Racconti Erotici > Gay & Bisex > L'amico (non più) infortunato (ultima parte)
Gay & Bisex

L'amico (non più) infortunato (ultima parte)


di vogliagay
29.05.2015    |    9.012    |    2 9.4
"Me ne sono reso conto nel momento in cui t’ha chiamato “troia”: l’avrei massacrato di botte..."
“Tanti auguri Ste, buon compleanno!”. Un sorriso irresistibile e Gianlu si lancia in un abbraccio. Sono in brodo di giuggiole, il suo profumo mi inebria, respiro a pieni polmoni e ricambio quel gesto affettuoso così spontaneo. Sono felice. “Ti ringrazio Gianlu, sei gentilissimo”. “E questo è per te!” e mi avvicina un sacchetto. “Grazie mille, ma non dovevi, davvero!”. Allungo la mano e faccio per afferrarlo. All’improvviso però lui sottrae il braccio. “AH!!! NO! Che fai?!”. Rimango sorpreso. Viene dietro di me, mi cinge la vita e attacca il suo corpo al mio. Avvicina la sua bocca al mio orecchio e sussurra maliziosamente: “Io direi che prima devi scartare un altro PACCO…”. E per sottolineare l’ultima parola comincia a muovere il bacino contro il mio fondoschiena. Lo sento, è già barzotto. E io sono già in preda all’eccitazione. Inclino la testa all’indietro fino ad appoggiarla alle sue spalle e comincio a sospirare. Mi ha già in pugno, ho azzerato ogni resistenza. E infatti lui comincia ad accarezzarmi ovunque, dal petto fino a scendere al mio uccello. Lo tasta, poi infila la mano all’interno dei jeans e dei boxer. Lo afferra e comincia a menarlo lentamente. L’effetto non tarda ad arrivare, tanto che il cazzo fa fatica a stare chiuso nei pantaloni e comincia a farmi male, così gli chiedo di togliermeli. In un lampo abbassa contemporaneamente pantaloni e boxer, ma essendo attaccato a me per poter svolgere al meglio l’operazione è costretto ad abbassarsi pure lui. E arriva con il viso all’altezza del mio culo. Coglie al volo l’occasione, allarga le mie chiappe e comincia a leccarmi il culo. Lancio un gemito d’approvazione. Ma non faccio in tempo a godermi il trattamento che subito si ferma e mi trascina in camera mia. Mi denuda completamente e mi butta sul letto. Si butta anche lui e comincia a fare un lavoretto che mai aveva fatto: partendo dall’orecchio prende a passare la punta della lingua praticamente su ogni centimetro del mio corpo. Lo fa con maestria: non sono leccate decise, ma molto molto delicate. Sfiora solamente la mia pelle. Il risultato è che sono presto tutto un fremito, sono pervaso dalla pelle d’oca e comincio a contorcermi, accompagnando i miei movimenti con versi di piacere, soprattutto quando arriva all’altezza del mio cazzo che svetta duro come il marmo. Insiste sul frenulo, poi come preso da un raptus se lo infila tutto in bocca fino a provocarsi un conato. E’ scattata la molla, ora il suo modo di fare è completamente cambiato: lascia il mio uccello e riprende a leccarmi ovunque, questa volta in maniera decisa. Ansima, si dimena, è preso da una passione che mai gli avevo visto. E che un po’ m’imbarazza, tanto che rimango fermo immobile a godermi il suo trattamento. Ha in mano il gioco: intanto che continua a leccarmi comincia a spogliarsi, poi ad un certo punto si sistema in modo da avere ognuno il viso all’altezza del sesso dell’altro. E facciamo la cosa più naturale: ci lanciamo in un 69!!! E’ la prima volta che lo facciamo. Ed è un peccato, perché i mugolii che escono dalle nostre bocche piene la dicono lunga su quanto piacere proviamo. Essendo Gianluca sopra di me, è lui che conduce il gioco: ad un certo punto si mette in bocca il mio cazzo fino in fondo e contemporaneamente spinge in modo deciso il suo bacino, ficcando anche a me il suo cazzo fino alla radice. Non riesco a trattenerlo tutto, mi manca il fiato, non riesco a respirare e comincio a divincolarmi. Fortunatamente Gianlu capisce e desiste. Dopo qualche minuto, mentre io continuo a succhiare avidamente il mio membro enorme, lui mi solleva il bacino e sposta la sua attenzione al mio buchetto: lo lecca a piena lingua, poi comincia a sputarci sopra e ad allargarlo con le dita. Ma so già dove vuole arrivare: dopo qualche secondo sento che un suo dito comincia a forzare lo sfintere e ad entrare con facilità. Esprimo a pieni polmoni il mio piacere e lo incito, tanto che dopo poco infila un secondo dito. Comincia a muoverle velocemente e a ruotarle per allargare bene il buco. A questo punto lascio perdere il suo cazzo e mi concentro sulle sensazioni che sto provando grazie al mio buco. Ormai sono un lamento unico. E Gianluca, forse galvanizzato, decide di infilare il terzo dito, stavolta con un po’ di fatica. Sento tirare lo sfintere, soprattutto quando riprende il movimento rotatorio. Comincia a fare dentro e fuori con le dita e a lubrificare di nuovo il buco, fino a quando non sono letteralmente fradicio e aperto. Si rende conto che ormai sono pronto per la mia dose di cazzo: mi sistema a pancia in su con le ginocchia piegate verso il petto e il culo ben aperto al bordo del letto. Sputa sul suo cazzo ed entra in un solo colpo! Urlo come un ossesso, spinto dal dolore e dal piacere immenso che provo nello stesso istante. Entrato fino in fondo si ferma per un istante per permettermi di rilassare i miei muscoli e poi comincia a stantuffarmi violentemente. Mi tiene per i fianchi e mi dà colpi di cazzo fortissimi. Ormai non cerco più di trattenere i miei mugolii e le mie urla, mi è davvero impossibile. I suoi colpi sono talmente forti che ad un certo punto comincio a sentire, ogni volta che entra, lo stimolo d’andare a pisciare. E’ una sensazione stranissima, e almeno all’inizio anche un po’ fastidiosa perché ho paura di cominciare davvero a pisciare senza neanche rendermene conto. Ma dura poco perché una volta capito che è soltanto una sensazione, mi rendo conto che questo aumenta di molto il mio godimento.
Dopo qualche minuto in questa posizione decide che è ora di cambiare e mi dice: “Ora proviamo una posizione che ho visto in un video ieri sera!”. Ah, ma quindi ora si guarda pure i video gay! Mi fa sdraiare per terra sul tappeto, poi mi avvicina al letto e mi fa piegare su me stesso, in modo da avere la schiena appoggiata al bordo del letto e il culo oscenamente aperto in aria. Lui si siede sul bordo del letto, indirizza la sua cappellona verso il mio buco e mi penetra nuovamente. E’ la prima volta che provo una posizione del genere, è capitato anche a me di vederla in qualche filmino, ma non so perché non ho mai pensato di provarla. E anche questa volta mi rendo conto che avrei dovuto provare prima! La penetrazione è profondissima! Comincio a segarmi e dopo un paio di minuti mi rendo conto che sarei anche pronto a sborrare, ma capisco che Gianlu ha ancora tanto da darmi (!) e non è il caso di rovinare tutto venendo.
Ad un certo punto esce, mi aiuta a rialzarmi e mi fa stendere di nuovo sul materasso, stavolta a pancia in giù, si sdraia sopra di me e riprende a scoparmi. Ora il ritmo è più lento, ma la penetrazione è forse la più profonda che abbia mai provato. Mi prende infatti per i fianchi e forse aiutato dal fatto che il mio corpo è appoggiato sul materasso, me lo infila dentro fino in fondo. Praticamente non può infilarmi altro, non c’è un solo millimetro del suo cazzo fuori dal mio culo. E mi rendo conto di provare anche un po’ di dolore. Se ne accorge e decide di cambiare posizione. E ne prova un’altra: stasera è la serata delle novità. Sempre col cazzo piantato nel mio culo comincia a ruotare piano piano sul mio corpo, di 180°. E comincio a mugolare senza ritegno. La sensazione è molto strana: sento questo palo duro scavarmi l’intestino e il piacere è accentuato dal particolare angolo di penetrazione. Una volta raggiunta la giusta posizione, entrambi con i piedi all’altezza della testa dell’altro, il suo cazzo prende a stimolarmi la prostata e io comincio a perdere sborra senza che faccia nulla. Per quanto sia una posizione difficile da mantenere comincia a darmi bordate energiche e io riprendo a mugolare. Quando esce e mi sistema in maniera decisa di nuovo a pancia in su con le ginocchia piegate, capisco che è arrivato il momento per lui di godere. E infatti infilatomi di nuovo il suo cazzone nel culo comincia a scoparmi tanto violentemente che rimango senza fiato e non so neppure io come esprimere il mio godimento. Va avanti così per un paio di minuti, fino a quando velocizza i suoi movimenti e mi comunica che sta per venire. Ed è a questo punto che fa una cosa che mi lascia basito: attacca le sue labbra alle mie e, in preda ai sussulti dell’orgasmo, urla letteralmente il suo piacere nella mia bocca. Automaticamente stringo le mie braccia intorno alla sua schiena e lui mi stupisce di nuovo: esaurita la carica della sborrata, comincia a baciarmi appassionatamente. Sono completamente inerme, non m’aspettavo