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Gay & Bisex

La monta italo-franco-tedesca (1)


di crigio
04.08.2014    |    9.489    |    2 9.9
"“Ma non eravate quattro?”, chiede, mentre si procura piacere sotto gli occhi ardenti di Robert, Kevin e Jean..."
Da quando Knut ha scoperto chi mi ha aperto il culo così bene a Malta, non fa altro che pressarmi perché gli faccia conoscere quei quattro stalloni neri. Mi ha confessato che ha sempre desiderato farsi sbattere da un gruppo di negroni dotati e arrapati, perciò, con la complicità di Enzo, Seby, Tony e Paolo, lo abbiamo portato a casa dei due fratellini e, sistematolo in una delle camere da letto, ce lo abbiamo lasciato ad attendere i cuoi carnefici.
Naturalmente, non ho potuto fare a meno di dire anche a Pino e ad Enrico quello che avevamo in mente! Così, adesso siamo tutti qui, nella stanza dei monitor, ad assistere allo stupro (voluto) del nostro amico tedesco.
Ah, dimenticavo! Con noi c’è anche Luc, che farà il suo ingresso solo in un secondo momento, secondo quanto programmato da Enzo.
“Ma come lo avete conciato?”, sbotta Pino, entrando nella stanza. Knut è sdraiato sul lettone con le gambe completamente aperte e legato per le caviglie alla sponda superiore, in una sorprendente spaccata. Le mani, invece, sono libere di muoversi, in modo che possa maneggiare i bei cazzi degli stalloni. Sembra smaniare, perché ogni tanto sbuffa, impaziente, e a tratti si sputa su una mano e si lubrifica la rosellina, dandosi un certo piacere, in attesa che quello vero arrivi al più presto.
“E’ stato lui a chiedercelo!”, risponde Enzo, chiarendo il perché di quella strana posizione. “E allora ho chiesto a Tony e Paolo di legarlo. Ha detto che in questo modo vuole rendersi completamente disponibile ai quattro tori, nonché evitare di sfuggire loro qualora dovesse provare dolore. Vuole essere in loro totale balia!”.
Pino rimane allibito sempre più man mano che Enzo ci spiega tutto. Non crede alle sue orecchie. Io, invece, non mi stupisco più di nulla: Knut è un gran porco e gli piace sperimentare sempre nuove eccitanti situazioni.
“Oh, porca puttana!”, sentiamo improvvisamente esclamare a Knut, e allora ci voltiamo tutti verso il monitor. “Ma sono enormi!”. I suoi occhi sono sgranati all’inverosimile e, più che spaventati, sembrano affamati, così come la sua bocca. Infatti, la sua lingua percorre lentamente le sue labbra in un senso e nell’altro, mentre la sua saliva scintilla sotto la luce forte dei faretti. Si porta le mani alle chiappe e con gli indici si titilla il buco, senza distogliere mai lo sguardo dagli stalloni. “MMMMMMM!!!”, geme. “Ma non eravate quattro?”, chiede, mentre si procura piacere sotto gli occhi ardenti di Robert, Kevin e Jean.
Nessuno risponde alla sua domanda. Solo più tardi scoprirà che cosa lo aspetta davvero. D’altronde, lui non insiste e reclina la testa indietro, contorcendosi come una gatta in calore per far capire ai tre maschione che è completamente disponibile. Questi compaiono finalmente nell’inquadratura, di spalle e, mentre due si portano ai lati del letto e ci montano sopra, il terzo, Jean, ci sale dai piedi e, gattonando, raggiunge il culo del tedesco. Gli scosta le mani e si tuffa nel suo solco.
“Oh sì! Leccami! Mangiamelo tutto, dai!”, dice Knut, esortando Jean. Intanto, Robert e Kevin si inginocchiano sul letto e avvicinano le loro nerchie alla bocca del mio amico, che le agguanta e inizia a smanettarle. “WOW! Quanto sono grossi!”, si stupisce, mentre li masturba e ne scopre a ritmo costante le cappelle. Accosta il muso al glande di Robert e, sporgendo le labbra, gli dà un bacio. Poi, estrae la lingua e comincia a titillargli il frenulo. Lo stallone si scuote: quindi, si mette le mani sui fianchi e guarda in giù il troione che parte con una pompa da gran professionista. “E’ proprio grosso… slurp…! E quant’è buono... glough!... mmmmmmm!!!... slurp!...”, bofonchia, gustandosi quel minchione d’ebano.
Poi, con la bocca impiastricciata di bava si sposta dall’altro lato e si avventa sull’asta di Kevin, inghiottendola in un sol boccone. Lo stallone si piega di colpo in avanti e spalanca la bocca, scossa dall’improvviso affondo di Knut. Quando si abitua alla suzione, si tira di nuovo su e si gode il pompino. Con la mano sinistra il tedesco non smette di masturbare Robert, mentre Jean continua a grufolare tra le sue chiappe.
