Racconti Erotici > Gay & Bisex > Quel week end con Renato, l'amico di famiglia
Gay & Bisex

Quel week end con Renato, l'amico di famiglia


di Soundserio
31.07.2014    |    11.923    |    4 9.4
"Ma non sa come potrei trasformarmi a letto con uno come lui, quanto porco potrei diventare..."
Le mie storie sono fantasie che mi piacerebbe esaudire un giorno.
Ho sempre provato una forte attrazione verso i maturi, padri di famiglia, omoni grossi, villosi, possenti con aria dura, ma che in fondo sono buoni e mansueti. Quelli che riescono ad alternare momenti di passione e dolcezza con momenti di forza e buone dosi di "maialite".
Renato, il padre di un amico è proprio quel genere di persona, un bell'omone alto quasi 2m, due spalle larghe con due braccia possenti ricoperte di una leggere peluria nera, due occhioni profondi, un capello rasato corto e una leggera barba curata. Un magnifico petto villoso ed un grande tatuaggio che, dalla spalla, va a finire sotto un capezzolo.
Ho sempre ammirato quell'uomo e ho sempre desiderato essere una donna per soddisfarlo al massimo, sfinirlo ogni volta che capito solo a casa e che potrei invitarlo a raggiungermi.. ma peccato che sia un bel ragazzo maschile, peloso e che lui ami le donne e la patata rasata. Ma non sa come potrei trasformarmi a letto con uno come lui, quanto porco potrei diventare.
Uno degli scorsi fine settimana sono stato invitato da amici per fare un week end a casa di Alessandro, un amico della compagnia, e andare a ballare in una nota discoteca estiva per poi sostare nel suo appartamento di famiglia. Durante la serata vengo a scoprire che la mattina seguente sarebbero arrivati nell'appartamento accanto la sua famiglia in compagnia di amici, tra i quali Renato, il quale però sarebbe arrivato solo perché sua moglie ed il suo piccolo erano andati a trovare la nonna ed i cuginetti. La sola idea che il giorno seguente avrei potuto chiacchierare, interagire e vederlo mi eccitava parecchio, cosi iniziai a partire di fantasie e la serata passò abbastanza in fretta, senza neppure accorgermi.
La mattina seguente, intorno alle 10, sentii le prime auto parcheggiare davanti al giardino dell'appartamento. Iniziai ad udire i primi bambini con le loro mamme, i saluti, gli abbracci e subito gli uomini che iniziarono a preparare il barbecue per arrostire. Le donne preparavano il resto del pranzo in cucina. Verso le 12.30, quando vidi aprire gli occhi di Giorgio, l'amico con il quale condivisi la stanza, decisi di alzarmi per andare in bagno e svegliare Alessandro e Matteo. Uscimmo dalle stanze con le nostre facce distrutte ed iniziammo a salutare tutti e a sistemarci in cucina per un buon caffè. Da lontano vidi Renato, stava fuori nei pressi del barbecue a bere birra con gli altri uomini, ci salutammo con un cenno della mano. Intorno alle 13.30, dopo esserci docciati il pranzo era pronto e cosi iniziammo a prendere posto a tavola. Si rideva, si scherzava e si beveva vino. I discorsi ricaddero su lavoretti da sbrigare nella casa estiva, sulla nostra serata appena trascorsa ed infine in quale spiaggia dirigersi dopo pranzo tutti insieme. Prima di dire la mia, aspettai di sentire le parole di Renato, ovviamente io avrei seguito lui. Ma Renato, a causa di un leggero mal di schiena che non gli fece chiudere occhio per l'intera notte decise di rimanere a casa a sistemare e riposare. Cosi, non perso l'occasione e finsi di non stare tanto bene neppure io, usando come scusa l'alcol della notte prima. Ci misi un po' a convincere tutti e alla fine ce la feci. Dopo un'oretta circa tutti partirono verso la spiaggia ed io rimasi in veranda solo con Renato a finire di sistemare la tavolata.
-"Quindi ieri avete fatto le ore piccole?" mi disse Renato mentre finiva di sistemare il tavolo.
