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Gay & Bisex

Avvolte capita.


di al1982
10.02.2014    |    11.902    |    2 8.7
"Con la mano destra afferro la borsa e la sposto e in questo gesto mi rendo conto che le mie nocche hanno urtato qualcosa di molliccio ed ora ci sono sopra..."
Venerdì mattina, esco di casa che il sole ancora pallido e sopraffatto dal buio, pochi passi e inizia l'attesa. Alla banchina dell'autobus mi fanno compagnia un Indiano che immobile fissa un punto nel vuoto e una signora che nervosa e impaziente passeggia su e giù per la banchina. Il flusso dei miei pensieri è ancora lento ma sento che mi sto eccitando, la mano nella tasca ha urtato il mio cazzo che subito ha reagito sovente mostrando la sua turgidezza non piena ma abbastanza da creare un bozzo dai pantaloni. Alzo la testa al cielo e sospiro mentre con le mani in tasca alzo l'elastico della mutanda lasciando uscire il mio cazzo che ora, mostra la sua piena turgidezza e il bozzo dei pantaloni si trasforma in un vestito aderente per il mio cazzo. Metto a nascondere la borsa a tracolla d'avanti. L'autobus arriva e sfiorando l'indiano immobile si ferma a un passo da me, quando apre le porte mi accorgo che è già pieno. D'avanti le porte schiacciati dal resto delle persone ci sono due ragazzi uno biondo e l'altro moro, vanno a chiudere il cerchio davanti la porta la signora che aspettava con me,che riesce a sistemarsi al lato del ragazzo biondo e un signore di mezza età in abito e di spalle a fianco del ragazzo moro. Io mi sistemo fra i due ragazzi proprio nel mezzo e con alle spalle le porte dell'autobus, che chiudendosi mi fanno da spalliera su cui mi poggio, di sicuro da quell'entrata non avrebbe più potuto accedere nessuno, se nessuno fosse sceso. L'autobus parte e io capisco subito di essere in una posizione perfetta, una di quelle situazioni che capitano raramente e che non puoi sperare di ricreare. Con il mio cazzo ancora più duro di prima che preme sulla borsa butto lo sguardo alla mia destra sul biondo. Ha capelli ricci che porta spettinati sopra e rasati ai lati della testa senza gel i capelli portano ancora le pieghe fatte nel sonno. Il suo sguardo e rivolto nel senso contrario al mio e leggermente verso il basso, quindi riesco a guardarlo senza che lui guardi me. La mia spalla tocca la sua e la mia mano tocca l'alto della sua coscia. É molto bello, la sua faccia è ancora liscia senza peli tranne che per le basette da cui si fanno largo una manciata di peli che scendono timidi fino alla mascella pronunciata. Ha degli occhioni enormi di un blu scuro e sopracciglia sottili. Anche le labbra sono sottili e semi aperte lasciano intravedere dei denti bianche e dritti. Mi sento come se fosse il mio compleanno, mi batte forte il cuore per l'eccitazione. Compiacendomi per quella posizione inizio a “spizzarmi” il moretto alla mia sinistra. Anche lui molto giovane, con i capelli rasati stile militare e occhi scuri e mediamente grandi sovrastati da sopracciglia spesse e folte ma perfettamente contornate. Le labbra carnose e strette e la pelle liscia anche la sua priva di barba, mi fanno quasi girare la testa. Mi chiedo come sia possibile che esistano ragazzi così belli è in verità ancora più incredulo mi chiedo come abbiano fatto entrambi a finire difronte a me. L'autobus dopo una curva che ha fatto ondeggiare tutti si ferma e le porte alle mie spalle si spalancano, restiamo tutti compatti, faccio un sospiro, se nessuno scende l'equilibrio sarà mantenuto e i ragazzi continueranno a starmi difronte con le mie mani che sfiorano le loro cosce. Aspettando che l'autista richiuda le porte mi allargo e con lo sguardo basso noto che entrambi portano un pantalone di tuta, ringrazio l'universo e l'inventore dei pantaloni di tuta. Il moro mostra un bozzo più pronunciato in cui riesco a vedere nitidamente, anche grazie alla mia lunga esperienza da guardone, la posizione del sua cazzo. Probabilmente porte le mutande e il suo grazioso cazzettino a riposo e poggiato lungo l'elastico formando attraverso la tuta un bozzo che tende verso sinistra. La tuta del biondo invece veste più larga e non lascia intravedere il pacco. Ad un tratto mi sento spingere alle spalle e vado a finire contro i due ragazzi fino a premere sui loro corpi, siamo attaccati. Un uomo arrivato dal nulla si è infilato spingendomi, un attimo prima che l'autista chiudesse le porte, ed ora ci ritroviamo perfettamente incastrati e ancora più stretti di prima. Qualcuno si lamenta ad alta voce ma non io che invece ringrazio atac e la loro inefficienza. Con il corpo che preme contro i ragazzi posso sentire il calore delle loro gambe e la stoffa delle loro tute attraverso le mie mani che tengo con i palmi aperti e rivolti verso di loro. Con la mano destra afferro la borsa e la sposto e in questo gesto mi rendo conto che le mie nocche hanno urtato qualcosa di molliccio ed ora ci sono sopra. Il cuore quasi mi esce di gola, deglutisco e mi chiedo se non sto toccando proprio il suo pisello. Il biondo impassibile non ha fatto un movimento. Io lascio la mano dov'è e cerco di capire, quando d'un tratto sento che qualcosa incomincia a premere contro la mia mano, la sensazione di molliccio che sentivo prima ora si è trasformata in turgidezza e continua a crescere, io sono eccitatissimo e in un momento di pura estasi afferro con la mia mano quel bozzo e sento che il suo cazzo continua a crescere proprio dentro