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Gay & Bisex

03 - la serata - parte 1


di caluz
25.03.2015    |    5.188    |    3 8.4
"Senza rendermene conto sento una mano che si appoggia al mio pacco e inizia a massaggiarlo..."
La scopata col cameriere durante la pausa pranzo mi aveva fatto sudare talmente tanto che sono dovuto passare da casa per farmi una doccia rigenerante. Dopo essermi cambiato sono tornato al lavoro. Controllo la posta e scopro che stasera c'è una serata con sexy show dal vivo nella sauna che saltuariamente frequento. Cazzo, penso, con questo caldo l'ultima cosa da fare è andare a sudare in sauna.
Finito di lavorare però mi assale la voglia di sesso, gli ormoni si risvegliano e cominciano a scombussolare le mie parti intime, difficili da nascondere sotto il sottile lino dei pantaloni che indosso. Decido di fare una capatina e vedere se restare o tornare a casa.
Passo dal supermercato sotto casa e compro il necessario per un pasto veloce. arrivo a casa e improvviso la cena.
Fuori il cielo è ancora abbastanza chiaro.
Sono le 22 ed ho appena posteggiato nella via di fronte all'ingresso del locale. Finisco di fumare una sigaretta; è una specie di rito. Ne approfitto per vedere chi entra e com'è il giro della serata mentre stempero la tensione mista ad eccitazione che mi sorprende ogni volta prima di entrare.
Ho visto arrivare solo un ragazzo sui 25 anni, carino abbastanza da farmi desiderare di scoparmelo; così prendo coraggio ed entro.
Alla reception il solito ragazzo che si sono fatti tutti. Io stesso una volta me lo sono scopato quando sono andato da lui per chiedergli un altro asciugamano poichè il mio era tutto bagnato e in men che non si dica me lo sono ritrovato in ginocchio con il mio uccello in bocca. Una pompa magnifica con tanto di ingoio.
Espletate le formalità accedo agli spogliatoi e come sempre noto il viavai di persone che girano per vedere i nuovi arrivati con la scusa di posare qualcosa nell'armadietto o leggere i messaggi sul cellulare. Decido di non deluderli, la fauna stasera è promettente con un target d'età che va dai 20 ai 30. Sbottono la camicia bianca e la ripongo nell'armadietto poi, con un movimento solo, abbasso pantaloni e boxer mettendo bene in evidenza sia l'uccello che il sedere. Lo spettacolo termina quando mi cingo l'asciugamano in vita e mi appresto ad entrare nel locale.
Dentro è sempre il solito ambiente, buio, illuminato da qualche neon e dalle candele, con musica da bar americano di sottofondo e una miriade di occhi che ti scrutano. Stasera però sono pochi gli avventori al bar che si girano. Decido di fare un giro di perlustrazione e scopro il motivo per cui non c'era praticamente nessuno nella sala d'ingresso. C'è lo spettacolo dal vivo, me ne sono completamente dimenticato. Una quarantina di uomini di tutte le età, tutti seminudi sono accalcati vicino ad un piccolo palco su cui due ragazzi si stanno dando da fare. E non sono i soli. Noto intorno a me ragazzi con l'uccello di fuori e le mani sull'uccello del vicino. Qualcuno azzarda di più perlustrando il buco del culo dell'amante di turno con due o più dita. Mi fermo ad osservare la scena. I protagonisti dello show sono impegnati in un 69 davvero eccitante. Le loro mazze svettano imponenti verso l'alto a cercare la bocca del partner che famelica ci si avvinghia sopra. Anch'io sono eccitato adesso e la mia mano scivola verso il basso massaggiando l'uccello sopra l'asciugamano. Senza rendermene conto sento una mano che si appoggia al mio pacco e inizia a massaggiarlo. Mi volto e scopro che appartiene ad un ragazzo abbastanza giovane che mi sorride. Lo lascio fare. Continua fino ad arrivare ad abbracciarmi da dietro per scostare l'asciugamano e impugnarmi l'uccello per segarmi comodamente.
L'odore di sesso che c'è intorno a me è inebriante. Odore di uomo eccitato.
Lo spettacolo termina con lo schizzo dei due attori direttamente nelle rispettive bocche. Loro ringraziano e se ne vanno mentre la calca si dissolve.
Anch'io seguo la mandria intorno a me e faccio un giro del locale, controllando che il mio nuovo amico mi segua.
Senza accorgermene sono arrivato nella sala cinema dove proiettano uno dei soliti film vintage americani, quelli con gli stereotipi dei gay muscolosi che interpretano un ruolo, praticamente è come assistere a un video dei Village People. Non mi fermo a guardarlo, non ne ho voglia; dietro lo schermo c'è la dark room e li mi dirigo. Appena dentro mi lascio trasportare dai sospiri e dai gemiti intorno a me, mi tolgo l'asciugamano e comincio ad avanzare quasi a tentoni nell'oscurità. Le mie mani si fermano su un torace definito e poco villoso e non posso fare a meno di avvicinare le mani ai capezzoli e stuzzicarli un po' con le mie dita. La risposta è un gemito seguito da una spinta verso il muro. In un attimo mi ritrovo il ragazzone ai miei piedi che si prodiga in un pompino fantastico. Poche leccate e ho il cazzo duro e bagnato che entra ed esce da quella bocca. Appoggio la testa al muro ma una mano mi afferra per i capelli e in men che non si dica mi ritrovo tra le labbra la lingua del mio amante dello spettacolo, che rimasto insoddisfatto per il lavoro lasciato a metà mi ha seguito per vedere se fossi interessato a continuare...