-"Bè diciamo di si, siamo rientrati alle 6 stamattina"
-"C'era molto pelo?"
-"Bè dai, un po'" dissi io, infastidito dalle sue attenzioni verso la passera.
Finimmo di sistemare ed entrammo dentro casa, si tolse la maglietta e si sdraiò sul letto con un lamento a causa del suo mal di schiena.
-"Ma che hai fatto alla schiena?" Domandai curioso.
-"Niente, mi viene spesso quando faccio sforzi. Oramai i miei 45 anni iniziano a farsi sentire"
-"Ahaha, ma dai" risposi io con un sorriso.
-"Non sarai mica già da rottamare??" Aggiunsi
-"No, tranquillo.. da rottamare no. Ma il mio fisioterapista dice che devo stare attento, se non voglio fare un altro ciclo di massaggi. Se il Dottor Marconi fosse una bella donna, mi sarei fatto venire il mal di schiena apposta. Ma è un vecchio 50enne con mani rugose!"
-"Ahhah tu sei furbo!" Dissi io.
-"Comunque a parte le battute, se ti può aiutare un massaggio, io me la cavo, se vuoi posso provare, al massimo ti rovino la schiena ancor di più" Aggiunsi ridendo.
-"Ci sai fare veramente?"
-"Bè si, a detta di chi l'ha ricevuto si. Almeno non ho le mani rugose!"
- "Va be dai, proviamo."
-"Ok, vado nell'altra camera a prendere l'olio, cosi il massaggio viene meglio".
Andai di corsa a prendere l'olio, nascondendo la mia eccitazione alla sola idea di poter toccare quel corpo, quella schiena cosi bella e abbronzata. Cosi presi l'olio, mi guardai allo specchio e mi resi conto di quanto avevo voglia di mettere le mie mani su quel corpo cosi grosso e villoso.
Arrivai in camera e lo trovai come l'avevo lasciato, con addosso solo il pantoloncino corto a pancia in giù.
-"Come mi metto?" mi domandò
-"Cosi può andare bene, se hai il costume sotto e vuoi levarlo, fai pure, cosi dopo, se mi promuovi te lo faccio anche alle gambe se vorrai."
Non disse nulla, si sbottono il pantaloncino cosi com'era e lo fece calar giù con le gambe fino ai piedi e lo aiutai a levarselo. Indossava un costumino nero, un boxer corto aderente. Un culo da favola, avrei solo voluto affondare subito le labbra e la lingua. Ma non potevo farlo.
Mi sedetti sopra di lui ed inizia a cospargere la sua schiena di olio e, pian pianino, inizia a massaggiare le sue spalle, il suo collo e la sua schiena, dall'alto verso il basso e dal basso verso l'alto. Prima al centro della schiena e dopo più verso i fianchi. Inizia con una forte pressione e proseguii sempre più delicato, fino a sfiorarlo continuando a salire e scendere, sfiorando i suoi fianchi cercando di fargli venire piccoli brividi.
-"Bè che ti sembra? Promosso o bocciato?"
-"Ma.. insomma, cosi cosi.. è vero, un po' te la cavi con le mani"
-"Bè si, che ti avevo detto? E la schiena fa ancora male?"
-"Va un pochino meglio. Mi fai anche le gambe ora?"