una cosa del genere e sono del tutto impreparato, non so come comportarmi. Ma infine prendo coraggio e rispondo al suo bacio. Le nostre lingue s’intrecciano e la passione ci travolge: è un bacio lungo, siamo affamati l’uno dell’altro. Senza staccare la sua bocca dalla mia si scansa leggermente, impugna il mio cazzo e comincia a menarlo velocemente, nel chiaro intento di farmi godere. Cosa che non tardo a fare. Lo imito, cominciando a mugolare all’interno della sua bocca e ad urlare nel momento in cui raggiungo l’orgasmo. E’ un orgasmo intenso, tanto che comincio a muovermi convulsamente e a schizzare una quantità incredibile di sborra che va a sporcarmi tutto il petto e l’addome. Solo dopo che mi calmo Gianluca si stacca da me. Ci guardiamo negli occhi, mi sorride, io sono estasiato. Un’emozione intensissima mi pervade il corpo, mi rendo conto che sono felice. Gianluca comincia ad accarezzarmi il viso. Poi improvvisamente si alza ed esce dalla mia stanza. Non capisco cosa stia facendo. Ma rientra pochi secondi dopo con in mano il sacchetto contenente il mio regalo. “Ora puoi aprire questo pacco!” e mi porge un incarto. E’ morbido, non ci vuole molto a capire che è un peluche. Si rimette di fianco a me, sempre fissandomi negli occhi, e nel momento in cui sto tirando fuori il peluche torna a baciarmi. Questa volta è un bacio molto tenero. “Ti amo”. Due parole, nient’altro. Le stesse parole scritte sul cuore che tiene in mano l’orsacchiotto di pezza. Ci guardiamo e io gli butto le braccia al collo, lo abbraccio più forte che posso e comincio a piangere. E’ chiaramente un pianto di felicità, ma anche di liberazione, perché finalmente posso esprimere liberamente il sentimento che s’è fatto strada nel mio cuore nell’ultimo mese e mezzo. Mi sembra di sognare, ho paura di sognare. Mi avvicino al suo orecchio e gli sussurro: “Anch’io, anch’io, anch’io… non sai quanto!”. Poi mi stacco da lui, lo guardo e il mio sguardo è però serio ora.
“Gianlu, ma sei sicuro di quello che dici? Sicuro sicuro?”. “Certo Ste, sono consapevole di quel che ho detto e corrisponde alla realtà. E’ un sentimento che è cresciuto in me a poco a poco, giorno dopo giorno e che, ammetto, m’ha anche spaventato. A mano a mano che passavano i giorni non facevo altro che desiderare che arrivasse la sera, quando arrivavi tu per farmi la doccia. E non l’aspettavo solo per il fatto che poi avremmo concluso qualcosa, ma giusto per il gusto di stare con te. A quel punto avevo bisogno di conferme: è per quello che ho invitato Franco e ho fatto in modo che si unisse ai nostri giochi. Quella sera ho capito che il mio affetto per te era molto intenso. Me ne sono reso conto nel momento in cui t’ha chiamato “troia”: l’avrei massacrato di botte. E alla fine ho capito che non avrei mai più voluto dividerti con nessun altro. Altra riprova dei miei sentimenti nei tuoi confronti è arrivata quando ti ho concesso il mio culo, mai avrei immaginato di fare una cosa del genere in vita mia. Però con te sono riuscito a farlo… Ma quello che più mi ha convinto è il fatto che da un mese e mezzo non tocco una ragazza e non provo neanche il desiderio di farlo. Penso in continuazione a te e sono completamente sereno solo quando sto con te”.
“Sono senza parole, sono felice. Tu mi sei piaciuto subito, dal primo istante in cui t’ho visto, un anno e mezzo fa. Ma chiaramente non potevo dirti nulla e sinceramente ci sono stati momenti in cui è stato molto difficile per me fare finta di nulla. Non ti dico poi nell’ultimo periodo. E ora stento a credere a quanto mi dici”.
Riprende ad accarezzarmi il viso: “Amore mio, stai tranquillo. E’ tutto vero. Io sono pronto per cominciare una fantastica storia con te”.
Sono passati due mesi, io e Gianluca siamo più innamorati che mai. Abbiamo una nuova vicina, che sta nel vecchio appartamento di Gianlu, visto che lui è venuto a stare da me. La nostra vita è una favola, siamo travolti da una passione inimmaginabile che sfoghiamo in lunghe e appaganti scopate.
*****************************************************************************
Come al solito, se vi va, commentate qui sotto o all'indirizzo email [email protected]
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.4
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per L'amico (non più) infortunato (ultima parte):

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni