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Serata in discoteca (Mario il bidello)


di FSeed
24.07.2016    |    14.808    |    2 9.7
"Bevila tutta" mi teneva la testa bloccata e io quasi soffocai..."
Non ero mai stato un amante di discoteche e locali simili, ma da quando il mio migliore amico mi disse di essere gay, e dopo che anche io mi confidai con lui sulla mia omosessualità, cominciammo a frequentare locali e discoteche gay. Il venerdì sera andavamo spesso in una famosa discoteca gay della mia città, dove si potevano incontrare un sacco di ragazzi. La discoteca era frequentata anche da numerosi ragazzi etero, che venivano non solo per divertirsi, ma con la speranza di rimorchiare le amiche dei ragazzi gay. Quella sera eravamo io, il mio amico ed un'altra ragazza, e mentre ci mettevamo in fila scorsi tra la folla una faccia conosciuta. Era Mario, il bidello della mia scuola. Era insieme ad una comitiva di amici, più o meno tutti sui trent'anni, alcuni dei quali belli quasi come lui. Essendo troppo lontano non riuscii ad attirare la sua attenzione, ma appena fui dentro al locale cercai da tutte le parti dove fosse. Dopo quasi dieci minuti lo vidi al bancone del bar, insieme ad un suo amico.
"Ciao Mario"
"Ciao piccolo. Che stai a fa qua?"
"Sono venuto con degli amici"
"Pure io. Lui è Lorenzo (nome di fantasia). Lore lui è uno studente della scuola dove lavoro"
"Piacere" Lorenzo mi strinse la mano, e guardandolo bene mi accorsi che era proprio bello. Capelli biondi con taglio alla moda, occhi scuri, fisico ben definito, e la camicia un po aperta mostrava dei bei pettorali con qualche pelo.
"Raggiungo i miei amici. Ci vediamo in giro" Mario e Lorenzo mi salutarono, e io tornai dai miei amici. Tutta la sera cercavo con lo sguardo Mario, e quando lo intravedevo era sempre con i suoi amici. Quella sera riuscii a rimorchiare un tipo niente male, e ogni volta che Mario era nelle vicinanze cominciavo a limonare con il ragazzo, sperando di attirare l'attenzione. L'unico che sembrava guardarmi era il suo amico Lorenzo, che da quando era arrivato non aveva fatto altro che bere come una spugna.
Mentre mi dirigevo ai bagni mi accorsi che davanti a me c'era Lorenzo, che barcollava un po in mezzo alla folla. Essendo i bagni tutti occupati mi diressi verso gli orinatoi, dove trovai Lorenzo intento a sbottonarsi la patta.
"Ciao" lo salutai mettendomi vicino a lui.
"Ehi ciao" disse lui riconoscendomi "sei l'amico di Mario".
"Ti stai divertendo" gli chiesi. Durante la conversazione Lorenzo aveva tirato fuori il suo cazzo e cominciò a pisciare. Non era niente male, lunghezza nella media ma largo, con un bel cespuglio di peli biondi.
"Si molto. Anche se te ti stai divertendo di più" si riferiva alle mie perfirmance in pista "Quindi sei gay?"
"Si" risposi io mentre rimettevo a posta i pantaloni dopo aver pisciato.
"Ma come fa a piacerti il cazzo?" era davvero ubriaco e io risposi prontamente alle sue domande.
"Come a te piace la figa a me piace il cazzo"
"Quindi ti piace succhiare?" mentre diceva così sgrullo il suo cazzo e lo rimise nei pantaloni, forse un po più barzotto di quando lo aveva tirato fuori.
"Certo che sì. E sono anche bravo" volevo vedere se abboccava all'amo.
"Ah davvero?" Lorenzo fece un mezzo sorriso.
"Se vuoi te lo faccio vedere". Lorenzo mi guardò un attimo, lo spinsi verso un angolo buio del bagno e cominciai a massaggiargli il pacco.
"Ma che sei scemo? Qua ci vedono tutti" si lamentava ma non faceva nulla per scostarmi, quindi gli stava piacendo.
