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Gay & Bisex

Provini (4)


di crigio
22.02.2015    |    8.335    |    1 9.4
"Il cameraman non si perde neanche un secondo di questa eccitante scena e dalla mia posizione posso vedere che la sua patta è di nuovo gonfia e pulsante come..."
“Basta… Basta!”, si lamenta Pietro, scendendo dal divano e cercando di tenersi in piedi. Barcolla e viene scosso ancora da qualche eco di orgasmo anale. Si volta verso la porta che dà sui camerini, ma viene bloccato dal regista.
“Ehi! Dove credi di andare?”, gli chiede con tono accusatorio.
“Via…”, risponde il ragazzino, quasi in trance.
“Ma devi fare un’altra scena!”. Pietro si volta, lo guarda, ma sembra non capire. “Hai firmato per tre scene e finora ne hai fatte solo due”.
La troietta ci pensa un attimo e poi biascica: “Sì… ma l’ultima valeva per due…!”.
Allora, da dietro il regista parte Andrea, diretto come una furia verso il ragazzino. “Senti, stronzetto!”, gli urla contro, mettendogli le mani al collo. “Pensi che qui stiamo giocando? Hai firmato per tre scene e tre scene devi fare! Tanto ti piace prendere cazzi, no? E allora prenditi sti minchioni e non rompere le palle!”.
A Pietro gela il sangue nelle vene e impallidisce. Cerca aiuto in qualcun altro dei presenti, ma nessuno lo soccorre. Il regista annuisce dando ragione ad Andrea; il cameraman si rassetta dopo la sborrata che quella puttanella infoiata gli ha provocato; gli altri operatori fanno gli gnorri mentre armeggiano con i cavi.
“Ehi, ehi! Che sta succedendo qui?”. Una voce alle mie spalle spezza all’improvviso la tensione che riempie la stanza. È una voce che conosco bene: Enzo fa il suo ingresso trionfale nel retro, seguito dal suo fratellino Seby e dai loro uomini, Tony e Paolo, sempre più fighi. Avanza verso Andrea e, afferrandogli il polso, gli tira via la mano dal collo di Pietro. “Che cazzo fai? Non vorrai ammazzarlo?”.
“N… no… Certo che no…”, risponde il grassone, quasi remissivo. È la prima volta che lo vedo così sottomesso: mi chiedo quale potere abbia Enzo su di lui, tanto da costringerlo a retrocedere.
“Ciao”, mi salutano nel frattempo Tony e Paolo, sfoggiando i loro sorrisi più sexy.
“Che problema c’è?”, chiede Enzo.
“Sta troia non vuole fare la terza scena come previsto da contratto!”, ribatte Andrea, tenendo gli occhi bassi. Poi, riacquistando sicurezza, aggiunge: “Ed io ho quei quattro negroni in tiro e non so come soddisfarli! Hanno preso il Kamagra e cominciano ed essere impazienti: devono sfogare i loro istinti, se capisci che intendo!”.
“Certo che capisco! Ma da quando questo è un problema?”, insiste Enzo, e, mentre pronuncia queste parole, Seby è già al centro della stanza e inizia a spogliarsi. Con un cenno del capo il fratellone indica ad Andrea di voltarsi.
“Ah… io non credevo…”, balbetta il grassone, che viene strattonato via dal biondino per lasciare libera la scena. Un operatore spinge Pietro fuori dalla stanza e quello sparisce oltre la porta che va verso i camerini. Intanto, Seby si denuda e viene circondato in un baleno dai quattro stalloni arrapati. Lui li ignora e si inginocchia sul divano, piegandosi in avanti e appoggiandosi con i gomiti allo schienale. Inarca la schiena e protende le chiappe, che si schiudono mostrando a tutti che il suo sfintere è ben riempito da un plug. Il bottone nero del dildo copre completamente la rosellina e il biondino comincia a giocare con quell’attrezzo spingendo in modo che quello fuoriesca un po’, per poi contrarre i muscoli dell’ano per farlo rientrare.
