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Gay & Bisex

La seconda volta


di rico150
19.03.2016    |    27.092    |    4 8.7
"Il mio cazzo era moscio lui prese i miei piedi, mi tirò a se e li poggiò sul suo petto e aiutandosi con una mano diresse “il cappello” sul mio forello ormai..."
Non riuscivo a smettere di piangere, vuoi per la vergogna che era tanta e vuoi anche per il dolore al sedere che mi dava forti fitte.. La zia e lo zio uscirono e mi lasciarono solo nel lettone. Li sentivo discutere e pensai che era un gran casino. Se avesse detto qualcosa a casa mia sarebbe successo un putiferio. Cercai di calmarmi e alzatomi corsi nel bagno. Mi chiusi a chiave e cominciai a controllare i guasti che “il cappello” dello zio aveva prodotto. Mi lavai nel bidet e tamponai il sangue che usciva non molto per il vero. Quando riuscii a ristabilire le cose uscii dal bagno per cercare i vestiti e filarmela. Stavo indossando gli slip quando la porta della camera si apri ed entrò la zia. Mi disse di vestirmi e di andare a casa e che non potevo rimanere . Annuii senza guardarla in viso .Lei usci, lo zio era sparito. Corsi verso casa senza voltarmi e per due giorni non telefonai ne’ mi feci vedere al mare. Poi il sabato, sullo stabilimento arrivarono tutti e due , tranquilli, speravo che lo zio avesse messo a posto le cose. Salutai lo zio e guardai con timore la zia che mi salutò tranquilla. Sospirai sollevato, quindi lo zio mi fece cenno di seguirlo. Gli chiesi cosa era successo e lui mi disse di stare tranquillo che la zia non avrebbe detto nulla. Chiesi poi la cosa di cui mi pentii quasi subito e cioè quando ci saremmo rivisti. Lui sorrise e mi disse che stasera venivano a mangiare a casa mia. Impallidii ero terrorizzato e non sapevo come dovevo comportarmi con la zia. Lo zio mi tranquillizzo e mi disse di non preoccuparmi. Aveva capito.
“Capito cosa?”
“Che sei così”
“Così come ?” insistetti.
“ Ho dovuto dire che tu lo hai chiesto ed io ti ho accontentato”
“Ma sei matto “ arrossendo
Cominciai a piangere come un cretino.
“no. No mi disse. Stai sereno alla fine si è convinta che meglio io che uno sconosciuto”.
La sera ero imbarazzatissimo la zia mi guardava con insistenza, poi mentre salutava mi regalo qualche soldo e mi chiese bisbigliando se era vero quello che gli aveva detto il marito. Annuii sconsolato . Lei mi fece una carezza e salutò.
La mattina di domenica il telefono ruppe il silenzio in casa. Ero solo (non ero andato al mare) era lo zio che mi chiamava dallo stabilimento e mi disse che voleva venire da me. Gli dissi che era matto allora mi disse di raggiungerlo da lui che stava andando a casa.
Dopo 30 minuti ero a casa sua. Arrivò indossando il solo costume. Aprì la porta e mi fece entrare. Posò la roba che aveva in mano e si tolse il costume.
“Abbiamo poco tempo, spogliati”
“Assolutamente no “ dissi mentre mi toglievo la maglietta. Dopo cinque minuti ero di nuovo dentro il suo lettone e lui mi stava nuovamente scopando. Il dolore era sparito (tranne all’inizio della penetrazione) dopo era tutto in discesa. Aveva usato il gel per penetrarmi e mi sbatteva allegramente. Ero allungato sul suo lettone a pancia in giù e mi stavo facendo montare per la seconda volta. Il suo cazzo entrava ed usciva ed io godevo da pazzi tanto che comincia a lamentarmi (come facevano nei film porno). Lo zio mi scopava e sculacciava. Poi uscì e mi impose di girarmi. Il mio cazzo era moscio lui prese i miei piedi, mi tirò a se e li poggiò sul suo petto e aiutandosi con una mano diresse “il cappello” sul mio forello ormai largo e appoggiandosi con tutte e due le mani sul lettone riprese a fottermi. Con i piedi quasi toccavo il cuscino dietro la mia testa ed i colpi dello zio mi scuotevano . Ricomincia a sentire dolore e bruciore e di lì a poco venne riempendomi l’intestino. Si accasciò sul mio fianco esausto, mentre io rimasi a gambe spalancate addormentandomi stanco ma felice. Mi sveglia sentendo la voce della zia che diceva di farmi alzare e farmi lavare. Mi alzai di scatto. La zia era di fronte a me mi guardava un po’ nervosa.
“Dai zio vatti a lavare”
“L’asciugamano è nel mobile, quello blu lo puoi usare solo tu”
Ero senza parole, (tanto che non risposi) e mi diressi in bagno. Quando usci mi aspettavano al tavolo per mangiare. Chiesi se potevo usare un cuscino perché avevo un po’ di dolore.
“Certo “ disse lei colpendo sulla spalla lo zio
“ Vai a prendere il cuscino , muoviti”. Dopo lo zio non mi son fermato ma devo dire che ho continuato a prendere cazzi nel culo. Ma sono altre storie e se volete le racconto.
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