriveva di viaggi, per chiunque volesse i suoi articoli, era una freelance, non poteva essere diversamente…e non aveva paura di niente e di nessuno.
La bellezza della terra, della natura la soggiogavano, non sapeva cosa fosse drogarsi ma le bastava un paesaggio, un tramonto per sentirsi in paradiso, in armonia col mondo.
I suoi genitori l’avevano chiamata Silvia, da silva : abitante della selva, che viene dal bosco e non avrebbero potuto darle nome più appropriato, perché lei faceva parte di tutte le associazioni possibili per la salvaguardia delle foreste, degli alberi.
Fu durante una delle sue escursioni che incontrò un uomo che avrebbe cambiato per sempre il suo modo di concepire se stessa, non più sola con l’universo ma in feeling con un altro essere umano.
Si trovava in Turchia presso le piscine termali di Pamukkale, delle vere piscine naturali con acqua calda, sembrano fatte di zucchero, l’aria era satura di vapori, quel giorno non c’era vento e si era creata una strana cappa di condensa sull’intera zona…’Cavolo, mi sono fatta chilometri a piedi con le scarpe nuove, devo toglierle e rinfrescarmi, se no mi sparo!’. Non c’era nessuno in giro, erano già le sette di sera e tutti i turisti erano rientrati nei loro alberghi o avevano proseguito il loro tour…
’Ok ora o mai più!’. Si spogliò in fretta e furia, via tutti i vestiti e restò nuda, che meraviglia il venticello delle sera la accarezzava e lei si godeva la frescura. Scese tra le piscine fino ad arrivare a quella un po’ grande dove si sarebbe messa a mollo, sperava di non addormentarsi, era davvero stanca. Si immerse, distesa, nell’acqua, ‘Ah ora si che si ragiona’, si rilassò…poi sentì qualcosa toccargli il piede, ‘Che cazz…!!’, si tirò su di scatto e lo vide. Occhi di labradorite, magnetici, enormi pozze che ti ipnotizzavano, il tutto contornato da una massa di riccioli castani, un sorriso che a quell’ora sembrava un neon acceso…mozzava il fiato! Lei si ricordò di averlo già visto in giro, come poteva non notarlo in mezzo alla gente, era altissimo e imponente, davvero un bel esemplare di maschio. “Che cosa ci fai qui tu?” , “ Avevo voglia…di te” , strabuzzò gli occhi e le venne da ridere, che connubio : un accento spiccatamente inglese che parlava italiano…non si trattenne e scoppiò in una risata, lui pure. Le si avvicinò e le si mise sopra, le ginocchia ai lati delle sue cosce, le mani a quelle delle spalle…e le baciò il collo…che diavolo era così bello e invitante! E poi era un secolo che non si faceva una sana scopata…non aveva voglia di perdere tempo, gli infilò una mano nei calzoncini che indossava cercando l’oggetto dei suoi desideri …’mm… fantastico è già pronto’ , era duro, durissimo, con una mano lo accarezzava mentre con l’altra cercava di abbassargli l’indumento. Lui continuava a leccarla sulle spalle, sul collo, le prese un seno e lo massaggiò…”Wait...let me do it”, si alzò e si spogliò del tutto, restando nudo, poderoso davanti a lei che vedendo tutto quel ben di Dio aveva l’acquolina in bocca…e sentiva la sua passera reagire alla vista di quel maestoso pene. “A condom?” gli chiese sperando in una risposta positiva, lui sorrise, prese lo zainetto appoggiato lì vicino e glieli mostrò, non uno ma un’intera scatola!!
Bene, era sempre meglio essere attrezzati…eh eh, se la rideva tra sé e sé…Lui se lo stava infilando quando lei disse ”Wait!” , lui capì e si abbassò fino ad arrivare al viso di lei che sorridente gli prese il cazzo tra le mani e se lo portò alla bocca, lo sfregò sulle labbra come un rossetto, poi roteò la lingua intorno alla cappella, ‘mm...buono, pulito’, iniziò a succhiarla e lentamente, molto lentamente si infilò l’asta più che poteva, la ciucciava, la bagnava di saliva, se la gustava.
