Gay & Bisex

L'emiro I


di Foro_Romano
20.04.2015    |    22.980    |    3 9.6
"Glielo dissi e lui mi rispose che non vedeva l'ora di mettermi alla prova..."
Mi ha contattato lui attraverso una chat. Parlava anche abbastanza bene l'italiano. Aveva letto il mio annuncio ed aveva visto le mie foto. Gli ero piaciuto. Sono un ragazzo di 22 anni ma ne dimostro meno. Non effeminato (nessuno può indovinare le mie tendenze). Sono un po' grassottello, senza esagerazione, lo ammetto, ma c'è a chi piace. Piccolino di statura e forse è questo che mi fa dimostrare meno anni. Ho sempre dentro di me una gran voglia di sesso. Ho cominciato qualche anno fa con un mio amico ma il mio desiderio è rivolto agli uomini maturi, molto più grandi di me. Ne ho incontrato qualcuno, ci ho scopato e sono rimasto sempre soddisfatto. Per dirla tutta, mi sono fatto scopare. Sono passivo, decisamente. Mi piace farmi possedere dagli uomini, veri uomini, massicci, decisi, pieni di voglia di farsi un bocconcino come me, di strapazzarlo per bene per il loro piacere, di scaricarsi i coglioni dentro una troietta vogliosa come me. Questo mi piace. Che c'è di strano? La differenza di età? Non è che un motivo in più di eccitazione, per me e per loro.
Mi sono meravigliato quando mi ha contattato da così lontano. Da Dubai, figuriamoci! Io che ho sempre voglia di sesso, come avrei potuto farlo con uno che vive così lontano. Ho avuto molte esperienze ma sono sempre alla ricerca di una relazione stabile che sappia soddisfare questa mia voglia in qualunque momento. No, con lui non sarebbe stato possibile.
Certo che era un bell'uomo! Cinquantadue anni, baffuto, dalla carnagione olivastra degli arabi, maschio, virile, proprio il mio ideale. Ma così distante, che peccato. Mi diceva che per lui la distanza non era un problema. Ma per me si. Che ci saremmo potuti incontrare qualche volta. Si, qualche volta! Io lo avrei voluto sempre. Ogni volta che lo vedevo sullo schermo del computer mi veniva un prurito al buco che non sto a descrivere. Mi sarei fatto scopare dalla mattina alla sera senza interruzione. Certo, limitatamente alla sua resistenza. Lui dice di essere molto resistente e che un tipo come me, con le mie esigenze, non lo avrebbe deluso certamente. Mmmmmm, al solo pensiero... E giu, a tirarmi seghe su seghe!
E' sposato, è vero, ma da loro non è un problema. Possono avere anche più mogli, figuriamoci se non possono avere amanti, anche se maschi.
Una volta si è denudato il torace. Oddio, momenti morivo. Un fusto così credo di non averlo mai visto, nemmeno nei filmini porno. Certo, lui era coperto di pelo e quelli dei filmini, anche se boni, sono sempre così glabri. Puahhh, che spreco. Di lui non avrei sprecato niente, anche perché, a quello che mi ha detto, doveva essere un gran porco. Anche lui aveva sempre voglia di fare sesso e si rammaricava che non trovava mai nessuno che gli resisteva sotto per più di tre ore. Tre ore sotto di lui! Ci avrei messo la firma. Sarei anche andato oltre; avrei sicuramente battuto il record. Glielo dissi e lui mi rispose che non vedeva l'ora di mettermi alla prova. Si, facile a dirlo, ma la distanza!
Gli feci presente che non mi sarei potuto permettere il costo di un volo fino a Dubai. Con i miei avrei potuto portare la scusa che partivo per un lavoro e li pagano bene. Loro stanno sempre a dirmi che il tempo della scuola è finito, di cercarmi lavoro. Ma qui non se ne trova. La scusa era perfetta ma lui mi avrebbe potuto trovare lavoro lì?
Mi disse che sarebbe venuto lui da me, la prima volta. Ci saremmo incontrati. Avremmo fatto e, se poi fossimo stati soddisfatti tutti e due, avrebbe pensato lui a portarmi con sé. L'idea era buona e la accettai al volo.