-"Ok" dissi io eccitato
Alzai il mio culetto dal suo e scesi sulle sue gambe fino ai piedi del letto, ed inizia a scendere con le mani dalle fossette della schiena fino alle gambe, passando veloce sulle chiappe, massaggiando tutto, la coscia, l'interno coscia, la parte posteriore del ginocchio, i polpacci ed i suoi enormi piedi. Poi piano piano risali bene e delicatamente, soprattutto nell'interno coscia. Mi risedetti su di lui, su quel suo magnifico culo sodo, bello, tondo e maschile e gli domandai se desiderava provare anche un massaggio al petto e alla pancia. Lui non disse nulla, si girò direttamente lasciandomi seduto sopra il suo pacco. Stavo per impazzire. Lo guardai, lui aveva gli occhi chiusi e si rilassava, non mi guardava, mi faceva fare. Cosi iniziai, spalle, collo, capezzoli per bene, braccia, fianchi e ascelle, fino a scendere sull'ombelico. Notai che lui inizio a socchiudere gli occhi per sbirciarmi in silenzio, cosi decisi di levarmi anch'io la maglia rimanendo solo in boxer, senza dire niente e continuando a massaggiarlo bene sulla pancia facendo finta di niente. Inizia a muovermi con il mio sederino vergine oramai caldo sul suo pacco, piccoli movimenti nascosti, che potevano apparire casuali e non voluti. Mi stavo eccitando da morire, lo guardai e lui mi guardò con uno sguardo che non gli avevo mai visto. Uno sguardo di quelli un pò di una persona sorpresa e che provava piacere. Io allora continuai, distolsi il suo sguardo ed inizia a scivolare sul suo pacco col il sedere, indietreggiando per scendere sulle gambe, notai che il pacco si era un po' indurito, ma non era ben duro. Feci finta di niente, scesi con le mani sulle gambe e sui fianchi fino ai piedi. Lo guardai e lui stava di nuovo con gli occhi chiusi. Aspettai un po' prima di risalire e lo rividi aprire gli occhi sempre con quello sguardo silenzioso, caldo e stupito. Lo guardai e ripresi a salire più lentamente, palpando bene le gambe e l'interno coscia, guardai la mutanda ed iniziai a vedere che qualcosa iniziava ad indurirsi, lo guardai subito dopo negli occhi, quegli occhi che parlavano, continuai a salire fino all'interno coscia sfiorando il suo inguine ed il boxer, poi mi spostai sui fianchi e risalii fino la sopra, ancora su di lui, con il mio culetto voglioso sul suo pacco oramai quasi duro completamente. Continuavamo a guardarci senza dire niente, io gli massaggiavo il petto ed iniziavo ad accennare leggerei movimenti circolari sul suo pacco. Oramai lo sentivo duro che iniziava a pulsare ed io continuavo a guardarlo e a muovermi sopra di lui massaggiandolo. Stavo impazzendo a sentirlo cosi duro che cresceva sotto di me con quel suo sguardo caldo. Mi sentivo sul mio cavallo, non volevo più scendere. Decisi di riscivolare giù con le gambe, ma questa volta mi sdraiai sul suo corpo, poggiando la mia bocca sul suo ombelico e scivolai giù guardandolo fisso negli occhi, fino ai suoi piedi, passando cosi il mio viso e la mia bocca sul suo boxer oramai gonfio. Continuava a fissarmi, io fissavo lui e lui fissava me senza dire niente, nessuna parola tra noi, solo sguardi intensi. Quella situazione piaceva ad entrambi, ci stavamo desiderando, ed io lo stavo per far diventare il mio toro. Mi misi inginocchio ai piedi del letto e allungai le mani sui suoi fianchi, presi i suoi boxer e li feci scivolare giù per le gambe fino ai piedi, fino a me. Lo lascia nudo con la sua asta nuda e libera. Un asta di almeno 18cm bella grossa e con belle vene. Una bella cappella rosa, pulita e due testicoli belli tondi. Rimasi inginocchio ai piedi del letto e lo tirai a me, fino ad arrivar con la mia faccia davanti al suo membro oramai turgido come non mai, duro e dritto.