Lui le teneva la testa e gemeva godendosi il massaggio. Poi le staccò la testa e si abbassò a baciarla invadendola con la lingua…”My taste” e sorrise. Senza altre parole finì di mettersi il preservativo, poi la tirò su e si fiondò sulla sua figa, ci si infilò con la faccia ad una velocità tale che lei non riuscì neppure a realizzare quello che faceva…e cosa faceva!!! Con la bocca si era fatto varco tra le labbra e leccava, succhiava, per meglio agire si era messo una gamba sulla sua spalla aprendola al suo saccheggio…Non riusciva a stare in piedi, si appoggiò alla spalla libera, stava crollando…lui inserì due dita dentro e iniziò a scoparla così…le contrazioni…si, arrivavano…”ahhhhh…”, si piegò su di sé, ‘cazzo che orgasmo, ci voleva!’ Rimase piegata su di lui che intanto l’aveva abbassata e abbracciata, respirava forte…lui la stese nell’acqua, le apri le gambe e senza pensarci troppo la penetrò in un botto, ‘siiiii, così’ , la riempiva tutta, era tutto dentro, un marmo. La guardò e cercando un assenso con gli occhi, iniziò a scoparla…sentiva il suo cazzo pulsare, lo sentiva grattarla dentro e toglierle quel prurito che aumentava più lui la penetrava, ‘si, grattami, scopami!’’
così si aggrappò alle sue spalle e spinse per averlo tutto, di più…”Fuck me”, sarebbe andata avanti le ore a farsi fottere in quel modo, lui ci sapeva fare…avvinghiati a darci dentro, erano vicini entrambi, lui emise un grugnito gutturale, irrigidì la schiena e venne, ma si alzò col busto e prese ad accarezzarle il clitoride, cosa che la fece esplodere subito in un urlo straziante. Ansimanti, si distesero l’uno di fianco all’altro, sempre immersi nell’acqua, spalla contro spalla…”Sei l’uomo per me, poche parole e molta azione”, lui le girò il volto con una mano, “Sei l’uomo per me..” lui fece il verso di una canzone di Mina e insieme si misero a ridere…Baci, ancora, umidi, piccoli morsi alle labbra, alla pelle ovunque arrivasse la bocca…lui con maestria si tolse il vecchio preservativo e se lo cambiò, lei non poteva crederci era di nuovo in tiro!! Lui la fece mettere a cavalcioni su di sé e la penetrò dolcemente, “Ride me please…”, se lo sentiva entrare inesorabile, deglutì…si mosse sul suo cazzo , le sembrava di impalarsi su qualcosa di troppo grosso ma via via la sua passera si abituò alla sua dimensione davvero ragguardevole. Lui la baciava, la guidava per i fianchi, la accarezzava, si coccolavano a vicenda dandosi dei colpi sempre più frenetici…evvai! Altro giro, altro orgasmo ma solo per lei che al culmine si piegò mordendogli una spalla…”Si, mordi please”…ma come cavolo parlava, era troppo buffo, sul più bello la faceva ridere. Lui la alzò e la mise carponi, l’acqua le arrivava alla faccia, ma si aprì per farsi prendere come voleva, da dietro. La prese per il sedere ed entrò brutalmente facendola sobbalzare, minchia! Era troppo bello, lui spingeva come un ossesso, la stava spaccando in due!! “Siiiiii!” Lo sentì godere , con un rantolo si staccò da lei, si tolse il preservativo e le sborrò sulla schiena. Lei senti il caldo del suo seme, e lo sentì rimettersi nell’acqua accanto a lei…si stesero, tranquilli e stranamente lei gli prese una mano. Non aveva mai desiderato stare con qualcuno, non che sentisse il bisogno di fermare la propria vita da girovaga ma il desiderio per quell’uomo era tangente, palpabile…”What’s your name?” , Lui sorridendo “Peter..but Io so tuo nome, Silvia” , lei si sedette con piglio interrogativo, “I know you…” così scoprì che erano ben tre giorni che la seguiva nei suoi pellegrinaggi, non poteva crederci! Si alzarono e rivestirono, continuarono a scherzare e insieme si avviarono verso la macchina di lei.
Fu così che da quel giorno due anime viaggianti, erranti, iniziarono ad incontrarsi nei posti più disparati del globo terrestre. Si trattava di ritrovi fugaci, piccoli momenti, ritagli di tempo e spazio : negli alberghi, negli aereoporti , tra le dune, nelle foreste tropicali. Attimi sempre pieni di passione e sesso, non erano amici, erano l’uno lo zenit/nadir dell’altro, lo sarebbero sempre stati : liberi ma legati.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 7.4
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Selvaggia:

Altri Racconti Erotici in Lui & Lei:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni