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Gay & Bisex

Il Venditore Ambulante 4 -Due non bastano?- XIII


di Soundserio
18.05.2016    |    8.635    |    5 9.6
"Che c’è?”- , -“Vecchio! Ma ti sembra ora di dormire?”- , -“Perché che ore sono? Le sedici e trenta”- , -“Cazzo! Sul serio? Ora mi rimetto su con un caffè”-..."
La mattina seguente raggiunsi Luca all’università –“Ci sono delle novità”- mi comunicò qualche ora prima via telefono, nel frattempo contattai anche Bachisio domandogli se per quella sera avesse impegni –“Se vuoi posso saltare l’allenamento”- rispose immediato –“Viene a trovarmi un amico e ho voglia di giocare un po’ ”- , -“A tre?”- , -“Si”- , -“Ci aggiorniamo più tardi”- liquidai il calciatore e bussai all’ufficio del prof. –“Prego”- rispose Luca dalla scrivania –“Buongiorno”- , -“Ah Gabriele, vieni accomodati”- , -“Mi dica?”- , -“Questa mattina mi hanno contattato dal centro studi di ********* per la Pinguicula Sehuensis, abbiamo la possibilità di un secondo studio tra qualche giorno”- , -“Ah bene, a tal proposito le ho portato anche la relazione riguardo lo studio effettuato nei giorni precedenti”- voltandomi a prendere il documento dalla cartella –“Ottimo lavoro”- si congratulò visionando velocemente –“Volevo domandarti se fossi interessato alla prossima trasferta”- rimasi un po’ titubante, non fu male come esperienza, ma allo stesso tempo fu un po’ noiosa –“Quand’è prevista?”- domandai –“Tra una decina di giorni”- , -“Posso pensarci su?”- , -“Assolutamente si, ti lascio qualche giorno di tempo. Volevo riconfermarti perché il tuo modo di lavorare mi piace assai”- cercò di persuadermi -“La ringrazio Prof.”- arrossii lusingato e ci salutammo dandoci appuntamento telefonico. Prima di andar via dall’università feci un salto in segreteria e beccai Andrea –“Eilà bello come va?”- tutto entusiasta –“Tutto bene, e te?”- , -“Da Dio, mi hanno appena riconfermato per un secondo studio alla Pinguicula Sehuensis”- tutto soddisfatto –“Sul serio?”- domandai stupito –“Si e te?”- , -“Ad esser sincero sto uscendo ora dall’ufficio di Luca. Ho ricevuto la stessa proposta”- non ne ero tanto entusiasta –“Ma dai? E lo dici cosi? Verrai vero?”- , -“Non ho dato conferma, ci penso un po’ su prima”- , -“Dai non tirare buca, ci divertiremo”- cercò di convincermi, chissà che intenzioni aveva –“Devo scappare ora”- cercando di svincolarmi –“Ci vediamo lunedì alla laurea, ci sarai vero?”- , -“Si, solo all’aperitivo però, per la discussione non posso”- , -“Va bene, ci si becca li allora, ciao!”- , -“Ciao Andrè”- e uscii dalla facoltà. Durante il rientro sentii Edoardo –“Ciao piccolo, questa sera sarò da te per le diciannove, ma non sosterò per la notte”- ottimo, francamente oltre al divertimento con gli stalloni avrei dovuto riflettere in solitudine sul da fare con Luca, feci una breve tappa all’alimentari e dopo un abbondante pasto potei riposare qualche ora.
