Racconti Erotici > Gay & Bisex > 07. Luca – Non vedo ma (lo) sento
Gay & Bisex

07. Luca – Non vedo ma (lo) sento


di vogliagay
08.10.2015    |    9.479    |    7 8.6
""Ahhhhhhhhh! Cavolo, non ci avevo pensato affatto!", ammisi..."
I mesi successivi furono alquanto intensi, sotto tutti i punti di vista. Con l'università, il lavoro, ma anche sessualmente parlando. Alle scopate quotidiane con i miei coinquilini, si aggiunsero infatti quelle regolari con i loro amici, con Omar, con Gabriele e di tanto in tanto anche con Ricky e Alex (ai quali però avevo fatto prendere l'abitudine di usare abbondante lubrificante). Praticamente il mio culo non aveva un attimo di tregua. E si notava. Ormai anche in condizioni normali si capiva che era un culo che veniva sfondato con una certa frequenza e da calibri non indifferenti, tanto che in palestra presi a farmi la doccia mostrando agli altri il mio lato A, anziché il lato B come avevo sempre fatto.
Arrivò il periodo di Pasqua e decisi di tornare a Napoli per una decina di giorni, buona occasione per mettere un po' a riposo il mio didietro. A casa c'era una grossa novità. Da qualche mese mia madre aveva cominciato a frequentare un uomo (i miei si separarono quando io ero piccolo). Sembrava una cosa seria, tanto che frequentava senza problemi casa e le aveva presentato anche suo figlio, che da quel che avevo capito doveva avere all'incirca la mia età. Mia madre mi informò quindi che la sera stessa del mio arrivo saremmo andati a mangiare fuori con il suo compagno e il figlio, per fare le presentazioni ufficiali. Io ne ero assolutamente contento, non provavo il minimo accenno di gelosia nei confronti di mia madre o il minimo fastidio nei confronti dell'uomo che le sarebbe stato accanto. Specie poi se era un brav'uomo.
Arrivai a casa nel primo pomeriggio, sistemai la mia roba e mi stesi un po' a letto per rilassarmi, in quella che fino a pochi mesi prima era stata la mia camera e che per quella notte avrei diviso col figlio di Gianni, il compagno di mia madre. Nonostante i buoni propositi di stare tranquillo per qualche giorno, mi ritrovai per curiosità ad aprire Grindr. Nel giro di una decina di minuti, complice la novità che rappresentavo e la foto che nel frattempo avevo inserito nel profilo, mi arrivarono all'incirca una ventina di messaggi. Scartai subito quelli che senza "Ciao, come va?" inviavano foto di piselli e culi. Me ne restavano poco meno di una decina. Declinai l'invito a conoscermi con quelli che proprio non mi attraevano e invece mi concentrai su due, tre tipi che non erano niente male… Uno mi stuzzicava particolarmente. E rispecchiava il mio ideale di uomo, il classico tipo mediterraneo: moro, occhi castani, scuro di carnagione e manco a dirlo capelli mossi!!! Cominciammo a chiacchierare del più e del meno, mi disse di chiamarsi Gennaro, di avere 22 anni e di vivere a Napoli. Era studente universitario e per pagarsi gli studi faceva il cameriere in un pub nel fine settimana. "Anch'io!!!", esclamai, entusiasta di avere un punto in comune con lui. Mi mandò qualche altra foto, che confermò quanto fosse un bel ragazzo. In particolare mi colpì una sua foto in costume, in riva al mare. Fisico scolpito e slip che sembravano contenere qualcosa di veramente interessante.
Ciò che mi intrigava di lui era il modo di fare. Pur essendo oggettivamente bello (e sicuramente consapevole di esserlo) era molto alla mano e, tranne per il fatto di aver accennato al fatto di essere bisex, non si addentrò nel discorso sesso e non aveva mandato, né tanto meno chiesto, foto sconce. Sembrava davvero interessato prima di tutto alla conoscenza. Mi piaceva molto, tanto che dopo un paio d'ore di chat mi venne spontaneo chiedergli se gli andasse di conoscerci di persona. Io escludendo quella sera e le sere di Pasqua e Pasquetta non avrei avuto alcun problema. Lui però mi spiazzò dicendo che stava preparando due esami tosti e non aveva tempo di uscire. Era molto dispiaciuto, ma proprio non ce la faceva. La sua risposta raffreddò inevitabilmente il mio trasporto. Ero deluso. E indispettito. Se non poteva incontrarmi, che cavolo mi aveva contattato a fare?
