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DIECI PICCOLI INDIANI 3 (END)


di Mitchell
11.09.2012    |    8.442    |    4 9.4
"Tutti fremevano per iniziare e fecero cenno a Luca di posizionarsi che anche se non convinto del tutto si mise in ginocchio sulle lucidissime piastrelle di..."
Erano trascorsi circa 3 mesi dal fattaccio. I dieci amici ogni tanto tornavano in piscina ma solo per
una rilassante nuotata. Quella sera mentre stavano asciugandosi sui lettini nacque una discussione
piuttosto animata. "Qui la vedo dura ragazzi! Dobbiamo escogitare uno stratagemma per chiavare
qualche figa!" disse Luca. "Ci vorrebbe il cappello pensatore di Archimede Pitagorico" fu
l'uscita di Stefano..."Mi sa che sei rimasto all'asilo e invece ci aspetta l'università" ribattè Paolo.
"Prima o poi si calmeranno le acque, bisogna solo far passare altro tempo" intervenne Guido...
"Si, ci vorrebbero millenni" - lo apostrofò Sergio - "per chi non lo sapesse si è innescata una
reazione a catena che non si chiuderebbe neanche abbassando tutti gli interruttori dell'universo!
La gente parla, esiste il passaparola, ormai lo saprà mezzo mondo. Vi siete accorti che quando
qualcuno di noi gira per strada chi ci passa accanto si bisbiglia all' orecchio, si gira, fa risolini
ironici". "Si, lo sappiamo tutti Sergio, non continuare a rigirare il coltello nella piaga, ormai la frittata
è fatta" fu la triste considerzione di Luca. "Voglio una figaaaaa" -fu l'esplosione isterica di Marco-
"voglio una maiala in un letto, nuda, con la passera bagnata, magari anche con le tette rifatte,
anche se non bellissima, chi se ne frega! Ho voglia di trombare cazzo!!!".
"Andiamo a puttane" ipotizzò Carmelo.
Si formò un vuoto di silenzio e guardandosi intorno notò espressioni di dissenso. "Ehh no, io non
pago per scopare, e poi chi c'ha i soldi? Dopo quella sera le paghette settimanali sono calate di
un bel pò..." fu il commento di Gabriele. "Già...quella magnifica sera, vogliamo riparlarne? -era
Gianmauro stavolta- Se qualcuno avesse disattivato l'allarme tutto sarebbe filato liscio..."
"Già, ma Luca era talmente perso dal fatto che qualcuno gli succhiasse il pisello che quel piccolo
particolare gli è sfuggito...". "Continuate pure a dar la colpa a me! Siamo tutti sulla stessa barca
e tutti sapevate che l'allarme andava disinserito ma nessuno si è fatto avanti per ricordarmelo...".
"Mi sarei seppellito" -disse Mirko- ma vedere l'espressione della poliziotta coi nostri cazzi duri non
ha prezzo....ahahahaha". "Ridi ridi - disse Stefano- se poi tu Paolo non ti fossi nascosto dietro di
me, magari non avremmo dato alla polizia l'idea che mi stavi inculando...".
"Magari!" ribattè Paolo. "Cosa??" fece Stefano. "Niente dai, scherzavo" continuò Paolo ma il
sorrisino stampato sulle labbra lo tradì anche se poi nessuno ci fece caso. "La colpa principale è
di quel frocetto di Michele! Nessuno di voi l'ha più visto??" chiese Sergio.
"No, abbiamo provato anche a chiamarlo ma ha
disattivato quel numero e ha cambiato anche mail
perchè quelle che gli abbiamo mandato sono tornate
indietro. Comunque è inutile piangere sul latte versato"
disse Guido". "Infatti...Comunque ho riflettuto gente! -incalzando Gianmauro- Credo di aver trovato la
soluzione!". Tutti si girarono verso di lui con gli occhi stretti che cercavano di scandagliare quale
tipo di soluzione. "Dovremo arrangiarci da soli" continuò. I volti si tinsero di interrogativo. Fu
Carmelo a chiedergli cosa volesse dire. E Gianmauro continuò il discorso: "No no, aspettate un
attimo, facciamo così. Sottoporrò tutti a un test, ma voglio la massima sincerità!"
"Che tipo di test??" ribattè Luca con espressione dubbiosa.
E Gianmauro rispose: "Non abbiamo mai parlato di questo tra noi, ci conosciamo da tantissimi
anni e forse è giunto il momento! Vi chiedo se qualcuno di voi ha mai avuto un'esperienza di
tipo omosessuale!"
L'imbarazzo generale fu sottolineato dal sospetto comportamento di ognuno. C'era chi guardava in
basso, chi guardava in alto, chi fischiettava. Gianmauro cercò di dare una scarica per smuovere
quella immobile stasi che si era creata dopo la sua domanda: "Weee, così difficile rispondere??"
Intervenne Sergio per primo: "Beh io a 15 anni mi sono baciato con un compagno di classe, poi