Lo guardai e lui ricambiò lo sguardo intensamente, non sapeva che fare, ma la situazione gli piaceva tanto, lo intrigava parecchio, la sua erezione parlava chiaro. Presi le sue gambe e le misi sulle mie spalle, fino ad essere faccia a faccia con i suoi testicoli belli carichi. Cercai il suo sguardo prima di tirar fuori la mia lingua calda e vogliosa per leccarli. Ci guardammo, cacciai fuori la lingua ed iniziai a leccarli con la punta della lingua delicatamente ed intensamente, inizia a baciarle, leccarle e succhiarle infilandomele in bocca una per volta. Inizia a giocare con la mia testa e la mia lingua, vedendo la sua asta sempre più rigida e vogliosa. Mi fissava ancora, ma quando mi avvicinai con la bocca a prendere la sua cappella, lui poggio giù la testa e si lasciò andare al piacere. Iniziai a leccargli la cappella per bene, poi scesi sull'asta lateralmente con tanti piccoli baci fino ad arrivare alle sue palle, leccai la base dell'asta ed i testicoli e risali leccando l'asta lateralmente, arrivai in cima a quella cappella cosi grossa e me la infilai tutta in bocca. Era gustosa e aveva un sapore unico. Sapore di maschio, di uomo voglioso. Proseguii succhiandola e iniziai a sentirlo gemere di piacere.. allora proseguii scivolando di colpo sul suo cazzo, ingoiandolo tutto in gola fino alle palle. Sentii in suo sussulto di forte piacere, scesi e salii veloce senza levarlo dalla bocca, inizia a pomparlo per bene, e a lui piaceva molto. Proseguii cosi per un po', poi lo tolsi dalla mia bocca, gli alzai un po di più le gambe piegandolo indietro ed inizia ad infilare la mia lingua tra le sue bellissime chiappe. Aveva un culo da paura, bello, rotondo, sodo e muscoloso lo leccai per un po' e a lui piaceva tantissimo, forse non aveva mai provato prima. Leccavo il suo buchetto e con una mano segavo la sua mazza durissima. Mi staccai, lo guardai mi alzai in piedi, davanti a lui, mi sfilai il costume e rimasi nudo. Lui si alzo, si mise davanti e mi spinse giù per la testa inginocchio a succhiare ancora il suo bel cazzo durissimo. Lo pompai bene mentre mi teneva per la testa, ogni tanto me lo levava e me lo schiaffeggiava sul viso, cosi come piaceva a me. Mi faceva impazzire guardarlo mentre me lo schiaffava sul viso. Mi fece alzare, mi butto sul letto mettendomi a novanta ed inizio, prima con un po' di imbarazzo e piano, perché era la sua prima volta con un maschio, a toccarmi il culetto vergine e voglioso di lui, poi mi baciò le chiappe, le prese con le sue mani, le allargo ed infilo la sua lingua in mezzo. Tanti brividi salirono su per la mia schiena, brividi di piacere, una lingua grande e calda che mi stava facendo impazzire leccandomi il buchetto. Iniziò anche a sculacciarmi mentre leccava. Si fermò, si sdraiò a letto accanto a me e mi guardò, io lo fissai e gli accarezzai quel petto ricoperto di peli neri e con quei capezzoli duri, inizia a leccarglieli e morderli. Gli piaceva, mi stringeva la testa contro di se e continuavo. Stavo impazzendo, cosi decisi di fargli provare un altra bella sensazione che amavo molto. Mi staccai dai capezzoli e piano salii con tanti piccoli baci verso la spalla dirigendomi verso la sua ascella cosi maschile, pelosa e profumata di lui, gli alzai il braccio ed iniziai a leccarlo.. mi piaceva il suo sapore, continuavo a leccarlo senza fermarmi e a lui piaceva da morire. Scesi con la lingua sino alle sue mani e gli leccai la punta delle dita, infilandomi il suo dito medio tutto in bocca e succhiandolo per bene, simulando un pompino. Questa cosa lo faceva impazzire. Con una mano mi teneva il volto e con l'altra spingeva il suo dito sempre più infondo verso la gola. Mi liberai e mi sdraiai accanto a lui, lo tirai verso di me e lo feci sdraiare sopra il mio corpo. Volevo sentirlo tutto su di me, volevo sentire il suo corpo sul mio, tutto il suo peso, i suoi peli sfregarsi con i miei. Ci ritrovammo faccia a faccia a strusciarci uno sull'altro, era eccitatissimo, ed io di più, aprii le gambe e lui iniziò a spingere simulando la penetrazione, lo tenevo stretto a me e lui lo stesso, non mi lasciava, mi teneva