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Cena di classe con doppio regalo


di sportivobsx
15.02.2014    |    32.633    |    7 9.7
"Ok, questa occasione non me la lascio di certo scappare..."
Non rispondo mai al telefono di casa, chi mi ha bisogno lo sa e mi chiama esclusivamente sul cellulare, difatti chi telefona a casa cerca esclusivamente i miei genitori o i miei fratelli e sorelle. Una sera di inizio febbraio invece cercano me, mia sorella lo sa che deve dire non ci sono se eventualmente chiedono di me, ma mi chiama lo stesso. Sono già scocciato, lo sono ancor di più quando dall'altra parte del telefono c'è una mia ex compagna di classe delle superiori che chiama a distanza di dieci anni dalla maturità perchè vuole organizzare una cena di ritrovo della classe delle superiori. Resto sul vago, se all'inizio sono indeciso, dopo poco mi passa subito la voglia pensando alle classiche domande che verranno fuori “cosa fai, sei fidanzato, ecc ecc “ nonché ricordi vari di tempi ormai passati e dimenticati. Oltretutto con metà classe non è che sia mai andato particolarmente d'accordo, per cui no, non mi interessa. Passano due giorni e mi chiama sul cellulare un ex compagno di classe, dicendomi il tutto si sarebbe organizzato da lui visto che lui e la famiglia hanno un agriturismo e che circa metà della vecchia classe non sarebbe venuta, visto che con lui non son mai stati in ottimi rapporti.

E qui cambio idea, eh sì, perchè lui è Riccardo, con cui ho passato gli ultimi due anni del liceo, un ragazzo più grande di noi di tre anni, per cui stravedevo, in tutti i sensi. Maschio, etero e anche stronzo, aveva capito subito la mia sessualità e le provocazioni erano frequenti, come farsi vedere perennemente in slip nello spogliatoio della palestra e toccarselo palesemente con me davanti o fare riferimento alle sue performance con le più svariate ragazze. Però è stato un amico, una persona di cui mi potevo sicuramente fidare. Invito quindi accettato, almeno per il gusto di rivederlo e anche un po' di eccitazione viste le seghe che per anni mi sono fatto su di lui.

Arriva la sera della cena, ci rivediamo ed è esattamente come se ci fossimo visti il giorno prima, ma in realtà erano passati anni. Le classiche battute, la classica pacca sul culo prima, che diventa poi una bella palpata dopo. Siamo tutti a tavola, si parla del più e del meno, aiuto a sparecchiare tra una portata e l'altra perchè sinceramente dopo un po' di star seduto con i soliti discorsi ne ho basta, ci incrociamo nel corridoio semi buio della sua taverna che porta alla cucina sopra e lì mi palpa proprio bene il culo. Stavolta reagisco allo scherzo e allungo la mano verso la parte bassa davanti dei suoi pantaloni. Lo palpo leggermente, lui sta in silenzio e mi chiede “Ti piace?”. Secco gli rispondo: “Non ho sentito nulla”, lui allora mi prende la mano e se la avvicina lì, stavolta lo tocco per bene, è molle ma bello consistente. Allora lo guardo negli occhi e gli rispondo “Sì”. Torno in sala, passa qualche minuto e mi chiede di salire un attimo con lui.
Andiamo in camera sua, quel mio sì lo ha lasciato un po' spiazzato, perchè significa ammettere che sono gay. “Sì lo sono, e non lo sa nessuno, lo sai tu, ok ora lo sai, ma in fondo lo hai sempre saputo”, gli rispondo. Lui allora mi chiede come mai glielo confessi così senza paure che lui lo vada a dire a tutti o cosa. “Semplicemente perchè è il nostro segreto, lo sai perchè tu mi hai toccato il culo e io ti ho toccato l'uccello. Quando eravamo alle superiori eri solo tu a toccarmi il culo, io non ti ho mai sfiorato perchè temevo una tua reazione, ora ne è passato del tempo”, gli rispondo. Lui sta in silenzio, sembra pensare chissà cosa e mi fa “Prova a farmi una sega, vediamo se mi tira con un maschio”.

Ok, questa occasione non me la lascio di certo scappare. Acconsento, sapendo che si tratta solamente di una cosa così veloce perchè purtroppo, o forse per fortuna, lui è etero, però la voglia di toccarglielo e tenerlo in mano anche solo per qualche minuto è tanta. E poi in questi anni ho fatto diversi pompini immaginando che il cazzo che stessi succhiando fosse il suo. Mi fa quindi sedere sul suo letto, va un attimo in bagno a pisciare, torna con già l'uccello fuori, molle e mi dice “vediamo cosa sai fare”. Non dico nulla, lui si avvicina e lo prendo in mano, è caldo, molle ma già grosso, bello, peloso al punto giusto, maschio. Lo avvolgo nella mano e inizio dolcemente a segarlo, mentre con l'altra gli massaggio le palle. Su e giù un paio di volte e comincia a prendere consistenza, alzo la testa, lui si sta mordendo le labbra, lo guardo, ci fissiamo negli occhi mentre continuo a segarlo e lui mi mette una mano sulla testa spingendomela verso il suo membro. Lo guardo con sguardo interrogativo, “succhiami il cazzo dai”, sono le sue parole prima di ritrovarmelo davanti la bocca. La apro, lo faccio entrare, inizio a sentire il suo sapore e a leccarlo con cura. Sono eccitatissimo, inizio quindi a pomparlo come un forsennato, ora è diventato di marmo, lecco avidamente l'asta, la cappella, i coglioni, alternando slappate con la lingua a un vero e proprio pompino con risucchio, stringendolo tutto tra le mie labbra e facendolo scendere fino alla gola. Lui gode, ansima, mi da il ritmo del pompino con le sue mani, porta la mia mano sinistra sul suo corpo e quindi nel mentre gli massaggio le gambe, il petto.

Sto godendo all'inverosimile quando sento la porta che si apre “Ma dove siete finiti?”. Cazzo, è un nostro ex compagno, Nico, che è venuto a cercarci perchè tardavamo a scendere. Lui lo guarda terrorizzato, io ho solo la forza di tirare fuori il cazzo dalla bocca senza fare altro. Siamo lì, immobili, tutti in silenzio. “Sei andato a pisciare e non hai chiuso la porta”, riesco a dire parlando con lui. Sono terrorizzato, la paura di essere sputtanati è tanta, ma Nico fa una cosa strepitosa: un passo avanti e chiude la porta, a chiave. “Se è qui la festa, festeggiamo” dice mentre viene verso di noi slacciandosi i bottoni dei jeans. In poco mi ritrovo con un cazzo per mano: continuo il pompino a lui e lo alterno col cazzo di Nico, più piccolo in lunghezza ma un pochino più largo del suo, e circonciso. Provo anche a prenderli in bocca insieme, ma oltre alle due cappelle non riesco ad andare, quindi è uno spreco non succhiare tutte quelle due delizie. Alterno quindi i due uccelli leccandoli, baciandoli e succhiandoli, finchè entrambi non mi vengono copiosamente in faccia e sulle labbra.
Ci sistemiamo, scendiamo dagli altri come se niente fosse dicendo avevamo guardato una cosa al pc, io non ho più mangiato nulla, i due cazzi mi avevano saziato.

La serata si è conclusa con i complimenti da parte dei due per come sono stato bravo e con la promessa di fare altre cene di classe d'ora in avatnti, almeno una al mese!
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