Il cameraman sta già riprendendo il tutto, senza che il regista gli abbia detto nulla. Riprende Seby che continua a provocare i negroni sputando e reinghiottendo il plug, solo con la forza dei muscoli del suo sfintere. I quattro energumeni sono ipnotizzati da tanta abilità e si masturbano senza troppa intenzione, attratti come sono da quello spettacolo. Si leccano le labbra, impazienti di assaggiare quel nuovo frutto loro offerto. Qualcuno di loro sbava pure, ma subito raccoglie la saliva che gli cola ai lati della bocca per lubrificarsi il cazzo e continuare a smanettarsi.
Di tanto in tanto la troietta torce il collo e ammicca verso gli stalloni, sorridendogli maliziosamente. Non ricordavo che Seby fosse così puttana: di solito è molto concentrato sul proprio piacere e i suoi partner godono solo perché lui è molto eccitante. Stavolta, invece, sta accendendo volutamente il desiderio degli energumeni e quelli si lasciano carpire volentieri.
D’un tratto, Rico non ne può più: allunga una mano e, con un gesto rapido, estrae il dildo dal culo del biondino, il quale viene strattonato indietro e lancia un urletto di piacere. Il buco rimane dilatato per qualche secondo, mostrandosi in tutta la sua bellezza. L’innumerevole quantità di cazzi che lo hanno violato hanno lasciato il segno: è ormai completamente slabbrato, ma al tempo stesso roseo e morbido. Probabilmente, Rico pensa la stessa cosa nel momento in cui si sputa sulla mazza, si spalma ben bene la saliva e, montando sul divano e accovacciandosi dietro la puttanella, la trafigge con un sol colpo profondo e preciso.
“Cazzo!”, sussulta accanto a me Paolo, proprio mentre Seby emette un altro urletto e stringe le dita sullo schienale del divano, affondandole nell’imbottitura. Rico, appoggiandosi sopra il biondino, sghignazza e gli sussurra qualcosa all’orecchio. Poi, inizia a ondeggiare il bacino e a scopare il mio amico, dapprima lentamente, dopo con affondi secchi, tanto che nella stanza risuonano i colpi del suo ventre contro le chiappette pallide della troia.
Il regista corre alle spalle del cameraman e lo guida affinché si posizioni in modo da riprende bene la scena da sotto. Poi, lui va a mettersi di fianco al divano e fissa insistentemente Seby. Allora, anch’io sposto il mio sguardo sul biondino e capisco il perché della mossa del regista: la troietta ha la bocca spalancata e fiumi di bava colano giù. Gli occhi sono talmente aperti che sembra che gli stiano schizzando fuori dalle orbite. Man mano che subisce i colpi dello stallone, il suo corpicino trema sempre più forte. Le sue unghie stanno ormai strappando via la stoffa dal divano, tanto le sono piantate dentro.
All’improvviso, il regista fa cenno al cameraman di andare da lui e contemporaneamente a Rico di allontanarsi abbandonando Seby. Ma il negrone, che monta il biondino tenendo gli occhi chiusi, tutto concentrato sul proprio piacere, non si avvede di quelle istruzioni. Il regista si sbraccia, ma non c’è verso. Allora il cameraman batte un piede a terra e lo stallone riapre gli occhi: vede il tipo alla sua destra agitarsi e, comprendendo ciò che gli viene richiesto, scende dal divano sbuffando e controvoglia.
Come previsto, Seby continua a vibrare tutto come se venisse ancora percosso dagli affondi irruenti di quel colosso. In realtà, è l’orgasmo anale che lo scuote da capo a piedi, proprio come il regista aveva immaginato. Il suo capo penzola giù oltre lo schienale e la sua bocca sbava ancora. Il buco del suo culo si è trasformato in una rosa spampanata e, a causa della spinta generata dal piacere estremo che lo domina, si sta dilatando all’inverosimile. Mi sembra anche di sentire un rantolo uscire dalla sua gola, mentre le sue gambe tremano e il suo bacino si agita in modo scomposto.
“Ehi, amico! Guarda come gode!”, sussurra Tony a Paolo alla mia destra.
“Già!”, conferma l’altro. “Ho il cazzo che mi scoppia!”.