Mia madre entrò in camera e mi disse di cominciare a prepararmi. Per le 20.30 dovevamo essere al ristorante, dove avremmo trovato Gianni, mentre dopo una decina di minuti ci avrebbe raggiunti suo figlio, di rientro dalla palestra. Mi feci quindi una doccia e mi vestii in modo casual ma anche elegante: un paio di jeans con una camicia che mi stava davvero bene. Ero un bel bocconcino, dovevo ammetterlo.
Prendemmo l'autobus e arrivammo al ristorante, un ristorante in riva al mare, molto carino. All'altezza dei tavolini fuori dall'entrata c'era già ad aspettarci Gianni. Appena ci vide il suo viso si illuminò e ci accolse con un sorriso davvero sexy. Che dire, la mia mamma aveva buon gusto… Alto all'incirca un metro e ottanta, ben piazzato (ma non grasso), carnagione olivastra e capelli brizzolati tagliati corti e ingellati. Favoloso. Dimostrava qualche anno meno dei suoi 50 anni. Si presentò e cominciò subito a farmi qualche domanda. Il suo modo di fare era molto calmo e cordiale. A un tratto gli arrivò un messaggio sul cellulare. Lo lesse e disse: "Scusate, era Gennaro, mio figlio. Tra 5 minuti sarà qui, almeno possiamo entrare".
Continuammo a parlare, finché ad un certo punto sentii Gianni esclamare: "Ah eccolo, è arrivato finalmente!". Io davo le spalle alla strada, per cui mi girai e... lo vidi! Gennaro di Grindr! Ebbi un tuffo al cuore. E io che pensavo che non l'avrei mai incontrato! Si avvicinò sorridendo (stesso sorriso sexy del padre, denti bianchissimi e perfetti…), salutò e baciò mia madre e allungò la mano verso di me. Suo padre fece le dovute presentazioni e lui si comportò come se non avessimo mai avuto nulla a che fare l'uno con l'altro… La cosa però non mi sorprese più di tanto.
Inutile dire che di presenza Gennaro era ancora più bello. Era la versione più giovane di suo padre. Stesso fisico, stesso modo di fare, stesso fascino. Non solo bellissimo, ma anche pieno di fascino. Ero felice perché con la scusa della conversazione potevo guardarmelo quanto volevo senza che la cosa risultasse strana.
Ci fecero accomodare al tavolo, che in realtà erano due tavolini da due affiancati e ci disponemmo in modo che mia madre fosse di fronte a Gianni e io, di fianco a lei, di fronte a Gennaro. La compagnia dei due uomini era molto piacevole e Gianni, così come Gennaro del resto, mostrava un certo feeling con mia mamma.
Parlavamo del più e del meno, io raccontai quello che facevo a Milano, come mi trovavo… Gennaro era molto interessato, perché mi disse che una volta laureatosi (gli mancava solo la tesi), la sua intenzione era proprio di salire nella città lombarda per cercare lavoro. Frequentava Scienze della comunicazione e il suo sogno era diventare giornalista televisivo. Mi trovavo davvero a mio agio con lui, almeno fino a quando arrivò il cameriere a prendere le ordinazioni. Era un gran bel ragazzo, moro con la carnagione chiara, di una ventina d'anni. Quello che più mi piaceva era il suo fare molto timido, da cucciolone. Mi veniva voglia di coccolarlo. Ad ogni modo, continuavo a guardarlo, a fissarlo proprio, mentre gli altri ordinavano. Gennaro se ne accorse evidentemente e volle forse farmela pagare. Fatto sta che quando toccò a me riferire al ragazzo quello che avevo scelto, sentii un piede rovistarmi il pacco. Tanta fu la sorpresa che sobbalzai ed emisi un acuto. La cosa ovviamente sorprese Gianni e mia madre, che mi chiesero se andasse tutto bene. Risposi di sì e guardai in cagnesco Gennaro, che dal canto suo mi rivolse un sorriso divertito da quella che in quel momento era una vera e propria faccia da schiaffi. Credo che arrossii e mi precipitai in bagno. Mi sciacquai la faccia, mi risistemai e tornai al tavolo, inconsapevole che quella che mi aspettava sarebbe stata una serata da incubo. Infatti quel gesto così provocatorio andò avanti per tutta la sera, precisamente ogni qualvolta prendevo la parola. Era una vera e propria tortura. Ma ad un certo punto smisi di fare movimenti improvvisi o cambiare tono di voce, visto che ormai mi ero abituato alla cosa. Fare finta di nulla alle carezze di quel piede, però, quello era impossibile! Rimasi tutto il tempo in una sorta di fibrillazione, col cazzo costantemente in erezione. E quello che più mi faceva rabbia era l'espressione assunta per tutto il tempo da Gennaro. Tranquillissima, normale, innocente, angelica addirittura!
