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Gay & Bisex

Amici per la pelle, parte 3


di Difficilissimo
02.08.2015    |    8.989    |    3 9.2
"Mi arrivò davanti, eravamo alti quasi uguale e quindi mi trovai la sua bocca a pochi centimetri..."

Fu una nottata decisamente particolare tant'è che dopo la stanchezza iniziale, che mi fece addormentare subito e in maniera profonda, mi alzai con l'esigenza di andare in bagno. Era mattino da poco, avevo dormito poche ore e la luce entrava già dalle fessure dalle tapparelle, mettendo in chiaro il meraviglioso corpo nudo di Fabio, che dormiva come un sasso al mio fianco. Diedi una lunga e dettagliata occhiata alle sue parti intime e ai suoi piedi, sentendo subito che una forte erezione stava colpendo il mio cazzo. Cercai di distogliere il pensiero andando in bagno a fare pipì ma l'eccitazione era pazzesca anche solo all'idea di girare nudo a casa sua. Nel bagno iniziai a masturbarmi ma senza terminare il lavoro, poi tornai nel letto e feci una fatica enorme a riprendere sonno. Il mio istinto mi avrebbe portato a svegliare Fabio e riscopare con lui non so quante volte, fino a che i nostri cazzi non sarebbero stati talmente doloranti e svuotati da non poter combinare più nulla, tuttavia decisi di resistere. Ripresi sonno dopo almeno due ore mentre Fabio non cambiò mai posizione, rimanendo sempre a pancia in su con quel magnifico cazzone scuro che svettava, facendomi impazzire. In quelle due ore mi feci tante domande, sia sulla mia relazione con Selena che su quello che era successo con Fabio: inutile girarci attorno, mi era piaciuto da morire e avevo fatto un qualcosa che desideravo dal primo momento che lo avevo visto in vita mia. Comunque il resto del sonno fu abbastanza intenso e mi svegliai quasi all'ora di pranzo. Ero frastornato e ancora molto arrapato, ci misi alcuni secondi a realizzare che non ero a casa mia e mi girai a cercare il corpo di Fabio ma stavolta al mio fianco non c'era nessuno. Cercai a terra le mie mutande e le infilai, poi aprì la porta della camera e chiamai il suo nome, più per accertarmi che non fossero tornati i genitori che per paura che fosse uscito. Mi rispose dicendomi di essere in cucina e io gli domandai se potevo fare una doccia, cosa che ovviamente mi concesse. Mi lavai rapidamente senza che la mia erezione scendesse mai, poi con un asciugamano legato sui fianchi scesi dalla scala a chiocciola che portava alla cucina e al salone, rimanendo gelato dalla paradisiaca visione che mi trovai di fronte: Fabio stava preparando la tavola vestito da donna, proprio come mi aveva confidato al termine del nostro meraviglioso rapporto della notte precedente!!! Era un incanto, gli mancava solo una parrucca per essere davvero perfetto ma per il resto si era sistemato veramente alla grande, a dimostrazione sicuramente di una certa esperienza nel contesto. Indossava un paio di autoreggenti scure, un perizoma che a fatica conteneva il suo cazzone, chiaramente in tiro, e i suoi grossi coglioni scuri, una canotta intima femminile lavorata di pizzo e un trucco non molto pesante ma piuttosto visibile, che metteva in risalto i suoi bei lineamenti. Con la parrucca sarebbe stato davvero simile alla sorella ma anche così faceva veramente la sua figura. Rimasi estasiato, a bocca aperta e immobile, non sapevo davvero cosa fare e a rompere il gelo ci pensò lui, lasciando le posate sul tavolo e incamminandosi, con passo femminile e delicato, in mia direzione. Mi arrivò davanti, eravamo alti quasi uguale e quindi mi trovai la sua bocca a pochi centimetri. Prima di fare il passo mi guardò, mi accarezzò una guancia e con una voce effemminata (un po' comica a dire il vero) mi disse “buongiorno amore, ecco la tua Fabiola” e mi baciò con la lingua. Risposi veemente al bacio, portando subito le mani sulle sue chiappe sode e lui rispose inserendo subito la gamba tra le mie e andando a stuzzicarmi il cazzo dall'esterno dell'asciugamano con il ginocchio. Continuando a parlare con voce da travestito, mi invitò a rimanere fermo e lasciarlo fare, poi mi fece cadere l'asciugamano ai piedi e si accucciò all'altezza del mio cazzo. Lo iniziò a insalivare con la lingua, esplorando ogni centimetro e godendoselo a pieno. Si vedeva chiaramente che ne era ghiotto e che non aspettava altro che farmi impazzire di piacere e infatti poco dopo lo accolse tra le sue labbra bellissime e carnose e iniziò a ciucciarlo. Come detto nel precedente capitolo, non era tecnicamente un pompinaro perfetto, probabilmente peccava di esperienza ma sapeva esattamente come far godere e il suo succhiare avidamente e violentemente riusciva a provocarmi una bellissima