Jean è il più giovane dei quattro e anche il più impaziente. È quello che si fa prendere troppo dalla situazione. Ricordo che, quando scoparono me, lui fu quello che venne prima degli altri, perché non ha ancora la maturità e l’esperienza per controllare il suo corpo. Quando sporge la testa sopra il culo di Knut i suoi occhi sono infuocati e la faccia è tutta impiastricciata di saliva: ansima pesantemente ed è infoiato. Si mette in ginocchio e la sua mazza spunta dal suo inguine lunga, vibrante e dura come il marmo. Striscia verso Knut e appoggia la cappella all’anellino. Si sputa sul glande e spalma ben bene la bava per lubrificare sia il cazzo che il buco del tedesco.
“Sì, sfondami, stallone!”, lo incita il mio amico, non sapendo che quello non parla e non capisce l’italiano. Jean spinge e la punta della verga si immerge nello sfintere di Knut, il quale, aggrappato alle minchie di Robert e Kevin, reclina il capo e inarca la schiena, mentre la sua bocca si apre sempre di più ad ogni centimetro di nerchia che lo trapassa. “OOOOOOOHHHHH!!! Come mi riempie!”, biascica il troione, che lascia uno dei cazzi che tiene in mano e va a tastarsi il buco dilatato, circondando l’asta con indice e medio. “Mio Dio, quanto sono aperto!” sbotta. Poi, verificando quanta verga ha in corpo, aggiunge: “E non è ancora tutto dentro!”.
Jean, intanto, prosegue inesorabile la sua corsa, finché il suo ventre non tocca le chiappe di Knut. A quel punto il tedesco rilassa la schiena e il suo petto si gonfia e si sgonfia velocemente. Tira su la testa e, impugnando nuovamente il cazzo di Robert, fa a chi lo sta montando: “E ora fottimi, stronzo!”. Sembra che Jean abbia capito, perché subito appoggia le mani sulle cosce del mio amico e inizia ad andare avanti e indietro nelle sue viscere. “MMMMMMMMMMM!!!”, comincia a mugolare Knut, con la bocca di nuovo piena della minchia di Kevin. Con mia enorme sorpresa, Jean si muove molto lentamente e, a dispetto dei miei ricordi, sembra essere perfettamente padrone della situazione. Un sorrisetto impertinente gli solca il viso ed è soddisfatto del piacere che sta procurando al mio amico. La mazza entra ed esce dal budello per tutta la sua lunghezza e ogni volta che arriva in fondo il corpo di Knut trema di godimento.
D’un tratto, Jean estrae il cazzo completamente e si allontana dal tedesco. Kevin prende il suo posto tra le chiappe del troione, mentre quell’altro si porta alla sua bocca. Se la mia memoria non mi inganna, Kevin non sarà così gentile come il suo compare: Knut sta per subire una violenza in piena regola. E infatti, il suo buco è ancora dilatato per l’eccitazione che gli ha provocato la penetrazione precedente e Kevin ne approfitta per precipitare dentro in un sol colpo con tutto il suo peso.
“Oh cazzo… merda… porca vacca… NOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!”, impreca e strepita Knut. Per farlo tacere, Robert gli monta sul petto e gli pianta la verga fino in gola, mentre il suo amico comincia a cavalcare il tedesco come un forsennato. Le gambe tenute forzatamente aperte dalle corde sono di notevole aiuto a Kevin che così non deve impegnarsi in nient’altro che nella scopata. E in questo è certamente un campione.
Le mani di Knut afferrano e stringono il ferro della sponda. Dalla sua bocca escono suoni indecifrabili e una quantità impressionante di bava, tirata fuori dallo stantuffo che Robert gli sta praticando tra le fauci, quasi fosse uno sturalavandini.
Il letto trema, e non per i colpi inferti da Kevin. È il corpo di Knut che, scuotendosi sempre più forte, imprime al materasso una vibrazione crescente. Il suo bacino comincia a percuotere il letto, mentre le sue gambe si muovono scompostamente, per quanto possibile. Riesce a liberarsi la bocca dal cazzo di Robert e urla: “AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARGH!!! Così gooooooooodooooooooooooo!!!”. Anche il suo buco inizia a spruzzare e, dalla vischiosità del liquido, pare trattarsi della sborra di Kevin. Guardo il viso dello stallone e lo vedo estremamente contratto: ci ha messo tutto se stesso nella monta e questo lo ha costretto a venire più in fretta. Una volta svuotatosi i coglioni, lo stallone estrae il cazzo e una goccia pende dal glande, mentre il buco di Knut si mostra completamente slabbrato. Il mio amico, nonostante non sia più sollecitato dai colpi di Kevin, continua a sbattere il culo contro il letto: il suo orgasmo anale non accenna a placarsi e il suo corpo è martoriato dagli spasmi e sobbalza anche se Robert gli sta sopra. Jean allunga una mano verso il suo solco e gli infila due dita in corpo, pistonandolo a più non posso. Le convulsioni ripartono più potenti di prima e Jean esplode in una grassa risata, come se quel corpo sconvolto fosse il suo giocattolino.
