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L'egiziano della porta accanto


di FSeed
19.07.2016    |    23.445    |    7 9.7
"Lo misi sul cazzo di Omar, mi stimolai il buco con un po di saliva, e poggiando le mani sul suo petto cominciai a impalarmi..."
Tornato dalle vacanze al mare i miei genitori mi dissero che sarebbero partiti per una settimana per andare a casa di alcuni amici in montagna, ma dato che non ci sarebbero stati altri ragazzi della mia età, decisi di rimanere a casa. La prospettiva di avere casa tutta per me era fantastica. Il caldo in città quell'anno era insopportabile, quindi ogni finestra di casa era aperta per cercare di far entrare più aria possibile, cosa che risultava molto semplice visto che vivevo all'ultimo piano di un palazzo. Durante i giorni che trascorsi al mare l'appartamento vicino al mio fu affittato da una nuova famiglia, di cui per ora era presente solo il capofamiglia. Si trattava di un giovane egiziano, sui trentacinque o massimo quarant'anni. Il resto della sua famiglia sarebbe arrivato dopo l'estate mentre lui sistemava la casa. La prima volta che lo vidi fu il pomeriggio della partenza dei miei genitori. Alcune finestre dell'appartamento davano in una chiostrina interna, dove si affacciavano anche le finestre dell'appartamento vicino. Passando davanti alla finestra vidi l'egiziano con solo dei pantaloncini addosso, intento a spostare alcuni mobili. Sarà stato alto un metro e novanta, spalle larghe, fisico asciutto e ricoperto di una bella peluria scura. Rimasi ad osservarlo per alcuni minuti fino a quando lui non mi vide e mi fece un cenno di saluto. Io ricambiai e andai via dalla finestra. Ripassai spesso davanti alle finestre per osservarlo, ed osservandolo meglio mi accorsi che anche il viso era molto bello. Arrivata la sera, dopo cena, mi sdraiai sul divano, ma vedendo le luci accese dell'appartamento vicino mi alzai per dare una sbirciata. L'egiziano era in bagno, ma visto che aveva cominciato da li i lavori di ristrutturazione la doccia era completamente scoperta. Le finestre erano spalancate permettendomi così di godermi uno spettacolo eccitantissimo. L'egiziano si trovava di spalle, mostrando un bel culo sodo coperto da una leggera peluria. Mentre si insaponava si girò, mettendo finalmente in bella mostra il pezzo forte. Tra le gambe pendeva un cazzo a riposo scuro, con palle grandi e ricoperto da fitto pelo nero. A quello spettacolo ben presto il mio cazzo si svegliò, gonfiando in modo esagerato i miei slip, unico indumento che indossavo. Quell'uomo mi piaceva, ed immaginando quanto fosse meraviglioso quel cazzo duro tra le mie mani, comincia i masturbarmi. Essendo all'ultimo piano nessuno poteva vedere ne me, ne la doccia bollente dell'egiziano. Finita la doccia cominciò ad asciugarsi con un telo piccolissimo, che lo costrinse a rimanere completamente nudo mentre si asciugava. Finita l'operazione si mise un paio di slip, ed alzando lo sguardo mi vide alla finestra. Io mi nascosi, e quando vidi spegnersi la luce andai in bagno a terminare la mia sega. Quella notte dormii poco per colpa del caldo, e i mie pensieri tornarono all'egiziano. Avevo ormai capito che, volenti o nolenti, tutti gli uomini pensavano con il cazzo, e che anche il più etero e virile degli uomini poteva essere convinto a fare cose che non avrebbe mai pensato di fare. Così decisi che mi sarei dato da fare per fare in modo di essere scopato da quell'uomo. La mattina dopo mi alzai e sentivo già i rumori dei lavori proveniente dall'appartamento vicino, e affacciandomi alla finestra vidi che l'egiziano aveva smantellato buona parte del bagno. In quel momento decisi di fare la mia prima mossa. Visto che i nostri bagni erano uno di fronte all'altro, a una distanza di circa quattro metri, aprii completamente la finestra e accesi lo stereo a tutto volume, per attirare la sua attenzione. Il suono della musica lo fece voltare dalla mia parte, così ne approfittai e cominciai ad abbassare i miei slip in modo provocante, mettendo in mostra il mio culo. Entrai nella doccia lasciando aperte le porte, e cominciai ad insaponarmi. Con la coda dell'occhio vidi che l'egiziano aveva smesso di lavorare, e osservavamo il mio show dalla finestre. Presi il bagno schiuma e cominciai ad insaponarmi abbondantemente i glutei, cominciando poi a far entrare qualche dito nel mio culo. Non so se lo spettacolo fosse di suo gradimento, ma continua così per un bel pò, fino a quando il mio cazzo non venne copiosamente. Quando mi voltai verso la finestra vidi che mi stava ancora guardando, io gli feci un sorriso e l'occhiolino, a cui lui rispose con una mezza risata. La giornata passò tranquillamente, con lui che andava in giro per la casa sempre in pantaloncini e intento a lavorare, mentre io mi rifacevo gli occhi guardandolo. Poco prima dell'ora di cena suonarono alla porta, e quando andai ad aprire mi ritrovai davanti l'egiziano.