sensazione. Poi mi bastava guardarlo ogni qual volta alzava lo sguardo in mia direzione e mi osservava con i suoi occhioni grandi e scuri, per perdere il contegno. Sinceramente pensai che non valeva la pena frenarsi in nulla visto che lui si era addirittura vestito da donna per me e stava mettendo a nudo tutte le sue perversioni, per cui lasciai alle spalle qualsiasi forma di vergogna e, pur non essendo una cosa che facevo spesso (tutt'altro) iniziai a gemere fortissimo, ad ansimare. Stavo per venire subito e non volevo rallentare quel meraviglioso orgasmo per niente al mondo, per cui gli presi la testa e iniziai a muovervi in sua direzione, continuando a rantolare di piacere. Scaricai una quantità cospicua di sborra nella sua bocca e lui mandò giù di gusto, poi mi osservò sorridendo e leccandosi le labbra per portare via anche le ultime gocce cremose che erano rimaste sul suo viso. Lo invitai a rialzarsi e cercai la sua bocca avidamente. Senza smettere un secondo di baciarci, in maniera veramente furiosa e animalesca, ci trascinammo fino al divano e lo feci stendere per poi adagiarmi sopra di lui. Mentre continuavo a limonarlo duro, con la mano gli sfilai via il perizoma, facendogli schizzare in aria il suo enorme cazzo, che in punta era già bagnaticcio. Prima di portarlo al piacere scesi ai suoi piedi e iniziai a succhiarli con tutta la calza. Fabio sembrava gradire e con uno sguardo da puttanella in calore, mi invitava a continuare porgendomi il suo piede verso la bocca e sorridendo maliziosamente. “Leccami tutta, sono la tua troia” sussurrò, con la solita voce “taroccata” di quella mattina, comica ma anche molto eccitante. Iniziai pertanto a salire all'interno cosce, giunsi ai coglioni e li succhiai per bene, poi lo feci un po' alzare e puntai il suo culetto. La lingua entrò decisa nelle sue chiappe e lui iniziò a gemere senza ritegno con voce da donna. Non riuscivo a credere che si fosse lasciato andare così tanto eppure era vero, il mio migliore amico probabilmente era in questo momento la troia più lurida e schifosamente zoccola che potessi mai immaginare. La mia lingua nel suo culo gli provocava dei brividi autentici di piacere e il suo cazzo stava letteralmente pulsando tanto che dopo poco portò la sua mano in quella direzione per segarsi ma io prontamente lo fermai. Non esisteva che si sarebbe dovuto portare da solo al piacere, era mio e non mi volevo perdere nessun attimo di quella meravigliosa mattinata utopistica. Dopo un altro paio di minuti di tortura per Fabio, in cui continuai a leccargli il buco del culo, che stava quasi iniziando a gocciolare per il piacere immenso, e gli impedì di segarsi, decisi che era arrivato il momento di farlo finalmente godere. Passai a leccare il suo cazzo e il contatto della mia lingua con la sua asta gli provocò una scarica di brivido per tutto il corpo. Aveva la pelle d'oca e io impazzivo nell'immedesimarmi così bene in tutte le sue sensazioni. Quando iniziai a ciucciarlo, Fabio si trasformò davvero in Fabiola, perdendo completamente il contegno. Gemeva con voce da donna e continuava a incitarmi con la sua parlata da frocetto, parlando di se stesso al femminile e inarcando il suo meraviglioso corpo a ripetizione. L'orgasmo fu violentissimo e, per quanto mi sforzai di bere tutto il suo sperma, una buona parte mi uscì di bocca, finendo sulle sue autoreggenti e sulla sua canotta. Senza fiato, stremato e ansimante, mi chiese di prendermi cura del suo sedere, era arrivato il momento in cui aveva deciso di perdere la verginità anale e io ero il suo primo!! Ripresi a leccarlo e gli effetti furono ancora devastanti, Fabio era in trance totale, aveva lo sguardo voglioso da maialina e io continuai a lungo, cercando di portarlo all'estremo rilassamento per ridurre al massimo il dolore. Poi gli feci allargare le cosce, lui mise le gambe attorno al mio collo e io puntai il mio cazzo sul suo buchetto. Gli ricordai che il dolore sarebbe stato forte e gli chiesi nuovamente se era sicuro e Fabio mi rispose di rompergli il culo senza ritegno. Con un colpo secco lo penetrai e lo osservai mentre sgranò gli occhi dal dolore. Un urlo smorzato, ma comunque abbastanza forte, echeggiò nella camera, poi strinse tra i denti il cuscino del divano mentre io iniziavo lentamente a muovermi dentro di lui. Cercai di far abituare il suo corpo a quella nuova esperienza ma non fu facile, il dolore non voleva saperne di passare e Fabio stava quasi lacrimando. Gli domandai se era il caso che mi fermassi ma mi fece segno di no con la testa, senza lasciare il cuscino con la bocca. Forte del suo assenso a continuare, iniziai realmente a chiavarlo, non limitandomi solo