In un modo o nell'altro arrivammo a fine cena. Quindi mia madre mi disse: "Io vado in macchina con Gianni, tu Luca perché non vai con Gennaro? Neanche per farlo stare da solo! E poi mi è sembrato di vedere che vi troviate bene insieme!".
Prima che io potessi dire nulla, Gennaro mi anticipò: "Ma certo Pamela! Tuo figlio è davvero simpatico! Dai Luca", continuò rivolgendosi a me, "non lasciarmi da solo, vieni in macchina con me!". E mi fece l'occhiolino.
"D'accordo", feci io tranquillo, mentre nella mia testa stavo già preparandomi il discorsetto da fargli in macchina.
Ci incamminammo e io e Gennaro fummo i primi ad arrivare alla macchina. Gianni aveva parcheggiato un po' più avanti. Salutammo i nostri genitori e ci demmo appuntamento a casa. Salimmo in macchina e non appena chiudemmo le porte, cominciai a urlare tutto il mio disappunto: "Ma che cazzo ti è venuto in mente??? Tutta la se…..".
Non potei finire di dire quello che avevo in mente, poiché mi ritrovai la sua lingua in bocca. Mi prese per il collo e ispezionava la mia bocca. Io presi a mugolare, più per la sorpresa e l'agitazione. Dopo qualche secondo mi staccai. "Ma sei impazzito? E se ci vedono?".
"Scusami, era tutta la sera che volevo farlo! Ma no, sono andati avanti ormai, saranno già arrivati alla macchina!", disse lui tranquillo.
"Ma spiegami una cosa", cominciai, mentre lui metteva in moto la macchina e partiva. "Tu sapevi quindi chi ero quando mi hai contattato oggi?".
"Certo che sì, ma è stata davvero una sorpresa! Mai avrei immaginato!", rispose.
"Temo di non capire, spiegami meglio", continuai.
"Beh, mai avrei immaginato che fossi gay! O per lo meno bisex. Quando oggi pomeriggio ho visto la tua foto su Grindr ci sono rimasto!", riprese.
Continuavo a non capire. "Ok, ma voglio sapere: come facevi a conoscermi, come sapevi che ero il figlio della compagna di tuo padre…"
"Oh mamma! Forse a casa tua, tra soggiorno e cucina ci sono una decina di foto tue??? Sulle quali tra l'altro sono mesi che sbavo", disse sarcastico.
"Ahhhhhhhhh! Cavolo, non ci avevo pensato affatto!", ammisi.
"Che bello che sei…", concluse, passandomi una mano sulla coscia. "meglio che la smetta però. Tra 5 minuti siamo arrivati e devo scendere dalla macchina. Non posso avere il cazzo duro".
Arrivammo a casa e Gennaro parcheggiò nel cortile antistante. Scese dalla macchina, immediatamente lanciai un'occhiata al suo pacco e mi accorsi che fortunatamente l'erezione era scomparsa. Entrammo in casa e vedemmo Gianni che lasciava la cucina e saliva le scale. "Oh ragazzi, siete arrivati anche voi. Mi sono fermato a bere un bicchiere d'acqua e ora vado su, sono stanchissimo! Buonanotte!".
