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Gay & Bisex

Trasferta speciale!


di freddy15
08.02.2016    |    19.220    |    12 9.6
"Ma l'ultima sera a casa di Marco ho trovato anche una sorpresa, che vi racconterò la prossima volta..."
Per lavoro spesso sono in trasferta, solitamente all'estero, ma lo scorso mese sono dovuto andare a Milano a sostituire un collega che ha avuto un piccolo incidente.
Un po' seccato perchè a Milano non avevo nessun contatto sono partito il pomeriggio di domenica per essere operativo dal lunedì sperando di cavarmela con una settimana di lavoro in modo da non dover passare il we fuori casa.
Arrivo all'hotel a Milano alle 18,00 mi sistemo in camera e mi collego ad internet con l'intento di trovare un buon ristorante e qualche locale per passare qualche ora prima di andare a nanna. Navigo un po' e poi mi collego ad una chat di incontri tanto per far passare un po' di tempo. La chat è strutturata in stanze, entro in quella denominata "Milano", mi iscrivo con il nick "Bsxpassivo" e comincio ad osservare i messaggi, quasi tutti bsx e gay che cercano incontri.
Senza pensarci tanto scrivo nella parte pubblica un messaggino: "Solo a Milano chi mi consiglia un posto per cenare bene?". Aspetto un po' ma nessuno mi bada, tutti troppo impegnati a cercare altro mi dico. Sto per chiudere quando si apre un messaggio privato:
"Ciao, se ti va ti posso aiutare. Io sono un bsx attivo di 62 anni chef in pensione. Se ti fa piacere ti invito a casa mia e ti preparo una vera cena milanese, magari poi ci divertiamo. Tu come sei?".
L'approccio è molto originale e allora decido di giocare:
"Ciao io sono un bsx passivo ho 50 anni 180 x 80 moro e ho molta "fame"..." Aspetto la risposta che arriva quasi subito:
"Bene se hai molta "fame" hai trovato la persona giusta! Che ne dici di una cenetta a base di risotto alla milanese, un buon bicchiere di vino e tanto cazzo?". Leggo e penso che il tipo era molto diretto, ma anche simpatico, poi ripenso alla sua età e un po' mi smonto ma decido di continuare a giocare:
"Bel menù! ma tu come sei? Sai per dire il vero di solito non frequento persone della tua età..scusa".
"Mi stai dando del vecchio? Facciamo così vieni, ceniamo, e poi decidi, sono sicuro che sarà comunque una bella serata, non vorrai passarla da solo in ristorante a pensare che forse ti eri perso una bella occasione!..nessun obbligo al massimo ceni a gratis e passi un paio di ore in compagnia! che ne dici?".
Rimango un po' indeciso naturalmente ma poi mi dico: "perchè no?" e rispondo:
"Ok, cena senza impegno allora. Dove devo venire? Io sono all'Hotel BH a San Siro.". Aspetto la risposta.
"Bene non siamo lontani, passo alle 20,15 a prenderti, arrivo con una Cinquecento gialla ti va bene?".
"Ok ti aspetto a dopo. Ciao.". Chiudo la connessione e mi fermo un attimo a pensare a come era andata, e penso che poteva essere una stronzata ma anche una maniera come un'altra per non cenare da solo come uno sfigato. Mi sono fatto una doccia, sono sceso nella hall e ho preso un aperitivo al bar, e ho chiesto una bottiglia di vino da portare via, mi sembra il minimo visto che scroccavo la cena.