-DRIIIN DRIIIN-
Mi risvegliò la chiamata di Marta –“Pronto?”- con voce cadaverica –“Non dirmi che dormivi?”- , -“Si.. che c’è?”- , -“Vecchio! Ma ti sembra ora di dormire?”- , -“Perché che ore sono? Le sedici e trenta”- , -“Cazzo! Sul serio? Ora mi rimetto su con un caffè”- , –“Comunque per la macchina non ci sono problemi, mi da uno strappo Mauro”- la sera prima le avevo gentilmente chiesto in prestito l’automobile per raggiungere la festa di Vincenzo –“Grazie Mà, mi salvi la vita!”- , -“Ma figurati”- , -“Ma ancora trombi con Mauro?”- , -“Si”- , -“Sei una pazza.. ma come sta messo?”- , -“Una vera bomba Gà!”- , –“Va be dai, mi racconterai i particolari in un altro momento”- sparammo altre due battute e ci salutammo. Chiusa la telefonata trovai un messaggio di un’ora prima di Bachisio –“Allora?”- aspettava ancora notizie –“Scusa il ritardo, alle diciannove a casa va bene?”- sorseggiai il caffè –“Va bene, se tutto fila liscio sarò puntuale. A più tardi!”-. Sciacquai la tazzina e mi infilai sotto una doccia per concludere l’effetto “sveglia” della caffeina, presi il rasoio e mi rasai la pelle. Una volta pronto, e sistemato l’intera casa dal disordine cronico, attesi l’arrivo dei maschi, il primo ad arrivare, puntuale come un orologio svizzero fu il banchiere –“Sono Edo”- , -“Sali”- finalmente potevo rivedere quei muscoli –“Ciao piccolo”- , -“Ciao Edo”- e scoccò un bacio sulle labbra mentre ci incamminavamo in cucina –“Quindi che si dice?”- accomodandosi sul divano–“Ho una sorpresa, abbiamo ospiti stasera”- , -“Ah si? Interessante”- offrii un vino e mi accomodai accanto. Quella sera non indossava la giacca, ma una camicia celeste, cravattino abbinato alla cintola e il pantalone e la scarpa nera, al polso il solito orologio e al dito la fede nuziale. Il capello grigio-brizzolato era perfettamente pettinato, tirato su di un lato con della cera, e gli occhiali a lenti rotonde perennemente presenti –“Allora chi è questa sorpresa?”- domandò curioso –“Un calciatore niente male”- , -“Ah si?”- , -“Scelgo bene lo sai”- feci un occhiatina provocante prima di bere un goccio di vino –“E com’è?”- , -“Tra poco lo scoprirai”- , -“Mi tieni sulle spine?”- disse avvicinandosi –“Si”- sfiorò le mie labbra e iniziammo a baciarci con ardore, tanto da provocare in me un erezione istantanea, quel suo modo di baciare e stringere mi crearono un eccitazione pazzesca. La passione venne interrotta qualche minuto dopo dal suono del citofono –“Eccolo qui”- staccai le labbra dalle sue –“Torno subito”- . –“Buonaseraaa”- salutai appena aprii il portone –“Buonasera”- quella sera indossava la solita tuta sportiva e le nike bianche –“Perdona il ritardo”- , -“Non preoccuparti, vieni”- chiudendo la porta e facendomi seguire verso la cucina –“Ciao piacere”- disse entrando –“Bachisio”- , -“Edoardo”- rispose il banchiere alzandosi per porgere la mano –“Allora come va?”- domandai per rompere un po’ il ghiaccio e l’imbarazzo che si era venuto a creare –“Tutto bene dai, solite cose”- rispose Bachisio mentre riempivo un terzo calice di vino –“Tutto ok con la moglie?”- , -“Si tutto bene”- . Si accomodarono sul divano e dopo essersi squadrati a vicenda si cominciò una lunga chiacchierata di conoscenza –“Mi perdonate? Devo fare una chiamata”- interruppi il momento lasciandoli soli a studiarsi ancora un po’ –“Tranquillo, fai pure”- e sparii in camera. –“Il vino è in frigo”-. In camera non persi tempo, mi spogliai del jeans rimanendo con addosso solo la t-shirt e il jockstrap, attesi cinque minuti e tornai da loro che stavano in piedi a chiacchierare l’uno di fronte all’altro a parlare di vita matrimoniale –“Eccomi”- esclamai sul ciglio della cucina catturando le loro attenzioni. Il banchiere arrossi lievemente e il calciatore non si fece prendere dall’imbarazzo vedendomi –“Allora hai trovato due maritini per stasera?”- disse scolando l’ultimo sorso e porgendomi la mano per avvicinarmi –“Scelgo con attenzione i miei uomini”- infilandomi in mezzo ai due corpi –“Da dove vogliamo iniziare?”