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Gay & Bisex

L'assistente 1


di sexasis70
27.12.2012    |    5.826    |    3 8.7
"Fuori c'era Alessandro evidentemente divertito che gli disse che aveva superato brillantemente i test..."
Marco stava tornando a casa in scooter dopo una giornata trascorsa all'università.
Studiare filosofia non gli avrebbe garantito certo un posto di lavoro dopo la laurea, per questo cercava di impegnarsi al amassimo e impiegare il minor tempo possibile per completare gli studi. Ilprogetto stava riuscendo decisamente bene, a 23 anni aveva finito gli esami e stava già lavorando alla tesi.
Il suo relatore era uno dei docenti più gettonati dell'ateneo, per questo gli aveva appena detto che a seguirlo sarebbe stato per la maggior parte del tempo un suo assistente. Si trattava di Alessandro, un personaggio taciturno che nessuno conosceva bene. Il primo incontro era stato cordiale ma non sembravano essere entrati in sintonia, per questo alessandro gli aveva proposto di vedersi quella sera stessa per parlare magari davanti a una birra in modo da avere intorno un ambiente più disteso.
Marco non era entusiasta ma aveva accettato. D'altra parte quel tipo lo incuriosiva molto.
Tornato a casa si tolse i vestiti e si gettò sotto la doccia. Una cosa che adorava fare sotto la doccia era massaggiarsi dolcemente l'ano, fino a penetrarlo con un dito. Si chiedeva se queste sue pulsioni fossero indice di una omosessualità latente che cominciava a venire fuori. La cosa non lo spaventava ma non aveva mai voluto provare un'esperienza reale con un uomo. Mentre faceva il suo solito giochino si sorprese a pensare ad Alessandro e, con ancor maggiore sorpresa, si rese conto di essersi eccitato.
La sua mente produsse un turbinìo di immagini e situazioni che vedevano Alessandro protagonista. Desiderava avere un rapporto con lui. E lo desiderava subito. Si masturbò e venne praticamente all'istante.
Si recò all'appuntamento con Alessandro che era eccitato e turbato allo stesso tempo. Alessandro lo accolse con il suo solito modo delicato e lento ma deciso. Entrarono nel pub, ordinarono due birre e cominciarono a chiacchierare di amenità legate all'università.
Dopo aver finito la seconda birra l'atmosfera tra i due si era fatta cordiale e avevano intrapreso discorsi legati all'impostazione del lavoro e agli argomenti trattati.
A quel punto accadde una cosa inattesa, nel locale c'erano due ragazzi evidentemente omosessuali e Marco li stava distrattamente osservando mentre parlava. Alessandro se ne accorse e a bruciapelo gli chiese che sensazione gli provocasse la vista dei due gay. Marco rispose quasi senza pensare: invidia.
Alessandro gli chiese se avesse mai avuto esperienze omosessuali. Marco disse di no e poi, ancora una volta sorprendendo se stesso, aggiunse che lo avrebbe tanto voluto.
Alessandro disse con tono deciso di seguirlo. Si alzò e andò nel bagno. Marco lo seguì, immaginando che cosa sarebbe potuto succedere. Quello che successe, però, non era quello che si aspettava.
Il bagno era grande, adatto al locale. C'era un antibagno e tre gabinetti.
Alessandro lo aspettava, aveva un aspetto autorevole e gli disse con un tono che non ammetteva repliche mettersi in ginocchio. Marco obbedì. Alessandro gli disse che quello era un test: Marco avrebbe dovuto denudarsi e aspettare che qualcuno entrasse mentre Alessandro avrebbe aspettato fuori.
Mrco obbedì ancora. Si spogliò mentre Alessandro entrò in uno dei gabinetti.
Dopo qualche minuto entrò un ragazzo che lo guardò perplesso ma non disse nulla. Entrò in un gabinetto per uscirne poco dopo, si lavò le mani quasi timoroso di essere abbordato e uscì dal bagno.
Alessandro si affacciò e disse che il test numero uno era superato e che ora sarebbe arrivato il secondo.
Dopo qualche istante entrò il gestore del locale. Marco arrossì e cominciò a rivestirsi in fretta. Il gestore gli disse di togliersi dai piedi e di non importunare i clienti. Marco rivestito alla meno peggio uscì di corsa dal locale.
Fuori c'era Alessandro evidentemente divertito che gli disse che aveva superato brillantemente i test. La proposta di Alessandro era questa: Marco sarebbe stato il suo giocattolo da usare, mostrare e umiliare. Il premio sarebbe stato fare sesso con lui. Un rifiuto da parte di Marco avrebbe significato la fine del gioco e del sesso. Marco istintivamente si inginocchiò per strada e disse che avrebbe obbedito senza timori e senza pudore.
Alessandro portò Marco in un altro locale, un posto frequentato solo da gay. Gli disse che lì sarebbe stato iniziato. Marco era eccitato sopra ogni cosa.L'eccitazione superava ogni paura e pudore. Non vedeva l'ora di essere di nuovo nudo davanti al suo signore.
Appena entrati Alessandro lasciò Marco al bancone e sparì per parecchi minuti. Tornò accompagnato da due uomini che gli chiesero se fosse lui. Alessandro annuì e ordinò a Marco di spogliarsi completamente.
Marco obbedì e poi di sua iniziativa si mise in ginocchio. I due uomini sorrisero compiaciuti e questo eccitò ancora di più Marco.
Uno dei due tirò fuori l'uccello e glielo mise in bocca. Marco succhiò e leccò, con avidità. Lo fece venire in pochissimo tempo. La sborra si riversò nella sua bocca e la cosa gli piacque al punto da chiedere ancora e di più. A quel punto lo portarono in una stanza semioscura e lo fecero piegare a novanta gradi. Alessandro gli disse che ora sarebbe stato inculato. L'altro uomo gli massaggiò l'ano cospoargendolo di un gel fresco e poi gli infilo il su uccello. Entrò senza alcun problema, tanto che l'uomo commentò dicendo che Marco era propio una bella zoccoletta. Nella stanza c'erano anche altre persone e Marco era diventato l'attrazione generale. Un altro uomo gli mise il cazzo nella bocca ancora sporca di sperma. Marco succhiava e godeva. Era in estasi. Dopo un po' l'uomo che lo stava sodomizzando gli venne dentro il culo. Quindi Marco si dedicò completamente al pompino, facendo venire anche l'altro cazzo nella sua bocca.
A quel punto ci fu un applauso e commenti alla sua performance, quindi fu lasciato lì.
Dopo un po' Alessandro gli disse di riverstirsi. Lo portò a casa sua e fece l'amore con lui.
Marco gli disse che sarebbe stato il suo schiavo fedele, pronto a tutto per compiacerlo. Alessandro nefu felice e gli disse che avrebbe usato, venduto e regalato ogni parte del suo corpo. E marco disse che nulla sarebbe mai stato sufficiente a ricompensare la grazia del sesso fatto con lui.
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