Ricambiammo il saluto. Mia madre era già in bagno, al piano superiore. Bevemmo anche noi un bicchiere d'acqua e ci dirigemmo verso la mia camera. Non feci in tempo a varcare la soglia e accendere la luce, che Gennaro mi spinse dentro, entrò anche lui, e mi sbattè contro la porta che aveva chiuso, schiacciandomi col suo corpo massiccio. Ricominciò a limonarmi, arpionò le mie chiappe e prese a muovere il bacino, facendomi sentire chiaramente la sua erezione. Traboccava di voglia e desiderio. Smise di baciarmi e cominciò a passarmi la lingua sul viso, sulle guance, fino ad arrivare alle orecchie. Mi sfuggì un mugolio di piacere. "Shhhhhh!", mi zittì, e tornò a chiudermi la bocca con la sua.
Io intanto scesi lungo tutta la sua possente schiena e arrivai a palpargli brevemente il culetto sodo. Ma erano altre le mie mire. Portai velocemente le mie mani sul davanti e afferrai dai pantaloni il suo bastone duro. Era lungo! Afferrai la cintura e la slacciai, poi mi dedicai ai bottoni della patta. Presi ad accarezzare l'uccello dagli slip. Era bollente! Percorsi il cazzo per tutta la lunghezza, fino alla cappella che faceva capolino dall'elastico. Perdeva già liquido. Mi bagnai le dita e massaggiai la cappella. Immediatamente Gennaro si staccò dalla mia bocca ed emise un forte gemito di godimento. "Shhhhhhh!", questa volta fui io a rimproverarlo. Con la bocca scesi lungo il collo. Lo baciai, lo leccai, la barba mi grattava la lingua. Poi passai ai bottoni della camicia. Cominciai a slacciarli e a liberare il petto muscoloso. Lo massaggiai e sentii sotto le mie dita una leggera peluria che mi eccitò ancora di più. Dalle dita alla lingua, il passo fu breve. Sgrillettai i capezzoli che si indurirono all'istante, sotto il tocco sapiente della mia lingua. E continuai a leccare anche più giù, il suo addome liscio e muscoloso. Per farlo comodamente, mi abbassai e mi piegai sulle mie gambe. Afferrai i pantaloni e gli slip e li abbassai di botto. La sua asta dura mi colpì il viso. Mi sfuggì un "oohhh" di sorpresa. Mi affrettai ad afferrare quel bastone di carne e rimasi senza parole. Era lungo, credo intorno ai 17-18 cm, ma soprattutto grosso. Mi riempiva il palmo della mano. Infine, sentivo che pulsava, era durissimo. Mi ci tuffai. Leccai solamente per un attimo la punta, perché immaginavo di trovarci una goccia di liquido che volevo gustarmi e poi me lo infilai d'un botto quanto più potevo. Gennaro urlò per la sorpresa. Non vedendomi non si aspettava minimamente un'iniziativa del genere da parte mia. Ma dovette subito tapparsi la bocca. Mi ritrovai con la cappella che sfiorava il fondo del mio cavo orale, ma ancora qualche centimetro di cazzo rimaneva fuori. Ne volevo di più, lo volevo tutto. Ero troppo eccitato. Mi concentrai e forzai l'epiglottide, finché non percepii distintamente il glande in gola e il mio naso immerso nei suoi peli pubici che profumavano di bagnoschiuma. Ce l'avevo fatta. Gennaro emise un urlo strozzato. "Oddio che cosa favolosaaaa!", mi incitò. Resistetti però solo qualche secondo. Avevo bisogno di aria. Non appena mi staccai, Gennaro mi prese per il tronco e mi tirò su. Mi infilò di nuovo la lingua in bocca, girammo su noi stessi e prese a camminare in direzione del letto. Con prudenza, un po' perché era buio e non vedevamo, un po' perché gli era difficile camminare con i pantaloni alle caviglie. A un tratto sentii il letto toccarmi le gambe, quindi mi ci spinse sopra. E mi venne sopra. Ancora qualche bacio, poi cominciò a spogliarmi. In fretta, con foga, ansimando, facendomi sentire tutto il suo desiderio. Nel giro di qualche secondo ero completamente nudo e col mio cazzo piantato nella sua gola. A quanto pare non voleva essere da meno… Urlai di piacere, fuori controllo. Mollò per un attimo il mio cazzo e sibilò: "Shhhhh, fai piano!!!!". Intanto, dato che le sue mani erano comunque libere, finì di spogliarsi.