“Anch’io!”, aggiunge il primo, e mi giro a guardarli e loro mi sorridono. Ricambio il sorriso e faccio loro l’occhiolino. Nel frattempo, Seby va calmandosi: la sua schiena adesso sale e scende non per gli spasmi dell’orgasmo, ma perché ansima dopo la tensione del godimento. La sua rosellina comincia a richiudersi, ma il regista richiama subito l’attenzione di Felix e Mario. I due negroni si dirigono verso il divano e si sdraiano ciascuno su un lato, intrecciando le gambe sotto il corpicino del mio amico. I loro scroti si toccano e le loro aste si impennano l’una contro l’altra, formando un unico enorme minchione. Seby dà un’occhiata a quello che si sta muovendo tra le sue gambe e capisce le intenzioni degli energumeni. Si gira e, raccogliendo le sue forze, si accovaccia al centro, puntando il buco del culo verso quella bellissima cappellona biforcuta. Reclina la testa indietro e piega le ginocchia in modo da fare entrare i due cazzi nel suo sfintere.
Nonostante per un momento abbia pensato che una cosa del genere sarebbe stata impossibile, ho dovuto subito ricredermi: la troietta sfiata di piacere e allora capisco che lo scopo è stato raggiunto. Le due minchie gli stanno scivolando in corpo con facilità e i volti dei due negroni si contraggono per l’attrito che le loro verghe stanno patendo una contro l’altra e anche contro le pareti dello sfintere del biondino.
“Porca puttana!”, sbotta di nuovo Paolo.
“Non credo che riuscirò a resistere ancora a lungo!”, si unisce Tony. Abbasso lo sguardo e vedo i loro pacchi gonfi pulsare. Sembra quasi che i loro cazzi vogliano aprirsi una breccia nei loro pantaloni e sono tentato di scartare quei doni. Mi ferma la voglia di vedere come va a finire la scena che ha per protagonista Seby. Forse lo farò dopo.
Il biondino, stavolta, non si lascia dominare dal piacere: sale e scende sulle virilità dei due stalloni, che gli scorrono in corpo come due coltelli nel burro. Lui muove la testa a destra e a sinistra e lancia occhiate libidinose ai due negroni, sorridendo loro con sicurezza. Sta controllando la situazione e decide lui come e quando farli godere, mentre loro sono tutti concentrati a prolungare il più possibile il coito. Probabilmente, la troietta sta anche giocando con i muscoli del suo sfintere, visto che ogni tanto Felix si tira su con uno strattone. La morsa nella quale le viscere di Seby stringono a momenti la sua mazza devono provocargli dei picchi di libidine e tutto il suo corpo è contratto nell’atto di resistere per non raggiungere immediatamente l’orgasmo.
Dall’altra parte, invece, Mario è più rilassato e si gode estasiato le pratiche da kamasutra del biondino. Con gli occhi chiusi mugola di piacere e muove il bacino lentamente verso l’alto per scopare la puttanella.
Dopo qualche minuto di strusciamenti vari, Felix, però, non ce la fa più. Il regista ordina al cameraman di stringere sullo sfintere di Seby per non perdersi il creampie che lo stallone sta per scaricargli dentro. Il corpo del negrone trema tutto, mentre rimane leggermente sollevato dalla seduta con le dita piantate nei cuscini. Di colpo solleva la testa e rantola: “Vengo… vengo, cazzo!”. Seby si volta verso di lui e gli sorride continuando a muoversi in su e in giù e a masturbarlo con i suoi intestini. Un sussulto del ventre del biondino testimonia l’esplosione orgasmica dell’energumeno e la stessa troietta se ne stupisce, come si può leggere sul suo volto. Infatti, abbassa lo sguardo e si porta una mano alla rosellina: massaggia l’asta e i coglioni di Felix fino a farlo scaricare completamente.
Le carezze di Seby si estendono anche alle intimità di Mario, il quale annuncia la sua imminente sborrata con un urlo da cavernicolo. I lenti movimenti ascendenti diventano improvvisamente degli affondi potenti e il biondino viene sbalzato quattro/cinque volte verso l’alto, mentre il glande dello stallone gli martella la prostata facendolo godere di nuovo. Mentre Mario gli stantuffa lo sfintere, il seme di Felix gli cola giù lungo le cosce. Poco dopo si unisce anche quello del secondo energumeno e ben presto il culo del biondino è imbrattato di denso nettare. Con la mano che ancora indugia sulle minchie, Seby raccoglie la sborra e se la porta alla bocca, assaporandola con gusto. Quindi, si tira su e si sdraia sullo schienale divaricando le gambe in favore di telecamera. Il buco si apre e si chiude ritmicamente e lascia scorrere fuori lo sperma dei due negroni. Il cameraman non si perde neanche un secondo di questa eccitante scena e dalla mia posizione posso vedere che la sua patta è di nuovo gonfia e pulsante come prima con Pietro.