Dopo solo una settimana è venuto. Mi aveva detto che non sarebbe andato in albergo ma che avrebbe preso un appartamento in affitto. Ci siamo dati un appuntamento in centro, ai tavolini di uno storico bar sulla piazza centrale. Lo feci aspettare un po', anche se morivo dalla voglia di incontrarlo. Chissà perché. Forse fu dettato dal mio lato femminile. Quando arrivai lo riconobbi subito a distanza e lui riconobbe me. Fu come un fulmine a ciel sereno. Quanto era bono! Più mi avvicinavo e più mi scioglievo. Ma... ma non era solo. Con lui era un altro, bono pure lui (devo ammerlo, sono troia), ma certo non mi passò per la mente di far sesso se non con lui.
Arrivato al tavolino, si alzarono e lui mi abbracciò come un vecchio amico, così, davanti a tutti, in mezzo alla piazza centrale della mia città. Finii di sciogliermi. Quasi non capivo più niente. Mi presentò l'altro come un suo assistente. Anche lui parlava un po' di italiano. Ci stringemmo la mano con un sorriso (certo era proprio bono anche lui). Consumammo delle bevande, due parole e poi ci trasferimmo a casa sua per consumare ben altro. Aveva preso in affitto un'auto di lusso e l'altro ci fece da autista. Arrivammo e rimasi sconcertato. Non si trattava di un semplice appartamento ma di un villino in una zona residenziale molto elegante.
Subito l'altro ci lasciò soli e subito mi portò in camera da letto. Moriva dalla voglia, mi disse (e anche io, per dirla tutta). Mi disse che di persona ero anche meglio di come si aspettasse (e anche lui per me). Mi disse che non vedeva l'ora di "mettermi sotto", come diceva lui (e anche io, figuriamoci). Poi smise di dirmi qualcosa. Mi strinse a sé. Essendo più alto di me si chinò per baciarmi. La sua lingua prese subito possesso della mia bocca. I suoi baffi mi solleticavano le labbra. Sentivo che qualcosa gli cresceva all'altezza dell'inguine, schiacciato contro di me. Ero in estasi assoluta!
Sciolto l'abbraccio, cominciai a spogliarmi, lentamente, un pezzo per volta. Volevo farlo eccitare ancora di più. Volevo farlo scatenare. Lui rimase come in trance. Si sedette sul bordo del letto, massaggiandosi la patta dei pantaloni o, meglio, sistemandosi come poteva la bestia che vi scalpitava dentro. Mi voltai per calarmi lentamente le mutandine fino a terra, piegandomi, così a mostrargli il culetto che avrebbe poi posseduto. Mi girai, finalmente completamente nudo, e questa volta fui io a cadere in trance. Se lo era tirato fuori assieme ai coglioni. Fuori dei pantaloni teneva in mano un cazzo spropositato, due coglioni enormi, il tutto contornato e coperto da un folto pelo.
Non ebbi il tempo di far mente locale. Il mio istinto mi fece immediatamente abboccare a quella canna, non proprio esile direi. Non mi entrò facilmente in bocca. Dovetti faticare non poco anche solo per prenderne la metà. Adoro succhiare il cazzo ad uomini vestiti, mi fa sentire ancora più troia di quello che sono. Muovevo la lingua in tutte le direzioni dandogli delle scosse di piacere. Mi teneva la testa ma senza bloccarmela, tanto che, quando sentii che stava per venire, lo tiravo fuori e passavo a leccargli i coglioni, a pettinargli con la lingua e la saliva i peli che li ricoprivano. Questo più e più volte finché, non potendo più resistere, sconvolto ed oltre il limite di resistenza, mi bloccò la testa e mi esplose in bocca. Vibrava tutto. Fiotto dopo fiotto mi riempì di sborra. Non la finiva più. Io mandai giù tutto, ma proprio tutto, fino all'ultima goccia, che gli leccai dalla punta alla fine. Alzai gli occhi, lo guardai. Era stravolto. Capii che era innamorato e lui capì che lo ero anch'io.

(segue)
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