la mia mano. Lo guardo con la coda dell'occhio e lo vedo mordersi il labbro inferiore. Sono in paradiso. Con le mani massaggio il suo membro mentre ne contemplo la sua grandezza, al ragazzo piace è tranquillizzato da questo non mi lascio scappare l'occasione e con un gesto svelto cerco da sotto la felpa l'elastico della tuta con i polpastrelli mi faccio largo allontanando la tuta e veloce faccio sgusciare la mia mano dentro, tocco la pelle del suo cazzo, lo sento caldo ed enorme, abbasso la pelle scoprendo la cappella, sento i peli del suo cazzo che ispidi urtano la mia mano. L'autobus si ferma e un paio di signore si fanno largo per scendere, appena aperte le porte veloce tolgo la mano e la poggio sulla borsa. Il tizio alle mie spalle scende e va via e il biondo deve spostarsi per far scendere le signore e quindi devo spostarmi anche io e scendo dall'autobus. Le signore scendono e il mio sguardo finisce sul bozzo del ragazzo moro e noto che il pacco è cresciuto. Il ragazzo si sta eccitando, che abbia sentito i movimenti fatti sotto prima al biondo? Che piaccia pure a lui? Risaliamo ed ora il biondo mi precede e si infila in un angolo dandomi le spalle...e il culo. Io salgo veloce e mi metto proprio dietro di lui con la borsa che davanti va a premere sul culo mentre ora ho il ragazzo moro alla mia sinistra e la mia mano che preme proprio sulla sua coscia. L'autobus riparte. La prossima fermata è distante è la più lunga del percorso dell'autobus ma è anche la fermata dove l'autobus si svuota perchè è quella difronte il liceo e tutti i ragazzi scendono, quindi probabilmente anche i miei due angeli di questa mattina. Svelto con l'ansia che risale super eccitato e sprezzate delle possibili conseguenze rifaccio lo stesso gesto di prima e con la mano sinistra che preme contro la coscia del moro afferro la borsa che ho davanti e la tiro portandola completamente sulla sinistra, così scopro il mio pacco che duro va a premere contro il culo del biondo mentre la mia mano sinistra finisce sul cazzo del moro. Sento un calore alle tempie e il respiro corto, sento le ginocchia che mi tremano, la mia grande scoperta, il cazzo del moro e turgido e fiero, lo trovo duro e possente nelle mie mani. Mi trovo con il mio membro che vibrante preme contro il culetto piccolo e sodo del biondo mentre con la mia mano inizio a masturbare il ragazzo moro, lentamente, sfruttando l'onda delle persone che si muovono seguendo l'autobus nelle curve o sobbalzando ad ogni buca e oscillando ad ogni strattone di freno, tutti movimenti che ci permettono di strusciarci l'uno contro l'altra senza destare sospetti nelle persone vicine. Con la mano mi infilo nella tuta del moro e afferro il suo membro. Sento il suo cazzo duro, non enorme come quello del biondo ma comunque fiero e di circonferenza maggiore, i miei preferiti. Masturbo il pisellone e spingo con il mio cazzo contro il culetto. Scopro e ricopro la cappella del moro e scivolo giù con la mano toccandogli i coglioni. Lo guardo con la coda dell'occhio, ricambia il mio sguardo accennando un lieve sorriso. Mi sento di impazzire, vibro come la corda di un violino, sento la sua mano che mi afferra il cazzo e con vigore spinge contro il culetto del biondo allargando le pieghe della tutta, con la mia cappella posso sentire il calore del suo buchetto, si, ci sono finito sopra, giro la testa, vedo il moro che ora sorride palesemente, sento qualcosa di caldo che cola lungo la mia mano che non ha mai smesso di masturbare quel magnifico cazzo, il moro ha sburrato. Le tempie quasi mi esplodono, con i muscoli contratti e con il calore della mano del moro che attraversa i jeans e la presa possente delle sue dita premo ancora più forte contro quel meraviglioso culetto e sento un brivido che parte dalle tempie e si sparge per tutta la testa prima e fino alla punta dei piedi poi. Pervaso da un enorme senso di piacere e chinando leggermente la testa indietro, abbasso le palpebre rigirando sensibilmente gli occhi, sono venuto e la sborra è filtrata dai pantaloni poggiandosi sulla tuta del biondo. Il moro toglie la mano e lo faccio anche io mentre riprendo lucidità e sento che i miei muscoli si sono rilassati. Porto senza guardare la mano piena di sborra nella tasca e con la borsa vado a coprire il mio scandaloso pacco. Un attimo dopo si spalancano le porte e sono costretto a scendere per permettere alla gente di passare. Mi sfilano difronte con la felpa tirata giù il più possibile a coprire il pacco,prima il moro, che se ne va facendomi un sorrisino e poi il biondo che un po' maldestro tira su la felpa per sbaglio e mostra ancora vigorosa la sua protuberanza eccitata attraverso il pantalone di tuta. Con un gesto rapido tira anche lui giù la felpa e va via girando la testa dall'altra parte. Io quasi come se tutto si fosse fermato attraverso la strada e prendo il mezzo in direzione contraria, questa mattina farò tardi a lavoro devo tornare indietro a cambiarmi, senza pensiero oltre questa considerazione al lavoro mi dirigo verso casa e ripenso a quello che mi è capitato, ci devo pensare intensamente, fissare le sensazioni e le immagini così che questo ricordo duri il più possibile nella mai memoria e possa venirmi a solleticare l'immaginazione nei lunghi giorni in cui il mio cazzo non ha altra compagnia che la sua amica più fidata mano destra e la sua fiera sostituta mano sinistra.
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