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Lui & Lei

sesso con la dipendente di papà


di Sirio91
14.01.2012    |    12.900    |    0 9.1
"Il cazzo mi era diventato durissimo..."
Ho sempre sognato di far sesso con una donna più grande e questo sogno si è finalmente realizzato.
Tutto è successo un giorno mentre lavoravo nel bar di mio padre con una sua dipendente, Simona, una ragazza di 35 anni. Io all’epoca ne avevo solo 16 e ne ero molto attratto. Simona semplice come tutte, non dava nell’occhio per la sua bellezza e non aveva praticamente seno, una prima leggermente abbondante, ma quello che mi piaceva di lei era il fatto che portasse gli occhiali, cosa che francamente trovo molto eccitante in quanto danno un’aria molto sexy alle donne, le lentiggini e un culo favoloso, che mi sarebbe piaciuto possedere.
Tutto è successo un pomeriggio, quando mio padre è dovuto uscire per una commissione.
-Simona, ascolta, devo uscire velocemente che è successo un pasticcio. Ho sbagliato a pagare una bolletta e adesso devo trovare una sede delle poste aperte per pagare la bolletta giusta. Ti lascio qui con Matteo, tu finisci di pulire e se non sono ancora arrivato, potresti aspettarmi???-
-Ma si, non preoccuparti. Finisco di fare il mio lavoro e poi ti aspetto. Vai tranquillo-
-Grazie, ti devo un favore. Matteo, io esco, non dare fastidio a Simona. Se proprio vuoi, cambiati e inizia ad andare a casa o esci con i tuoi amici, vedi tu-
-Ok pa’, ciao-
Andai verso gli spogliatoi e aprii l’armadietto senza accorgermi di quale armadietto fosse.
-E sta roba da dove esce???- controllai meglio e mi accorsi che avevo sbagliato, aprendo non il mio ma quello di Simona. C’erano appesi la sua camicetta e i suoi pantaloni. Sapevo che quello che stavo per fare era sbagliato, ma non mi importava. Presi la camicetta e iniziai ad annusarla. Il suo profumo mi inebriò. -Odore di lavanda. Lo adoro-, presi poi i suoi pantaloni e annusai anche quelli. Potevo sentire l’odore della sua figa sui pantaloni. Inconsciamente iniziai a toccarmi. Il cazzo mi era diventato durissimo.
L’idea che Simona fosse nel bar mi eccitava sempre di più, così decisi di farmi una sega nello spogliatoio e di venire nei pantaloni di Simona. Non mi preoccupavo di cosa avrei dovuto dirle se avesse trovato i suoi pantaloni sporchi, quindi iniziai a segarmi.
Ero eccitatissimo ed ero sul punto di venire, quando sentii alle spalle: -Matteo, cosa stai facendo???-
Era Simona. Per lo spavento mi voltai di soprassalto e le sborrai sui pantaloni della divisa.
-Matteo, ma sei impazzito?!?!?! Cosa stai facendo mezzo nudo?!?!?! Ma quelli sono i miei pantaloni!!!-
-Scusami Simona, ti prego, scusami, ma non dirlo a mio padre o mi ammazzerà di botte. Ti prego-
-Dimmi cosa ti salta per la mente!!! Ti sembra normale quello che stai facendo???-
-Te l’ho detto, mi dispiace, ma quando sono entrato nello spogliatoio e ho aperto il tuo armadietto per sbaglio, non ho capito più nulla… Tu mi piaci Simona e ho una gran voglia di fare sesso con te-. Ero imbarazzato e non avevo il coraggio di guardarla in faccia.
-Come sarebbe che vuoi fare sesso con me?!?!?! Matteo, ti conosco da quando avevi 10 anni. Ci sono quasi 20 anni di differenza tra noi-
-L’età non mi interessa. Ho veramente una gran voglia di far sesso con te. Per favore, facciamo sesso- alzai appena in tempo lo sguardo, per notare che Simona mi stava guardando il cazzo ancora duro, con delle gocce di sborra che ancora stavano colando.