stretto e mi fissava, gli misi le mani dietro la testa e lo avvicinai alle mie labbra, fece un po' di resistenza, ma alla fine si lascio andare, chiuse gli occhi e mi baciò. Iniziammo a baciarci ininterrottamente, le nostre lingue si continuavano a cercare ed intrecciarsi, un po' la spingeva lui fino alla mia gola ed un po' io. Era cosi preso che mentre continuavamo a pomiciare uno sull'altro, mi prese per i polsi e mi apri le braccia poggiandole accanto al mio viso, tenendomi bloccato. Si stacco, mi guardò dritto e profondo negli occhi e mi fece capire che mi voleva. Lo guardai, aprii più che potei le mie gambe e tirai fuori la lingua dalla bocca per cercare la sua, lui ricambiò e cosi iniziammo a leccarci. Prese l'olio che usai per il massaggio dal comodino e si unse le mani, lo guardai ed inizio a cospargermi il buchetto voglioso e poi se lo mise su quell'asta turgida. Mi poggio la sua cappella grossa sul buco. Lo guardai e gli dissi di fare piano perché ancora vergine, mi fissò si abbasso sdraiato su di me e mi disse di stare tranquillo. Iniziò a spingere piano piano e a baciarmi il collo, lo sentivo farsi spazio dentro me piano piano mentre continuava a leccarmi il collo e l'orecchio, oramai completamente preso da me. Lo abbraccia forte e lo sentii entrare tutto, feci un gemito di dolore, lui delicatamente si scostò e poi riniziò piano a spingere. Il dolore iniziava a passare lasciando spazio ad una bella sensazione di piacere. Mi sentivo completamente suo, ora volevo essere sbattuto come non mai da quel torello. Scesi con le braccia sulle sue chiappe muscolose e le strinsi, gli diedi due sculaccioni e lui capì che poteva accelerare il ritmo, sempre più veloce. Poggiai le mani sui suoi glutei con forza, lo spingevo dentro di me a ritmo sempre più veloce. Lo volevo tutto. Renato mi stava scopando ed io ero in ecstasy. Lo sentivo gemere di piacere. Quando iniziò a scoparmi per bene come voleva lui, sempre più forte e iniziando a farmi sentire le sue palle sbattermi contro, era diventato rosso in viso e aveva uno sguardo da duro. uno sguardo da toro. Era bellissimo, mi sentivo suo. La sua donna desiderata. La sua troia. Mi alzò le gambe in alto sulle sue spalle e mi scopò a lungo cosi. Godeva come un pazzo, lo sentivo gemere di piacere mentre mi scopava con forza ed ogni tanto si fermava per baciarmi.
Quando lo sentii stanco, lo feci sdraiare e mi sedetti sopra di lui. Presi tutti quei 18cm dentro di me, non mi sono fermato un attimo, ero sul mio cavallo. Mi aggrappavo ai suoi peli nel petto e saltavo su quel cazzone enorme e grosso. Lui godeva come un matto, mentre stava sdraiato ed io stavo sopra dimenandomi come un gran troia, perché volevo spomparlo, volevo fargli capire che ero meglio di qualsiasi donna. Mi teneva con il suo braccio possente per il collo. Stavo impazzendo, stavo per sborrare. Gli dissi di non fermarsi che volevo impazzire e lui aumentò il ritmo spingendo da sotto e con l'altra mano, a gran sorpresa, mi prese il cazzo in mano e me lo masturbò mentre saltavo su quel petto villoso. Sborrai tantissimo e lui continuò a segarmi, compiaciuto dai miei schizzi sul suo petto. Si fermò di botto e mi disse che anche lui doveva schizzare, c'era quasi, allora mi alzai, mi sdraiai a pancia in su, e lo feci mettere in piedi su di me a segarsi dicendogli di riempirmi di sborra, volevo bagnarmi di lui. Dopo il suo primo schizzo sulla mia pancia non ho potuto resistere, mi sono alzato inginocchio subito e ho infilato la sua mazza tutta in gola. Volevo assaggiarlo, volevo farlo impazzire e cosi fù, le sue gambe tremarono come non mai, il suo orgasmo era abbondante e caldo. Lo ingoiai tutto. Rimanemmo cosi per qualche secondo a guardarci, entrambi stanchi ma soddisfatti. Ci sdraiammo accanto l'uno all'altro e ci abbracciamo in silenzio. Dormimmo per qualche ora insieme prima che gli altri ci raggiunsero e dovemmo dividerci.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.4
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Quel week end con Renato, l'amico di famiglia:

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni