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Mio nipote (2)


di crigio
04.11.2013    |    27.109    |    4 9.5
"Quindi, lui sa di me?! “Sì, hai ragione…”, chioso voltato di spalle e intento a versare il caffè..."
Mi alzo e vado in cucina a preparare un caffè. Ho la testa pesante e, dopo aver messo la moka sul fornello, mi siedo aspettando che ribolla, tenendomi la faccia tra le mani.
D’improvviso, sento una mano sulla spalla.
“Buongiorno, zietto! Dormito bene?”, mi saluta Gabriele. Con un balzo mi tiro su dalla sedia e lui rimane sconcertato. Indossa solo gli slip ed il suo corpicino mi appare più bello che mai.
“Sì, grazie. Scusa, ma sta uscendo il caffè…”, rispondo ansimando.
“Non si direbbe: hai la faccia di chi non ha riposato molto. Qualche problema?”.
“No, no… cioè… sì… sai, il lavoro…”, balbetto, cercando di nascondere il disagio che la sua presenza mi mette addosso. Ripensare a quello che ho visto ieri negli spogliatoi e al sogno di stanotte mi manda su di giri, ma al tempo stesso mi crea un enorme senso di colpa. Lui si avvicina a me e mi dice, con voce pacata: “Cos’è che ti turba? Quello che hai visto ieri al campo?”, mi chiede.
“Ma no, figurati!”, gli faccio, precipitoso. Ma poi mi correggo: “Sì, forse sì…”.
“Ehi, entrambi sappiamo l’uno dell’altro, quindi tra noi non deve esserci nessun imbarazzo. Anzi, preferirei più complicità. Che ne dici?”. Quindi, lui sa di me?!
“Sì, hai ragione…”, chioso voltato di spalle e intento a versare il caffè. Mio nipote mi accarezza un fianco in segno di affetto ed il mio braccio si sposta di scatto facendo colare del liquido nero e bollente sulla mia mano che tiene la tazzina.
“Ah!”, urlo.
“Che hai fatto? Ma sei teso come una corda di violino! Dai, vieni qua. Ci penso io”, e mi afferra la mano, iniziando a leccarmela per attenuare il bruciore, mentre mi guarda sorridendo. La mia tensione cresce, ma rimango immobile a lasciarmi fare. Quando ha finito, continua a fissarmi con le labbra schiuse come se aspettasse qualcosa.
Ne ho abbastanza di reprimermi! Devo scaricare tutta questa eccitazione, altrimenti esplodo!
Rapido gli cingo la vita e mi avvinghio a lui baciandolo appassionatamente. La sua schiena si flette ed il suo corpo si abbandona a me. Non cercava altro che questo, la puttanella! Faccio scorrere la mano lungo il suo dorso e lui mi getta le braccia al collo. Mi stacco un secondo e sento il suo respiro corto. Ha gli occhi chiusi ed è paonazzo. La sua bocca umida è il frutto del peccato ed io lo voglio mangiare, ancora ed ancora. Lecco quelle labbra piccole, rosee e morbide.
Gabriele si lascia manipolare: scendo verso le sue terga e gli palpo una chiappetta da sopra gli slip. Mi sta tutta nella mano ed è bella soda. Con l’altra mano vado a stringere la seconda natica e comincio a massaggiarle tutt’e due: le stringo e le apro; le faccio roteare, strusciandole una contro l’altra. Gli infilo le mutande nel solco e gli scopro il culo. La pelle è bianca e liscia. Tenendosi dalle mie spalle, stacca i piedi da terra e mi avvolge le gambe intorno alla vita. Le sue chiappe si aprono e gli slip ci sprofondano in mezzo. Allungo un dito per cercare la sua rosellina e, dopo averla raggiunta, la titillo. Gabriele geme e reclina la testa. Il suo collo si offre a me: lo lecco e lo succhio.
Poi, mio nipote fa una capriola indietro e si posiziona in verticale. Gli sfilo gli slip verso l’alto e lui apre le gambe. Le natiche si spalancano ed il suo buco, pulsando, mi invita a succhiarlo. È bello, liscio, senza grinze: perfetto! Mi ci tuffo sopra e lo mangio grufolando e rantolando. Chiudo gli occhi e mi abbandono completamente al suo aroma.
“Oh sì, zietto! La lingua: fammi sentire la lingua! Oh! Uff! Sì, così! MMMMMMMM… slurp… glugh… slurp…”, geme. Quando riapro gli occhi, vedo Fabio davanti a lui che si sta facendo succhiare il cazzo, ingoiando a sua volta quello di Gabriele, in un sessantanove in piedi. La mia eccitazione aumenta ancora, così come la suzione della rosellina di mio nipote. Le sue braccia iniziano a tremare e allora lo riprendo in braccio e ricominciamo a limonare.
“WOW! Come sei duro, zietto!”, esclama sentendo il mio cazzo in tiro. Fabio si inginocchia dietro Gabriele e gli lecca il buco, mentre con una mano mi massaggia il pacco. Poi, mi cala i boxer e la mia verga sbatte nel solco di mio nipote, che comincia a strusciarselo tra le chiappe agitando il bacino. La lingua di Fabio mi lecca le palle e sale lungo la mia asta. Quando raggiunge la cappella, la inghiotte e la ciuccia. Poi la spinge verso il buco di Gabriele e mio nipote mugola di piacere, slega le gambe dai miei fianchi e si inginocchia accanto al suo amico.
Le due troiette iniziano a farmi un pompino a due bocche che, fino a questo momento, ho solo potuto sognare. Gabriele si impossessa della mazza, mentre Fabio mi lecca i coglioni. Guardo quelle boccucce rosa darsi da fare coi miei gioielli e godo come un porco. Fabio scende ancora e, infilandosi tra le mie cosce, mi titilla il buco. Poi torna sulle palle e, leccando, sale lungo la mia asta, appena abbandonata da Gabriele, e se la inghiotte. Lui sembra più esperto di Gabriele e succhia così bene che sento quasi lo sperma salirmi dai testicoli per schizzare fuori. In realtà, è solo del precum.
Fabio estrae il mio cazzo dalla sua bocca e invita Gabriele a leccarlo insieme. Le loro lingue scorrono dall’alto in basso e viceversa, si fermano a titillare il frenolo e poi giù ad ingoiare e ciucciare le palle. Poi mio nipote lo afferra alla base e gli dà una pompata profonda. Quindi lo cede al suo amico che fa lo stesso. Si alternano così per un po’ sul mio cazzo, facendomi impazzire di piacere.
D’un tratto, Gabriele si rialza e mi sussurra: “Scopami!”. Sono esterrefatto! La mia verga si indurisce ancora nella bocca di Fabio. La sfilo, prendo in braccio mio nipote e lo lascio cadere sul tavolo. Gli allargo le cosce e ci metto in mezzo la mia mazza vibrante. Per un momento ho qualche remora, ma, vedendolo così in fregola, dimentico il rapporto di parentela e spingo. Il glande dilata la sua rosellina e lui ansima.
“Zietto, ma sei enorme!”, mi fa, contorcendosi per il godimento. “Dammene ancora! Dammelo tutto!”, ed io scivolo fino in fondo alle sue viscere. Inizio un lento andirivieni che lo fa tremare ogni volta che colpisco la sua prostata.
Intanto, Fabio si è inginocchiato tra le mie gambe e mi sta lavorando i coglioni e il buco del culo. Mi penetra con un dito e continua a leccare. Poi si alza, mi struscia un po’ la verga tra le chiappe ed infine mi impala. Il mio cazzo si gonfia nello sfintere di Gabriele e mio nipote inarca la schiena. Solleva il capo e mi guarda stupito e ansimante; si porta una mano tra le cosce come se volesse liberarsi dell’ingombro, ma io, ormai infoiato all’ennesima potenza, scuoto la testa e lo fotto più forte. Col movimento del bacino mi scopo contemporaneamente il culo di Gabriele e il cazzo di Fabio.
Mio nipote si rilassa e comincia a godere. Si masturba e suda. Il suo corpicino vibra. Gli afferro la verga e gliela stringo. Non voglio che venga: ho in mente qualcos’altro prima. Mi sfilo da lui e mi chino sul suo ventre a spompinarlo, mentre lascio che Fabio mi scopi un altro po’. Quando è bello tosto, monto sul tavolo e mi impalo sul cazzo di Gabriele. Poi mi volto verso il suo amico e, dandomi una pacca sul culo, lo invito ad unirsi a mio nipote dentro il mio sfintere. Mi tengo le chiappe aperte e il suo membro scivola sull’altro.
“Sì! Bravi bambini!”, rantolo. Ondeggio sui loro ventri facendogli un massaggio con i miei muscoli interni. Mi contraggo e mi rilasso, simulando una suzione.
“Cazzo, amico! Che culo fantastico!”, sospira Fabio.
“Hai visto… uff!... che bravo zietto… uff!... che ho?”, fa Gabriele.
“Oh, sì! Una gran troia!”, mi insulta l’altro.
“Poche chiacchiere e fottetemi!”, ordino loro. Fabio non si fa certo pregare e comincia ad andarci giù pesante, mentre Gabriele non è nella posizione più comoda per fare lo stesso e mi scopa meglio che può. Anzi, il massaggio del cazzo del suo amico che scivola sopra il suo gli fa presto raggiungere l’orgasmo.
“Vengo! Vengo!”, geme.
“Sì piccolo! Dammi tutto il tuo nettare!”, lo incito. A causa della dilatazione, il suo sperma cola fuori del buco. Ne raccolgo un po’ e lo lecco. Poi mi piego su mio nipote e lo bacio, facendogli assaporare l’aroma della sua sborra.
Mentre il suo cazzo sguscia via dal mio sfintere, Fabio continua a pistonarmi. “Dai, stallone!”, lo provoco. “Non sai fare di meglio?”. Allora lui mi cinge la vita e mi assesta dei colpi più profondi.
“Sì, così! Ma puoi fare sicuramente di più!”, insisto e lui incolla il ventre alle mie chiappe e mi rigira il cazzo negli intestini. “MMMMMM!!! Il tuo amico ci sa fare!”, esclamo rivolto a mio nipote. Poi, Gabriele si mette di lato; io mi sdraio sul tavolo, mi giro sulla schiena e, schiaffeggiandomi la rosellina, dico a Fabio: “Dai, torna qui dentro, tesoruccio!”. Lui mi precipita a fondo e riprende ad abusare di me. Gabriele mi sale sopra a sessantanove e comincia a spompinarmi. Le palle di Fabio sbattono contro le mie natiche ed il mio glande contro la gola di mio nipote.
Contraggo il culo e Fabio sbotta: “Merda! Così mi fai… uff!... sborrareeeee!!!”, e sento dei fiotti allagarmi le viscere. Gabriele smette di succhiarmi e comincia a masturbarmi energicamente, tenendo la bocca spalancata con la lingua penzoloni sulla mia cappella in attesa del mio seme.
“Ehi, piccolo! Sei assetato, eh?”, scherzo. “E allora tò! Bevi tutto!”, e gli sparo diversi schizzi in gola. Lui lappa e ingoia tutto. La sua bocca si insozza, ma se la ripulisce con le mani, e poi ricomincia a spompinarmi succhiando fino all’ultima goccia di sperma. Infine, si accascia di lato, mentre Fabio si sfila da me e resta a guardarmi ansimante.
Poi insieme si dirigono verso il bagno, lasciandomi sul tavolo a lottare con i miei sensi di colpa.
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