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Gay & Bisex

I pastori sardi


di tanganica
16.05.2013    |    36.301    |    7 9.6
"Con un colpo secco lo mette tutto dentro, per fortuna che il suo uccello era ancora tutto insalivato e per questo scivola dentro subito..."
Mi piace molto la fotografia e in particolar modo fotografare la natura, per questo durante le vacanze porto sempre con me la macchina fotografica. Durante una vacanza in Sardegna mi è capitata una bellissima avventura che voglio raccontarvi. Un giorno decido di visitare l'interno dell'isola per fare delle foto ad animali e piante che avrei potuto incontrare in questi luoghi dove ancora esiste una natura incontaminata. Dopo essermi addentrato per molti chilometri verso l'interno, mi fermo ai bordi di una strada sterrata da dove si vede una bellissima radura e un piccolo bosco vicino. Con la macchina fotografica a tracollo comincio a camminare fermandomi a scattare foto a fiori e piante, a qualche animale o uccello che vedo volare in cielo. Oltrepassando il piccolo bosco mi ritrovo in un'altra radura dove ci sono delle pecore che pascolano.
E' tutto bello da vedere, sembra un paesaggio bucolico, con queste pecore pascolare in mezzo ad un erba verdissima. Comincio quindi a scattare le mie foto, muovendomi per cercare le inquadrature migliori, nello spostarmi mi accorgo di un giovane pastore di 15 o 16 anni che appoggiato a un masso con in mano un giornale porno era intento a masturbarsi. Mi fermo a guardarlo un pò, e cercando di non farmi sentire mi avvicino a lui dicendo una frase scontata " Vuoi una mano ? ". Il ragazzo sorpreso dalla mia presenza si mette subito in agitazione cercando di ricomporsi velocemente, ma la mia mano aveva preso già il suo uccello, " lascia che continui io " gli dissi cercando di rassicurarlo. Lui cercò ancora di resistere, ma sentendo la mia mano che lentamente cominciava a segarlo lasciò che continuassi. Perciò cominciai nuovamente a menargli l'uccello molto lentamente con un leggero su e giù cercando con la mano anche i coglioni. Ero riuscito a rilassarlo, ma fermarmi semplicemente una sega a me non bastava, quindi mi abbasso per prenderlo in bocca. Di seghe sicuramente era abituato a farsele ma il cazzo in bocca ancora nessuno glielo aveva preso e per questo sentirlo nella mia bocca glielo aveva fatto drizzare di più. Mi muovevo lentamente con la bocca e la lingua, facendo passare del tempo fra una succhiata e l'altra, per non farlo eiaculare subito ma lui non riesce a trattenersi e mi sborra in bocca e sulla camicia. Avevo appena finito di pulirgli l'uccello quando sento una voce alle mie spalle " Che ne diresti adesso di succhiare qualcosa di più grosso ? " . Mi giro e trovo un'altro pastore che dalla somiglianza e dalle parole pronunciate col giovane pastore sembra esserne il padre. Il ragazzo vergognandosi per essersi fatto trovare in quella situazione si allontana per radunare le pecore che nel frattempo si erano sparpagliate. Accetto volentieri il suo invito e rimanendo ancora in ginocchio gli abbasso la cerniera tirando fuori un cazzo di buone dimensioni e di un colorito scuro contornato da un folto pelo nero, che già era in erezione. Mi sento subito la bocca riempita completamente, il padre sa bene come usare il suo arnese e decide anche di essere lui a condurre il gioco. Me lo mette tutto in bocca fino alla gola, uscendolo gli passo la lingua sulla cappella, me lo sbatte in faccia, strofinandolo sulle labbra per farmi sentire la sua durezza. Mi dice di leccarglielo e baciarlo tutto lentamente dai coglioni fino al glande e di continuare ancora così perchè ho una bocca meravigliosa, tutto questo leccare e succhiare mi fanno sbrodolare parecchio bagnando di la camicia. Poi mi ordina di alzarmi perchè adesso vuole vedere se sono altrettanto bravo anche con il culo, mi fa abbassare i pantaloni e facendomi appoggiare ad un masso mi scopre il culo. Mi passa le sue mani ruvide e callose sulle natiche e dandomi due sonore pacche mi allarga le natiche e guardando il buco mi dice