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Mille Pini - Parte Terza


di LovelyL
15.04.2015    |    8.472    |    0 8.1
"Qualcosa iniziò a trascinarmi nell'acqua ''Cosa sta succedendo?'' Continuavo a farmi un sacco di domande, tralasciando la più importante: ''Chi sono..."
La brezza fresca mi sfiorò il viso umido.
''Dove mi trovo?'' pensai.
Non riuscivo a vedere nulla. Qualcosa iniziò a trascinarmi nell'acqua ''Cosa sta succedendo?''
Continuavo a farmi un sacco di domande, tralasciando la più importante: ''Chi sono io?''
All'improvviso mi risveglia tossendo.
-Tranquillo- una voce maschile alle mie spalle mi rassicurò mentre cercavo di prendere fiato.
I piedi nudi che affondavano nella terra, una chioma bruna un po' schiarita dal sole, due occhi verde intenso che mi fissavano. -Sono... sono morto?- la prima cosa che riuscii a dire.
Quel dolce ragazzo sorrise.
-Riesci ad alzarti?-
-Io... sono arrivato qui- non ricordavo come fossi giunto fino a li. Davanti a me c'era un lago.
-Si, dal treno-
''Treno?'' pensai.
-Sei caduto dal treno. Perfortuna ti ho visto e ti ho... salvato-
-Grazie- Mi alzai scrollandomi la terra dai vestiti.
Ora riuscivo a vedere quel magnifico miraggio per intero.
Non sapevo cosa fare, ma una voce lontana come una sorta di eco mi sussurrò di andarmene.
Dopo essermi allontanato di qualche metro il fanciullo urlò: -Ehi aspetta!-
Zoppicò verso di me: -Senti, prima di andare, anche se non so dove sia diretto... potresti aiutarmi a togliere una spina dal piede?- Annuii osservandolo mentre lo sciacquava nel lago.
Si sedette su una roccia e allungò la gamba destra.
-Dove ti fa male?- glielo presi fra le mani.
Provai a guardare contro luce e tastare un po' qua e la ma non vidi nessuna spina: -Non la vedo-
Si passò la lingua sulle labbra ammiccando.
Nuovamente quell'imbarazzo paralizzante, gli strinsi forte il piede portandolo vicino alle labbra, bello abbronzato e largo. Assolutamente perfetto. Presi in bocca due dita succhiandole come se fossero il suo pisello. Voltò la testa indietro sbottonandosi i pantaloni e facendo uscire il cazzo fradicio. Erano belle succose quelle dita, non avevo mai leccato i piedi in vita mia. Godeva tantissimo, lo vedevo nei suoi occhi, che mi imploravano di continuare. Fu sublime.
Ma ''il gioco è bello quando dura poco'' si dice perciò, dopo aver ciucciato vogliosamente per un po', gli spostai la gamba velocemente alzandomi in piedi.
-Aspetta- Si alzò anche lui di scatto con il cazzo ancora in tiro, pulsante.
Ci fissammo.
Sborrò per terra senza neanche toccarsi.
Lo sperma caldo finì tra alcune foglie, scomparendo nel sottosuolo.
Schizzò ancora due o tre fiotti corposi e bianchi questa volta però sui piedi.
''Non guardarmi così'' pensai.
''Non implorarmi con quel tuo sguardo quasi innocente. Lo sai che lo farò''
Mi inginocchiai, quasi in adorazione, leccando dai suoi piedi la sborra ncora calda e ingurgitandola tutta. Dal mio glande bagnato e nascosto nelle mutande sgorgò qualche gocciolina trasparente.
Lo lasciai senza proferir parola.
''Ok, allora..''
Non avevo la minima idea di come fossi arrivato li, ne di che direzione avrei dovuto prendere. Però di una cosa ero certo, quel ragazzo era stato la mia salvezza e l'avrei rivisto sicuramente nel mio momento più buio. Nel momento in cui avrei rivisto in faccia la morte.
(Continua)
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