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Gay & Bisex

Scelta di vita


di NENE_MALO
20.01.2013    |    20.368    |    2 9.5
"Notavo Sele incuriosito, e non capivo perché, parlavamo ormai da un ora abbondante, e tranne qualsiasi cosa inerente al mio secreto, gli avrei risposto a..."
Mi trovavo varcando la porta del carcere minorile, la stessa che avevo percorso 4 anni prima.
Vi entrai con 12 e ne uscii con 16 anni, oggi come allora, ero solo, nessuno mi aveva accompagnato,
nessuno mi attendeva all uscita, solo un cielo blu in compagnia di alcune nuvole bianchissime che assumevano le forme piú bizzarre, attraversate senza dolore, dai raggi solari di un pomeriggio qualsiasi
di marzo.
300 euro in tasca, guadagnati nei lavori manuali e con dei piccoli turni alla mensa del riformatorio, era tutto quello che erano stati valutati 4 anni della mia vita, chiuso in un carcere minorile di Almeria.
Feci ritorno a Madrid, la città che mi aveva visto nascere e purtroppo crescere per le strade, la stessa sera. Mi sistemai in un alberghetto, 2 strade dietro la Gran Via, ripiegai sistematicamente le mie poche cose, lo spazzolino da denti a destra, tubetto rigorosamente richiuso nel suo bicchiere, scarpe sistemate minuziosamente nell armadio, vestiti, calze, pantaloni, tutto ripiegato, cosi mi avevano insegnato, se cosi non fosse stato, i monitori mi avvrebbero castigato, ed era meglio evitare i loro castighi, assegnati non per addotrinarti, ma per umiliarti davanti ai tuoi compagni e/o per semplice sollazzo degli stessi.

Chueca è un quartiere gay di Madrid, naturalmente è aperta a qualsiasi orientazione sessuale, ma se volete un quartiere con tematica gay, chueca è da visitare.
Fra PUb, bar, disco, ristoranti, self service, scorgo un bel posticino que offre pizze al trancio, tutte diverse, tutte buone e variopinte, ne scelgo una con tanta mozzarella e tanto prosciutto, voglio sentirne il gusto in bocca, voglio recuperare quelle semplici cose che per diritto mi aspettavano e che nessun bambino ne dovrebbe mai venir privato.
Sorseggiavo la mia bibita fresca, e intingevo la mia bocca su quella delizia quando guardandomi intorno, un signore distinto sulla 40ina, capelli brizzolati con tempie grigie, al collo una bella sciarpa che gli spariva sotto il completo scuro, scarpe lucide e calze che sicuramente arrivavano al ginocchio, mi osservava con insistenza. Avevo visto persone vestite cosi solo in alcune riviste di moda che ogni tanto entrava nel riformatorio, ma vederlo cosi da vicino, vedere come la gente anche se forse in modo equivoco, si comporta con queste persone, attraeva la mia curiosità.

Cominciai a sentire gli stimoli del sesso a 13 anni, e non avendo dove scegliere, le mie prime esperienze furono con i miei compagni di sesso maschile, passammo dalle prime timide seghe e pompini sotto le coperte alle prime inculate per poi arrivare a fare sexo con piu ragazzi alla volta, insomma il sexo gay non aveva misteri e non mi spaventava, non potevo giudicare su quello etero già che non ero mai stato con una donna vera.
Osservo anch io ora quell uomo, crede di avere un normale adolescente davanti a sè, non ha idea della esperienza che celo dietro a quello che lui crede un ragazzino alle prime armi.
Mi alzo per pagare, mi avvicino al bancone, noto la sua fragranza, la stessa che mi accompagnerà per il resto della mia vita, un profumo fresco, tropicale delicato ma intenso.

_ il suo conto è stato pagato dal signore al tavolo>> Disse il cameriere.

Vidi il ragazzino girarsi con stupore e guardare verso di me, era un ragazzino dai modi delicati, alto su per giú 1.70, capelli corti a punta neri, occhi profondi, dalla canottiera attillata potevo scorgere un abdome piatto con quei invidiati quadratini che ne esponevano un fisico atletico, privo di barba e una dentatura bianca perfetta incorniciata da due labbra rosse e carnose.
La mia tattica ha funzionato, si sta avvicinando, é senza dubbio il ragazzino di compagnia piu attrattivo con il quale sia mai incappato, deve essere nuovo o appena arrivato, non l ho mai visto a Chueca e nemmeno in nessun luogo di ambiente gay, spero non sbagliarmi, sarebbe imbarazzante.