"Ti piace fartelo toccare?" gli chiesi io. Oramai il suo cazzo era durissimo.
"Si....ma smettila che qua ci guardano" le sue parole erano quasi un sospiro. Lo presi per mano ed uscendo dal bagno entrammo nella stanza di fronte, dove era la dark room. Pochissime luci al neon mostravano coppie che si baciavano, si masturbavano e facevano pompini. Condussi Lorenzo in un angolo appartato, gli aprii la zip dei pantaloni e feci uscire il suo cazzo.
"No che fai..."
"Tranquillo. Qui ci si viene proprio per fare queste cose" e dicendo così mi inginocchiai e presi tutto quel bel cazzo in bocca. Lorenzo fece un sospiro liberatorio, è cominciò a muovere il bacino. Anche se con un retrogusto di piscio il sapore del suo cazzo era buono, e presto mi ritrovai in bocca il sapore del precum.
"Cazzo quanto sei bravo" disse Lorenzo "adesso capisco perché la gente va per froci". Cominciai a prenderlo fino alla radice, con i peli pubici he strofinavano sul mio naso. Lorenzo prese la mia testa e spinse ancora di più, riversando con mia sorpresa sei fiotti di sperma dritto nella mia gola.
"Oh cazzo siiii....bevila tutta" mi teneva la testa bloccata e io quasi soffocai. Finito il servizio gli ripulii il cazzo con qualche colpo di lingua.
"Che bello. Neanche le donne fanno degli ingoi così"
"Te lo avevo detto che ero bravo" dissi io. Uscimmo insieme dalla dark Rome poi ognuno raggiunse la sua comitiva. Mi era piaciuto il cazzo di Lorenzo, ma il mio obbiettivo rimaneva Mario. Spiegai ai miei amici che volevo assolutamente scopare con Mario quella sera, così dissi a loro due di lasciarmi li prima della chiusura del locale, così avrei potuto chiedere un passaggio a Mario.
A fine serata i miei amici se ne andarono, e quando incontrai Mario mi inventai una scusa.
"Mario mi serve un favore. La mia amica non stava bene e l'hanno riportata a casa, ma io sono rimasto a piedi e non so come fare".
"Cavolo piccolo. Ma non c'è nessuno che ti può venire a prendere?"
"No. Oltretutto dovevo dormire a casa del mio amico, ma ho tutte le cose nella sua auto. Sono anche senza un tetto per stanotte".
"Porca miseria. E mi come fai?"
"Ma dai Mario ospitali te" disse Lorenzo. Era ancora mezzo ubriaco, ma mi fece l'occhiolino mentre parlava. "Te stai a casa da solo, mica lo vorrai lascia qua sto povero ragazzo".
"No certo. Vabbe piccolo vieni, stanotte stai da me, poi domani fatte veni a prende dall'amico tuo". Felicissimo seguii i rigassi. Non mi ero accorto che anche Mario era un po alticcio, però era in grado di mettersi al volante. Oltretutto casa sua distava dieci minuti dal locale. Durante il tragitto mi chiese se avevo il ragazzo, risposi di no, però gli raccontai alcune delle mie esperienze.
"Hai capito il piccolo. Ti sei dato da fare". Arrivammo a casa sua, un monolocale con cucinino,bagno e camera da letto.
"Io mi faccio una doccia. Fai come a casa tua" spari in bagno, e dopo un po sentii l'acqua scorrere. Non perdi tempo e, togliendomi i vestiti andai in bagno, e facendo piano mi infilai nel box doccia.
"Ma che fai?" disse Mario vedendomi.
"Mi sembrava il caso di ricambiare l'ospitalità" e dicendo così gli afferrai il cazzo. L'effetto dell'alcool e la doccia calda aiutarono Mario a rilassarsi e a non opporre resistenza. Gli insaponai il petto e le spalle, e scendendo in basso mi ritrovai davanti il suo cazzo in tiro. Era ancora più bello di come lo ricordavo. Lo scappellai e cominciai a leccare la cappella.
