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Gay & Bisex

Dal Medico


di apbsxmi
29.01.2015    |    35.121    |    7 9.4
"” lo guardo con fare interrogativo e li mi dice “..."
Un paio di anni fa ero in provincia di Salerno per lavoro e mi sono dovuto fermare per quasi una settimana. Una notte sono stato male ed avevo continue fitte provenienti dall'intestino. La mattina stavo un po' meglio ma non ero del tutto a posto così, prima di uscire per recarmi dal cliente, ho chiesto in reception se vi fosse un ambulatorio medico nelle vicinanze per farmi eventualmente visitare la sera avessi avuto ancora dolori durante la giornata.. Molto gentilmente, il responsabile della reception mi ha dato indirizzo e numero di telefono di un ambulatorio medico ad un centinaio di metri dall'hotel.
Mi sono recato dal cliente e visto che nel pomeriggio avevo ancora qualche dolore, ho chiamato l'ambulatorio; l'infermiera mi ha passato il medico al quale ho spiegato i miei sintomi e lui mi ha fissato l'appuntamento come ultima visita della serata, ovvero per le 19:00.
Alle 18:45 sono arrivato all'ambulatorio; l'infermiera in ingresso, una volta segnato il mio arrivo, mi ha fatto accomodare sulle poltroncine a lato e proprio in quel momento l'unica persona presente veniva fatta entrare nello studio del medico. Come si è chiusa la porta, l'infermiera mi ha detto “fra una decina di minuti toccherà a lei”; l'ho ringraziata e lei è tornata alla sua scrivania per rispondere alle telefonate.
Nemmeno dieci minuti dopo esce il paziente precedente e l'infermiera mi comunica che posso accomodarmi nello studio del medico. Mi alzo ed entro.
Il classico studio medico con mobili in metallo, scrivania con di fronte due sedie, lettino, armadietto dei medicinali e degli strumenti medici: un classico. Il medico è un uomo sui 45 anni, corporatura come la mia, classico camice con stetoscopio nella tasca destra. Mi fa accomodare alla scrivania per la compilazione della solita cartella: dati anagrafici, malattie sofferte, malattie e cure in corso, ecc., quindi i sintomi attuali.
Una volta completata questa parte, il medico mi dice di spogliarmi e sedermi sul lettino. Mi spoglio e rimando solo con le mutande; il medico mi guarda e mi dice “via anche le mutande”. Scendo dal lettino e mi tolgo anche le mutande e torno a sedermi sul lettino; arriva ed inizia le classiche auscultazioni poi mi fa sdraiare ed inizia i palpeggiamenti con la solita domanda “fa male qui?” … sentivo solo una leggera fitta quando puntava le dita nella parte bassa alla mia destra. Il medico mi prende in mano il cazzo molle e me lo scappella completamente, tirando bene la pelle verso il basso facendomi anche un po' male tanto che mi scappa un “ahiii” e lui risponde con uno “scusi...”; quindi mi palpeggia le palle e premete sotto le palle in più punti chiedendomi se sentivo male ma non avevo alcun dolore. Mi dice di girarmi a pancia sotto e riprendere a premere sui fianchi ma non ho dolori. Vedo che si infila un guanto di lattice sulla mano destra e prende dal mobiletto un barattolo di crema; vi inserisce il dito medio poi si porta dietro di me, mi allarga le chiappe e punta il dito al mio buco e lo fa entrare fino in fondo; lo ruota un po' poi mi dice di mettermi a quattro zampe e quando sono nella posizione a pecorina, riprende ad infilarmi il dito nel culo. Il mio cazzo già aveva avuto una piccola reazione nella posizione precedente, ma ora in questa posizione si è messo sull'attenti. Il medico toglie il dito e mi dice “le devo fare un enteroclisma...” lo guardo con fare interrogativo e li mi dice “... un clistere...”. Rimango un po' sconcertato ma il medico è lui... mi dice di rimanere in posizione, poi chiama al telefono l'infermiera dicendole di preparare una soluzione XY (non mi ricordo i nomi dei medicinali) ed una volta pronta portarla nel suo studio. A quelle parole io faccio per rigirarmi e lui mi dice di stare fermo perché mentre l'infermiera prepara la soluzione, lui continua la visita ed infatti si mette un altro guanto e riprende l'ispezione anale. La cosa mi eccita molto e lui se ne rende conto dicendomi “l'amico si è svegliato... piacciono questi massaggi...”. Arriva l'infermiera e mi trova con il culo all'aria; è una donna sulla cinquantina e penso che ne abbia visti tanti di culi sia maschili che femminili per cui fa finta di nulla. Appoggia il treppiedi con la sacca vicino al lettino poi chiede al medico se ha bisogno di lei e lui risponde che può andare perché può fare da solo. Lei mi saluta e saluta il medico, esce e chiude la porta.
