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Gay & Bisex

LA NUOVA VITA - 1


di Foro_Romano
15.09.2015    |    14.984    |    3 9.2
"Non rovinatevi la vita, godetevela)..."
1. Copenhagen

Aveva ormai 23 anni e le sue esperienze sessuali, iniziate come un piacevolissimo gioco, si erano fermate a quando aveva 8 anni, quando il padre lo aveva scoperto col vicino di casa, di un anno più grande ma già ben piazzato. Da allora aveva sempre evitato il sesso non per paura, anzi, ogni sera si masturbava pensando di farlo con un uomo. Quello che lo fermava era l'indecisione. Si sentiva decisamente gay ma forse era perché non aveva mai provato a stare con una donna. Non che non c'erano state ragazze che ci avevano provato con lui, ma anche alcuni maschietti anche molto attraenti, però lui aveva rifiutato tutti. E l'indecisione rimaneva. No, sentiva che era già troppo tardi. Doveva sbloccare la situazione, ma come? Come faceva di sua iniziativa? Cosa doveva fare? Dove andare? E soprattutto, con chi?
Frequentava allora un vecchio signore molto colto che lo aveva iniziato agli studi scientifici, che gli piacevano molto. Il vecchio signore aveva un nipote, figlio di suo cognato defunto e della moglie danese di quello, che viveva in Danimarca, ma spesso era dallo zio in Italia (per chiedere soldi). Questo nipote, un po' più grande del ragazzo, era uno sbandato ma di buon livello, come solo i nordeuropei sanno essere. Vita sregolata, frequente uso di droghe leggère, sesso a tutto spiano, spesso facendosi pagare, ma non era un barbone.
Era un tipo simpatico e, ogni volta che si incontravano, lo invitava ad andare da lui a Copenhagen, che lo avrebbe ospitato dalla nonna, dove viveva. Allora i paesi baltici sembravano, nell'immaginazione degli Italiani, la patria del sesso libero, dove si poteva fare di tutto. Quale soluzione migliore! Poteva accettare quell'invito più volte espresso e partirsene per il paese di Bengodi, dove avrebbe potuto finalmente avere le esperienze che gli mancavano. E così fece.
Appena arrivato, quando furono in casa, gli spiegò il vero motivo perché era andato lì. Quello, etero incallito, non era d'accordo e cercò di fargli cambiare idea, però disse che lo avrebbe aiutato. La sera stessa lo accompagnò in una strada, l'unica ad "essere" a luci rosse. Vi affacciavano solo sexy shop, cinema porno, case chiuse piuttosto aperte e, solo lì, potevano passeggiare le pochissime prostitute "on the road". Ce n'era per tutti i gusti: etero, gay, trans e chi più ne ha più ne metta. Il tutto aperto l'intera giornata. E chi aveva mai visto tanto ben di dio!
La sera e le sere seguenti andarono al Tivoli, il parco cittadino pieno di musica, spettacoli, sale-gioco e tanti pub. Da quelle parti si beveva solo birra, tanta birra, tanta che, un volta, riprese coscienza solo all'alba, davanti ad una tazza di cappuccino in una bettola del porto, dove l'amico l'aveva portato per fargli passare la sbronza.
Già il secondo giorno, dunque, dopo aver fatto i suoi giri da bravo turista, nel pomeriggio tornò in quella strada da solo. Se la fece a piedi su e giù più e più volte. Che fare? Entrare in un locale etero o in uno gay? Tanto andò su e giù che, forse, lo presero per una di quelle. Fatto sta che l'istinto naturale prevalse e, alla fine, entrò in un sexy shop gay. Dopo aver fatto un giro tra gli scaffali, si accorse che non era solo un negozio ma, per una porticina, si entrava in un cinema porno, ovviamente a tema, e non ci pensò due volte.
Il cinema era composto da due piccole salette divise da uno schermo doppio: si poteva, cioè, vedere il film dai due lati. Anche questa non l'aveva mai vista. E poi, non c'erano delle comuni poltroncine ma erano delle chaise-longue molto vicine tra loro. Quel viaggio era una scoperta continua di una mentalità molto più aperta ed intelligente della natura umana.
Timoroso, si andò a sedere nell'ultima fila, costituita solo da due posti. Non lo sapeva, ma così facendo, divenne una facile preda (con suo piacere, naturalmente). Le immagini di rapporti omosessuali sullo schermo lo eccitarono immediatamente e, visto che era in una posizione nascosta, se lo tirò fuori. Prima gli si sedette accanto un uomo sui cinquanta che non perse tempo e, chinatosi, glielo prese in bocca.
Non era mai stato spompinato prima ma, nella sua vita, non fu mai più spompinato in quella maniera. La lingua roteava velocissima come un mulinello, accompagnata da un formidabile risucchio, attaccata come una sanguisuga. Il sangue salì davvero molto rapidamente e, con lui, anche una sborrata eccezionale che quello si bevve tutto, fino all'ultima goccia. Finito, si alzò e se ne andò.
Il ragazzo rimase sconcertato e spompato. Non ci volle molto che un altro, suppergiù della stessa età del primo, gli si sedette accanto e tirò fuori un cazzo di notevoli dimensioni, almeno dal suo punto di vista, perché l'ultimo che ricordava "dal vivo" era quello di un coetaneo ben quindici anni prima. Gli mise una mano sulla nuca per un esplicito invito e lui non indugiò più di tanto, volendo mettere in pratica ciò che quello di prima gli aveva insegnato.
Si avvicinò con la faccia e lo rimirò, per quanto la luce del film gli permetteva di vedere. Era grosso, coperto di vene, con una grossa cappella. Lo prese in bocca e cominciò il lavoro. Che sapore! Non fu certo bravo come il precedente, anzi, non lo fu nemmeno lontanamente, ma l'uomo sembrava approvare, emettendo rantoli e suoni gutturali eloquenti. Il ragazzo, benché preso dalla foja ebbe la lucidità bastante a fargli pensare, mentre lo faceva, che gli avrebbe dovuto fare schifo e che, invece, ne provava un'enorme soddisfazione. Non ci volle molto che quello esplose e anche lui bevve, bevve tutto, fino alla fine, mentre l'uomo si contorceva dal piacere sotto di lui. Quando rialzò la testa, gli disse "Danke schön", con un sorriso, tanto che poi, per tutta la vita, pensò che fosse tedesco.
Uscì di lì che si sentiva l'essere più felice della terra. Era stato il primo pompino della sua vita. Sentiva di essere uscito dal bozzolo e di essersi trasformato in farfalla. Entrò in un bar, ordinò una grossa birra e la trangugiò per mandar giù lo sperma che ancora gli impastava la bocca. Ormai non aveva più dubbi: quella era la sua scelta; quella era la sua nuova vita.

(storia vera; segue)

(Si tratta di un racconto di fantasia. Non fate mai l'amore senza il preservativo. Non rovinatevi la vita, godetevela)
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