Gay & Bisex

Luca


di michiamanotu
02.10.2013    |    26.122    |    0 9.0
"Rimaniamo un po’ in quella posizione..."
Luca è eccitato stasera.
Lo posso dire dal modo in cui mi ha appena guardato.
Mi vuole.
Subito.
Non importa il fatto che siamo al ristorante, in attesa di ricevere i nostri piatti.
“Seguimi.” Mi dice improvvisamente confermando i miei pensieri.
Faccio come dice lui ed entriamo nel bagno degli uomini.
Ci chiudiamo a chiave in una delle cabine, abbastanza strette.
C’è un odore di piscio sgradevolissimo, ma la cosa ci eccita ancora di più.
Mi inginocchio e tiro fuori il pene del mio uomo sbottonando i pantaloni.
Lui non ama portare le mutande.
È già duro e svettante mentre lo appoggio sul mio viso e comincio a strusciarlo su e giù.
Luca gode e non trattiene i gemiti mentre mi guarda compiaciuto dall’alto.
Io lo guardo in risposta, ma solo con un occhio: l’altro è coperto dalla sua nerchia di diciassette centimetri.
Improvvisamente sento la sua mano appoggiarsi alla mia nuca.
Sta prendendo il controllo.
In men che non si dica sento il suo cazzo tutto dentro la bocca.
Dopo pochi secondi esce.
E così di nuovo.
All’infinito.
Sempre più velocemente e violentemente.
Mentre vengo scopato in bocca in quel modo guardo il viso dell’uomo che amo.
I suoi capelli corvini e la barba scura sono davvero sexy.
Anche il suo sguardo penetrante adesso pieno di desiderio.
Sento l’erezione dirompermi nelle mutande, quando Luca si blocca e mi fa cenno di alzarmi.
Mi spoglia interamente, senza lasciarmi un solo vestito addosso, e mi fa inginocchiare sulla tavoletta del water, testa verso il muro.
Mi tocca il culo e me lo fa spingere verso l’alto.
Ora sono a novanta gradi.
E un attimo dopo sono pieno di lui.
Sentiamo la porta aprirsi e poi richiudersi.
Qualcuno è entrato nei bagni.
Luca non smette di scoparmi, ma rallenta il ritmo.
Nonostante ciò io inizio a gemere, perché il cazzo che ho dentro mi fa sempre un po’ male all’inizio, anche se ormai l’ho preso milioni di volte.
Luca deve farmi tacere, ed è preparato.
Si ferma, infila la mano in tasca e tira fuori uno strano aggeggio, una sfera rossa con a lato dei lacci spessi.
Sentiamo i passi che si avvicinano sempre più a noi mentre Luca infila la sfera dentro la mia bocca e attacca i lacci dietro la mia nuca.
Che bastardo!
Nella sua testa aveva preparato questo giochino chissà da quanto.
Inizia a sbattermi di nuovo violentemente.
Sento dolore, poi piacere.
I miei sospiri e gemiti vengono soffocati abbastanza dall’aggeggio che il mio partner mi ha infilato in bocca, ma non del tutto.
Ad un certo punto sentiamo di nuovo i passi e la porta aprirsi e sbattere.
Chiunque era nel bagno se n’era andato.
Luca sogghigna, mi posiziona entrambe le mani sulle spalle e riprende a fottermi senza sosta.
La forza grazie a quella presa era tantissima.
Mi sento una troietta violentata dentro un bagno pubblico.
Ma sono enormemente contento.
Ha pianificato tutto nei minimi dettagli.
Voleva a tutti i costi fare qualcosa di particolare e perverso con me.
Quando si avvicina e mi sussura “ti amo” all’orecchio, mentre mi riempie il culo di sborra, vado in estasi.
Luca mi fa inginocchiare di nuovo ai suoi piedi.
Si toglie le scarpe e i calzini e mi ordina di sborrare sui suoi piedi.
Arriva la mia parte preferita…
Dopo essere venuto lecco per bene ogni goccio del mio sperma via dai suoi piedi.
Ogni tanto lo guardo e lo vedo sorridente e compiaciuto.
Appena ho finito mi alzo e lo bacio.
Condividiamo la mia sborra mentre le nostre lingue si intrecciano.
“Ti amo anch’io…” gli sussurro.
Poi appoggio la testa alla sua spalla destra.
Rimaniamo un po’ in quella posizione.
Posso sentire quanto gli batte forte il cuore.
Quanto mi desidera e quanto mi ama.
Poi mi da una pacca sul sedere e mi riporta alla realtà: dobbiamo tornare in sala.
Ci rivestiamo e usciamo dal bagno.
Solo quando mi siedo ricordo di avere il buchetto pieno della sua sborra e divento rosso mentre alcune gocce escono fuori e mi bagnano le mutande.
Lui intuisce e scoppia a ridere.
Lo faccio anche io.
Quando torniamo a casa andiamo in bagno, mi spoglio e lui mi pulisce per bene, prima con la lingua, dopo con sapone e acqua.
Alla fine ci spogliamo e ci addormentiamo abbracciati.
Sento la sua pancia, le sue grandi braccia, il suo pisello, i suoi peli… tutto appiccicato a me.
E mi sento felice.
Sono fortunatissimo ad averlo, voglioso per com’è.
Perché in fondo… io sono più voglioso di lui.
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