“Ba… sta… stro… nzo…!”, singhiozza Knut, mentre il suo buco si apre ancora. Evidentemente, l’eccitazione lo costringe a spingere in fuori e il suo anellino si dilata all’inverosimile e comincia a sbrodolare. Poi, Jean toglie le dita e se le porta alla bocca, succhiandole e assaporando l’aroma degli umori del mio amico, il quale, molto lentamente, sembra infine calmarsi.
Purtroppo per lui, però, solo uno degli stalloni ha sborrato: gli altri due devono ancora soddisfarsi. Il prossimo sembra essere Robert, che, sceso dal petto del tedesco, si mette tra le sue cosce e strofina la cappella contro il buco fradicio. Knut alza la testa e, terrorizzato, scuote la testa mormorando: “N… no… no… ti prego…”, ma il glande gli sprofonda in corpo, risucchiato dalla sua stessa mucosa, che, a quanto pare, non ha le sue stesse intenzioni. Robert, però, si fa subito indietro e si riprende il suo arnese, per poi affondare nuovamente nello sfintere solo con la punta. Ripete questo movimento diverse volte e Knut appare stravolto: questo massaggio deve essere non meno eccitante dello straziante stantuffo di Kevin di poco fa. E infatti, quanto il buco rimane vuoto, pulsa e sputa altri umori, rivelando lo stato di libidine nel quale versa il mio amico. Le sue mani sono ancora appese al ferro della sponda del letto e la stringono talmente forte che riesco a vedere le vene che gli solcano i dorsi.
Quello stronzo di Jean non è contento delle condizioni in cui ha ridotto Knut e, con lo sguardo fisso sul cazzo del mio amico, si sputa su un palmo e poi glielo lubrifica, iniziando a masturbarlo. Quindi, gli scavalca il petto e gli offre il suo culo da leccare, mentre lui si china sul ventre del tedesco e ingoia la sua asta.
“Siete dei diavoli neri… uff!”, esclama Knut, che poi immerge la faccia tra le chiappe di Jean e gli divora il buco. Il cazzo di Robert continua a entrare ed uscire dallo sfintere del mio amico, sempre più velocemente, tanto che l’anellino è ormai diventato molle e cedevole e Knut non fa più alcuna resistenza.
Improvvisamente, Jean si tira su e si asciuga il muso col braccio. Rimanendo sempre sopra Knut, si gira e scende giù fino al suo ventre, gli impugna la minchia e se la infila su per il culo. Il viso del nero si illumina e diventa radioso: si gode pienamente la penetrazione e si impossessa di tutta l’asta fino a sbattere le natiche contro l’inguine del mio amico. Poi si aggrappa anche lui alla sponda del letto e comincia a cavalcarlo. Si volta verso Robert e gli sorride e questo gli dice qualcosa in francese (forse “puttana!”).
Questa mossa di Jean mi ha sorpreso molto: pensavo che i quattro stalloni fossero tutti solo attivi, mentre invece almeno lui gode anche di culo. Chissà che altro hanno in serbo questi stronzi!
“AH!”. Un urletto acuto risuona d’un tratto nella stanza dei monitor. Mi volto e vedo che Luc ha una mano infilata nei jeans di Seby, il quale ha il volto rosso di eccitazione. L’energumeno gli sta sicuramente palpando il culo e titillando la rosellina. Anche gli altri se ne sono accorti e sono tutti divertiti dallo stato della puttanella, che mugola sempre più forte mentre Luc gli lavora il buco. Poi, mi accorgo di un movimento scattoso della testa di Paolo che sembra dire al suo boy di portare l’energumeno di là. Seby annuisce e afferra un braccio di Luc. Quindi, entrambi escono dalla stanza.
Enzo accende un altro monitor: l’immagine è quella della camera gemella di quella in cui si trova Knut e, dopo qualche secondo, vediamo apparire nell’inquadratura Seby e Luc.
Un rantolo da cavernicolo richiama però la nostra attenzione sul video accanto: Robert ha affondato tutta le nerchia nel corpo di Knut, il quale è adesso sollecitato sia davanti che dietro, rispettivamente dal culo di Jean e dalla mazza del suo compare. Le chiappe del negretto si contraggono attorno alla verga del mio amico e questo si contorce per la morsa in cui il suo attrezzo è stretto.
“Così mi fai sborrare, stronzo!”, sbraita Knut verso Jean, e digrigna i denti cercando di resistere. Ma quello, continuando a muoversi allo stesso ritmo e lo porta rapidamente all’orgasmo. Contemporaneamente, anche il culo del tedesco viene sconvolto da spasmi e i suoi muscoli interni pompano il cazzo di Robert, che emette suoni indistinti.
“Ve… ngo…!”, geme Robert, e il suo bacino dà diversi colpi alle chiappe di Knut. Intanto, Jean si agita scompostamente: si sta masturbando come un ossesso e, dopo pochi secondi, il suo cazzo sputa un fiotto lungo e abbondante che inonda il volto del tedesco. Poi, Jean si abbandona sul corpo di Knut e con la lingua lecca fino all’ultima goccia del suo stesso sperma dalla faccia del tedesco.
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