Mi avvicino al tavolo, lui si alza da vero gentleman, mi porge la sedia e io mi siedo, ci guardiamo entrambi, e dopo alcuni secondi di silenzio, lo ringrazio per il conto pagatomi:_

_ Mi chiamo Aridane e tu ? se non ti importa che ti dia del tu.
_ Ma propio per niente, anzi preferisco, aiuta a rompere il gelo, Sele piacere.


Era un dentista, quel signore distinto, sposato con 2 figli, eravamo rimasti a parlare per circa una buona ora al tavolo di quel baretto, parlammo entrambi delle nostre vite, ocultando io, quegli anni al riformatorio, sino a giungere al tema sexo, sul quale parlammo distesi come due vecchi amici.

Mentre parlavo con Aridane, mi sembraba strano che ancora non mi avesse esposto il suo prezzo, era differente da altri accompagnatori che avevo conosciuto, non fingeva divertirsi e parlare, e sembrava non importarli che il tempo trascoresse impedendoli questo di addescare nuovi clienti.
Non riuscivo a classificare Aridane, avevo conosciuto professionisti del sexo di tutte le categorie a partire da 30 € e sino ad arrivare a 500 € a notte, perció decisi di buttarmi.

Notavo Sele incuriosito, e non capivo perché, parlavamo ormai da un ora abbondante, e tranne qualsiasi cosa inerente al mio secreto, gli avrei risposto a tutto, cosí mentre mi apprestavo a chiedergli cosa fosse, mi senti raggelare, Sele finalmente mi fece partecipe dei suoi pensieri.
Conosco un bel alberghetto giusto qui dietro Aridane, non so il tuo prezzo, ma sinceramente pagheró quello che mi chiederai, non ho mai conosciuto un ragazzo solare e fresco come te a pensare del lavoro che fai. Se sei d accordo ti propongo di recarci in albergo e di conoscerci meglio intimamente, ho voglia di te.

Sele mi aveva scambiato per un "Chapero" (è il termine usato in Spagna per gli accompagnatori), pensava che fossi un mercenario del sexo, mi ritornó in mente il fatto che se forse fossi entrato indossando un completo con cravatta nessuno mi avrebbe scambiato per un un "chapa" e che se Sele fosse stato vestito in modo normale, forse avrei capito cosa cercava molto prima, chi ha detto che l abito non fa il monaco,é perchè non ha mai avuto un abito da indossare.
Accetto, daltronde non mi spaventa fare sexo con un uomo anche se molto piú vecchio di me, e tenendo sempre presente che in tasca ho solo i soldi giusti per sopravivere al massimo una settimana.
Non è propio un alberghetto quello scelto da Sele, lui paga la stanza mentre io lo aspetto vicino all ascensore, le stanze sono accoglienti, un letto matrimoniale predomina nell abitazione, le tende sono tirate, ancora oggi non so che vista ci fosse oltre quella finestra, Sele mi appoggio la mano sulla spalla, mi giró e mi bacio in quello che forse fu il mio primo bacio rubato e per di piú pagato.
Notavo come le sue mani mi toccavano, l età era la sua carta da visita, mi spoglió senza mai staccare le labbra dalle mie.
Mi stese con dolcezza sul letto e mi si sdraio sopra, mi divaricó le gambe, e mise il suo sesso a contatto con il mio già caparbio.
Aridane era di una dolcezza estrema, sembrava quasi che fossi il suo primo cliente, lo adagiai sul letto e lo guardavo, aveva un cazzo proporzionato al suo corpo, e come chiaro alla sua età, era già duro, mi sdraiai sul quel corpo incandescente, e degno del miglior stilista di questo mondo, gli confezionai un abito di saliva dalla testa ai piedi, risalendo poi e soffermandomi su quello scroto senza peli, gli afferrai il cazzo e cominciai a spompinarlo, Aridane innarcava la schiena, e quella posizione mi offriva il pene in tutta la sua lunghezza.

Mi succhiava il cazzo avidamente ma con fare sicuro, la sua lingua sulla mia cappella, batteva a ritmi incandescenti, sentivo l orgasmo arrivarmi, ma non potevo sfogarmi, Sele pensava di stare con un "chapa" ed io non lo avevo smentito, ma il pompino di Sele non era assolutamente paragonabile a quelli che mi avevano fatto ragazzini della mia età, era ridicolo e strano da capire, ma qui il "chapa" era Sele che mi stava portando al settimo cielo.
E mentre provavo sensazione nuove.....