Cercavo di trattenermi, ma mi era impossibile. Sembrava un'idrovora! Sembrava volesse staccarmelo, mangiarlo… Quindi continuavo a lamentarmi. Dopo un altro paio di "rimproveri" non andati decisamente a buon fine, in un lampo ruotò di 180 gradi sul mio corpo e mi tappò la bocca senza alcun riguardo con la sua mazza. Cominciammo un 69 da paura, come se non ci fosse un domani. Incredibile la passione che si era accesa tra di noi. Continuammo per qualche minuto, poi abbandonò il mio uccello e lo sentii scendere. Qualche secondo dopo sentii la sua grossa lingua passare piena sul mio buchetto. Sospirai e cominciai a godermi quel lavoretto. Di tanto in tanto dovevo mollare il suo cazzo e tirarlo fuori dalla bocca per mugolare di piacere, soprattutto quando alla lingua accompagnò un dito e ben presto anche un secondo. Mi stava preparando a essere scopato. Godevo più del solito. Il fatto di essere al buio non mi permetteva di capire cosa sarebbe successo e amplificava di molto ogni sensazione. Arrivò il momento. Si sollevò, cercò a tentoni sul letto i suoi pantaloni e sfilò dalla tasca una bustina contenente un preservativo. Lo infilò, mi mise prono e dopo aver abbondantemente lubrificato con la sua saliva il cazzo si avvicinò e cominciò a entrare. Fece con delicatezza e ovviamente non incontrò molta resistenza. Entrò facilmente e completamente, come se il mio culo fosse burro. Gemetti appena arrivò in fondo e sentii le sue palle toccarmi le chiappe. Si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò: "Ammazza che culetto largo e accogliente! Scommetto che ne prendi parecchi di cazzi, ti dai da fare a Milano, eh?".
Io preso dall'eccitazione, senza rendermene conto mi ritrovai a dire: "Oh sì, tutti i giorni! Mi faccio scopare dai miei due coinquilini!". "Wow!!! Che porcellino! Ti fai sbattere da ben due cazzi!", esclamò. Continuai: "Ma non solo da loro! Anche dai loro amici! Quando vengono a trovarci mi scopano in 8!".
"Che baldracca!", sibilò e prese a scoparmi violentemente. Cominciai a urlare, quindi mi schiacciò la testa sul materasso in modo da soffocare le mie urla. "Shhhhhhh! Ci sentono così, cazzo!". Intanto però faceva un casino indescrivibile con i suoi colpi fortissimi. Nel frattempo avevo portato le mie mani al mio culo e avevo allargato le chiappe, nel tentativo di far sprofondare quella spada ancora più profondamente in me. Stavo impazzendo dal piacere. Dopo un paio di minuti uscì e mi fece mettere supino. Si portò le mie gambe sulle spalle e sprofondò di nuovo in me. Quindi riprese: "E dimmi, ti fai scopare da qualcun altro?".
In preda alla lussuria, fuori di me, sputai fuori il rospo: "Oh sì! Dal proprietario del pub dove lavoro che ha un cazzo enorme e da un tipo che viene in palestra e da due suoi amici!", esclamai tra un gemito e l'altro.
"Che troia che sei! Ti fai scopare in continuazione! Ecco perché sono entrato come niente nel tuo culo!", concluse. Continuava a stantuffare energicamente e a un tratto afferrò il mio uccello che sbatteva sul mio addome a ogni suo colpo. "Oh, guarda che bel cazzone durissimo che hai! Mi hai fatto venire un'idea!".
Uscì repentinamente dal mio culo e lo sentii trafficare di nuovo con i suoi pantaloni. Dal rumore capii che aveva in mano un altro preservativo. "Voglio prenderlo in culo io adesso!", esclamò.
