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La biennale di Venezia (gita scolastica con sorpresa)


di FSeed
23.07.2016    |    15.119    |    4 9.3
"Alberto cominciò a spingere, costringendomi a rimanere fermo in quel buco..."
Durante il quinto liceo a scuola si trasferì un nuovo ragazzo, Sivlio (nome di fantasia). Frequentava il terzo anno ed era in tutto e per tutto una checca. Alto poco più di un metro e sessantacique, magro, i capelli scuri un po lunghi, aveva un culetto fantastico che metteva sempre in mostra indossando jeans molto attillati. Anche la voce e i modi erano estremamente femminili, il che lo resero spesso bersaglio di prese in giro, che lui sembrava ignorare. Essendo più piccolo di me mi piaceva stuzzicarlo e metterlo un po in soggezione, per vedere se riusciva a recepire i miei segnali: era carino e volevo provarci. L'occasione adatta fu durante un'assemblea d'istituto. Mi portai Silvio al bagno del terzo piano e me lo feci succhiare. Era davvero bravo, ma soprattutto era così passivo da risultare quasi uno schiavetto. Mi raccontava sempre tutto, è una volta mi disse che spesso si vestiva da donna, e che il suo sogno era quello di essere scopato da più ragazzi contemporaneamente. Quell'anno il professore di architettura organizzò una gita di tre giorni alla Biennale di Venezia, a cui potevano partecipare, oltre alla mia classe, un gruppo ristretto di altre sezioni. Silvio e il suo compagno di classe Alberto (nome di fantasia) si unirono a noi, e con grande mio piacere anche Cesco e Gianni avrebbero partecipato. E fu in quel momento che mi venne l'idea. Dissi a Silvio di prepararsi, perché in quel viaggio avrei soddisfatto le sue voglie.
Arrivati a Venezia trascorremmo il primo giorno vedendo alcuni dei padiglioni della Biennale, è una volta tornati in albergo cenammo tutto insieme. La sera a noi maggiorenni fu concesso di bere del vino, e io mi assicurai che i bicchieri di Cesco e Gianni fossero sempre pieni. Il mio piano era semplice: far ubriacare Gianni e Cesco e convincerli a scoparsi Silvio. Dato che i due non battevano mai chiodo, non sarebbe stato difficile convincerli, soprattutto davanti al culo di Silvio. Lui si sarebbe fatto trovare in camera, liberandosi di Alberto per un paio di ore. Come al solito Cesco e Gianni non erano dei campioni delle bevute, e ben presto gli effetti dell'alcol si fecero sentire. Io feci un cenno a Silvio, e lui capendomi si alzò da tavola e andò in camera. Io mi proposi di accompagnare i due in camera, e mentre salivamo comincia a mettere in piedi il mio piano.
"Da quanto non ci date sotto voi due?"
"Lascia perdere F" disse Cesco "io è da questa estate che non scopo"
"Io neanche me lo ricordo più" disse Gianni "oramai ho i calli sulle mani". Ridemmo tutti e tre, e quando ci ritrovammo sul nostro piano dissi:
"Sapete che ho trovato una troietta a cui piace un casino il cazzo"
"Chi è?" Cesco sembrava già interessato "una di quelle ragazzine di secondo?"
"No fa il terzo" dissi io "e se venite con me sicuro vi fa in servizietto"
"Cazzo portaci da questa" disse Gianni, che già si toccava il pacco. Ci dirigemmo verso la stanza di Silvio, e come accordato trovai la porta socchiusa. Entrammo e ci ritrovammo davanti Silvio, con indosso solo un perizoma a pecora sul letto.
"Porca troia che culo" disse Gianni avvicinandosi. Accarezzò una delle natiche, ma quando Silvio si girò fece un passo indietro.
"Ma questo è la checca della III D" disse Cesco.
"Vi avevo detto che avevo trovato una troietta" dissi io "e lei è bravissima. Anche meglio di me" dissi le ultime parole sottovoce, così che solo Cesco e Gianni mi sentissero.
"Vi prego aiutatemi" disse Silvio con la sua voce da femminuccia "ho troppa voglia di cazzo". Si girò sul letto e, sempre rimanendo a quattro zampe girò la testa verso i due ragazzi, proprio all'altezza dei loro pacchi. Gianni non perde tempo e tirò fuori il suo cazzo già barzotto, che Silvio prese subito in mano, per farlo sparire subito nella sua bocca. Cesco guardava i due, ma sembrava ancora titubante. Gli andai dietro e cominciai a toccargli il pacco.
"Che c'è? Non ti piace la troietta?" gli sussurrai nell'orecchio. Il cazzo cominciava a gonfiarsi nei suoi pantaloni.
"Non lo so...e se..."
"Rilassati" dissi io mettendogli la mano nei pantaloni e afferrando il suo cazzo "sarà come l'altra volta". Cesco finalmente si rilassò, così mi abbassai davanti a lui e, tirato fuori il suo cazzo lo presi in bocca. La stanza si riempì dei gemiti di Cesco e Gianni, e dei mugolii i Silvio, che si stava godendo il cazzo di Gianni. Mi alzai da terra e presi la testa di Silvio, indirizzandola verso il cazzo di Cesco. Il cazzo spari subito nella bocca vogliosa di Silvio, che alternava ricche succhiate a leccate. Finito di succhiare Cesco fu il mio turno, e mentre Silvio succhiava il mio cazzo io masturbavo Cesco e Gianni, che oramai erano in estasi.
"Dio che bello" disse Gianni.
"Siete fantastici" aggiunse Cesco.
Silvio cominciò a prendere a turno i nostri cazzi in bocca, fino a quando non si alzò e si musa sul letto.