Aridane mi esplose in bocca, uno zampillo caldo e incessante mi percorse la gola, ero sbalordito, normalmente un "chapa" sborra solo dopo il suo cliente, ma Aridane sfuggiva a qualsiasi previsione avvessi fatto di lui, il suo cazzo restó ritto senza tentennare, era stata solo una battaglia, la guerra doveva iniziare.
Piegai le ginocchia di Aridane fino al suo petto, aveva uno sfintere che pulsava in sintonia col suo eccitamento, affondai la mia lingua in quel orifizio e ne frugai ogni piega, vi introdussi la lingua e dopo averlo ben insalivato vi immersi un dito e comincia a muoverlo circolarmente mentre allo stesso tempo lo ritraevo e vi ritornavo a insinuarmi.

Sele mi stava facendo ricredere su quel ragazzino con esperienza, non avevo mai percepito sensazioni cosi forti e appaganti nel riformatorio, forse perchè presi dalla paura che ci scoprissero tutto si riassumeva in 10 squallidi minuti giusto per sborrare e dissetare il nostro testoterone impazzito.
Sentii premere contro il mio luogo nascosto, Sele era un amante eccezionale, mi aveva dilatato a dovere e questo mi permetteva poter avvertire ogni centimetro del suo membro addentrarsi nel mio sfintere.
Gli sentivo i coglioni battere sul mio culo, momenti di dolcezza erano alternati ad alcuni rudi, sentivo il suo respiro sul mio collo, ansimava ed io mi rendevo conto che stavo dando piacere ad uno sconosciuto che di li a poco forse non avrei mai piu rivisto.
Ecco....sto per venire Aridane.
E cosi dicendo gli sfilai il cazzo bello duro dal culo e pronto a sborrare, lo misi in ginocchio davanti a me, gli infilai la mia capiente cappella in bocca, e gli restitui lo stesso favore di cui poco prima avevo goduto anch io.
La cosa curiosa che mi colpí di questo ragazzo, é che non portava orologio, e che nemmeno una volta si fosse preoccupato del tempo trascorso insieme, ne tantomeno si fosse stabilito un tempo, insomma di tanto in tanto mi assaliva il dubbio che Aridane non fosse un "chapa", ma che avesse accettato un ruolo per gioco e che si stesse pure divertendo, ma fosse quel che fosse, era da anni che non scopavo cosí.
Lo lasciai sul letto, mentre io prendevo una doccia calda, non pensavo ma il tempo era volato, mia moglie sicuramente si sarebbe preoccupata, mi rivestii e chiesi ad Aridane il suo cachet.

Sele rivestendosi, prese il portafoglio, e mi chiese quanto avevo deciso di chiedergli, non avevo la benchè minima idea cosa guadagnasse un "chapa" perció prendendo l accappatoio e dirigendomi anch io in doccia, gli dissi:_
_ Valutami tu !!

Oramai non mi stupivo piú delle stranezze di Aridane, quindi apri il portafoglio, estrassi le banconote e glieli depositai sul comodino come succede in ogni buon film americano. Lasciai anche un mio biglietto da visita col numero del cel ben visibile, forse sperando, e non so perchè, di riincontrare Aridane.

L acqua mi scendeva copiosa ma lentamente, mi sciacquavo e risciacquavo, non mi sentivo orgoglioso, ma neanche sporco, come mi sentiro in un futuro con clienti diversi a Sele. Asciugandomi i capelli intravedevo, attraverso il vapore, la mia sagoma riflessa sullo specchio, capii in quel istante cosa avrei fatto per vivere.
Guardai sul comodino, Sele se ne era andato, il suo profumo alleggiava ancora nel aria, presi le banconote e le contai.
300 euro, anche lui mi aveva soppesato lo stesso compenso del riformatorio, ma erano state 3 ore e grate per giunta, stabili cosi che 300 € sarebbe stata la somma a richiedere per i miei servizi.
Sele giocherà un ruolo fondamentale nella mia vita, grazie alle sue conoscenze, avevo una discreta agenda di clienti ben posizionati, tutti rigorosamente sposati e con una vita al di sopra di ogni sospetto, cosa che io capivo bene e protteggevo come protteggevo il mio passato.

Rividi spesso e volentieri Aridane, era cambiato, vestiva elegante, indossava abiti firmati, occhiali di marca, orologi costosi, era ancora piú educato nei modi e curato nel parlare, facemmo sexo piú volte ma mai accettó d essere pagato da me un altra volta.
Diventó presto un chapero quotato e stimato......ma questo racconto appartiene ad Aridane, quindi sarà lui a decidere come e quando raccontare un altro capitolo della sua vita.



Dedicato al Pub Black&white di Chueca, Madrid.
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