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Gay & Bisex

Come Giò (3)


di crigio
21.08.2016    |    4.250    |    2 9.3
"Strilla come un maiale sgozzato e gode ancora..."
“Ehi! Non vuoi fare godere anche me?”, sussurra Enrico a Saverio, ancora intento a succhiare lo scroto di Ahmed. Il porcone si volta indietro e, sorridendo, struscia le spalle contro il petto del mio boy, come una gatta in calore. “Oh, sì che lo vuoi! Ormai sei una puttana persa!”, lo insulta il gigantone e, con un gesto scattoso, gli stringe il collo con una mano e lo fa ribaltare sul pavimento. Con un balzo gli è addosso: si carica le sue gambe sulle spalle e armeggia per penetrarlo. Lo fa agevolmente: Saverio ha ormai il buco del culo come il traforo del Frejus. Anche un cieco riuscirebbe ad infilzarlo.
“MMMMMMMMMMM!!!”, mugola il troione, che adesso non prova altro che piacere ad ogni stimolo fisico. Enrico lo monta come un forsennato e gli scatena quasi subito un altro orgasmo. Infatti, la puttana inarca la schiena e fa perno con la nuca contro il pavimento. Il suo sfintere sputa la nerchia e schizza umori dappertutto.
Poi, senza aspettare che finisca, Enrico lo inculo ancora. Saverio si ridesta dalla sua trance si aggrappa al collo dello stallone. “No… aspetta…!!!”, lo implora.
“Non aspetto un cazzo io, troia!”, risponde un Enrico indemoniato, che riprende immediatamente a montare la sua preda. Dà diversi colpi contro le chiappe di Saverio e poi estrae la mazza. Il corpo della troia si irrigidisce di nuovo e di nuovo fuoriescono schizzi dal buco. Non ce la fa più a reggersi dal collo dello stallone e rovina sul pavimento.
Enrico, senza curarsi che stia bene, penetra per la terza volta la vacca e ricomincia a fotterla. Quella sembra non rispondere: forse è svenuta, salvo scuotersi all’improvviso quando sopraggiunge l’ennesimo orgasmo che la fa schiumare dalla bocca e le fa sollevare le pupille oltre le palpebre. Infischiandosene delle sue secrezioni, il mio boy tira fuori il cazzo dallo sfintere del porcone, si sdraia sul fianco e gli solleva una gamba. Lo incula a cucchiaio e quello geme incollando il suo corpo a quello dello stallone. Gli cinge il collo e torce il suo per baciarlo. I due limonano come impazziti, l’uno per gli orgasmi multipli che gli sta provocando l’altro, quest’ultimo invasato per essere riuscito a fare godere come mai prima l’ennesimo maschio finito sotto le sue grinfie.
Le loro lingue si intrecciano e le loro salive si mischiano. Le bocche si insozzano e si lucidano, risplendendo alla luce dei faretti della stanza. Una mano di Saverio corre tra le sue stesse cosce: raggiunge la rosellina slabbrata e se la strofina forte, come una puttana di strada. Si contorce e accoglie passivamente i colpi del suo stallone.
“MMMMM, come godo!”, mugola comportandosi da vera troia. “Mi piace il tuo cazzo! Mi piace il cazzo nel culo!”, dice ad Enrico e questo si infoia maggiormente e affonda con più veemenza nello sfintere del porcone, il quale, straziato dentro, gira il capo verso il pavimento e sbava.
Il mio boy gli prende il mento in una mano e, senza smettere di fotterlo, gli chiede: “Hai mai bevuto sborra?”.
“N… non mi piace… Uff!”, risponde subito l’altro.
“Risposta… ah!... sbagliata!”, rantola Enrico digrignando i denti e assestando un colpo di cazzo devastante alla prostata dello stronzo, che, colto di sorpresa, strabuzza gli occhi e geme lungamente. “Ti ho chiesto se l’hai mai bevuta… ah!... non se ti piace!”, ripete, poi, il gigantone.
“N… no… mmmmm… no, mai…!”, biascica Saverio, tra un lamento di piacere e uno di dolore.
“Bene! Allora il tuo allenamento per diventare una troia perfetta proseguirà con questo!”, chiosa Enrico, continuando a scoparlo. Il troione scuote il capo e dice di no, mentre il mio boy fa un gesto con la mano per chiamare Ahmed, la cui nerchia non è mai tornata a riposo. Il turco si inginocchia davanti alla faccia di Saverio ed Enrico ordina alla sua vacca: “Succhia! Succhia e bevi tutto, mi raccomando! Non voglio vedere uscire dalle tue labbra nemmeno una goccia, CHIARO?”.
