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Gay & Bisex

Il muratore e il manovale


di marcello63
30.05.2013    |    38.384    |    5 9.6
"Peccato, ho pensato, speravo più nel trentenne che nel manovale..."

Agosto 2011, caldo e afa la fanno da padrone.
Da tempo avevo deciso di trasformare parte del mio giardino in uno spazio piastrellato a mattonelle dove poter cucinare o anche solo stare con la sedia sdraio a prendere il sole. Si trattava di un lavoro di pochi giorni e la ditta da me interpellata mi aveva detto che avrebbe mandato un paio di operai durante la pausa di agosto.
Vivo in una graziosa villetta singola ereditata dai miei genitori tanti anni fa. Sono solo e non nascondo la mia omosessualità da tanto tempo tanto che nel quartiere tutti sanno di me. Sono un tipo mingherlino, arrivo a malapena a 60 kg per 175 cm di altezza. Ho modi gentili e molto effemminati ma mi piaccio così come sono.
La mattina del 9 agosto squilla il cellulare, era l'impresa di costruzioni che mi annunciava che l'indomani alle 8 sarebbero arrivati due muratori per iniziare i lavori. Per la verità si trattava di un muratore e di un manovale. Benissimo, ho pensato, almeno per Ferragosto avrò la mia bella veranda.
Il mattino dopo alle 8 in punto squilla il citofono e una voce profonda dal forte accento siciliano mi dice che sono i muratori. Apro il cancelletto e vado ad accoglierli. Alle 8 del mattino ci sono già 25 gradi e la giornata si preannuncia un forno. Mi trovo di fronte due maschi che proverò a descrivere al meglio. Il muratore più anziano, se possiamo definire anziano un giovane di 30 anni, si presenta in pantaloni corti di tela beige già usurati dal tempo e dal lavoro. Saranno di un paio di taglie più grandi ma le gambe ben tornite e pelose si vedono nettamente. Indossa una canottiera molto stretta che mette in bella mostra i pettorali e due braccia muscolose con vistosi tatuaggi. Il viso è bruciato dal sole con un bel pizzetto e i capelli rasati. Un gran bel pezzo di maschio. Il manovale avrà si e no 18/19 anni e di chiara origine nord africana, forse tunisino o marocchino. Un bel viso sbarbato, una magliettina bianca immacolata e un paio di pantaloncini di jeans che fasciavano un bel culo e, così a intuito, anche un bel pacco. Non era muscoloso ma aveva un fisico asciutto, tipico dei ventenni.
Chiedo loro se vogliono un caffè prima di cominciare. Declinano l'invito dicendo che vorrebbero fare il grosso del lavoro prima dell'arrivo del gran caldo. Cominciano così a sbancare il terreno. Da dentro il salotto ho una grande vetrata che da proprio sul giardino e così, sdraiato sul divano mi godo lo spettacolo dei due maschi al lavoro. Quasi come se fossi al cinema, Mancavano solo i popcorn.
Prendo un libro che sto cercando di finire da mesi e comincio a leggere da dove avevo interrotto. Lo sguardo però, una riga si e una no, mi cade sui due ragazzi. Il più grande ha davvero un fisico spettacolare. Alle 10 il sole già picchia e vedo con estremo piacere che entrambi decidono di togliersi la maglietta restando così a torso nudo. Da quel momento in poi la mia lettura si ferma su una sola pagina. Lo sguardo è sempre rivolto al giardino. Una forte patina di sudore già ricopre i due corpi. Il ragazzo più giovane non ha neanche un pelo sul torace. E' liscio e ben definito. I giovani muscoli guizzanti si notano già in tutto il loro acerbo splendore. Ha il primo bottone dei pantaloni slacciato e una cintura che impedisce agli stessi di cadere. Si vede benissimo un ciuffo di peli neri fuoriuscire dalla patta. Mentre lavora noto che il suo sguardo più di una volta si posa verso di me. Io sono accovacciato sul divano come una gatta, sicuramente in una posizione poco maschia. Il muratore ha il petto ricoperto di peli, più folti nella parte superiore e un po meno mano a mano che scendono verso l'ombelico. Ha una leggera pancetta ma nel complesso il fisico è un insieme di muscoli sodi e torniti. Comincio ad avere i sudori freddi. La vista dei due corpi semi nudi mi sta arrapando. Arrivano le 12 e il sole è a picco e la temperatura sfiora i 34 gradi. Smettono di lavorare e si mettono sdraiati sotto il mio ulivo secolare a mangiare un panino. Esco fuori e dico "..ragazzi, scusate, ma perchè