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Gay & Bisex

In albergo per lavoro


di apbsxmi
11.12.2014    |    18.945    |    3 9.5
"Lui apre la porta e mi fa accomodare; chiude la porta e mi abbraccia forte dandomi un bacio veloce sulle labbra poi mi solleva il maglione e me lo fa sfilare..."
Un appuntamento urgente mi obbliga ad andare ad Ancona per lavoro; dovrò partire Lunedì pomeriggio e ripartire da Ancona Venerdì mattina. Tutta la prossima settimana, in pratica. In ufficio mi dicono che non potrò andare al solito albergo, che è situato a poche centinaia di metri dal cliente, ma hanno trovato una camera in un albergo che è dall'altra parte di Ancona.
Lunedì primo pomeriggio parte ed arrivo in albergo alle 19:00; chiedo a che ora aprirà il ristorante ed alla reception mi dicono che purtroppo il ristorante è chiuso per tutto il mese per ristrutturazione ma che nelle vicinanze ci sono dei buoni ristoranti. L'imprevisto mi scoccia un po' perché non ho molta voglia di uscire, ma non posso cambiare le cose, così raggiungo la mia camera, come sempre per prima cosa mi spoglio nudo, poi disfo le borse, quindi mi faccio una doccia. Mi rivesto e scendo.
Alla reception chiedo dove posso andare a cenare lì vicino perché non ho voglia di muovere l'automobile. L'addetto mi dà indicazioni per un paio di ristoranti a meno di 5 minuti a piedi; al mio fianco si è fermato un bell'uomo sui 70 anni. Ringrazio ed esco mentre il signore distinto si informa in reception.
Arrivo al primo ristorante ma non mi ispira in quanto una scritta dichiara “qui solo pesce”; già io non vado matto per il pesce, poi se non vi è un piatto che mi piaccia cosa faccio? Così decido di proseguire e di andare al secondo.
Arrivo ed il posto mi ispira così entro; il ristorante è pieno ma mi trovano un posto ad un tavolino vicino all'ingresso perché la coppia che lo occupava si era alzata in quel momento. Mi rassettano il tavolo poi mi fanno accomodare, come al solito subito il menu per la scelta. Mentre sto scorrendo il menu per scegliere con cosa cenare, vedo entrare anche il signore che avevo visto alla reception dell'albergo; l'addetto del ristorante gli dice che è dispiaciuto ma è tutto pieno. Sento la frase e dico a quel signore che se vuole, può sedersi al tavolo con me, visto che anch'io sono solo; il signore accetta ed arrivato in prossimità del tavolo mi dice “lei è molto gentile, la ringrazio. Piacere Ermanno”. Dico che non è il caso per così poco e mi presento. Facciamo le nostre scelte, tutti e due optiamo per carne alla griglia e quando il cameriere si allontana iniziamo a parlare del più e del meno e come al solito la classica domanda “come mai qui ad Ancona” così scopriamo che entrambi siamo lì per lavoro; lui è un avvocato di Milano che deve seguire un suo cliente presso il Tribunale di Ancona.
Durante il pranzo, come sempre, il discorso va un po' più sul privato così decidiamo di darci del tu; Ermanno, vista la mia fede al dito sinistro, mi chiede se sono sposato ed io rispondo di sì ed ovviamente rivolgo di conseguenza la medesima domanda a lui che mi risponde “no, non sono sposato, sono gay... hai dei problemi in merito?” io rispondo di no e che io sono bisex. Continuiamo la cena, poi, visto che il ristorante era sempre pieno e all'ingresso si fermavano sempre più persone in attesa, decidiamo di pagare il conto mentre beviamo il caffè e quindi alzarci e liberare il tavolo. Fuori l'aria ha una gradevole temperatura così decidiamo di camminare un po' prima di rientrare. Le stradine sono deserte e noi stiamo camminando affiancati; Ermanno ad un certo punto porta la mano dietro di me e mi accarezza il culo stringendomi una chiappa. Mi eccita la cosa e lo lascio fare. Dopo qualche metro lui si ferma e mi ferma anch'io; sempre tenendomi la chiappa stretta dalla sua mano, si avvicina al mio orecchio e mi dice “torniamo in albergo e vieni in camera mia che ti accarezzo e lecco tutto... vuoi?..” e mi prende in bocca il lobo dell'orecchio. Il mio cazzo diventa durissimo e gli dico semplicemente “sì”.
Rientriamo in albergo, prendiamo le nostre chiavi e saliamo in camera sua che è fra l'altro un paio di camere prima della mia.
