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Gay & Bisex

Per non dimenticare le nostre notti di sesso


di violettaselvaggia
25.07.2010    |    20.942    |    0 7.2
"Gli e lo infilo con dolcezza anche se lui lo vorrebbe spinto dentro il buchetto con forza..."
Ho deciso di scrivere a Marco. Il suo silenzio nei miei confronti dopo aver chiesto a mia sorella di fare le carte per il matrimonio civile, è significativo. Vuole mollare tutto con me. Fine della nostra folle ma intensa relazione sessuale. Si, a questo punto delle cose, solo sessuale.
Le parole d'amore e le promesse reciproche per un eventuale nostro futuro insieme se le è portate via il vento. Carta e penna e scrivo. Mi costa l'addio perchè devo ricordare a Marco alcuni nostri momenti degli scambi sessuali. I nostri amplessi. La nostra intercambiabilità nei ruoli. Caro Marco, saggia decisione quella di avere fatto una scelta. Mia sorella e non noi due insieme. Sicuramente sarai felice. Ti prego, almeno tu rientra nella tua dimensione di uomo dimenticando i piaceri che ti può dare la scopata con un culetto di un ragazzo o di sentirti dentro il tuo culetto un bel pene, così come accadeva quando facevamo l'amore sul morbido divano di casa tua o sul letto di qualche motel. Per te le cose che abbiamo fatto insieme, perrsino gridando dal piacere, non devono esistere neppure nella memoria. Lo so, non sarà facile dimenticare tutte le volte che siamo stati per ore ad accarezzarci in ogni parte più intima dei nostri corpi.
D'ora in avanti non avrai bisogno dei miei spogliarelli ma ci penserà tua moglie. Eppure ti eccitavi quando ti accoglievo a casa tua vestito da troia.
Ricordi? Mentre mi spogliavo ti masturbavi e volevi godere dentro di me.
Ti ho dato tutto. Tu hai fatto lo stesso con me. Non mi hai mai fatto sentire una checca e neppure io quando hai voluto che con te facessi io l'uomo. Il mio pene lo ha voluto sempre sentirtelo infilare con forza.
Le lunghe slinguate che ci siamo fatte, dimenticale. Così come non dovrai mai più pensare di andare con un ragazzo per leccargli il culetto. Il mio è stato solo tuo, dopo la prima volta in cui fui sverginato in colleggio ricevendo nel buchetto, come ti ho raccontato, una lunga e dura mazza di un compagno. Dopo allora sei venuto di sborra soltanto tu. Come del resto io sono stato il tuo secondo uomo. L'esperienza con il tuo anziano zio ed il suo cazzetto moscio mi hai sempre detto che non è stata traumatica e neppure importante.
Se hai voglia di un bel pompino, di una bocca vorace, di un culo inizia a queste pratiche sessuali ed erotiche mia sorella che deve essere anche brava. Sempre che tu non lo abbia già fatto.
Ti confesso un mio recentissimo peccato. Commesso per dispetto nei tuoi confronti e di cui oggi sono contento di averlo fatto. Ti ho tradito, la sera stessa in cui hai telefonato a mia sorella. Ho incontrato in un pub un ragazzo meraviglioso. Si chiama Daniele. Ha 19 anni. Era semivergine io ho completato l'opera. Siamo stati meravigliosamente bene la prima volta. Lo abbiamo fatto a casa tua. Non avevo altro posto. E' un ragazzo in gamba Daniele. Sa essere checca, schiava, non è esperto ma ha fantasia erotica. Pensa: prima del mio non aveva mai preso un cazzo in bocca. E' stato bravissimo. Un pompino lungo ed intenso. Gli ho schizzato dentro tutto lo sperme che avevo - come facevamo noi quando ci spompinavamo - e lui lo ha ingoiato. E che culetto fantastico. Al solo carezzarglielo la mia mazza si indurisce e lacrima. Gli e lo infilo con dolcezza anche se lui lo vorrebbe spinto dentro il buchetto con forza. Quanta vasellina ci vuole per infilarglielo e tante volte devo farlo con la mia mazza semidura. Una volta dentro è come in una morsa. Ogni volta che lo inculo sembra che lo stia facendo per la prima volta. Ma intendiamoci, sa essere anche lui un uomo.
Ho provato un piacere indescrivibile quando è stato lui a mettermelo dentro la prima volta.
Non voglio fare paragoni: quando mi incula è più dolce e delicato di te. Vorrei dirti ancora di quando ci baciamo, di quando lo facciamo sul tappeto, di quando lo lecco tutto e lui lecca me epoi ci spariamo una sega. Io prendo il suo cazzetto e lui il mio e via a gridare di piacere. L'ultima volta eravamo nudi sul letto. Lui di sotto.
Gli son salito sopra le gambe e mi sono masturbato mentre lui si leccava un dito che aveva intinto di mio sperme. Sono venuto e gli ho schizzato la sborra sul suo petto e poi ho preso a spalmargliela su tutto il corpo e leccarlo. Arrivato al suo pene che era voglioso e pronto, gli ha fatto un pompino ed ho bevuto il suo nettare. Meraviglioso. Daniele partirà per Milano all'università. Lo seguirò. Mi sono fatto assegnare a Milano per uno stage di ricerca per sei mesi. Vivremo nella stessa casa. Lui non deve sposarsi. E dice di volere solo me. Sai sono geloso. Mi ha confessato che non gli piace andare con le donne. Perchè sono tutte troie e lui con me dice che vuole essere dolce, appassionato ma anche troia. Ha avuto una sola esperienza, qualche settimana fa con una donna speciale: sua madre che se lo è portato a letto. Mi ha confidato: come mi fai godere tu con il tuo culo o con il tuo cazzo nel mio non c'è paragone. Ti scrivo queste cose per farti capire di non stare in pena per me. Anche io sono a posto. Un bacione. Sulla bocca e sula capocchia.

violettaselvaggia
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