basta!". Fu la volta di Marco: "Io per scommessa ho dovuto farmi inculare da un mio amico di notte
sulla spiaggia...". "Paolo: "Beh io ho fatto un pompino a mio cugino anni fa...". "Io a mio cugino l'ho
messo nel culo, e mi è anche piaciuto devo ammetterlo" disse Mirko. Gabriele: "Io ho fatto un
bocchino a uno, ma non mi è piaciuto". Luca: "Mi sono masturbato insieme ad un mio amico...".
"69" fu la telegrafica risposta di Stefano, invece Carmelo fu più dettagliato: "Giocando al dottore
con un mio compagno ci siamo infilati un dito nel culo a vicenda". Guido stava zitto...Gianmauro
lo riprese: "E tu Guido??" "Io, beh, nulla di che, ho fatto una sega a uno e mi ha sborrato sul
petto...".
"Bene!" -esclamò Gianmauro- vedo che ce n'è stato abbastanza da girare un film porno....
ahahahahahah!". E Luca gli chiese: "Non dimentichi niente Gianmauro?" "Cosa?" "Non ci hai detto
quello che ho fatto tu!" "Beh, io non ho avuto nessuna esperienza, per questo non ho detto niente!"
disse mostrando un sorriso smagliante. Ma non convinse. "Sicuro?" incalzò Luca. "Si, sicuro!"
"Sei molto sicuro??" Le mani sullo specchio stavano inevitabilmente precipitando giù come se
fossero state unte da un quintale di burro. "E vabbè dai, io e un mio amico ci siamo succhiati a
vicenda solo perchè eravamo curiosi di sentire il gusto dello sperma...tutto qui...".
"Tutto qui? E dici niente? Alla faccia!..." fu il commento di Marco. "Bene, allora cosa vogliamo fare?
Siamo, grandi, vaccinati e già provati. Cerchiamo di soddisfarci da soli? Qualche idea?" chiese Luca.
"Facciamo che uno di noi fa un pompino a tutti fino alla sborrata!" fu l'idea di Sergio. "E se invece
tutti sborrassimo dopo averlo messo nel culo a uno?" fu l'ipotesi più gravosa di Guido. In molti
scossero la testa. Marco propose: "Masturbazione di gruppo!". E Gianmauro: "No, banalissima!
Buona la prima, quella di Sergio, qui decido io perchè sono il più grande. Vi do' la facoltà di scegliere
come designare colui che si prenderà il cazzo in bocca. O a votazione o estraiamo sorte!"
Gabriele ebbe da dire: "A votazione si potrebbe arrivare a parità e non ci sarebbe un risultato
apprezzabile e si dovrebbe passare per forza all'estrazione a sorte". "Quindi estraiamo a sorte e
punto" furono le ultime parole di Gianmauro.
Tutti erano molto spaventati quando Luca, dopo aver mescolato in un vaso di vetro tutti i foglietti su
cui ognuno aveva scritto il proprio nome, stava per estrarre il biglietto del prescelto. Aveva il pezzetto
di carta ancora chiuso tra le dita. Guardandosi in girò iniziò ad aprirlo piano come per creare una
sorta di fantomatica suspance. Ma quando il nome del prescelto si stampò sulla sua retina e il suo
viso si riempì di drammatica preoccupazione tutti tirarono un sospiro di sollievo. "Vaffanculo!"
imprecò Luca. Gli altri avevano già capito ma questa fu la conferma.
Era lui che avrebbe dovuto sbocchinare i suoi amici da cui si era innalzata un'aria di grande euforia.
Schiamazzi, applausi, risate indefinibili saturarono l'atmosfera della piscina.
Luca richiamò la loro attenzione con un urlo: "Ahhoooo! Calmini un attimo. Mettiamo subito le cose
in chiaro. Cazzi puliti! E avvisatemi quando state per venire e che a nessuno venga lo sghiribizzo di
sborrarmi in bocca, o sulla faccia, siamo intesi??". Sergio replicò: "Abbiamo fatto il bagno poco fa...,
sono anche disinfettati col cloro, che vuoi di più". E la risata fu di massa. "Per quanto riguarda la
sborrata in bocca -proseguì Paolo- non garantiamo nulla, perchè se poi sei bravo sai, si fa presto
a perdere le staffe". Ci fu un'altra risata e di risposta la faccia corrucciatissima di Luca. "Allora
Luchino? -disse Sergio sfregandosi le mani, ostentando un sorriso sarcastico stringendo le labbra-
Sei pronto a farci un bel pompino??". "Fai poco spirito sai! La prossima volta magari tocca a te!"
"Se ci sarà una prossima volta..." ribattè Sergio serio. Tutti fremevano per iniziare e fecero cenno
a Luca di posizionarsi che anche se non convinto del tutto si mise in ginocchio sulle lucidissime
piastrelle di colore blu oltremare che formavano il pavimento esterno della piscina. Si accalcarono
tutti, spingevandosi tra loro.
Il primo ad aver usufruito delle sue labbra sarebbe stato Paolo. Non si era neanche tolto gli slip