a tenerglielo dentro ma iniziando chiaramente a fotterlo. Fu la mossa vincente in quanto notai subito che al forte dolore iniziò a mischiarsi anche un certo intenso piacere. Alle smorfie di dolore, che rendevano ancora più dolce il suo visetto, erano abbinati chiari versi di godimento. Dopo un paio di minuti lasciò il cuscino di bocca e iniziò proprio a gemere. Scopammo come cani, Fabio era davvero al settimo cielo, mi tirava verso di lui e cercava avidamente la mia lingua in un bacio intenso e perverso mentre io continuavo a rompergli il culo. Il godimento era alle stelle per entrambi e anche io ripresi ad ansimare senza vergogna. Ormai eravamo con le bocche a pochi centimetri, ci guardavamo ed entrambi gemevamo l'uno sul viso dell'altro, in totale estasi. Venni urlando, venni inondandolo di tutta la mia sborra, farcendogli il culo e provando un godimento intenso pazzesco. Crollai su di lui e quando lo tirai fuori vidi del sangue sulla punta del mio cazzo, ovviamente tutto normale. Era il suo turno ora, aveva bisogno di svuotarsi per l'ultima volta i coglioni, per cui, ripreso un attimo il fiato, mi fece girare a pecorina sul divano e da dietro mi penetrò cominciando subito a stantuffarmi alla grande. Era incredibile come era passato dall'essere quasi del tutto una donna al tornare un vero e proprio uomo. Sentivo i suoi colpi decisi e presto la sua mano si poggiò sul mio piede. A lui i piedi eccitavano tremendamente e ora me lo stavo appositamente accarezzando. Era il preludio ad un veloce orgasmo che infatti non tardò ad arrivare. Schizzi e schizzi di caldissima sborra invasero il mio sederino, poi sentì il suo corpo adagiarsi sulla mia schiena. Dopo alcuni istanti di riposo ci guardammo e ci baciammo, mi domandò nuovamente di non dire niente a nessuno e poi andammo insieme in bagno a docciarci. Sotto al getto la voglia tornò di nuovo in auge e riprendemmo schifosamente ad accoppiarci come animali, facemmo veramente di tutto: seghe, palpate, pompini, leccate di piedi, pisciate addosso, inculate..era stata la mattina più trasgressiva che potessi immaginare e probabilmente in Fabio creò un piccolo contraccolpo quando nei giorni seguenti ci ripensò. Per alcuni giorni non si fece vivo, quando provavo a scrivergli sembrava sempre un po' freddo e distaccato e si faceva comunque negare alle proposte di uscire insieme. Ero convinto di aver perso l'ennesima amicizia per colpa del sesso, purtroppo quando un ragazzo mi piaceva, mi eccitava, mi provocava sensazioni, io difficilmente riuscivo a trattenermi o, comunque, a resistere. Fabio per me era una delle più belle conquiste gay che avessi mai fatto o mai sognato di fare e quindi sicuramente non avrei mai potuto lasciarmelo scappare ma rovinare l'amicizia era la cosa più brutta che potesse accadere. Invece, qualche giorno dopo, finalmente Fabio mi chiese di vederci. Parlammo dell'accaduto e mi disse, giustamente, che aveva avuto la necessità di avere alcuni giorni per riflettere di quanto fatto ma non perchè se ne fosse pentito o perchè mi attribuiva eventuali responsabilità ma perchè comunque aveva fatto un passo importantissimo della sua vita, perdendo finalmente la verginità anale, cosa che sognava da un po' ma che pensava di non avere mai il coraggio di mettere in pratica. Aveva riflettuto per capire se era gay, bisessuale, curioso o cosa e si era semplicemente risposto che era uno a cui piaceva il sesso, probabilmente un etero di fondo ma con un lato di bisessualità che gridava i suoi spazi e voleva che ci fossi io nella sua vita per soddisfarla. Non ebbi nessun dubbio su cosa rispondere, era solo quello che cercavo anche io: un amico vero che nella vita di tutti i giorni rimaneva tale ma che, qualora se ne fosse presentata l'occasione, magari al sabato notte o in una qualsiasi giornata invernale senza nulla da fare, o in un momento di debolezza personale sarebbe potuto diventare molto di più. Un amante, un compagno di letto, un fidanzato, avevamo la possibilità di ricoprire più ruoli per ogni situazione perchè dalla parte nostra c'era una fiducia totalmente illesa da quanto successo, un affetto sincero e soprattutto un'intesa incredibile, sia nella vita che nel sesso, che ci avevano portato a vivere un vero e proprio sogno. Il primo di una lunga serie!!!!

PS: mi scuso per la lunga attesa di questa ultima parte ma i tanti impegni di lavoro e di vita privata, tra amici, Fabio e fidanzata mi hanno impedito di poter anticipare i tempi :) Spero vi sia piaciuto anche questo capitolo finale della vicenda e mi auguro di potervi presto raccontare qualche nuova esperienza!!!


FINE
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