- sussurrai cambiando tono e facendomi stringere a sandwich dai loro corpi grossi e virili –“Direi che cosi non è male come inizio”- replicò Bachisio stringendosi alle mie spalle e poggiando il pacco già duro sul didietro mentre tra me ed Edoardo scoccò un lungo bacio che fu interrotto da una tirata di capelli da parte del calciatore che subito volle infilarmi anche lui la lingua in bocca –“Mmmmmm”- ansimai sentendo il loro sapore linguale –“Vuoi giocare stasera?”- domandò mentre quelle quattro grandi mani cominciarono a frugarmi da per tutto –“Si, voglio essere vostra”- prima che la bocca mi venne tappata ancora una volta dalla lingua di Edoardo mentre in contemporanea BANG! Bachisio iniziò a darmi qualche sculacciata. Oramai ero entrato nella parte, non ero più il piccolo Gabriele, ma la loro puttana. Stretto in mezzo a quei corpi strusciavano le loro mazze sul mio che iniziava a contorcersi dal piacere, le nostre lingue proseguivano ad intrecciarsi l’una con quella dell’altro sino a concludersi in un lungo bacio a tre davvero orgasmico. –“Vuoi fare la troia?”- domandò arrappato il calciatore –“Si, voglio essere la vostra troia”- , -“Bene”- afferrò i miei capelli insieme a Edoardo e mi spinsero verso il basso in ginocchio tra le loro mazze ancora nascoste dal pantalone. Era davvero fantastico trovarsi faccia a faccia con quelle due verghe dure, non le tirai subito fuori, volevo giocarci un po’ prima. Acchiappai entrambi i pacchi e comincia a palpare e mordicchiare uno per volta, i due in alto cominciarono ad avere piacevoli sussulti, ancora era presto per liberali, volevo farli impazzire. Mentre con una mano dedicavo attenzioni al banchiere, con la lingua percorrevo l’asta del calciatore che si allungava sotto l’indumento, e viceversa un po’ a testa –“Dai succhiali troia”- udii con sorpresa dalle labbra di Edoardo, stava iniziando a lasciarsi andare. Tirai fuori prima quella di Bachisio e a seguire quella di Edo, impugnai con forza i due scettri e li portai sul viso iniziando a segarli –“Succhiali maiala”- , -“Succhiali che ti piacciono”- incitavano gli stalloni. Misi le due cappelle grandi e rosee l’una davanti all’altra davanti alle labbra e tirai fuori la lingua cominciando a leccarle entrambe –“Siii cosi brava”- finalmente potevo assaporare due sapori diversi insieme, uno dei due era già bagnato e il gusto mi fece impazzire. Tenni in pugno il cazzo di Bachisio masturbandolo e concentrai tutte le attenzioni su quello del banchiere, era davvero duro e venoso –“Cosi brava”- una mano del calciatore accompagnò il capo contro la minchia dell’altro facendomelo arrivare fino in gola –“Ti piace il cazzo eh?”- , -“Si mmh”- ansimai prima di farlo riaffondare ancora tutto dentro le labbra –“Puttana”- spostai le attenzioni sul cazzo di Bachisio –“Cosi si brava succhia cazzo”-. I due uomini sposati si erano totalmente disinibiti e stavano facendo venir fuori il lato interiore più nascosto e trasgressivo. Nonostante il cazzo del calciatore fosse qualche centimetro più corto del banchiere, era notevolmente grosso e piacevole, per non parlare poi del suo gusto. Tornai in piedi baciandoli entrambi, con le mani li spoglia completamente e quando mi chinai a succhiare ancora un po’ Bachisio, Edoardo senza perder tempo si abbasso alle mie spalle infilando il fantastico linguone dentro le chiappe –“Aaahmm siii”- gemetti in calore –“Dai leccala bene che gode”- incitava l’altro –“Siii”- continuavo a sussultare di piacere. Tornai su e presi i due per mano portandoli in camera, mi accomodai sul letto a pecora, Edoardo salì sopra il materasso in ginocchio fronte a me tappandomi la bocca con il lungo giocattolo e Bachisio dietro praticava del rimming –“Dai lubrificala bene che ora la sfondiamo”- disse il banchiere tenendomi ben stretto per la testa su quel mandrillone voglioso BANG! Le chiappe furono invase di sculacciate –“Sii scopatemi”- , -“Lo vuoi in culo troia?”- , -“Si porco”- , -“Dicci cosa sei tu”- , -“Sono la vostra puttana”- , -“Aaaahhhhhm”- gridai sentendo entrare due dita dentro il culetto cominciando a sditalinarmi –“Lo vuoi il cazzo?”