del tutto per accellerare l'operazione. Luca chiuse gli occhi aprendo le labbra e il pisellone di Paolo,
già tirato alla massima erezione, trovò la porta aperta dove entrare. E lo cominciò a muovere
avanti e indietro tra le sue labbra rosa e bagnate che iniziarono a succhiare in modo impreciso e
confuso. Ma la bocca del novizio è sempre la migliore per portare chi ne gode al massimo livello
di estatica sensazione. Ci volle qualche minuto e poi Luca divenne molto bravo, vincendo anche
la vergogna e l'umiliazione. Se ne accorsero anche gli altri che uno ad uno ebbero modo di sfamare
la loro spropositata voglia di sesso. Quello più sguaiato tra i nove fu Mirko che dopo aver affondato
la sua carne tra le fauci di Luca si lasciò andare a versi talmente forti che spaventaro tutti gli altri
del gruppo. Si stava anche masturbando mentre quelle labbra se lo stavano digerendo.
"Stop stop, sei bravissimo, non voglio venire subito!" Glielo estrasse nel momento in cui dalla punta
uscì una densissima goccia di liquido che si sparse sulle labbra del ragazzo che sembrò come
infastidito. La sua mano andò immediatamente a toglierla ripassandosela più volte per asciugarla.
Dopo Mirko, Gabriele...Luca aveva gli occhi chiusi quando quest'ultimo gli entrò in bocca e fu una
fortuna, perchè aveva il cazzo completamente fradicio degli umori fuoriusciti per l'eccitazione.
E poi Sergio, Marco, e i cazzi degli altri violarono i confini del suo cavo orale, scappellati e non,
duri come l'acciaio o più mosci, più sottili e più spessi. Tutti provarono l'emozione di farsi passare
quella lingua sul glande e sul frenulo, facendosi insalivare tutta la lunghezza del membro.
Tutti poi arrivarono all'orgasmo, uno alla volta e anche più di uno alla volta, cercando di rispettare
la richiesta di Luca. E le piastrelle blu oltremare divennero di colore più chiaro quando i densi
schizzi di sperma si spalmarono per terra mentre i corpi fremevano con movimenti convulsi, mentre
le fronti sudavano, mentre le bocche sbuffavano, mentre i cuori accelleravano i battiti all'impazzata,
mentre i respiri si affannavano e i gemiti diventavano sostenuti decibel.
L'ultimo dei nove a venire fu Marco che eiaculò una spruzzata lunga e potentissima sfiorando di
un solo millimetro le labbra di Luca che rimase fisso a osservare l'uccello dell'amico con gli occhi
sgranati ed allibiti. Ma fu quello lo schizzo di massima estensione, dall'uccello di Marco uscirono
poi altri piccoli fiotti deboli e densi che per forza di gravità caddero direttamente a terra.
Luca non aveva mai smesso di segarsi, dal primo cazzo che si era preso e ora era arrivato il suo
momento. La sborrata lo colpì senza preavviso. Istantanea ed esageratamente incontrollata
sparò abbondante sperma sul suo stesso viso, ma era il suo sperma, non poteva fargli schifo e
imperterrito proseguì godendo fino all'ultimo. E per ultima un'eiaculazione inaspettata entrò
direttamente nella sua bocca. I ragazzi in piedi non persero un frammento di quella scena che in
un film porno avrebbe fatto bingo. Luca si lasciò uscire il lo sperma che colò giù dalle labbra al
mento per poi finire sul petto. "Toh!" gli disse Gianmauro stampandogli un bacio sulle labbra,
un piccolo fuori programma che Luca sottolineò con un sorriso. Un sorriso che poi si estese
al resto della banda che si rituffò in acqua col pretesto di un'altra bella nuotata per lavarsi via
i residui di sborra rimasti sull'uccello e sulle mani.

I dieci ragazzi col tempo si affezionarono al cazzo e superato il periodo dei pompini si cimentarono
via via in atti sessuali più completi. Più o meno tutti lo diedero e se lo presero nel culo e alla fine
le orge di gruppo erano diventate lo sport preferito con annessi e connessi di lingua e sborrata
in bocca.
Poi grazie al fattore tempo che tutto cancella e tutto fa dimenticare, con l'avvio all'università,
con conoscenze e giri nuovi trovarono anche le donne giuste e si fidanzarono.

Ma ancora adesso qualcuno di loro, quando la ragazza gli succhia l'uccello, prova un pò di nostalgia
ripensando alle dolci, calde, morbide labbra di quei dieci piccoli indiani nati in un tardo pomeriggio
estivo grazie a una bravata di un ragazzino che si chiamava Michele.

END








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