"Vi prego scopatemi. Voglio sentire i vostri cazzi dentro di me". Gianni si vece avanti ed apri le gambe di Silvio. Il suo culo era uno spettacolo, con il buco roseo senza neanche un pelo.
"Cazzo sembra davvero una fuga". Gianni prese un preservativo e del lubrificante già preparati da Silvio, è una volta pronto comincio a scoparlo. Silvio sembrava una bestia in calore. Cominciò a fare piccoli gridolini, che occultai ficcandogli il cazzo in bocca. Cesco sembrava ancora un po esitante, così lo avvicinai a me e misi il suo cazzo al posto del mio, nella bocca di Silvio. Accarezzavo il petto villoso di Cesco, baciavo il suo collo, fino a risalire verso la sua bocca. Con mio stupore lui non si ritrasse, e cominciammo a limonare. Era davvero bravo; faceva dei giochi di lingua davvero eccitanti. Dopo un po Guanni fece spazio a Cesco, che messo il preservativo cominciò a chiavare Silvio. Gianni si fiondò su di me, e forse eccitato da quello che aveva visto cominciò a baciarmi. I suoi baci erano violenti e carichi di saliva, ma lo stesso eccitanti.
"A si bravo" gemeva Silvio "voglio la vostra sborra. La voglio tutta addosso"
Io e Gianni ci mettemmo ai lati della sua faccia, mentre Cesco continuava a scoparlo. Silvio leccava e succhiava a turno i nostri cazzi mentre io lo masturbavo.
"Cazzo sto per venire...cazzooo" Gianni schizzò cinque o sei fiotti di sperma sulla faccia e nella bocca di Silvio, e a quello spettacolo anche io non resisteti, scaricando tutto il mio seme sul viso di Silvio. Anche Cesco non c'è la faceva più, e con un poderoso "Vengoooo" riempi l'addome e il petto di Silvio di sperma.
"Porca troia che scopata" disse Guanni.
"Hai capito la checca che troia che è" disse Cesco schiaffeggiandogli una natica.
"Si sono la vostra troia" disse Silvio con la sua civetta, mentre si portava lo sperma alla bocca. Cesco e Gianni si rivestirono, e mentre uscivano dissi loro: "Come sempre, non è successo nulla" loro mi fecero un sorriso e uscirono.
Silvio era ancora lì, steso sul letto con le gambe oscenamente aperte, e il mio cazzo riprese subito vita. Mi avvicinai e chinandomi mi fiondai su quella roselliva, che comincia a leccare e succhiare.
"Oh sì F. che goduria" gemeva come una donnetta "bravo continua. Mettici il tuo cazzo". Salii sul letto, lo feci mettere sopra di me, e sensata tra fatica il mio cazzo entrò in quel buco caldo. Era bellissimo. Silvio cominciò a fare su e giù gemendo. Eravamo così impegnati che non ci accorgemmo della porta che si apriva, e di Alberto che entrava barcollando in camera. Era evidentemente sbronzo, e infatti faceva fatica a mettere a fuoco la situazione.
"Ah Albi" gemeva Silvio "vieni qui e dammi il tuo cazzo".
"È brava la checca che si fa scopare il culo" disse Alberto avvicinandosi. Era alto quasi un metro e novanta, e praticando basket aveva un corpo massiccio e muscoloso. Si avvicinò a noi e Silvio gli sbottonò subito i pantaloni, da dove ne uscì un cazzo bello grosso e lungo, ancora a riposo. Silvio se lo mise in bocca, e Alberto cominciò a scopargli la bocca fermandogli la testa con le mani. Io cercavo di non venire, perché volevo che quel piacere durasse ancora, ma oramai ero quasi al limite. Dopo alcuni minuti di succhiate Silvio si rivolse ad Alberto: "Scopami anche te ti prego".
Silvio si sdraiò con la schiena sul mio petto, alzò le gambe per aria, ed offrì il suo culo ad Alberto, con il mio cazzo ancora dentro. Alberto impugnò il suo cazzo è inizio a spingere. Pensavo che non ce l'avrebbe mai fatta, ma gli umori prodotti dal buco di Silvio, e qualche sputo di Alberto, fecero entrare una parte di quel cazzone. Alberto cominciò a spingere, costringendomi a rimanere fermo in quel buco. Sentivo il cazzo di Alberto che strusciava contro il mio, ed il piacere era tantissimo. Silvio oramai non si conteneva più; tra gridolini e mugolii di piacere fui costretto a tappargli la bocca.
"Che culo da troia che hai" diceva Alberto mentre lo scopava "sei proprio una checca maiala". Dopo alcuni minuti il mio cazzo non c'è la faceva più, lo strusciare della mazza di Alberto mi fece venire nel culo di Silvio con un orgasmo mai provato in vita mia. Il mio sperma agevolò le entrate di Alberto.
"Cazzo che bello...sento la sborra calda...adesso ti riempio pure io troietta" e dicendo così il suo cazzo si inrigidi, riversando almeno sette schizzi di sborra nel culo di Silvio, che non contenendola tutta cominciò a grondare. Alberto tirò fuori il cazzo ancora duro e sporco di sperma, e Silvio si fiondò a succhiarlo. Io ero stremato, ma i due non sembravano stanchi, anzi. Silvio aveva ricominciato a succhiare Alberto, che ora si godeva il pompino steso sul letto. Io mi rivestii e li lascia da soli.
La mattina dopo Cesco e Gianni non dissero nulla. Silvio mi disse che quella notte Alberto lo aveva fottuto di nuovo, e che aveva stabilito che lui sarebbe stato la sua troietta personale, altrimenti lo avrebbe sputtanato davanti a tutta la scuola. A Silvio non dispiaceva affatto essere la troietta di Alberto, e mi ringraziò per la bella esperienza che gli avevo offerto.
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