Terrorizzato, il porcone annuisce tremando e schiude la bocca accogliendo il glande purpureo di Ahmed. Enrico solleva il capo oltre la spalla di Saverio per guardarlo mentre pratica il pompino al nostro amico. E’ bravo e lo sta facendo con passione, nonostante sappia quello che lo aspetta. “Che bravo succhiacazzi! Si vede che non vedi l’ora di bere!”, commenta il mio ragazzone, che ora pistona lo sfintere della troia con minore irruenza forse per consentirle di concentrarsi meglio sulla ciucciata. Alla bocca, Saverio unisce anche una mano con la quale va a soppesare i coglioni ancora gonfi del turco, e lasciando così sguarnita la rosellina che fino a poco fa aveva stuzzicato con quella stessa mano. Ne approfitta Enrico che allunga le dita della mano che sorreggono la coscia della troia fino a raggiungerne il buco violato dal suo cazzo. Non appena ne sfiora la mucosa, Saverio si irrigidisce e miagola, intensificando la suzione, come si intuisce dalle guance che si incavano. Lo stallone pizzica l’anellino e il porco si contorce tutto e si struscia contro il suo carceriere, muovendo il culo avanti e indietro e scopandosi con la sua mazza.
“Ehi, ma guardatela!”, sbotta Enrico, rivolgendosi ai suoi quattro compari. “Si sta prendendo due cazzi da sola, ‘sta troia!”, e sposta la mano dal culo di Saverio per dimostrare che lui non sta facendo niente. “Se ti piace, perché cazzo ti lamenti sempre!”, aggiunge poi con rabbia, riabbracciando la gamba dello stronzo e riprendendo a scoparlo come un ossesso.
“MMMHMMM… MMMHMMMM… Oh sì… sì… sììììììììììì!!!”, urla la troia, dopo aver sputato la minchia di Ahmed e riportandosi la mano alla rosellina per strofinarla forte. Reclina il capo indietro e la sua pancia si gonfia e si sgonfia in un attimo. Espelle la verga di Enrico e ancora una volta spruzza umori dappertutto.
“Oh, merda! Ma non la finisci più di godere!”, lo sfotte Enrico, che gli rinfila immediatamente l’uccello in corpo. “Ti ho detto di succhiare!”, gli ordina poi, dandogli una testata per costringerlo a riprendere il cazzo di Ahmed in bocca.
Saverio, ormai ubriaco di libidine, obbedisce e masturba e spompina l’arnese del turco contemporaneamente per farlo arrivare al più presto. La stretta della mano e delle labbra intorno all’asta deve essere talmente serrata che il turco inizia quasi subito a gemere e a rantolare. “Ricorda: devi ingoiare tutto!”, sussurra Enrico all’orecchio del porcone.
“Vengo, cazzo! Vengo!”, annuncia Ahmed e la testa di Saverio sussulta. Uno schizzo di caldo nettare deve avergli colpito la gola. Aggrotta la fronte in una palese espressione di disgusto, ma il suo gozzo sale e scende, quindi sta ingoiando dopotutto. Poi, le sue sopracciglia si distendono e le sue guance si incavano di nuovo. Ho quasi l’impressione che gli piaccia.
Sì, gli piace! Ha ripreso a masturbare e a succhiare voracemente l’asta per averne ancora e il turco si scarica volentieri le palle nelle sue fauci. “Hai visto che non è poi così male!”, gli fa Enrico.
“Ancora… sì… ancora…!”, supplica Saverio con gli occhi alzati verso Ahmed, ma quello è stato munto a sufficienza e non ne può più.
“Ragazzi! Venite qua a svuotarvi i coglioni anche voi! Approfittate di questa bella cloaca!”. Il mio boy chiama a raccolta gli altri stalloni e quelli non si fanno pregare. Si sistemano davanti alla faccia del succhianerchie e questo allunga il collo e ingoia la mazza di Bashir. La pompa come se non ci fosse un domani e in men che non si dica l’asiatico lo irrora di sborra bollente e vischiosa. Saverio la riceve inspirando a fondo e inghiottendola tutta, ma d’improvviso un conato di vomito lo sorprende.
No, non è un conato! È un altro orgasmo! E stavolta è orale, porca vacca!!! Infatti, il troione sputa di nuovo dal culo il cazzo di Enrico e le sue pupille esorbitano. Geme e si struscia contro il suo stallone, mentre lo sperma che ha ricevuto finora sbrodola fuori dai suoi denti e gli sporca il muso e il mento.