Il medico mi fa sistemare sul bordo del lettino sempre facendomi aprire di più le gambe; prende il barattolo e spalma della crema anche sulla cannula, quindi con la sinistra mi scosta le chiappe per vedere il mio buchetto, quindi punta la cannula a forma di plug on allungato al mio buco e spinge dentro fino in fondo. Si accerta che la cannula sia bene dentro il mio buco, quindi apre la valvola e come il liquido mi colpisce l'intestino faccio un piccolo scatto in avanti; il medico continua a controllare il mio buco e con quella scusa mi accarezza le chiappe. Il liquido continua ad entrare ed il mio cazzo ora è durissimo. Il medico allunga la mano e mi accarezza la cappella completamente scappellata, poi scende lungo il cazzo ed arriva alle palle.
Mi sento tendere tutto, mi sembra di scoppiare e lo faccio presente al medico che mi accarezza la pancia poi mi dice “ancora qualche minuto … ma vedo che ti piace...”; colgo il fatto che sia passato dal lei al tu...
Passa dietro ed arriva alla valvola di accesso che viene chiusa. Il medico mi dice di tenere duro che fra poco mi permetterà di liberarmi. Indossa un grembiule in gomma, prende una bacinella in acciaio e si mette dietro di me, quindi mi sfila la cannula. Come sfila la cannula parte il primo schizzo dal culo che finisce nella bacinella; la contrazione dello sfintere fa interrompere per un paio di secondi poi parte un secondo schizzo, quindi altra pausa e via un terzo schizzo. Mi sento svuotato completamente. Il medico svuota la bacinella nella tazza della toilette, quindi mi dice di andare a lavarmi in bagno e di tornare. Scendo dal lettino, mi metto sul bidet e mi lavo bene il culo. Ho il cazzo duro come il marmo. Finito di lavarmi mi asciugo con un asciugamani di carta usa e getta, quindi torno dal medico il quale mi dice che ora non dovrei più avere dolori ma vuole controllare meglio. Mi fa rimettere in posizione, mi apre ancora le chiappe. Mi dice di stare fermo e non muovermi. Giro un po' la testa per vedere e mi accorgo che si è tolto il grembiule di gomma; sento il classico rumore della zip che si apre, non faccio a tempo a muovermi che già mi sento afferrato per i fianchi ed una cosa dura che punta al mio buchetto... un secondo dopo, con un colpo secco, mi ritrovo il cazzo del medico tutto dentro nel culo. Ha un bel diametro ed una bella lunghezza. Mi afferra saldamente i fianchi ed inizia ad incularmi con maestria; si capisce che è abituato ad inculare...
Va avanti con un forte e lungo avanti ed indietro per una decina di minuti poi sento lo schizzo caldo che mi invade l'intestino: mi ha sborrato in culo ed io sono venuto con una sega che ho iniziato a farmi quando ho sentito tutto il cazzo nel culo.
Rimango per un minuto immobile con il culo all'aria e sento che il mio buchetto poco alla volta si chiude; le pulsazione dello sfintere sono eccitanti. Il medico è andato a lavarsi nel bagno utilizzato precedentemente da me e quando esce, scendo dal lettino mettendomi una mano sul buco del culo perché mi sento colare. Vedo che ai piedi del lettino vi è un gradino in metallo proprio nella posizione in cui era il mio culo... svelato il motivo per il quale il medico si trovasse all'altezza giusta del mio buco per potermi inculare.
Vado al bidet che già mi aveva ricevuto prima, tolgo la mano e la sborra del medico cola abbondante nel sanitario; mi lavo per bene poi faccio scendere dell'acqua fredda per raffreddare il bruciore al buco del culo.
Esco dal bagno ed il medico mi dice che posso rivestirmi; una volta rivestito gli chiedo cosa gli devo per la sua visita e mi risponde “mi hai già pagato lasciandoti inculare! Hai un culo magnifico.... mi farebbe piacere se tu domani tornassi da me per una visita di controllo, sempre come ultimo paziente...”.
Anche a me ha fatto piacere per cui gli confermo che la sera dopo sarei tornato per una “visita di controllo”... e ci sono tornato...
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