Ovviamente sono interessato, ma sono qui per giocare. Mi allontano da lui e mi abbasso leggermente, il giusto per poter prendere sotto le ascelle l'amico pompinaro e tirarlo su verso di me, mettergli la lingua in bocca per assaporare il gusto del mio uccello e dirgli di seguirci.
Lui ovviamente non fa una piega e così ci dirigiamo verso i camerini. Ne scegliamo uno abbastanza largo per starci comodamente ed iniziamo ad abbandonarci al piacere. Stasera però ho voglia di essere io l'oggetto delle attenzioni. Mi abbasso e inizio a succhiare l'uccello del ragazzone per ricambiargli il favore. Ha un cazzo di dimensioni abbastanza notevoli e con un gusto dolce. Mi ci butto a capofitto, pompando il più possibile. Sono attaccato a lui come se fossi attaccato all'ossigeno. Il ragazzone gradisce mentre limona con il segaiolo, infatti non riesce a tenere ferme le gambe mentre seduto sul divanetto si gode il mio lavoretto.
Decido che è ora di passare all'altro amico e così senza smettere di segare il ragazzone inizio a leccare le palle del segaiolo per poi risalire lungo l'asta, lunga, sottile e già bagnata, fino ad arrivare alla cappella, grossa e lucida, che faccio sparire nella mia bocca.
Inizio così ad alternarmi sui due uccelli e vado avanti a succhiare per almeno dieci minuti fino a quando il ragazzone mi tira su di peso e mi sistema a pecorina sul divanetto. Capisco le sue intenzioni e non vedo l'ora che vada avanti. Continuo a succhiare il segaiolo mentre lui inizia a lavorarmi il sedere, palpandomi le chiappe fino a divaricarle con le sue mani possenti per poter giungere facilmente con la lingua al mio buchetto. Inizia ad entrare ed uscire con la lingua facendomi un massaggio fantastico alla prostata.
Sono in estasi. Mi accorgo di non riuscire a trattenere gemiti di godimento con il ragazzone che mi lecca la rosellina e il segaiolo che mi sbatte l’uccello sulle labbra. Non riesco a stare fermo e come una puttana dimeno il sedere sotto gli abili colpi di lingua. Poi la lingua viene sostituita da un dito, poi due e poi tre. Finalmente il buco inizia a cedere, sento le pareti rilassarsi, pronte a ricevere qualcosa di più maestoso. Lo percepisce anche il ragazzone che appoggia la cappella e inizia a spingere.
Approfitto di una pausa dal pompino per sussurrargli, quasi implorandolo, di non fermarsi e farmi assaporare appieno quel cazzo. Ed ecco che, senza farselo ripetere, spinge con un colpo solo il bacino aggrappandosi ai miei fianchi. Il cazzo penetra violentemente e non riesco a non lasciarmi andare ad un urlo di sorpresa misto ad eccitazione. La mia bocca viene prontamente chiusa dal cazzo del segaiolo che continua a reclamare i miei servizi orali. Il ragazzone affina il ritmo; dopo la prima botta violenta, rallenta un pochino permettendomi di abituarmi alle sue dimensioni. Poi riprende a scoparmi con foga, su e giù senza fermarsi. Non mi trattengo più e inizio a godere sonoramente sotto i colpi del ragazzone. Non me ne frega niente se qualcuno fuori dal camerino sente, del resto siamo tutti li per questo. I miei versi vengono effettivamente sentiti da fuori perché sentiamo bussare. Il segaiolo è il più vicino alla porta e senza tirare fuori il cazzo dalla mia bocca la spalanca rivelandoci agli spettatori accalcati li dietro desiderosi di vedere chi stava godendo così tanto. C’è un ragazzo di vent’anni davanti a noi con il cazzo fuori dall’asciugamano, già eretto, che mi guarda, si passa lascivamente la lingua sulle labbra e poi si incastra sotto di me prendendo il mio uccello in bocca e deliziandomi con la maestria della sua lingua. Il ragazzone e il segaiolo intanto, spiazzati per un momento da questa interruzione, si cambiano di posto e così mi ritrovo ad ospitare il lungo e sottile uccello lubrificato dal mio pompino nel mio sedere spalancato dall’attrezzo che mi ha inculato fino a pochi secondi fa.
Il ritmo riprende. Mentre i miei buchi si danno da fare per soddisfare i loro ospiti, il neo arrivato continua la sua pompa mentre le sue mani tengono ben divaricate le mie chiappe per facilitare lo stantuffamento del segaiolo. Non resisto più e senza avere la possibilità di avvisarlo gli riverso nella bocca tutta la mia crema calda e densa. Lui non si scopone e ingoia tutto come il più prelibato dei nettari. Il raggiungimento dell’orgasmo deve avermi fatto contrarre i muscoli del sedere perché il segaiolo sbigottito non riesce a continuare a fottermi senza sborrarmi nel culo. Avrei voluto sentire di più ma il preservativo in questi casi è d’obbligo e quindi mi devo accontentare. Il ragazzone intanto continua a segarsi sulla mia lingua. Vengo aiutato dall’ultimo arrivato che alterna con me il pompino al mio amico. Pochi minuti ed anche dal suo uccello arriva l’ambito premio, equamente distribuito sulle nostre facce. Sono stremato, mi rialzo e coprendomi con l’asciugamano mi dirigo verso le docce seguito dai miei compagni di divertimento.
L’acqua calda è rigenerante dopo una scopata così. Mentre mi insapono sento una mano che mi palpa il culo; mi giro. E’ il pompinaro. Mi guarda, mi sorride, si avvicina con la bocca al mio orecchio e lo lecca prima di sussurrarmi: “ sono l’unico che non hai fatto venire, non pensi che me lo merito?” .
Il mio uccello torna subito duro e così…

fatemi sapere se vi interessa il seguito...
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