“Ehi, puttanona! Ma lo sai che stai superando te stesso?”, gli fa Enrico alle spalle, prendendogli le guance tra le dita. “Sai che cosa hai appena avuto?”, gli chiede poi.
“N… no… no… Che cosa…? MMMMM!”, chiede quello, continuando a godere.
“Un orgasmo di bocca!”. Saverio si volta e gli lancia uno sguardo interrogativo. “Sì, proprio quello! Non hai sentito che è stato diverso dagli altri?”. Il troione ci pensa un attimo e poi annuisce. “Dai! Vediamo se riesci a fartene venire ancora uno!”, lo esorta infine il mio boy, rigirandogli la testa in avanti dove il cazzo di Igor è già pronto per essere ingoiato.
Stavolta, Saverio parte dal basso: lecca e succhia le palle del russo e poi, a lingua spalancata, risale l’asta fino al frenulo. Lo titilla facendo fremere lo stallone e, con uno scatto fulmineo, avvolge mezza verga tra le labbra cominciando ad aspirare sonoramente.
“Oh, merda! Sì, dai! Vai così! Vedrai quanta te ne do!”, rantola Igor, muovendo avanti e indietro il bacino in contemporanea con l’andirivieni del capo del troione. “Ti allago… ti allagoooooooooo!!!”, sbraita infine, e le sue palle sussultano.
“MMMMMHMMMMMM! MMMMMHMMMMM!!!”, mugola Saverio, mentre si gusta anche questa scarica di succoso seme. Di nuovo inspira profondamente e di nuovo il suo corpo si scuote tutto. Strilla come un maiale sgozzato e gode ancora.
Quando ha finito di sbattersi, Enrico estrae il cazzo dal suo sfintere e alza in piedi. “Adesso voglio vederti proprio fare la troia!”. Quindi lo fa inginocchiare e chiama Idris accanto a sé. I due stalloni gli porgono le loro nerchie e il mio gigantone gli ordina di succhiarle insieme. Saverio le impugna e se le porta alle labbra. Le stuzzica con la punta della lingua facendo sguardi languidi ai due maschioni, poi inghiotte quello del nero e lo divora a dir poco, tanto che il ragazzo deve piegarsi in avanti per resistere all’inaspettato gesto. Una mano del porcone agguanta una chiappa di Idris e si spinge il bacino verso la faccia, mentre la sua testa va incontro al ventre dello stallone. Pompa come un forsennato e con la mano destra masturba Enrico, che è tutto preso dallo spettacolino che la troia gli sta offrendo.
“Ora succhia questo!”, gli ordina strattonandolo e ingozzandolo col proprio cazzo. Saverio emette un rigurgito ma subito comincia a ciucciare anche la sua mazza. Poi, avvicina le due verghe e, come prima, le lecca insieme, finché non se le infila in bocca contemporaneamente e le sue labbra si dilatano innaturalmente. Anche le narici si aprono in modo spropositato: cerca di prendere più aria che può da lì, visto che l’altro orifizio è vergognosamente occupato dai due mostruosi arnesi. Succhia per un po’ e poi li tira fuori ansimando. Quindi, se li rimette dentro e riprende la doppia suzione.
Quando ne ha abbastanza, li tiene davanti alla sua faccia masturbandoli velocemente con occhi spiritati. Estrae la lingua e attende impaziente che quei due obici sparino le loro cartucce. Con sua enorme gioia e sorpresa lo fanno nello stesso momento e la sua faccia diventa una maschera di cera in men che non si dica, mentre i due stalloni lo insultano e si sorreggono a vicenda cingendosi le spalle. Quel poco che gli finisce in bocca lo ingoia con estremo gusto e, a quanto pare, gli stimola le papille a tal punto da provocargli l’ultimo orgasmo, orale e anale insieme.
Infatti, non solo strabuzza gli occhi e vomita sborra e saliva, ma inarca anche la schiena e spinge in fuori il culo. Le chiappe si dilatano ed evacua umori sul pavimento, creando una piccola pozza vischiosa. Enrico lo strattona per i capelli e lo costringe a chinarsi per leccare le sue secrezioni, mentre Idris si dedica al suo culo. Lo schiaffeggia e gli infila dentro due, ravanando. Poi le tira fuori e dà un’altra pacca su una natica.
Gli stalloni si complimentano gli uni gli altri ed escono dalla stanza. Enrico fa alzare Saverio, che barcolla stravolto, ed insieme, anche loro, lasciano la scena.
Io mi rimetto mutande e jeans (nel frattempo, rapito dallo spettacolo, ho anche dimenticato di darmi piacere come mi ero proposto di fare) e ripercorro il corridoio verso l’uscita.
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