Lui apre la porta e mi fa accomodare; chiude la porta e mi abbraccia forte dandomi un bacio veloce sulle labbra poi mi solleva il maglione e me lo fa sfilare dalla testa; passa alla camicia che mi slaccia tutta tranne i polsini, me l'abbassa dalle spalle ed io rimango come incatenato con le mani un po' dietro. Mi slaccia la cintura, mi abbassa la zip, prende i pantaloni e me li abbassa fino alle caviglie. Si inginocchia davanti a me, prende le mie mutande dai fianchi e le fa scendere piano finché il mio cazzo duro non svetta; a questo punto le abbassa in un solo colpo fino alle caviglie, a raggiungere i pantaloni.
Mi accarezza le palle, mi impugna il cazzo e mi fa una sega, poi lo prende in bocca ed inizia a farmi un magnifico pompino mentre mi tiene stretto per le chiappe ed un dito è andato a sondare il mio buchetto. Si accorge che non mi manca molto all'orgasmo così di ferma. Mi toglie scarpe e calze, quindi mi sfila i pantaloni e le mutande dalle caviglie ma mi lascia la camicia allacciata per i polsini. Mi porta vicino al letto, mi fa inginocchiare per terra e piegare con la pancia. Mi si mette davanti e si spoglia velocemente. Quando si toglie le mutande vedo troneggiare il suo cazzo eccitato: non è molto grosso ma è lunghissimo, saranno 30cm. Non ne ho mai visto uno così.
Mi viene dietro, mi butta la camicia sulla schiena e sulla testa, mi allarga le chiappe ed inizia a leccarmi il buchetto con maestria. Ho voglia di sborrare da quanto sono eccitato.
Smette di leccarmi e sento che appoggia la cappella al mio buchetto. Spinge un po' e non fa fatica ad entrare; è lungo ed ho una strana sensazione nel sentirlo che continua ad entrare. Finalmente sento la sua pancia contro le mie chiappe e capisco che ho 30cm di cazzo nel culo. Mi afferra per i fianchi ed inizia ad incularmi, prima piano, poi sempre più veloce finché lo sento bloccarsi, irrigidirsi poi un paio di colpi forti e profondi ed inizia a sborrarmi nel culo. Come reazione, sborro anch'io senza essermi toccato. Finito di venire si accascia sulla mia schiena rimanendomi sempre nel culo, mi sposta la camicia dalla testa e mi lecca l'orecchio. Gli dico di slacciami la camicia che ho voglia di toccarmi ma lui fa finta di nulla e continua a leccarmi. Intanto sento che il suo cazzo si sta rimpicciolendo e poco alla volta sta uscendo dal mio culo. Quando il suo cazzo è definitivamente uscito dal mio culo, mi slaccia i polsini della camicia e mi toglie la camicia stessa. Mi alzo e mi sento un po' di sborra che mi esce dal culo così gli dico che vado in bagno per pulirmi e lui mi accompagna. Mi siedo sul bidet ed è lui che mi apre l'acqua e che mi lava il buchetto... mi sto eccitando ancora. Lui m prende il cazzo in mano ed inizia a segarmi mentre sono seduto sul bidet.
Continua finché non sente che sto per venire ed allora lascia andare il cazzo, mi prende per mano e mi riporta al letto ma questa volta mi fa sdraiare sulla schiena. Mi viene cavalcioni e mi mette il suo cazzo in bocca. Lo succhio e lo pompo ed anche lui ritorna in erezione; quando lo ha bello duro, scende dalle mie spalle, si mette ai piedi del letto, mi solleva le gambe sulle sue spalle e senza alcuna preparazione, punto il suo cazzo al mio buchetto e questa volta entra di forza fino in fondo; io butto la testa indietro perché mi fa un po' male e mi dà fastidio ma lui è già tutto dentro. Tenendomi per le gambe inizia ad incularmi, poi con la destra lascia la mia gamba e impugna il mio cazzo duro ed inizia a segarlo. Non ci vuole molto e partono quattro o cinque schizzi che non mi aspettavo nemmeno io di avere... lascia andare il mio cazzo e riprende l'inculata finché non sborra ancora nel mio culo. Si sfila e si sdraia vicino a me per riprendere fiato. Gli faccio i complimenti per le sue prestazioni per un uomo di 68 anni (età che mi aveva detto mentre eravamo a cena) e lui mi risponde “per fortuna che vi è la chimica... il Viagra dà queste possibilità”.
Ci abbracciamo e ci addormentiamo abbracciati.
Mi sveglio che sono le 5 del mattino così gli do un bacio sulle labbra e lui si sveglia; gli dico che devo tornare in camera mia perché mi dovrò preparare per andare al lavoro e lui mi augura una buona giornata e mi dice “questa sera ti aspetto qui perché abbiamo ancora tante cosine da fare...”; gli rispondo che se per lui va bene, possiamo andare ancora a cena assieme e poi tornare in camera sua... appuntamento alle 20:00 di questa sera.
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