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Il superdotato


di cartavetrata
16.07.2013    |    29.974    |    0 7.4
"Mi sparai un segone da paura rivedendomi in quelle immagini e venni copiosamente colpendomi il viso..."
Era l'inizio dell'estate e cominciava a fare un caldo afoso. Anche i miei bollori reclamavano. Era da un po' che non scopavo e la voglia si stava sempre facendo più forte. Specie quel giorno. Così mi decisi di andare a fare caccia in chat.
Mi contatta uno col nick "superdotato45". Inizia la chattata di rito. Scopro che era in visita, che alloggiava in un hotel appena fuori città e che gli piace essere autoritario e rude.
"Ma 45 sono i tuoi anni o è la tua dotazione? :)"
"Scemo, sono i miei anni. Ma non ti preoccupare per quello, che sono messo molto bene"
"Dite tutti così!"
"Vieni a verificare, piccolo insolente, che poi ti faccio camminare a gambe larghe!"

Come resistere a un simile invito? :)
Corro a farmi una doccetta e a pulirmi profondamente, Molto profondamente.

Purtroppo trovo un traffico indescrivibile. Bestemmio internamente, perché la voglia di cazzo mi sta letteralmente uccidendo e ogni auto che incontro mi sembra un ostacolo tra me e il mio orgasmo. I messaggi di lui impaziente di certo non aiutano a smorzare la tensione.

Arrivo dopo un'ora, lui non è nella hall. Cazzo, troppo tardi! Lui non risponde al telefono. Mannaggia, ho il culo tutto bagnato che freme, mi sento incazzato e infoiato. Attendo speranzoso ancora quindici minuti, fino a quando non mi richiama.

"Ma che cazzo hai fatto tutto questo tempo, razza d'imbecille!"
"Scusami c'era tr..."
"Sali al sesto piano, stanza 638"

Mi precipito in ascensore. Una volta arrivato, lo trovo fuori dall'ascensore che mi afferra per il braccio, mentre io cerco di abbozzare un saluto. Una volta in camera e chiusa la porta:

"Ma dove cazzo eri?"
"Scusami c'era traff...umph!"

Nel frattempo, mentre parlava, senza ascoltarmi, mi aveva messo in ginocchio, si era slacciato i pantaloni e schiaffato il suo cazzo ancora molle in bocca. Ma che stronzo, pensai. Mi piace. Però tutta questa gran dotazione non mi pare.
Lui mi scopa la gola tenendomi le mani dietro la nuca e spingendomi ritmicamente sul suo pube. Riesco a ingoiarlo tutto. Poi, però lo sento diventare sempre più duro e sempre meno riesco a metterne in bocca. E sempre più lui spinge. Io non riesco ad arrivare a metà che mi strozzo. Finalmente lascia la presa per farmi respirare e riesco a vederlo nella sua interezza. Porca miseria, che cazzone! Aveva davvero ragione, è il più lungo e grosso che abbia mai visto!
Gli dico che ho qualche perplessità sul fatto che mi possa scopare il culo. Lui, per tutta risposta mi dà uno schiaffo e mi ricorda chi è che comanda. Vorrei essere spaventato, ma in realtà sono troppo eccitato.

Mi fa delle foto con il suo cazzone in bocca coprendomi il volto (dice che si fa sempre una foto ricordo delle sue puttanelle) e poi ricomincia a scoparmi la gola.
Io mi sento inerme al suo cospetto, mi faccio usare, non riesco a oppormi agli sputi, gli insulti e le spinte poderose che mi sfondano la gola. Sono succube di lui e della mia voglia di cazzo. Quando si ferma, senza nemmeno realizzarlo, sono io a scongiurarlo di fottermi il culo. Lui ride di gusto.

"Siete tutte così, prima fate le verginelle, fate finta di spaventarvi, ma poi lo volete tutte quante!"

Io per tutta risposta monto su un divanetto mettendomi a 90 gradi appoggiando braccia e viso sulla spalliera. Lui mi abbassa i pantaloncini e gli slip. Mi sculaccia forte. Mi massaggia il buco. Sento qualcosa di freddo e umido, è sicuramente lubrificante. Mi penetra prima con un dito, poi con due. Arriviamo a tre. Io ansimo come una troia, mi sento infoiato come non mai. Lo sento mettersi un preservativo.
Sento qualcosa di molto grosso spingere. Lo prego di fare piano, lui mi dà una sberla. Mi fa malissimo, lo sento sempre più entrare. Lui mi tiene la testa bloccata contro la spalliera, io ansimo sempre di più piagnucolando. Sento il suo pube contro il mio culo, è arrivato. Io mi sento scoppiare, ma sento meno dolore. Ormai sento un fuoco nel mio intestino. Lui è più calmo, mi rassicura. Rimane fermo per farmi abituare. Io mi sento un palo della luce dentro di me, però finalmente mi rilasso, lui se ne accorge e comincia a spingere avanti e indietro. La sensazione di fastidio stava dando posto a un piacere indescrivibile. Mi lascia scappare un gemito, lui rise dandomi della puttanella. Cominciò a pompare più forte, sempre più forte. Mi sculacciava a piene mani, il suo cazzo scorreva in me che era una bellezza, senza rendermene conto più che gemere urlavo proprio, urlavo come un ossesso. Mai sentito così pieno. Lui era tornato brutale, non si stancava di dirmi oscenità di ogni tipo, usciva tutto il cazzo fuori e mi diceva che ormai avevo un cratere per schiaffarmelo di nuovo tutto dentro. Mi tira i capelli, poi mi spiaccica il viso contro il divano, io urlo mentre si dimena contro di me. Gocciolo liquido prespermatico sul divano.

I suoi colpi si fanno più poderosi. "Sto venendo brutta troiaaaaaa!!!"

Mi dà un ultimo affondo profondissimo, Mai ho sentito un cazzo così profondamente dentro me. Io rimango con affanno della cavalcata. Mi sento una puttana con quel tubo dentro di me. Pian piano esce e sento un enorme vuoto dentro di me. Non ero venuto, ma non per questo non ho goduto come una vacca. Mi sdraio sul divano mentre lui è in bagno a pulirsi, cerco di riprendermi.
Con fare spiccio, mi dice di vestirmi e andarmene che aveva un impegno di lavoro. Mi allunga 50 euro. Per la benzina, dice. Io mi sento inebetito, come una puttana meccanicamente li prendo, senza ben comprendere. Mi dà una pendrive e mi spinge via dalla porta.
Dovrei essere incazzato, invece sono ancora eccitato e stordito.

Rientro a casa e accendo il pc curioso di vedere cosa ci fosse nella pendrive. Erano foto e video mentre glielo succhiavo e lo prendevo in culo. Una vampata al culo mi prese e cominciai a toccarmelo. Ci entravano tre dita come niente, ero spanatissimo. Mi sparai un segone da paura rivedendomi in quelle immagini e venni copiosamente colpendomi il viso. Allungai la lingua per leccarmela via. Come una puttana.
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