che non è proprio niente male. Avvicina il suo cazzo teso alle mie natiche e senza tanti complimenti lo punta diretto come un treno al buco del culo. Con un colpo secco lo mette tutto dentro, per fortuna che il suo uccello era ancora tutto insalivato e per questo scivola dentro subito. Dopo essersi sistemato bene dietro di me inizia la sua cavalcata che avevo capito doveva essere lunga e piacevole. Mi sentire subito la sua asta penetrare fino in fondo, con colpi molto forti che mi fanno quasi cadere e che per contrastarli sono costretto a piantare per bene i piedi a terra. Sento il suo cazzo entrare ed uscire come uno stantuffo e il mio buco che comincia a riscaldarsi e soltanto la sua saliva che ogni tanto sputa sul suo uccello raffreddano un pò. Intorno a noi ci sono delle pecore che brucano incuranti di quello che facciamo, poi un piccolo agnello forse attratto dal mio cazzo che si muoveva tra le mie gambe tutte le volte che ricevevo una botta nel culo, scambiandolo per la mammella di una pecora si avvicina al mio uccello con l'intenzione di succhiarlo e trovare del latte. Sento subito la sua lingua ruvida leccare il mio uccello e poi la bocca cercare di succhiarlo come se fosse la mammella della sua mamma. Questa cosa improvvisa però mi ha fatto godere più del cazzo che mi stava sfondando il culo, così dal mio cazzo parte un grande schizzo di sborra e dalla mio bocca un urlo di piacere che spaventano il povero agnellino che fugge via impaurito tornando nel branco. Questa scena provoca le nostre risate, facendoci interrompere l'inculata, e mi danno il tempo di far riposare un paio di minuti il buco del culo. Il suo cazzo rimasto ancora ben dritto e vuole continuare il lavoro incominciato e mi riappoggio nuovamente al masso mentre lui riprende ad incularmi. Quando sente che sta per sborrare mi chiede se lo può fare nella mia bocca, gli rispondo che il sapore della sborra mi piace e che può farlo. Quindi dopo aver uscito il suo cazzo dal culo mi fa inginocchiare e aprire la bocca puntandomi dentro il suo uccello e facendo partire schizzi di sborra che raggiungono la gola e buona parte del mio viso. Il figlio dopo aver radunato le pecore che si erano allontanate ritorna nello spiazzo dove il padre mi aveva inculato vedendo la parte finale della nostra inculata. Allora il padre lo chiama dicendogli " Marco, vieni qui, ti dico questo, nella vita devi scopare solo con le donne , ma a volte ci sono uomini che hanno un culo e una bocca che possono far godere meglio delle donne e lui è uno di questi, per questo me lo sono scopato con piacere. Avevo capito che era bravo quando l'ho visto come ti succhiava l'uccello, perciò se ti fa piacere di scopatelo anche tu nel culo, vedrai che piacerà anche a te ".
Marco accosentì e calandosi i pantaloni si prepara ad incularmi, per facilitargli il compito mi sono messo a quattro zampe, prima però lo succhio un pò per fargli indurire il cazzo. Il padre mi allarga le natiche mostrandogli il mio buco arrossato dalle entrate ed uscite che il suo cazzo aveta fatto gli dice di fare anche lui altrettanto. Il ragazzo spinge il suo uccello dentro il culo che allargato dalle dimensione del cazzo paterno entra senza difficoltà, poi tenendomi per i fianchi comincia anche lui a dare dei colpi violenti dentro il mio culo, come aveva visto fare al padre. Sento il suo cazzo muoversi dentro di me, ma non sono le stesse dimensioni e della stessa esperienza del padre, perciò dopo pochi minuti mi sborra nel culo godendo in modo maggiore rispetto al pompino che gli avevo fatto. Dopo essermi ripulito alla meno peggio mi rivesto, riprendendo la macchina fotografica gli chiedo se posso scattargli qualche foto, il padre mi risponde che la foto posso farla ma soltanto ai loro cazzi, e abbassandosi i pantaloni mi fanno fotografare i loro uccelli che io poco prima aveva preso in bocca e in culo.
Il servizio fotografico sulla natura non l'ho fatto, ma padre e figlio hanno fatto invece un bel servizio che ho gradito molto.







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