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Gay & Bisex

I parenti calabresi (i tori del sud)


di FSeed
18.08.2016    |    26.523    |    6 9.7
"Era davvero resistente, e dopo quasi quaranta minuti di pompino finalmente venne sulla faccia e in bocca, e leccandomi via lo sperma dal viso ci baciammo..."
Quella sera cenammo tutti insieme, con Andrea impegnato a descrivere le case che aveva visto quel giorno, e Antonio che non faceva altro che fissarmi dall'altra parte del tavolo. Come la sera precedente aiutammo mia madre a mettere tutto in ordine e dopo un'oretta andammo a dormire. Andrea si spogliò e si mise a letto, e mentre mi spogliavo misi bene in mostra il mio culetto, coperto da uno slip aderente e un po piccolo. Mi misi a letto sperando che Andrea facesse la prima mossa, e un'ora dopo lo sentii appoggiarsi alla mia schiena. Fece scorrere la sua mano sul mio fianco e appoggiò il pacco già duro sul mio culo. Come la sera prima io finsi di dormire, e ben presto la mano di Andrea si insinuò sotto la stoffa degli slip, facendoli calare sotto le natiche.Liberato dalla stretta dell'intimo il suo cazzo sbattè sulla mia natica, per poi scivolare in mezzo alle gambe, dove cominciò il suo lento movimento di sfregamento. Fu in quel momento che presi la situazione in mano e afferrai il suo cazzo.
"Che dici se stasera mi inculi sul serio?" chiesi. Andrea si scostò da me, e accendendo la lampada sul comodino vidi la sua espressione di sorpresa.
"Scusa io...io...pensavo che..." era imbarazzato da morire, e per dimostrargli che la cosa mi andava bene mi avvicinai a lui, e impugnando il suo cazzo cominciai a masturbarlo. Aveva un bel cazzo, non delle dimensioni di quello dello zio, ma proporzionato e circonciso. Mentre continuavo la sega Andrea cominciò ad accarezzarmi la schiena, fino a scendere sulle mie natiche e sfiorando il mio buco. Ricambia con baci e leccate sui sui addominali scolpiti e sui capezzoli, che erano belli scuri e turgidi, fino a risalire il collo e la bocca, che si schiuse accogliendo la mia lingua. I suoi baci erano lenti ed appassionati. Dopo alcuni minuti mi prese e mi posizionò per un 69, dove io mi fiondai sul suo cazzo, mentre Andrea si dedicò al mio culo. Dovetti fare del mio meglio per non gemere dal piacere; la sua lingua leccava e si insinuava nel mio buco provocandomi un piacere immenso. Dopo che il mio culo e il suo cazzo furono ben lubrificati, mi riposizionai di fianco porgendogli il culo.
"Dai adesso scopami" gli dissi. Andrea si avvicinò, alzò la mia gamba e appoggiò la cappella sul mio buco. Le sue spinte erano delicate, accompagnate da baci sul collo e carezze sulle natiche, e quando il cazzo fu tutto dentro cominciò a baciarmi. Dopo gli incontri con Mario il bidello quella scopata era la più vicina al "fare l'amore" che avessi mai fatto. Gli affondi di Andrea erano delicati ma eccitanti allo stesso tempo, e i suoi baci e le sue carezze mi procurarono un piacere immenso. Dopo quasi mezz'ora di scopata Andrea mi sussurrò nell'orecchio:
"Sto per venire" io allora lo strinsi a me afferrandolo per una natica, e dopo poche spinte sentii il cazzo irrigidirsi e schizzare sei fiotti di sperma nel mio culo, mentre il mio cazzo venne grazie alla sega di Andrea. Ci baciammo per alcuni minuti mentre il cazzo di Andrea si ammosciava e usciva dal mio culo, e senza dire niente ci addormentammo.
La mattina dopo fui svegliato dai mie genitori che uscivano presto per andare a lavorare, ed andando in bagno sentii Antonio russare nella stanza degli ospiti. Come sempre la mia erezione mattutina mi provocava uno scombussolamento di ormoni che mi spinsero ad entrare nella camere di Antonio. Era steso a pancia in su sul letto, completamente scoperto, e con il pacco gonfiato da un'erezione. Il suo russare faceva intendere che dormisse ancora profondamente, quindi mi avvicinai furtivo al letto e cominciai a tastare il suo pacco. Non vedendo alcuna reazione abbassai l'elastico degli slip e feci uscire fuori il cazzo, che era completamente eretto. Lo presi e lo masturbai un po, scappellandolo completamente e ricoprendolo di nuovo, provocando così la fuoriuscita di gocce di precum. Mi venne un'idea: cominciai a inumidirmi il culo con la mia saliva e a dilatarlo con le dita, e quando fu aperto e rilassato feci colare abbondante saliva sul cazzo di Antonio. Mi misi a cavalcioni su di lui e piano piano feci entrare il cazzo nel mio culo. Quando fu tutto dentro Antonio emise un rantolo, e aprendo gli occhi fece un po di fatica a mettere a fuoco la situazione.
"Ma che...che cazzo..." cercò di alzarsi ma posando le mani sul suo petto villoso lo spinsi sul letto, cominciando a cavalcarlo.
"Brutto ricchione...che cazzo fai?" il suo tono era un misto tra l'incazzato e il godimento.
"Mi sto scopando il tuo cazzo non lo vedi?" dissi io.
"Smettila subito" disse Antonio.
"Va bene" feci per alzarmi ma prima che la cappella uscisse fuori dal mio buco mi risedetti di nuovo, facendo entrare il cazzo tutto di un colpa.
"Porca troia" ansimò Antonio. Ripetei tre o quattro volte l'azione, fino a quando Antonio non mi rigirò sul letto, mettendomi a gambe all'aria e cominciando a scoparmi fortissimo.
"Dai scopami, ci siamo solo noi in casa" dissi io.
"Brutto frocio adesso ti faccio sentire io come ti scopo" spingeva il suo cazzo fortissimo, con le palle che sbattevano sul mio culo.
"Ti insegno io a stuprate gli uomini mentre dormono, brutta checca" mi fotteva e mi strizzava i capezzoli. Io cominciai a masturbarmi e in pochi attimi venni. Contrassi il culo all'inverosimile, stringendo così il cazzo nel mio culo.
"Che cazz..." Antonio rimase immobile e mi sborrò dritto nel culo, con cinque o sei fiotti di sborra.
"Sei...una...troia..." ansimava mentre si buttava su di me, con il suo pelo che strusciava sul mio petto. Tirò fuori il cazzo ancora barzotto e sporco di sperma dal mio culo, mi schiaffeggiò il viso con il cazzo e me lo fece ripulire mettendomelo in bocca. Tornai in camera e mi rimisi a letto, ma girandomi verso Andrea notai la sua erezione, e senza tanta delicatezza lo tirai fuori dallo slip e me lo misi in bocca. Dopo alcuni minuti Andrea aprì gli occhi e accarezzandomi la testa cominciò a dare il ritmo al pompino. Era davvero resistente, e dopo quasi quaranta minuti di pompino finalmente venne sulla faccia e in bocca, e leccandomi via lo sperma dal viso ci baciammo intensamente.
Qualche settimana dopo Andrea passò il test d'ingresso all'università e si trasferì in città, con mia grande gioia.
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