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Giovani travestiti crescono 3 cap


di oste
06.11.2013    |    11.594    |    3 8.1
"Mi ero preparato per bene e già alle 7..."


Non vedevo l’ora che quel giorno arrivasse in fretta.. e così fu.
Per non avere problemi mi ero preso un giorno di ferie così da non avere rotture o imprevisti a guastare il piano.. mi ero preparato per bene e già alle 7.30 ero fermo davanti a casa sua ad aspettare di veder partire sua madre e sua sorella per fiondarmi su a casa sua e riavere tra le mie braccia quella meravigliosa ninfetta.

L’ora fatidica arrivò.. le vidi andar via col taxi; aspettai alcuni minuti e poi scesi dall’auto, mi avvicinai ai citofoni e per maggior sicurezza lo chiamai col cellulare.
Rispose immediatamente ma quando le chiesi di aprirmi. Mi rispose: “ Amore non sono ancora pronta.. mi devi dare almeno un’oretta per finire di prepararmi”
Lo sconcerto lasciò presto spazio alla rabbia.. lei probabilmente se ne accorse perché subito aggiunse: “ Fidati, porta pazienza ancora un po’ e vedrai che sarai contento di aver dovuto pazientare un po’”
Che fare? Mi armo di santa pazienza e girovago un po’ attorno; Faccio colazione, mi leggo il giornale.. ma il tempo non sembra passare mai.
La mente continua ripercorrere i nostri 2 incontri godendo nel riassaporare virtualmente tutto.. il cazzo si irrigidisce sempre più ma non posso farci niente .. i ricordi e le sensazioni sono potenti come potenti sono le aspettative per quel giorno.. un intero giorno con la mia ninfetta.
Sono talmente preso che quando sento il segnale di una SMS in arrivo sobbalzo; Frenetico prendo il cellulare dalla tasca e leggo il messaggio: “ Vieni Mio bel torello.. sono pronta!”
Sono già partito ancor prima di finire di leggerlo… cinque minuti sono sotto casa sua .. pochi istanti e sono già davanti alla porta di casa.. mi devo fermare a riprendere fiato e a cercare di rallentare i battiti del cuore che sembra voglia uscire dal petto.
Alla fine busso e non ricevendo risposta premo sulla maniglia della porta che si apre silenziosamente. Entro chiudendomi la porta alle spalle.
Tutta la casa è in penombra e in silenzio tranne, in sottofondo, una delicata melodia che riconosco essere una celebre canzone di Enya. Attratto da quella melodia la seguo attraverso la casa fino a portarmi davanti ad una porta socchiusa da dove esce oltre alla musica.. un profumo intenso e una luce calda e soffusa .. tremolante.
Apro delicatamente la porta e … mi si ferma il cuore!!
I miei occhi si cristallizzano su un’immagine che mi porterò sempre stampata nella mente e nel cuore.
Un letto enorme a baldacchino con dei tendaggi leggeri semi trasparenti color lilla.. come tutto ciò che c’era nella stanza;
Decine e decine di candele di ogni forma e dimensione accese che creano un’atmosfera magica e al centro, appoggiata languidamente con la schiena ad una colonna del baldacchino … UNA DEA di una bellezza sbalorditiva, abbacinante, che mi toglie il fiato.
Senza muoversi , con le mani dietro la schiena e una gamba sollevata e ripiegata all’indietro,mi guarda negli occhi con uno sguardo sensuale , torbido; la sua voce resa roca dall’eccitazione mi dice: “ Allora cosa ne pensi? è valsa la pena aspettarmi?”
Beh, vi giuro non ho avuto la forza di parlare; come un ebete ho annuito e continuando a guardarla, mi sono lentamente avvicinato a lei.
Era bellissima.. si era preparata accuratamente;
Avvolta in una delicata tunica di seta nera tenuta semi aperta e tenuta insieme da una sottile cintura dello stesso tessuto che faceva intravedere ciò che c’era sotto senza scoprire tutto.
Truccata meravigliosamente in viso e negli occhi;Le labbra coperte con un tenue rossetto rosso. Le mani con le unghie curate e tinte di un meraviglioso smalto.. le gambe completamente depilate e avvolte da sottili reggicalze in pizzo nero che.. pendevano indolenti dalla coscia dato che non sorreggevano nulla.
Calze non ce n’erano perché i suoi bellissimi piedi , anch’essi con lo smalto rosso in tinta con mani e rossetto, erano avvolti da uno splendido sandalo nero,aperto e dal tacco altissimo che risaltava in tutto il suo splendore il piedi magro e nervoso e i suoi polpacci snelli e femminili.
Il tallone semi scoperto con il tendine d’Achille ben delineato, che mi ha sempre fatto impazzire, era chiuso ai lati da due piccoli triangoli di pelle da cui si dipanavano 2 sottili lacci neri che, intrecciandosi tra loro, si inerpicavano lungo i torniti polpacci della mia DEA.
Mi avvicinai a Lei senza distogliere lo sguardo dal suo corpo. Risalendone le curve con lo sguardo intravidi delle minuscole brasiliane nere che a fatica contenevano i suoi genitali anche se non aveva il minimo accenno di erezione; Allungai le mani e sciogliendo il nodo che teneva socchiusa la tunica la aprii lentamente; Osservai il piccolo reggiseno coordinato con le brasiliane; Le misi le mani sui fianchi, morbidi e vellutati, e risalendo con lo sguardo lungo il suo petto ansante notai la sottile collanina che le avvolgeva il collo;
Sentii un profumo inebriante che mi saliva alle narici ( Era il mio preferito Hypnotique di Dior).
Lei alzò il viso verso di me inarcando il bacino,con le braccia sollevate appoggio le sue bellissime mani sulle mie spalle mentre le mie mani ancora appoggiate ai fianchi l’attiravano ancor più contro di me facendo sì che i nostri sessi, ancora coperti e imbrigliati da inutile stoffa, si sfiorassero.
Da così vicino notai il trucco perfetto .. gli occhi perfettamente contornati da una sottile riga con l’eyeliner, e da un soffuso ombretto sfumato verso l’alto e l’esterno e dalle ciglia rese foltissime da un mascara nero.
Il rossetto rosso risaltava ancor più la carnosità delle sue labbra e la perfezione dei suoi denti senza renderla volgare;
La sua solita lingua impertinente fuoriusciva delicatamente dalla bocca socchiusa con un leggero soffio come una gatta in calore.
Le sue mani risalirono le mie spalle e intrecciandosi attorno alla nuca mi attirò a sé.
Sollevandosi in punta di piedi, nonostante i tacchi, aderii con tutto il suo corpo a me e aprendo la bocca cominciammo a baciarci in modo voluttuoso, pieno, a tutta lingua.. come volessimo fonderci uno nell’altro, completamente!


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