Rimasi di stucco. Finora ero sempre stato io a fare il passivo, godevo come non mai e non mi era mai passato neanche per l'anticamera del cervello di cambiare ruolo. Quindi bofonchiai: "Mah… veramente io non l'ho mai fatto. Non so se ne sono capace". Ero intimidito.
"Davvero non hai mai scopato nessuno?", chiese Gennaro incredulo. "Male, male davvero! Con questo bel cazzone è un vero peccato! Secondo me faresti godere parecchi culetti!", continuò. "Comunque poco male, per questa volta farò tutto io, tranquillo. Sentii il preservativo che si appoggiava sulla mia cappella e si sfilava lungo l'asta. Poi avvertii una colata di saliva che imbrattò anche il mio pube. Infine intravvidi in penombra che Gennaro insalivava la sua mano e se la portava al suo buchino. Poi si mise a cavalcioni sul mio bacino e cominciò a scendere piano. Non appena la mia cappella entrò a contatto col suo sfintere spinse. E avvertii chiaramente il mio glande all'interno del suo culo. Sospirammo in contemporanea, lui per la presenza del mio cazzo nel culo, io per la sorpresa di quanto stavo sentendo. Nonostante il preservativo sentivo un grande calore. Piano piano, centimetro dopo centimetro mi feci strada dentro di lui, fino in fondo, finché non fu completamente impalato. Un nuovo sospiro di soddisfazione uscì dalla sua bocca. Prese a muoversi sempre più velocemente e a lamentarsi: "Oddio che bel pisellone! Quanto mi fai godere "fratellino"!". Entrambi ridemmo a quell'appellativo. Col passare dei secondi mi resi conto che stavo cambiando atteggiamento. Le fitte di piacere che si sprigionavano ad ogni colpo dalla cappella lungo tutto il cazzo fino allo stomaco fecero crescere la mia eccitazione. Tanto che mi resi conto che non volevo più rimanere passivo. Sollevai il culo di Gennaro e cominciai a muovermi, con colpi sempre più forti. Alla fine andavo talmente veloce che il culo di Gennaro non aveva un attimo di tregua. E lui gradiva: "Oddio Luca continuaaaa! Così, così, bello forte! Mi stai facendo impazzireeeee!". Andai avanti ancora per poco più di un minuto e proprio quando mi resi conto che ormai non avevo più forza e fiato per continuare, sentii Gennaro esclamare: "Cazzo sto per venire, non smettere!". Resistetti ancora qualche secondo, poi esclamai: "In faccia! Sborrami in faccia!".
Gennaro si sollevò dal mio cazzo che cadde pesantemente sul mio addome e si portò all'altezza del mio viso. Dopo qualche secondo avvertii gli schizzi di crema calda che mi imbrattarono tutto il volto. Gennaro smontò dal mio petto e mi si stese di fianco: "Ora tocca a te!", affermò Gennaro, sfilandomi il preservativo. Cominciai a segarmi e sentii Gennaro che cominciava a farsi strada nel mio culo con due dita. Poi ne infilò un terzo e infine un quarto. Emisi degli urli strozzati, quasi animaleschi nel momento in cui cominciò a ruotare le dita e ad allargarmi come si deve il culo. Per fare in modo che non urlassi troppo prese i suoi slip e me li mise in parte in bocca e in parte su tutto il viso, già impiastricciato di sborra. Annusai e colsi l'odore del suo cazzo sulle mutande. Fu la goccia che fece traboccare il vaso. Presi a contorcermi e schizzai un carico talmente abbondante e potente che raggiunse anche il suo viso. Non potevamo andare in bagno in quelle condizioni, il rischio di farci beccare era troppo alto. Quindi ci pulimmo alla bell'e meglio con dei fazzolettini di carta e ci mettemmo nudi sotto il lenzuolo. Stremati, ci addormentammo abbracciati.
***************************************************************************************
Se volete, commentate come al solito qui sotto o all'indirizzo email [email protected].
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 8.6
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per 07. Luca – Non vedo ma (lo) sento:

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni