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Gay & Bisex

Nella sala di Sandro 3


di Megaciccio
30.07.2015    |    9.853    |    1 9.4
"Quello che è successo è andato..."
Io e Sandro ci demmo una rinfrescata e tornammo al nostro programma di cazzeggio.
Rimasi un po' imbarazzato per il resto della giornata. Non sapevo più come comportarmi e cosa pensare di quella persona che mi era stata così vicino e della quale ora scoprivo non sapere molte cose.
E non solo di lui, ma anche di me stesso!!!!
Certo, mi era capitato di guardare altri ragazzi in passato, al mare, negli spogliatoi a fine allenamento o nei porno, ma avevo sempre visto questo mio interesse come una normale curiosità adolescenziale nella scoperta della sessualità. Certo non ero proprio più un ragazzino ormai, ma una sbirciatina sotto le docce continuavo a darla. E le donne mi erano sempre piaciute. Le avevo sempre guardate, ammirate e desiderate. La passera mi piaceva e mai avrei pensato che il contatto con un altro uomo mi potesse appagare allo stesso modo se non di più.
Sandro percepita il mio turbamento, e prima di salutarci mi disse "senti, non preoccuparti. Quello che è successo è andato. Non vuol dire nulla. Se vuoi riflettici un po' di tempo poi, se e quando vorrai, ne riparleremo."
Ammetto che passai dei giorni terribili. Non sapevo cosa pensare, non mi riconoscevo più, non sapevo cosa provavo e cosa sentivo. Ripensai parecchie volte a ciò che era successo, sia per analizzare i miei comportamenti, ma anche durante le masturbazioni scoprendomi a godere più del solito.
Allora era forse così??? Ero gay e non l'avevo mai capito??? O forse ero bisessuale.
Non sapevo, ero confuso.
Passarono diversi giorni, se non settimane. Continuai a frequentare Sandro sia da solo che in compagnia. Lui, con molto tatto, capì che non ero pronto per parlare della cosa è non tornò mai sull'argomento .
Poi, un giorno passai da lui per prendere alcuni libri che mi servivano per preparare un esame.
Rientrare in quella casa e rivedere quel divano fece esplodere in me una serie di sensazioni, piacevoli e rilassanti, ma che al tempo stesso mi disorientavano.
Sandro mi offrì da bere e mi fermai per fare due chiacchiere.
Mentre mi trovavo lì ad un certo punto suonarono alla porta. Andò ad aprire e sentii una voce forte e potente "ciao Sandro c'è tuo padre? Volevo sapere se è riuscito a parlare con l'amministratore "
Non vedevo chi parlava, ma la sua voce era sicura e dai modi spicci.
"No Davide, papà non c'è"
"C'è tua madre? Magari lo sa lei"
"No, non c'è neanche lei"
"A bene, allora sei solo!!! Dai, fammi entrare che ci divertiamo un po'!"
"No" esclamò a voce alta F,"no, no" ripeté con tono sempre più basso, fino a non essere più udibile.
"E chi è " disse la voce dello sconosciuto con tono scocciato. La voce di F non si udiva più; solo le risposte dell'uomo alla porta, dette ad un volume appena più basso del precedente mi arrivavano chiare.
"E non lo puoi mandare via?", "eddai", "ok, ciao, ma fammi chiamare dai tuoi!!"
La porta di casa si chiuse e Sandro tornò da me.
"Posso andare via anche subito se hai da fare, così mi metto a studiare" dissi.
"No, non ti preoccupare, è il mio vicino invadente che non perdere occasione per sfruttare i miei videogiochi. Ma oggi non mi va di sopportarlo. Stavamo dicendo?"
Tornammo a chiacchierare di cosa fare durante il week-end, fino a quando non gli dissi "cosa abbiamo fatto l'altro giorno qui?"
"Sesso" rispose lui con molta tranquillità "e mi sarebbe sembrato che sia piaciuto molto anche a te, perché a me è piaciuto"
Lo fissavo senza parlare. Non sapevo da che parte iniziare o forse non sapevo proprio cosa dire.
"Senti Fabrizio, lo so che può essere una cosa difficile da capire o accettare. Abbiamo fatto sesso. Può essere stato un momento di curiosità da parte tua che non si ripeterà mai più, o forse deciderai di rifarlo, ma spetta te decidere e devi capire se ti sia piaciuto o no"
"Sì, mi è piaciuto. " dissi con tono secco "mi è piaciuto e non escludo di poterlo rifare"
Sandro mi sorrise e disse " bene, sei già abbastanza avanti. Meglio sapere cosa si vuole per sapere cosa fare per ottenerlo"
"Sì, vero, peccato che non so cosa voglio ottenere" dissi abbassando lo sguardo.
"Te lo ripeto: spetta solo a te decidere e solo tu puoi sapere cosa vuoi fare. Così come solo tu puoi sapere cosa ti piace. Io posso solo suggerirti di non farti ingannare dai preconcetti. Se senti di essere gay non vuol dire che sei sbagliato, anormale, che sei malato o una persona schifosa. Il mondo è un posto complesso ma non tutti riescono a coglierne tutte le sfaccettature." Mi disse stringendomi la mano.
"Forse devi solo rifletterci un altro po', ma io sono tuo amico e sono qui per aiutarti, e lo sarò sempre se avrai bisogno di me e se deciderai di volere essere anche tu ancora mio amico"
" Sandro, ma questo è fuori discussione. Certo che siamo ancora amici. Forse non conosco e frequento altri omosessuali, ma non sono certo un bigotto sessista!!!"
"Che tu non conosca altri gay non credo. Avevi mai sospettato di me prima? Lo avresti mai detto?? Io invece ti dico che anche all'università ti ho visto studiare con qualcuno su cui nutro più di un dubbio"
"Ma veramente??? Chi???"
"No, questo non te lo dico e poi esula dal nostro discorso. Hai avuto un rapporto omosessuale: che ne pensi? Ti è piaciuto? Pensi che fosse quello che volevi? Credi che ti abbia forzato a fare qualcosa che non volevi fare??
Ti vedo molto combattuto, ora come negli ultimi giorni. Comunque vada mi dispiacerebbe averti portato a fare qualcosa che non senti tuo e perderti, ma sinceramente non l'avrei fatto se non avessi pensato che almeno in parte non lo avresti gradito.
Io ho capito da solo abbastanza presto cosa fossi e appena ho potuto ne ho approfittato, ma posso capire che non per tutti sia cosi"
"Te l'ho già detto, siamo ancora amici e non smetteremo di esserlo per questo; e si, quello che abbiamo fatto mi è piaciuto e tanto. Forse la cosa mi fa un po' paura ma, nonostante che voglia rifarlo, non mi sento di etichettarmi come gay"
"Ma in questo hai ragione. Le etichette servono a chi non capisce. Quello che sei lo sai solo tu. Gay, etero, bisessuale o magari solo bi-curioso! Prendi me: mi piacciono gli uomini e la fava mi piace tantissimo, ma non disdegno di farmi qualche ragazza quando posso. Lo sai che sono stato sia con Adele che con Caterina..."
"Sì, infatti mi era giunta voce, ma a questo punto pensavo fossero fesserie.... ma allora scusa, perché hai iniziato ad andare con gli uomini??"
"Fabrizio, te l'ho detto, secondo me il mondo è un luogo complicato e le possibilità sono tante. Non è che non mi piacciano le ragazze, ma i ragazzi mi attirano di più. Si, da ragazzo sono sempre stato più attaccato agli amici maschi che alle mie amiche ragazze. Gli uomini mi hanno sempre attratto. Cercavo sempre la possibilità di vederne qualcuno nudo!! È per questo che ho fatto tanti anni nuoto, per poter frequentare uno spogliatoio maschile!!! Quando da ragazzino sfogliato i giornalini porno con i miei amici mi eccitavo più a guardare quegli enormi cazzi grondanti sborra che quelle fichette che non mi hanno mai detto più di tanto. Anche quando mi masturbavo mi resi presto conto che mi eccitavo di più pensando a qualche maschio visto in piscina che a qualche ragazza e così ho preso coscienza della mia sessualità. Sai, ho iniziato a frequentare la vostra comitiva perché nel vecchio gruppo mi ero esposto troppo con qualcuno e l'essere chiacchierato alle spalle mi dava fastidio, così ho preferito cambiate giro."
"Sì, ma ci sarà stato la prima volta in cui hai potuto accertare questa tua inclinazione" domandai un po' curioso ed un po' con ingenuità.
"Certo, ed in verità mi è successo pochi anni fa, ero già all'università, con Davide, quello che era alla porta pochi minuti fa" la risposta arrivò schietta e diretta e, come scoprii subito dopo, ricca di particolari.
"Stavo preparando uno dei primi esami. Dopo una serie di prove ben riuscite, questa volta mi sentivo in difficoltà. Alcuni concetti non mi entravano in testa. I miei avevano programmato un viaggio, sai che partono ogni volta che possono, e quella volta era una crociera di 10 giorni nel Mediterraneo. Avevo deciso, diversamente dal solito, di approfittarne per chiudermi in casa a studiare.
Un pomeriggio ero particolarmente stressato da un capitolo che non riuscivo a memorizzare e decisi di prendere una pausa. Avviai un videogioco e mi misi a giocare con il volume, effettivamente, un po' troppo alto. Ma non riuscivo a concentrarmi neanche su quello così decisi di passare ad un bel porno, senza pensare ad abbassare il volume. Ero molto concentrato sul video mentre mi menano l'uccello quando ad un certo punto il campanello iniziata suonare a ripetizione e contemporaneamente a bussavano pesantemente alla porta, urlando di aprire. Allarmato che potesse trattarsi di un'emergenza mi copri alla bene e meglio e corsi ad aprire: era Davide, il nostro vicino del piano inferiore. Lo conosco da sempre, è molto simpatico ma ha un caratteraccio , oltre a poter essere molto scortese e attacca brighe quando vuole. Non so se l'hai visto prima, ma è una montagna di muscoli! Di poco sopra la quarantina, sarà alto un metro e novanta almeno, ha delle braccia enormi e delle cosce gigantesche!!! È un po' il bulletto del palazzo e tende a prendersi ciò che vuole, ma non lo fa con cattiveria, semplicemente tende a ragionare molto semplicemente. ...
Comunque come aprii la porta e lo vidi rimasi stupito e gli chiesi cosa volesse. Lui mi grido "solo dormire se abbassi quella cazzo di televisione!!!". Mentre mi scusavo iniziò a squadrarmi dal testa ai piedi, allungò le orecchie e capì subito:"ma tu stai guardando un pornazzo!!! Figo!!! Dai che lo guardiamo insieme" così mi superò senza che potessi obiettare e si sedette sul divano. Non potei far altro che sedermi con lui a godermi lo spettacolo. Il problema sorse quando Davide, incurante della mia presenza, si slaccio i pantaloni e si tirò fuori il cazzo per farsi una sega: uno spettacolo meraviglioso!!!!
Vedi, lui è quello che nell'ambiente viene definito orso e nella sua categoria è un bono da paura.
Si abbassò i pantaloni fino alle ginocchia lasciando scoperte le cosce muscolose ricoperte di pelo e tenne leggermente alzata la maglietta quel tanto che bastava per scoprire gli addominali con quella leggera pancetta che a me piace tanto, anche essi ricoperti da una leggere peluria. Tra questi due si ergeva maestoso il suo enorme cazzo, saldamente appoggiato su due cogliere fantastici, ricoperti da una leggera lana riccioluta. Ti assicuro, Davide non ha un cazzo, ha un palo enorme, che si afferrò con una mano per iniziare a masturbarsi.
Ricordi come ti trovavi tu l'altro giorno, che non sapevi dove guardare per non restare a fissarmi l'uccello?? Bene per me fu molto peggio. Io sapevo già che mi piacesse il cazzo e averne uno lì affianco a me, così vicino, enorme, rigido e scalpello era troppo: lo guardavo fisso senza riuscire a fare altro. La salivazione mi si era azzerata e credevo che gli occhi mi sarebbero saltati dagli occhi. Davide inizio il suo "lavoro di mano" mentre io continuavo a fissare quella bestia di carne larga e venosa, così vicino che avrei potuto afferrarla. Pensavo che cazzi così grossi si potessero vedere soltanto nei film porno e invece ne avevo uno lì, seduto sul mio divano.
Ad un certo punto non mi resi neanche conto che la mano impegnata nella sega si fosse fermata e sentii solo una voce che mi diceva"oh, ma che ti fissi??? Non sarai un po' recchia??" Iniziai a balbettare scusandomi, che non ero abituato ad una certa intimità e che ero un po' invidioso delle sue dimensioni, abbozzando un finto sorriso, ma ormai il patatrack era fatto. Devi sapere che, come ho scoperto dopo, oltre ad essere un po' prepotente, Davide è anche un enorme porco!!!! Pensa, nel palazzo si scopa me, una delle ragazze studentesse al primo piano, la signora del quarto e, all'insaputa di entrambi, sembra, anche suo marito!!!! Ha una relazione con un paio di colleghe con cui fa dei giochini a tre. Mi ha raccontato che una volta si è inculato anche l'extracomunitario che aiuta le signore a portare la spesa al supermercato in fondo alla strada, dato che era evidente, parole sue,"che aveva il culo più bello di quello di una femmina"; una volta è riuscito a scoparsi anche da un testimone di Geova a cui aveva aperto la porta in accappatoio: liberarsene per dare sfogo alla sua bestia deve essere stato un attimo!!
Ma torniamo a noi: come avrai capito non è uno che si fa troppi problemi e mi disse subito "dai, toccamelo se vuoi, a me non dispiace mica. Io mi diverto, tu ti diverti, siamo tutti felici. È un giochetto tra uomini, resterà il nostro segreto". Non resistei: allungai la mano ed iniziai a fargli una sega, ma presto alla prima dovetti accompagnare la seconda per poterlo lavorare nella sua interezza. Ero al settimo cielo: il primo cazzo duro che toccato nella mia vita era probabilmente da guinness dei primati. "Che pisello enorme che hai" gli dissi "chissà quante soddisfazioni ti dà, e chissà quanto è felice tua moglie!!"
"Puoi dirlo forte" confermó rapidamente "e mia moglie ne è felicissima, come tutti quelli che mi scopo. Ma pensavo che l'avessi sentita come urla tutte le volte che me la inculo " e di botto capii che quelle che sentivo provenire dall'appartamento di sotto non erano urla di litigi, ma di godimento, ed il cazzo mi torno duro come prima che suonasse alla porta. Notandolo mi disse "bene, vedo che piace anche a te, sono contento, ma adesso facciamo un altro gioco." Sì alzò e si denudò completamente. Il suo corpo era fantastico: spalle imponenti, braccia grosse e muscolose da vero culturista, un petto ampio e peloso con due capezzoli duri che spuntavano dai pettorali prominenti. Glutei scolpiti e sodi sopra a delle gambe possenti e muscolose come delle statue di marmo: ero senza parole e continuavo a ripetermi che era troppo bello per essere vero. "Fammi un pompino" disse come terminò di sfilarsi mutande e pantaloni, e senza aspettare una mia risposta mi afferrò la testa e puntò il suo cazzo duro direttamente nella mia bocca. Non opposi resistenza e spalancai le labbra, conscio che sarebbe stata una impresa difficile senza un minimo di pratica ed esperienza, né sarebbe servito a nulla, dato che la sua presa salda mi bloccava la testa e la costringeva a fare quello che desiderava. Davide stava letteralmente fottendo la mia bocca. Entrava ed usciva a piacimento senza darmi la possibilità di obiettare o fare altro. Aveva deciso che voleva godere e che l'avrebbe fatto con il mio corpo, che mi piacesse o no. Continuava a spingere il suo cazzo nella mia bocca, cercando di arrivare sempre più a fondo. Io cercavo di accoglierlo il più che potevo ma senza l'esperienza che appresi con il tempo non riuscivo più di tanto. Lui intanto mi incitava e mi insultava: "dai, succhialo, succhialo!!! Di più!! Frocio recchione, vuoi il mio cazzo in bocca e in culo??? Ti faccio godere come una puttana!!! Ciuccia!!!" La situazione mi arrapava e mi atterriva. Stavo coronando il sogno della mia vita con un maschio da urlo, ma l'idea che mi usasse come uno strumento e che provasse ad incularmi con quella verga enorme mi terrorizzava: io ero vergine!!! Non sarei mai riuscito a prendere una bestia del genere.
Poi, mentre continuava ad abusare della mia bocca, mi ordinò di mettermi a pecorina sul divano. Nonostante la paura di venire dilaniato dal suo cazzo non mi opposi. Davide, sempre cercando di piazzare il più a fondo possibile il suo mattarello, e invitandomi a succhiare di più, iniziò a cercare il mio buchino con le dita e, trovatolo, lo violò senza nessun riguardo. Io iniziai a genere per il dolore.
"Ma come è stretto qui dietro, non sarai mica vergine" Io cercai di annuire senza interrompere la mia opera di pompaggio e lui aggiunse scocciato "e che cazzo!!! Mi tocca ricominciare tutto il lavoro!!! Se ti inculo senza preparazione ti rovino. Va bene, vorrai dire che per oggi ti preparo soltanto" Detto questo si stacco da me e mi si mise dietro. Iniziò a sputare sul buco del culo e poi, senza nessuna delicatezza, inizió a penetrarmi con una delle sue enormi dita mette con l'altra mano mi teneva bloccata una delle spalle per non farmi svincolare in avanti. Il suo dito tozzo e ruvido strusciava sulle pareti del mio culo bruciando, ma procurandomi anche un certo piacere. La forza della sua presa non mi permetteva di sfuggire; sputò un altro paio di volte sul mio buchetto e sul suo dito e, dal contatto tra il resto della sua mano e le mie chiappe, mi fu chiaro che lo aveva infilato tutto dentro. La sensazione iniziava a piacermi. Lui rimase fermo per alcuni secondi, durante i quali il mio sfintere si adattò all'intruso, poi Davide mi riafferrò la testa con la mano libera e ricomincio a scoparmi la bocca. Ad un certo punto, mentre mi teneva bloccato, iniziò a spingere il dito più a fondo e a tirarlo fuori per poi ricacciarlo dentro. Continuò a farlo ripetutamente provocandomi dei brividi al cazzo che nel frattempo vibrava duro sotto di me. Riprese a pompare la bocca continuando a muovere il dito e sputandoci sopra."Ti piace" mi chiedeva, "vedrai che bel servizietto che ti faccio!!! Ti faccio godere come una cagna!!! Tutto il condominio si chiederà chi mi sto inculando dato che mia moglie non c'è "
Ed effettivamente era così, stavo godendo e solo il tappo di carne che Davide imponeva alla mia bocca mi impediva di genere sonoramente. Le mie fantasie sessuali stavano avverandosi mentre Davide usava il mio corpo per il suo piacere, senza minimamente preoccuparsi che la cosa potesse piacermi oppure no.
Ma la cosa mi stava piacendo, tantissimo. Sentivo la mia cappella gonfia che voleva sfogarsi, ma non osavo toccarmi neanche per un secondo per paura di innescare un orgasmo che avrebbe posto termine a tutto quello che stavo provando. Intanto Davide aveva deciso che il sedere si era allargato abbastanza e aggiunse un dito a quello che già mi stava dilatando. Provai una fitta la culo, ma decisi che dovevo resistere, che tanto prima o poi qualcuno avrebbe dovuto sverginarmi, e tanto lamentarmi non avrebbe portato a nulla. Poco dopo ne aggiunse un terzo, continuando a muoversi dentro e fuori come una sola verga che mi stava trapanando il culo. Mentre lo pompavo mi afferravo alle sue chiappe di bronzo per resistere al dolore. Davide era un bagno di sudore: il continuo andirivieni nella mia bocca ed il lavoretto che mi stava facendo al culo avevano imperlato il suo petto, rendendolo ai miei occhi ancora più attraente e bono. "Dai zoccola, fammi godere. Ti piace il ditalino che ti sto facendo al culo vero?? " continuava dirmi.
"Ora basta" disse ad un certo punto "è ora di sborrare". Così dicendo tolse le dita dal mio sedere regalando un po' di tregua all'ano, che cercò inutilmente di tornare alle sue normali dimensioni, restando invece slabbrato, e afferrò il mio pisello duro che ancora ondeggiava rigido per le spinte date alle due estremità del mio corpo. Con la maestria di chi sa cosa sta facendo e quali sensazioni provocava il servizietto che mi stava facendo, Davide impugnò la mia verga e con un paio di colpi mi munse come una vacca. Sborrai godendo come una cagna, inondando il divano di sperma, mentre sentivo la strana carezza dell'aria fresca nel mio culo ormai aperto. Come iniziai a godere, come per riflesso, non potei che serrare maggiormente la bocca attorno al cazzo di Davide il quale, non aspettando altro, serrò i colpi di bacino per godersi quel risucchio. Dopo un paio di colpi ben assestati, si prodigò in un affondo che mi fece quasi soffocare al termine del quale anche lui venne, copiosamente, nella mia bocca. Sentii il cavo orale riempirsi velocemente di un liquido denso e caldo. Non avevo mai assaggiato il sapore della sborra ma il suo gusto acidulo non mi dispiaceva. La quantità di sperma che stava riversano nella mia bocca era enorme e non riuscivo a contenerla; fui costretto ad ingoiarne una parte ma altra ne tenni nella cavità orale. Davide continuò a muoversi convulsamente per qualche secondo, poi estrasse il suo cazzo lucido per i suoi umori e la mia saliva, ed io feci cadere il seme rimanente sul divano. Davide sospirò soddisfatto e disse contrariato "ma guarda che casino! Senti Sandro che sia chiaro. Fai dei pompini di merda: devi imparare a prendere il cazzo in gola, più a fondo, se no è inutile. E poi la sborra si ingoia, niente storie, se no mi incazzo. " Io non seppi cosa dire se non un tremolante "scusa Davide, pensavo ti fosse piaciuto. Sai per me era la prima volta...."
"Ah" rispose lui "allora eri proprio verginello!! Va bene, non fa niente" disse mentre con le mie mutande si puliva il pisello dai residui del suo sperma. "Per la prossima volta cercheremo di fare meglio". Si rivestì di fretta, senza prestare attenzione a me che restano sul divano con le chiappe all'aria.
"Ci sei domani a quest'ora ?" mi chiese prima di andare via
"Sì, penso di stare sempre a casa questi giorni, devo studiare"
"Bene, so che in tuoi non ci sono, me lo hanno raccontato in ascensore la settimana scorsa. Ci vediamo domani a quest'ora. Metti della crema idratante sul culo altrimenti domani vedrai le stelle "
"Ma non mi fa male" dissi ingenuamente " si sente dolore dopo un po'?"
"E che ne so io. Il cazzo lo metto, non lo prendo, ma è meglio che stiamo sicuri. Non vorrei che poi domani mi fai storie mentre ti inculo." E così dicendo si avviò , senza neanche salutarmi, verso la porta di casa. Io cercai di dare una sistemata e una ripulita ed uscii: non avevamo creme idratanti in casa.


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