"Ciao io sono Omar (nome di fantasia), adesso vivo qui vicino" il suo italiano non era perfetto ma buono.
"Piacere io sono F" dissi porgendogli la mano che lui strinse.
"Ho problemi con il bagno" disse lui "lo sto rifacendo ma adesso non posso usare la doccia. Non conosco nessuno qui e volevo chiedere se potevo fare la doccia qui da te".
"Ma certo" dissi io. Non potevo credere all'occasione che mi si presentava. Omar mi ringraziò e andò a casa sua a prendere un cambio di vestiti puliti. Una volta ritornato lo condussi in bagno, dove avevo fatto sparire tutti gli asciugamani. Sentii l'acqua aprirsi e Omar che si stava facendo la doccia. Dopo circa cinque minuti sentii Omar che mi chiamava dal bagno. Bussai, ed invitata ad entrare mi ritrovai davanti Omar completamente nudo e grondante d'acqua.
"Scusa, ho dimenticato asciugamano, e qui non ci sono"
"Non preoccuparti ci penso io" andai in camera e presi un telo da mare. Ritornato in bagno mi fermai un attimo a guardarlo. Era li davanti a me, con il cazzo circonciso penzolante da cui scendevano gocce d'acqua. Il pelo era bagnato e i capelli ricci e neri ricadevano sulla fronte. In pochi secondi mi venne un'erezione pazzesca.
Omar abbassò gli occhi e vide la mia erezione, fece un mezzo sorriso e disse: "Vuoi aiutare me ad asciugare?" Io non me lo feci ripetere due volte. Comincia ad asciugargli il viso e i capelli, scesi sul petto e la schiena, le braccia, fino a quando non comincia a scendere verso l'inguine. Mi dedicai prima al sedere, che asciugai per bene tra le natiche, poi andai avanti e cominciai ad asciugare il cazzo e il folto pelo che lo circondava. Il cazzo di Omar divenne barzotto, ma continuai il mio lavoro scendendo verso le gambe e i piedi. Una volta risalito mi ritrovai davanti al viso un cazzo quasi in erezione.
"Scusami" disse lui "sono tre settimane che non vedo mia moglie, e qui donne non vanno con egiziani se non paghi. Aiuti ancora me?" Lo guardai e presi in mano il suo cazzo, che piano piano cominciava ad indurirsi fino a diventare di marmo. Lo presi in bocca, e a quel trattamento Omar si fece sfuggire un piccolo lamento, seguito dalla sua mano sulla mia testa che dava il ritmo alle succhiate. Alternava affondi decisi, che quasi mi strozzavano, a delicate fuori uscite del cazzo che mi permettevano di leccare la sua cappello come fosse un gelato. Volevo sentire quel cazzo dentro di me, così mi rialzai, lo presi per mano e lo condussi in camera mia. Lo feci sdraiare sul letto a una piazza e mezza, mi tolsi gli slip, e dandogli le spalle mi misi cavalcioni sul suo inguine. Comincia a strusciare il culo sul suo cazzo, facendolo passare tra le natiche simulando una scopata. Omar mi prese per i fianchi e iniziò a strusciare con ancora più energia. Decisi che era arrivato il momento di fare sul serio, così presi un preservativo dal comodino. Lo misi sul cazzo di Omar, mi stimolai il buco con un po di saliva, e poggiando le mani sul suo petto cominciai a impalarmi. Stavo facendo fatica ad accogliere tutto quel ben di dio dentro di me non avendo preparato per bene il mio buco, ma Omar sembrava impaziente di godere, così con duo o tre spinte decise me lo mise tutto dentro. Mi fece un male da morire, ma ben presto comincia a godere. Omar mi scopava come un ossesso, alternando gemiti di piacere a parole dette nella sua lingua. Mi scopò per una buona mezz'ora, cambiando posizione più volte, tra cui la sua preferita sembrava essere la pecorina. Cercai più volte di baciarlo ma non ci fu verso, non voleva. così mi accontentai di leccargli i capezzoli. Quando il suo godimento raggiunse il massimo si tolse il preservativo, mi venne sopra e cominciò a scoparmi di nuovo la bocca. Le sue spinte erano fortissime, ma mi eccitavano così tanto che appena mi toccai il cazzo venni. Omar cominciò a dire qualcosa nella sua lingua, un grido strozzato, il suo cazzo si gonfiò nella mia bocca e sei o sette abbondanti schizzi di sperma mi riempirono la bocca. Mandai giù il più possibile, visto che Omar non sembrava voler uscire dalla mia bocca. Scaricato tutto il suo liquido gli ripulii il cazzo, lui si alzò, andò in bagno a vestirsi e mi salutò dicendo.
"Grazie. Domani verrò per altra doccia se non da fastidio"
"Certo non preoccuparti" risposi io "questa settimana puoi venire quando vuoi".
Lui mi fece un sorriso e se ne andò.
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