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Gay & Bisex

Budapest (5)


di crigio
16.04.2014    |    7.059    |    3 9.5
"Allora quello, indispettito, afferra il biondino per le caviglie e lo squarta, sferrandogli un colpo talmente potente che nella camera risuona il rumore del..."
“Che ne dici di andare a vedere che cosa fanno i nostri amici?”, mi propone Enrico, traducendo anche per Csaba. Io e l’ungherese accogliamo con entusiasmo l’idea e usciamo dalla stanza. Quando arriviamo di fronte alla porta della suite, mi chiedo come faremo ad entrare, ma subito il gigantone estrae una chiave.
“Me l’ha data Seby, nell’eventualità che noi avessimo finito prima di loro”, mi spiega, e mi fa l’occhiolino. Appena schiude l’uscio, l’immagine che ci si presenta è quella di Pino impalato sul cazzo del suo stallone ungherese sul divano del salotto, mentre, sulla poltrona di fronte, Knut si masturba fissando la scena.
“Ehi… ragazzi! Uff!”, ci saluta la troietta. “Già… finito…?”.
“Eh sì!”, rispondo. “Tu invece ti stai ancora dando da fare, vedo!”.
“Eh già… aaaaaahhhhhhhhhhh!”, urla quando il tipo gli assesta un colpo profondo su per il culo. Una mano gli gira intorno alla vita e gli strofina la rosellina slabbrata. Pino si sdraia sul suo toro e gli cinge le spalle con un braccio: così facendo ci permette di vedere chi lo sta scopando. È un energumeno molto simile a Csaba con una nerchia altrettanto poderosa. “Questo è Bela… aaaaaaaaaaahhhhhhhhh!!!”, rantola ancora la puttanella, presentandoci lo stallone, proprio mentre quello gli infila due dita nello sfintere facendole scorrere sulla sua mazza e dilaniando l’anellino del mio amico. Csaba dice qualcosa al suo collega e quello sbuffa ed estrae le falangi.
Di fronte, Knut accelera la sua sega e insulta Pino: “Ma quanto sei vacca!”.
“Sì, lo sono per te, amore… eeeeeehhhh!!!”, ribatte il biondino, reclinando la testa indietro per un ennesimo affondo dello stallone.
D’improvviso, sentiamo un altro grido provenire dalla camera a destra: di sicuro è Enzo, che non contiene mai le sue sensazioni. Io ed Enrico ci dirigiamo verso la porta, mentre Csaba rimane in salotto e si accomoda su un’altra poltrona per gustarsi lo spettacolo di Pino e Bela.
Enrico abbassa la maniglia e, schiuso l’uscio, sul letto scorgiamo Enzo a pecorina sbattuto a ripetizione da un maschione non moro come gli altri due, ma quasi biondo. Deve aver cambiato idea successivamente, perché ricordavo che avesse scelto anche lui un tipo bruno. Davanti al biondino c’è Tony che si sta scopando la bocca del suo boy.
“Ciao, amici!”, ci saluta la troietta, sputando per un momento il cazzo di Tony. “Sapete… uff!... questo qua ha una minchia enormeeeeeeeeeeee!!!”, urla, godendosi la monta. “Volete vederla?”, ci chiede, e, senza aspettare una nostra risposta, si sposta un po’ e si sfila la mazza dal culo. Una biscia spaventosa penzola tra le gambe dello stallone: è lunga e grossa, e termina con una cappella più sottile. “Allora: che vi dicevo?” aggiunge la puttanella, e, inginocchiandosi tra le due nerchie, le impugna e comincia a spompinarle alternatamente. Poi si sdraia sempre rivolto all’ungherese e spalanca le cosce. Gli prende il palo e se lo pianta in corpo. A mano a mano che gli scorre dentro, dalla sua gola esce un lamento sempre più terrificante, finché grida a gran voce: “Mi sta sfondandoooooooooooooooo!!!”. Io ed Enrico ci guardiamo e scoppiamo a ridere.
Non dubito che Enzo goda davvero in queste circostanze, ma le sue esternazioni sono talmente eccessive che a volte sembra finto. Mi chiedo spesso come faccia Tony a stare con un tipo così, lui che è più discreto e posato. Mah!
Mentre faccio queste considerazioni, l’energumeno ha ripreso a montare la troia, la quale non ha perso tempo ad inghiottire di nuovo il cazzo del suo boy. Una mano di Enzo corre verso una chiappa dell’ungherese e con forza lo attira a sé imponendogli di fotterlo di più. Allora quello, indispettito, afferra il biondino per le caviglie e lo squarta, sferrandogli un colpo talmente potente che nella camera risuona il rumore del suo ventre contro le chiappe del nostro amico. Il corpicino pallido della puttanella comincia a vibrare e poi la sua schiena si inarca e rimane curva per diversi secondi, finché non si abbatte nuovamente sul letto con violenza. Enzo alza il capo e, fissando l’energumeno con aria di sfida, lo attira ancora verso di sé. Allora, lo stallone inizia a montarlo di gran lena, facendo sussultare tutte le sue membra, mentre la sua pelle rapidamente si arrossa.
“Oh meeeeeeeeerdaaaaaaaaaaa!!!”. Stavolta ad urlare è Pino. Ci giriamo verso il salotto e lo vediamo posizionato a pecorina sul divano, rivolto a noi, con la faccia contratta per l’eccitazione. Alle sue spalle, Bela lo tiene per i fianchi e lo scopa senza sosta. La vera sorpresa però è Knut: si è alzato dal divano e adesso è inginocchiato tra le gambe di Csaba e lo sta spompinando. Il cazzo del mio stallone ungherese, tra la monta di Pino e la ciucciata del tedesco, ha ripreso vigore velocemente e lui sta con la testa appoggiata allo schienale della poltrona a godersi la bocca del mio amico.
A questo punto non ci resta che dare un’occhiata anche all’altra camera, quella di sinistra, per vedere che cosa sta combinando Seby. Da lì non si sente provenire alcun suono, ma, d’altronde, il fratellino minore è molto più contenuto del maggiore. Suggerisco ad Enrico di andare dall’altra parte e lui mi segue. Raggiunta l’altra porta, la apro piano. Avvertendo il cigolio della porta, Seby si volta e riesce solo a sollevare una mano per salutarci velocemente. Anche lui è a pecorina, impalato su un cazzo, mentre alle sue spalle uno sconosciuto lo sta stuprando di brutto. Immagino che quello sotto sia Paolo, ma ho qualche dubbio, perché il suo boy non è così scuro di pelo.
E infatti, aprendo di più la porta, vedo il nostro amico seduto su una sedia che si masturba e assiste alla scena della puttanella sbattuta da due stalloni. Che troia! Non gliene bastava uno! Ne ha voluti due! E, probabilmente, uno dei due è quello che all’inizio aveva scelto suo fratello.
“Ragazzi!”, ci fa Paolo. “Avete visto che cosa devo sopportare?”, continua, sghignazzando. “Ha insistito tanto e non ho potuto dirgli di no. Non sapeva decidersi tra due foto, così, alla fine, li ha presi entrambi!”.
Torniamo a guardare Seby e sembra incredibile che quel corpicino minuto possa ricevere una coppia di mazza di quel calibro.
“Però non avete visto tutto!”, soggiunge poi Paolo, che si alza dalla sedia e sale sul letto. Scavalca Seby e piega le ginocchia, spingendosi la nerchia verso il basso e puntando al solco della troietta.
“Non ci posso credere! Ma che vuole fare? Vuole penetrarlo anche lui?”, dico ad Enrico, ma sembra quasi che parli tra me e me.
“Pare di sì…”, mi conferma il gigantone, basito più di me. È vero che anch’io feci una tripla penetrazione tempo fa, ma ancora oggi mi chiedo come sia stato possibile. E, soprattutto, se poco fa mi sono stupito di come Seby potesse prendere due cazzi contemporaneamente, l’aggiunta di un terzo mi pare davvero impossibile!
Paolo si sputa su una mano e si lubrifica il glande. “Guardate bene!”, ci dice, e subito appoggia la cappella alla rosellina già slabbrata della puttanella e spinge per entrare anche lui.
“Amore… ah!... non sono sicuro di farcela…”, prova a protestare Seby.
“Tranquillo! L’hai già fatto altre volte!”, lo rassicura Paolo.
“Sì, ma questi sono veramente grossi!”, insiste il biondino, ma a dispetto di quanto appena dichiarato, il suo sfintere si dilata ulteriormente e inghiotte anche l’albicocca del terzo stallone, senza che la puttanella faccia una piega. Anzi, una volta entrata anche quest’ultima nerchia, si volta verso di noi e ci sorride con gli occhi semichiusi, perso nella lussuria più profonda.
“Bravo il mio tesoruccio!”, lo coccola Paolo. “E adesso voglio vederti godere!”, e inizia a stantuffare, esortando anche gli altri due a fare lo stesso. Nella stanza si sente come un risciacquìo di onde: sono le mazze dei tre stalloni che, scopando la vacca, scorrono l’una contro l’altra lubrificati dalle sue secrezioni, mentre le quattro voci si confondono e si incitano a vicenda. Anche Seby spinge i suoi tori a darci dentro e sembra non averne mai abbastanza.
Perlomeno finché, d’un tratto, si blocca e comincia a mugolare: il suo sfintere sputa tutti e tre i cazzi e si apre vergognosamente. Io ed Enrico riusciamo a vedere la sua rosellina spampanarsi in maniera immonda ed espellere un rivolo di umori. Un potente orgasmo anale lo sta costringendo a spingere in fuori e questo è l’effetto che produce. Paolo, però, non ancora soddisfatto, impugna le nerchie dei due ungheresi e le ripianta in corpo al suo boy. Quindi, afferra la sua e torna dentro le viscere di Seby anche lui. I maschioni ripartono con la monta e la troietta protesta invano.
“Noooooooooooooooo!!!”.
“Sta’ zitto e godi, ti ho detto!”, lo riprende Paolo, che, chino sulla sua schiena, lo stringe per il collo e comincia a stuprarlo di brutto. “Come on, come on!”, esorta gli altri due, e anche quelli non si risparmiano per nulla.
D’improvviso, il biondino emette un suono che sembra quello di un maiale sgozzato. La sua pelle si arrossa e si imperla di sudore. “Sìììììììììììììììììììì, godoooooooooooooooo!!!”, urla.
“Bravo, amore! Bravo! Anch’io… ah!... anch’io!”, fa Paolo. “Ecco: ti sborro tuttooooooooooo!!!”, ed esplode nel suo orgasmo, schizzandogli negli intestini il suo seme. Anche i due ungheresi bofonchiano qualcosa e dopo pochi secondi una cascata di sperma fuoriesce dalla rosellina dilaniata della puttanella, che, stremata, si accascia sul corpo dello stallone sdraiato e respira con affanno. Il cazzo di Paolo sguscia dal suo culo e lo stallone gli va davanti, porgendogli la sua asta da ripulire. Seby si risveglia e inghiotte l’attrezzo aspirando le ultime gocce di succo. Il suo corpo si scuote nuovamente, sollecitato dal miscuglio di aromi che passano attraverso le sue papille gustative: i suoi umori e lo sperma dei tre stalloni stanno stimolando ancora i suoi neuroni e questo scatena in lui un altro potente orgasmo.
“Che obelisco, ragazzi!”, urla Knut alle nostre spalle. Ci voltiamo e il tedesco sta cavalcando la mazza di Csaba, con i piedi ben piantati sui braccioli della poltrona, mentre si tiene per il collo dell’ungherese. “Da non credereeeeeeeeeeeeeee!!!”. Il maschione stavolta è capitato male: Knut non è un tipo mingherlino che si può dominare con facilità. È piuttosto un cowboy ad un rodeo che sta montando il suo toro e non lascerà certo la presa finché quello non sarà domato.
E infatti, il viso di Csaba è seriamente preoccupato e si sta trattenendo per resistere il più a lungo possibile. Forse non vuole fare brutta figura sborrando subito. Pino, invece, sta spompinando Bela e, da come lo masturba, sembra che non veda l’ora di bere tutto il suo nettare. E, a quanto pare, non deve aspettare molto, perché l’ungherese ha il volto paonazzo e la gola gonfia, le braccia aperte lungo i fianchi e si guarda la minchia. D’un tratto, sbraita qualcosa, e le guance di Pino si ingrossano e il suo gozzo sale e scende.
Eccitato dalla sborrata del suo collega, Csaba non resiste più: un rantolo cavernoso ci annuncia che anche lui si sta scaricando i coglioni nelle viscere di Knut, il quale con un sorrisetto compiaciuto, struscia le chiappe contro il ventre del suo stallone, ricevendo con enorme godimento il frutto dei suoi lombi.
Dall’uscio schiuso della stanza in fondo vedo Enzo correre in su e in giù in preda ad uno dei suoi orgasmi, mentre Tony e l’altro stallone ridono a crepapelle.
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