"Ah si piccolo" gemeva Mario, con la schiena poggiata al muro e il getto d'acqua che lo colpiva sul petto. Posò una mano sulla mia testa e cominciò a spingere il suo cazzo nella mia bocca.
"Dio che goduria. Me la so sognata sta bocca piccolo" dpingeva sempre più velocemente "nessuna mi ha più fatto un pompino bello come il tuo". Non volevo che venisse subito, quindi comincia a baciargli l'addome, leccai e mordicchia i capezzoli. Mi girai, missile mani sul box doccia e inarcai il sedere fino a strusciare sul suo cazzo.
"Cazzo si. Ti voglio scopare piccolo". Chiuse l'acqua della doccia, ci asciugammo e andammo in camera da letto. Mi mise alla pecorina sul letto, e cominciò a leccare il mio buco.
"Ah Mario si" gemevo come una troia. La sua lingua entrava e stimolava le parti più sensibili del mio ano. Dopo che il culo fu bello inumidito prese un preservativo, lo indossò, e puntando là cappellaio mio buco cominciò a spingere. Entrò subito e senza difficoltà. Mario mi fotteva in maniera diversa, più gentile e passionale, facendomi godere ancora di più.
"Piccola hai culo di burro. Mi fai impazzire"
"Anche te mi fai impazzire" le mie parole erano ormai dei gemiti.
"Voglio vedere come godi" disse Mario. Uscì il cazzo dal mio culo, si sedette sul letto, e mi fece sedere sul suo cazzo, con il viso rivolto verso il suo. Lui mi scopava mentre io mi reggeva alle sue spalle, e godevo nel toccare il suo petto villoso.
"Cazzo che bello che è" e dicendo così Mario afferrò le mie natiche spingendo più forte il cazzo, mentre avvicinandosi alla mia faccia cominciò a baciarmi. Non potevo crederci. La lingua di Mario di intrecciava con la mia, entrava e usciva a suo piacimento. Godevo così tanto che il mio cazzo esplose, imbrattando il ventre e il petto di Mario di sperma.
"Che maiale che sei, ti basta un po di lingua per sborrare" disse ridendo. Il lo presi per la testa e ricominciai a baciarlo, spingendo ancora di più sul suo cazzo.
"Cazzo piccolo mi fai veni cosi" a quelle parole mi tolsi il alzo dal culo, levai il preservativo e iniziai a succhiarlo.
"Oddio si. Continua...dai che vengo....ecco che sborro...cazzooo" mi fermo la testa e la cappella durissima mi schizzo in bocca cinque, sei, sette fiotti di sperma denti e saporiti. Succhiai fino a quando il cazzonn perse tutte le sue forze. Ripulii il petto di Mario con l'asciugamano ancora umido, lui mi diede un ultimo bacio e ci addormentammo. Ero così su di giri che la notte non chiusi quasi occhio. Mario mi teneva stretto a cucchiaio, e quando si girava supino appoggiavo la testa sul suo petto.
Quando mi sveglia la mattina dopo Mario dormiva ancora, ma il suo cazzo svettava bello dritto da sotto le lenzuola. Mi intrufolai tra le sue gambe e presi in bocca quel ben di dio. Dopo alcuni mugolii Mario si svegliò.
"Questo sì che è un bel risveglio" tolse il lenzuolo e si godette la scena, con una mano che dava il ritmo sulla mia testa. Non volle venirmi in bocca, ma al momento di sborrare mi imbrattato tutto il viso, raccolse lo sperma con il suo cazzo e me lo ficcò in bocca. Mentre eroin bagno a ripulirmi Mario mi venne dietro.
"Senti piccolo. Voglio dirti una cosa. Con te scopo da paura, godo come non riesco a godere con le donne. Voglio ancora scopare con te però me devi promette che non te fai strane idee. Non so gay e non stiamo insieme. Se scopa e basta".
A me la proposta andava più che bene, anche se oramai provavo qualcosa per lui.
"Affare fatto" dissi io. Il mio amico venne a prendermi dopo un quarto d'ora, e prima di uscire dalla porta Mario mi diede una bella palpata al culo, dicendo che ci saremmo sentiti per la prossima scopata.
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