Poi, il regista gli intima di allontanarsi e fa cenno a Olly che è arrivato il suo turno. Il quarto stallone, allora, salta sul divano e si posiziona tra le cosce del biondino, ancora riverso sullo schienale a gustarsi la sborra dei precedenti tori. Olly fa colare della bava sulla sua asta, lubrifica bene l’attrezzo e punta alla rosellina della troia. Si aggrappa alle sue spalle e, con un colpo da maestro, affonda completamente dentro di lui. Questa volta Seby ha poco da fare lo sbruffone: la verga di questo negrone è lunga e possente e la sua reazione dimostra che perde immediatamente il controllo della situazione. Si aggrappa alla spalliera, temendo di ribaltarsi indietro, e subisce i colpi potenti dell’energumeno, il quale, infoiato forse per tutto quello a cui ha dovuto assistere fino a questo momento, sta sfogando la sua libidine più velocemente possibile.
“Oh… oh… oh… oooooooohhhhhhhhhhhhhhhh!!!”, sbraita il mio amico, tra il dolore e il piacere.
“Merda! Così me lo sventra!”, protesta Paolo, ma senza farsi sentire da altri che da me e Tony.
Quest’ultimo gli afferra un braccio e lo tranquillizza: “Non preoccuparti. Non è certo la prima volta che lo prende così! Ricordi ad Amsterdam?”.
“Sì… certo. Ma fa sempre una certa impressione!”, risponde Paolo.
“Lo so, ma si vede che gli piace, no?”.
“Oh, sì! Puoi scommetterci!”.
Un altro cenno del regista e anche Rico si fa sotto. Posizionandosi dall’altra parte del divano, costringe Seby a reclinare il capo e ad inghiottire la sua mazza. Il biondino sembra un maialino da latte penetrato da parte a parte dallo spiedo. Perfino il suo corpicino pallido si arrossa, come se stesse girando su un fuoco acceso. Nella stanza risuona lo sciabordio del cazzone di Olly nel suo culetto zuppo di sborra e di quello di Rico nella sua boccuccia rosa irrorata di saliva. D’improvviso, le mani della troietta abbandonano il divano e si allungano sulle chiappe di Olly: i muscoli delle sue braccia si contraggono nell’atto di dettare il ritmo allo stallone, che certo non si fa controllare da quella puttanella. Tuttavia, è contento di vedere che Seby, invece di lamentarsi per il dolore, partecipa attivamente alla monta e lo incita a darci dentro.
D’un tratto, Rico, già carico dell’eccitazione della precedente cavalcata, scoppia in un orgasmo potente e rumoroso. Comunica con parole sconnesse il suo piacere a tutti i presenti e richiede la presenza della telecamera sulla bocca di Seby. La sua sborra cola copiosa come una cascata dalle labbra del biondino, il quale ingoia solo quello che riesce. Sta di fatto che l’aroma intenso del seme del negrone scatena nel mio amico l’ennesimo orgasmo anale, con la conseguenza di contrarre tutto il suo corpo compreso lo sfintere. I suoi muscoli interni spremono l’asta di Olly, che si stupisce e si lamenta della morsa nella quale la troietta gliela sta stringendo.
“Brutto stronzo! Così mi fai venire… eeeeeeeeeeee… eeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!”, urla indemoniato, assestando gli ultimi colpi prima di svuotarsi le palle. Dopodiché, strattona indietro e si reimpossessa del suo arnese, trascinando giù anche Seby, il quale si accartoccia sul divano con una mano tra le cosce serrate, scosso dal più violento orgasmo anale che io ricordi di aver mai visto. Non solo trema, ma sobbalza sulla seduta, come se venisse sollecitato da scariche elettriche ad alto voltaggio.
Paolo accanto a me è sempre più preoccupato, ma Tony lo tiene ancora fermo per un braccio, mentre gli cinge le spalle per rassicurarlo. In realtà, si rasserena solo quando Seby riapre gli occhi e gli sorride, comunicandogli di avere raggiunto davvero l’estasi.
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