non entrate a mangiare? Ho un paio di birre ghiacciate in frigo, che ne dite?..". Non se lo fanno ripetere due volte, si alzano, mi ringraziano ed entrano in soggiorno. Non mi sembra vero. I loro corpi profumano di sudore, fatica e, impercettibile a tutti ma non a noi gay, anche un leggero odore di sperma. Forse dovuto ad una recente sega o una sana trombata la sera prima. Ma a me il profumo dello sperma del maschio non sfugge. Il primo sorso della birra ghiacciata provoca una colata di sudore dovuto allo sbalzo termico del corpo. Entrambi sono un bagno di sudore. Iniziamo a parlare del più e del meno. Il muratore è sposato e nonostante la giovane età ha già 3 figli e un quarto in arrivo così deve fare più lavoretti extra per mantenere la famiglia. "Noi siciliani siamo focosi, mi dice", "appena mia moglie si spoglia il cazzo mi si ingrossa all'istante" continua ridendo e stringendosi il pacco con una mano. Devo capire se lo sta facendo apposta visto che sicuramente gli hanno detto di me. Il ragazzino mi dice che ha la ragazza in Tunisia. "Accidenti" gli dico, " allora chissà quante ragazzette ti scopi qui. Un bel ragazzo come te avrà la fila fuori da casa" continuo accentuando la mia voce affemminata. Lui è un po in imbarazzo ma si lanciano uno sguardo di intesa, di complicità che noto subito. "Eehh...magari" mi dice, "qui le ragazze ad un manovale e per di più tunisino non la danno mica" mi risponde in un ottimo italiano. Io sorrido e continuo "ma allora come fai? vai a puttane?". "No no, quelle costano. Mi arrangio da solo" dice sorridendo e con il gesto della mano mima una sega. Forse sono andato un po troppo oltre così chiedo scusa se mi sono permesso di fare domande così intime. Loro ridono e dicono che non fa niente e che anzi così abbiamo rotto il ghiaccio. "Sei uno simpatico" mi dice il più grande. "Adesso però tocca a noi farti domande. Scusa se vado diretto ma in ditta ci hanno già detto che non ti piacciono le donne. Ma tu come fai? Quando devi sfogarti dove vai? Sei più passivo o attivo?" . "Hey, calma, troppe domande", rispondo io. "Si, scusa hai ragione, forse siamo stati un po indiscreti ma siamo curiosi". Comincio a rispondere alle loro domande. Mi sistemo accavallando le gambe come una signora e....." intanto comincio con il dirvi che sono passivo. Il cazzo preferisco prenderlo. Adoro quando mi sbattono e poi mi sborrano direttamente nel culo.Sentire la sborra che mi entra nelle viscere è un piacere unico. I pompini sono un'altra cosa che amo fare. Il cazzo che si ingrossa dentro la mia bocca mi fa impazzire." Mi interrompe il più giovane e mi chiede "..ma tu ti bevi tutta la sborra o uno ti deve avvisare quando sta per venire?". Noto nei suoi occhi lucidi una voglia crescente. "Mio caro", rispondo io, "la cosa più bella è quando senti la bocca riempirsi di sperma caldo e saporito e poi cominci ad ingoiare e più ingoi più il cazzo spruzza e ti sembra di soffocare. Una libidine..." e mentre lo dico con la lingua mi lecco le labbra. Il ragazzetto sembra rapito dal mio modo di raccontare e istintivamente si mette una mano sul pacco. A questo punto cerco di capire se le mie storie hanno avuto effetto e faccio in modo di farli alzare. "Scusate ma devo andare a sistemare il bucato, è da stamattina che non lo tolgo dalla lavatrice", "Si, scusa se ti abbiamo fatto perdere tempo, pure noi torniamo al lavoro". detto questo si alzano. Il più giovane ha un evidente ingrossamento della patta dei pantaloni. Con la mano cerca di nascondere l'erezione ma è evidente. Io guardo il suo pacco intostato e poi guardo lui ripassandomi la lingua sulle labbra in modo malizioso. Il muratore all'apparenza sembra non avere avuto nessuno effetto. Peccato, ho pensato, speravo più nel trentenne che nel manovale. Pazienza. I due tornano al lavoro. Io mi sbrigo il più veloce possibile a svuotare la lavatrice e torno in soggiorno ad osservare i due maschi al lavoro. Ad un certo punto vedo il ragazzo che parla con il muratore toccandosi il cazzo e l'altro che gli fa un cenno di assenso con la testa. Il manovale lascia la pala a terra e viene verso di me. Dai suoi pantaloni si vede chiaramente che ha un erezione in corso. Me lo trovo davanti alla vetrata a torso nudo, con gli occhi