- , -“Sii”- , -“Ancora non te lo diamo”- , -“Siii lo voglio”- , -“No”- mentre le dita che trapanavano divennero tre –“Aaahhmm fottetemi cazzo”- ero completamente arrapata e fuori di me –“Eccolo troia prendilo”- , -“Aaaahhhh”- con un colpo solo il calciatore infilò tutto il palo dentro iniziando a muoverlo –“Mettiglielo in bocca”- ordinò al banchiere –“Mmmhh si”- ansimai completamente farcito di cazzi davanti e dietro –“Ti piace cosi vero?”- , -“Si si siiii”- BANG! Bachisio era davvero infoiato, scopava con velocità pazzesca, ogni tanto rallentava per prendere fiato e poi ripartiva più carico che mai –“A a a a ah a a ah aa aah”- farneticavo sotto i piacevoli martellamenti –“Troia”- BANG! Cominciò a estrarlo tutto e rinfilarlo di botto -“AAAAAH”- , -“AAAAH”- gridavo ad ogni suo ingresso –“A te non bastano due cazzi vero?”- , -“Noo ne voglio ancora”- , -“Quanti ne vuoi?”- domandò Edoardo tenendomi stretta per i capelli –“Ancora”- , -“Quanti?”- , -“Tanti”- e mi tappò la bocca rinfilandomelo tutto in gola. –“Dai tocca a te, aprila!”- disse l’uno all’altro scambiandosi di posto. Il banchiere non perse tempo, dopo avermi fatto sentire la consistenza del palo picchiettandolo sulle chiappe, lo infilò dentro tutto in un colpo solo –“Aaaahhh”- la bocca mi fu subito tappata dal nerchione dell’altro che mi faceva penzolare le palle pelose sul mento –“Guarda come le piace”- , -“Che troia!”-. Stavo godendo come non mai, ero completamente farcita. Sentii i capelli tirarmi da dietro portandomi contro il petto di Edoardo che prontamente mi baciò da dietro prima di distendersi portandomi sopra di se a cavalcarlo. Poggiai i piedi sul materasso e a gambe aperte iniziai a montarmi quel ben di Dio che stava sotto, Bachisio si alzò in piedi davanti e ricominciò a riempirmi la gola –“Cosi prendilo brava”- avevo il culo completamente aperto, ma non fermavo i movimenti, ne volevo ancora –“Aaah aaah sii scopatemi”- distrutta e vogliosa. Mi alzai in piedi e ritornai a smorzacandela inghiottendolo ancora tutto, il calciatore, sempre in piedi, si posizionò davanti –“Succhia troia succhia dai”- , -“Ti piace il cazzo vero?”- , -“Si amo il cazzo”- , -“Brava cosi, godi”- Edoardo, lasciandomi cavalcare, addrizzo il busto , acchiappo le chiappe del calciatore e cominciò a leccarlo inumidendo il buchetto di saliva –“Aaaahh cosi mi fate sborrare”- gridò lui mentre le nostre due lingue lo facevano impazzire sia anteriormente che posteriormente –“Siii aaahh sto per sborrare”- avvertì l’uomo –“Aspetta, la riempiamo insieme”- sentii il corpo di Edoardo divincolarsi lasciandomi in ginocchio sul materasso mentre i due nerchioni duri e venosi si segavano con velocità sul viso –“Aaah aaahh eccomi eccomi”- , -“Sborro sborro”- ansimavano insieme mentre spalancai la bocca con la lingua di fuori per accogliere i due gusti –“Sii sii siii”- , -“Eccomiiii iii iii”- venni completamente immerso di schizzi caldi che ricoprirono il volto e la bocca –“Aaah aaahh”- i due rilassavano i corpi tenendosi stretti l’uno accanto all’altro mentre godevo ingoiando i loro sapori –“Sborra dai”- chiesero inaspettatamente cominciando a baciarsi sdraiati sul letto. Salii in piedi e posizionatomi sopra di loro cominciai una lunga e piacevole sega sopra le loro teste –“Si riempici di sborra”- disse Bachisio dopo aver capito le mie intenzioni –“Sii ssiiii siii sii ii iii ii i”- eruttai interminabilmente sopra le loro bocche che attendevano con ardore l’orgasmo –“Mmmmm”- mi accascia sopra loro e cominciammo a scambiarci i sapori da una bocca all’altra come tre veri maiali. Fu il rapporto più eccitante di tutti quelli passati, quei due maschioni mi fecero impazzire ed erano dei gran maiali. La serata poi si venne a concludere con un ultimo bicchiere di vino e prima di salutarci ci risistemammo promettendoci di rifarlo ancora. Rimasto solo e preso ancora dall’atmosfera presi la mia decisione “E’ arrivata l’ora di scopare anche Luca”, presi il telefono –“Buonasera prof. ho pensato molto bene e ho deciso di accettare la proposta”- entrai in doccia canticchiando e quando uscii per asciugarmi aveva risposto –“Sono davvero contento, però devo comunicarti che non sarò io il tuo tutor, ma Martino”-
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