-Adesso basta Matteo. Dammi i pantaloni e rivestiti e prometto che tuo padre non saprà nulla di questa storia-
Mi avvicinai a lei sperando di riuscire nel mio intento. Le iniziai a strusciare il cazzo contro il ventre e le afferrai il culo, stringendo più che potevo. –Oppure potremmo fare sesso e non dire nulla a mio padre, cosa ne dici???-
-Ti prego, Matteo, fermati. Non possiamo farlo. Sono una dipendente di tuo padre, se lo scopre perdo il posto-
-è per questo che non dovremo far sapere nulla. Allora???-
Simona era completamente impietrita, così lo presi come un gesto di assenso. Iniziai a baciarla e quando vidi che non opponeva resistenza feci per sbottonarle i pantaloni, ma lei mi fermò, quasi impaurita. –Ti prego, no. È sbagliato-
-Non mi importa. Io ti voglio- Non oppose altra resistenza e così le sbottonai i pantaloni. Li lasciai cadere e mi concentrai sul gilet e sulla camicia. –Simona,sei bellissima. Il tuo culo mi fa impazzire. Per favore, togliti il reggiseno-, e mentre lei si toglieva il reggiseno, io le sfilavo le mutandine. Una leggera peluria nera mi diede il benvenuto. Gliele tolsi e le annusai. –La tua figa ha un odore stupendo. Ti prego, fammi un pompino-
Simona si inginocchiò e mi prese in mano il cazzo. Iniziò a segarmi e a giocherellare con le mie palle. Le succhiava e le leccava, poi iniziò il vero e proprio pompino. Succhiava avida il mio cazzo e mi accarezzava la cappella con la lingua. Mi sentivo in paradiso. –Simona sei fantastica. Continua così, sto per venire-
A questa mi affermazione, Simona iniziò a velocizzare i suoi movimenti e a succhiare con più forza.
-O mio dio Simona, sto per venire!!!- Le sborrai copiosamente in bocca, ma era talmente tanta che non riuscì a trattenerla tutta e un rivolo di sborra le colò giù dal seno, fino ad una coscia. Mi mostrò tutta la sborra che aveva i bocca e poi la ingoiò –Che buona la tua sborra-
-Ora, Simona, è il mio momento di darti piacere- la feci avvicinare ad un paio di sedie –Metti una gamba qui sopra- Si appoggiò al muro e mise una gamba sulla sedia. Le allargai le grandi labbra e iniziai a leccarle la figa. –Oh Simona, il profumo della tua figa mi sta inebriando- iniziai a penetrarla, prima con un dito, poi con due e nel frattempo le leccavo il clitoride. La sentivo inarcare la schiena e gemere per il piacere, fino a che non mi venne anche lei in faccia. Sentivo i suoi umori caldi colarmi in bocca. Li leccai tutti e poi mi alzai per baciarla.
-Matteo, sei stato stupendo. Non ho mai avuto un orgasmo simile in vita mia-
-E il meglio deve ancora venire. Ti ho detto che il tuo culo mi fa impazzire, quindi ora lo voglio-
-No, ti prego. Il culo no, sono ancora vergine-
-Non mi importa, lo voglio. È stupendo-
-Va bene. Puoi averlo. Ti permetterò di essere il primo, ma dovrai fare molto delicatamente-
-Perfetto. Appoggiati alle sedie e dammi il tuo culo-
Simona si voltò di spalle e si appoggio alle sedie –Ecco il tuo culetto-
-Hai un culo bellissimo- Mi avvicino e inizio a leccargli il culo.
-Fermo Matteo, non farlo. È sporco-
-Devo lubrificarti il culo, altrimenti ti potrei far male. Sei pronta???-
-Si, possiedimi-
Non me lo feci ripetere. Puntai il suo buchetto e iniziai a spingere. –Senti dolore???-
-Un po’, ma mi piace. Ti prego non fermarti-
Lo infilai tutto dentro e aspettai un paio di secondi che si abituasse a quel corpo estraneo nel suo culo. –Tutto a posto???-
-Si. ti prego, scopami-
Iniziai a pompare sempre più velocemente, sbattendogli le palle contro la figa. Mentre me la inculavo energicamente, Simona si masturbava. –Matteo, sto per venire-
-Sto per venire anche io, Simona-
-Si, ti prego vienimi nel culo. Riempimelo!!!-
Le venni nel culo e lei mi venne sulle palle. La mia sborra le colava fino alla figa, dove si mescolava ai suoi umori che ci colavano a entrambi lungo le gambe. Lo tirai fuori e la feci girare. Le si leggeva in faccia che il tutto gli fosse piaciuto. La baciai.
-Ti amo Simona-
-Sei un po’ piccolo per andare in giro a dire ad una ragazza ti amo dopo che te la sei scopata… Ma l’unica cosa che mi viene in mente ora da dirti… è che ti amo pure io- mi baciò e disse: -Ora fuori che devo pulire questo porcile-
-Va bene, ma non pensare che sia finita qui!!!-
-Sarò a tua completa disposizione, ogni qual volta lo vorrai. Ora fuori-
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