pieni di voglia e mi dice " mi scusi, posso andare in bagno?". Io colgo la palla al balzo, o la va o la spacca. "Vieni che ti accompagno". Arrivati davanti alla porta si ferma e si volta verso di me. Con una mano tiene stretto il suo giovane e guizzante membro già fuori dai pantaloni. La cappella è rosso fuoco. "Ti piace il mio cazzo? Mi hai fatto venire voglia. Se mi fai un pompino ti riempio di sborra, io ne faccio tanta, giuro". Mi dice quasi con tono supplichevole. Mi abbasso senza dire parola e lo prendo in bocca. E' un cazzo giovane e saporito ma probabilmente era da tempo che andava solo di mano. A contatto con la mia lingua dopo neanche 2 minuti me lo ha tolto di bocca e mi ha sborrato in faccia. Con rapidità l'ho ripreso e me lo sono rimesso in gola giusto in tempo per una seconda sborrata che sembrava non finire mai. Mentre veniva parlava in arabo e la cosa mi arrapava ancora di più. Dopo aver ingoiato una notevole quantità di sperma, il ragazzo mi toglie il cazzo di bocca, se lo stringe come a volerlo spremere per far uscire anche l'ultima goccia del suo nettare, mi ringrazia, si sciaqua e torna in giardino. Dalla finestra, senza essere visto, vedo che il ragazzo parla al muratore di come gli ho fatto il pompino e sembrava essere molto soddisfatto. Il più grande sorrideva e si toccava il pacco ma non sembrava interessato. Uno è sempre meglio di niente, ho pensato tra me e me. Mentre ero ancora in taverna intento a sistemarmi vedo dietro di me un'ombra. mi volto ed era lui, il muratore. Questa volta anche lui aveva un bel gonfiore sulla patta dei pantaloni. Con un sorriso malizioso mi dice "mi ha detto il ragazzo che gli hai fatto un pompino con i fiocchi, che l'hai svuotato. Io ti voglio chiedere un'altra cosa, se vuoi. Mia moglie è brava a fare all'amore ma in culo proprio non vuole prenderlo. A me invece piace tanto e prima hai detto che piace molto anche a te. Se vuoi ci possiamo divertire ma ti avviso che il mio cazzo è grande". Non riesco a credere alle mie orecchie. Rispondo, "si,si, dite tutti così, vi vantate del vostro uccello ma poi più o meno sono tutti uguali, comunque va bene, tiratelo fuori e mettimelo nel culo". " Mi volto e mi metto a novanta. Mi cospargo il buco con il mio gel preferito e aspetto. Ad un certo punto sento qualcosa di grosso spingere sul mio orifizio. Quasi non sembra un cazzo da quanto è duro. Mi volto e vedo invece un membro di proporzioni mai viste. Grosso sia in larghezza che in lunghezza. "Stai fermo, te lo sto infilando" mi dice. Non finisce neanche la frase che la sua grossa nerchia comincia ad entrare, prima lentamente poi preso dalla foga comincia a spingere avanti e indietro facendolo entrare ed uscire per tutta la sua lunghezza. Sembrava che mi stesse spaccando in due. Urlavo dal dolore. "Non urlare, vedrai che tra poco ti piacerà" mi dice. In effetti le urla di dolore piano piano diventarono gemiti di piacere. Lui non diceva niente. Spingeva e spingeva. Non finiva mai e io speravo continuasse così per ore. Ad un certo punto si ferma dentro di me e urla "sborro, sborro!!!" e un fiotto interminabile di sperma bollente mi inonda il culo. Io sono paralizzato dal piacere. Mi toglie il suo cazzo e mi spruzza quanto rimasto sulla schiena. Mentra mi godo il momento sento entrare dentro di me qualcosa di più piccolo ma altrettanto lungo. Mi volto e vedo il manovale con il suo cazzo ancora duro dentro il mio culo Dopo aver avuto quel membro enorme quasi non lo sento quello del ragazzino. Mi tiene le chiappe aperte e come un coniglio entra ed esce dal mio culo come se si stesse facendo una sega. In men che non si dica sento la sua cappella pulsare, segno che sta per venire. Me lo toglie dal culo urlando "..in bocca, in bocca.." e faccio giusto in tempo ad aprirla che un fiotto caldo mi schizza in gola. Soddisfatto per questo extra fuori programma me lo toglie dalla bocca. Chiama il suo compagno ed entrambi vanno in bagno a sciaquarsi. Io resto sul pavimento con le viscere piene di calda crema umana e la bocca con ancora parte dello sperma che mi cola dalle labbra. Mi salutano con un " ci vediamo domani, se vuoi ci possiamo divertire ancora...". La storia continua.
Marcello63
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