Alle 20,15 in punto la 500 gialla si è fermata di fronte all'entrata dell'hotel, esco e mi avvicino e il tipo apre il finestrino e mi dice in tono spiritoso: "ecco la sua auto signore" sfoggiando un sorriso contagioso. Salgo e ci presentiamo. Marco è un bell'uomo e dimostra molti meno anni di quelli dichiarati, cappello brizzolato, abbronzato il giusto, vestito sportivo ma con classe e soprattutto simpatico e socievole. Subito esclama: "Paolo non dovevi disturbarti ma una bottiglia di buon vino è sempre una buona idea!". Partiamo e durante il breve tragitto verso casa sua parliamo come non fossimo degli perfetti sconosciuti. Appena entrati in casa Marco mi dici di mettermi comodo e porgendomi il cavatappi mi incarica di aprire il vino e di versarlo nei bicchieri già pronti sulla tavola apparecchiata in modo informale ma con il gusto di un professionista. Verso il vino e lui si da da fare ai fornelli. Stranamente non sono per niente in imbarazzo e versato il vino mi avvicino a lui che cucina e propongo un brindisi: "al mio strano amico!". Lui ride di gusto e toccando il mio bicchiere con il suo dice: " al mio strano amico!" e intanto allunga la mano e mi accarezza il culo.

Ceniamo chiaccherando come due vecchi amici, incredibile la capacità di mettermi ad agio di Marco, la sera va avanti gustando un ottimo risotto e bevendo la bottiglia di vino, fino al caffè. Poi Marco mi invita ad accomodarmi sul divano e mi serve un bicchierino di rum, un ottimo rum.
Improvvisamente Marco allunga la mano sulla mia coscia e mi dice: "Allora? Che ne dici del vecchietto. E' buono solo per la cena o..." non lo lascio finire la frase e questa volta allungo io la mano e la appoggio sul suo pacco dicendo: " mi avevi proposto un risotto, un bicchiere di vino e tanto cazzo..." e intanto faccio scorrere giù la zip dei suoi pantaloni.
Lui sorride e mi agevola l'operazione. Slaccio la cintura e gli abbasso i pantaloni. Sotto non portava le mutande e libero un bellissimo cazzo scappellato e lui dice: "spero ti piaccia circonciso" ed io per risposta mi abbasso e inizio a leccare e baciare quella cappella. Inizio a succhiare piano e il cazzo inizia a diventare sempre più duro, intanto lui mi accarezza sotto la camicia che mi ha aperto. Ora il cazzo è duro, dritto e venoso, un gran bel cazzo sui 20 centimetri con una cappella grossa, tanto grossa che penso al mio culo quando inevitabilmente dovrò riceverlo.

Marco propone di spogliarci e di spostarci a letto. Ora siamo nudi sul letto continuo a leccarlo e succhiarlo e da come si agita capisco che gradisce molto il mio servizio. Mentre lo succhio mi accarezza il buco del culo con delicatezza alternandolo con una masturbazione lenta del mio cazzo. Sono sempre più eccitato e allora scendo con la lingua alle palle e poi giù verso il buco del culo che lecco avidamente, Marco dimostra di gradire e mi spinge la testa in modo da farmi affondare la faccia tra le sue chiappe. Poi improvvisamente mi ferma mi dice di girarmi e sento la sua lingua accarezzare il mio buco del culo che immediatamente inizia a pulsare dal piacere, Marco insaliva, lecca, infila un dito, lecca, insaliva e infila due dita e mi prepara alla scopata che arriva subito dopo. Sento la sua cappellona appoggiarsi al mio buco dle culo e premere, vista la dimensione allinizio fatica a farsi strada e Marco mi sussura all'orecchio: "ora il vecchietto ti apre il culo troia". Quelle parole inaspettate visto il comportamento fino a quel momento mi eccitano e senza pensarci rispondo: " sii scopati la troia porco", a quelle parole Marco con un colpo deciso ha affondato il cazzo dentro di me facendomi quasi urlare, non so se più di piacere che di dolore, ma mi sentivo riempito come non mai, Marco mi sbatteva da dietro tenendomi per i cappelli e continuando a darmi della troia. Io ricevevo quel ben di Dio dentro di me e continuavo ad incitarlo a scoparmi. Dopo non so se 5 o 20 minuti, avevo perso la cognizione del tempo dal godimento, Marco mi ha girato e aprendomi le gmabe mi ha preso da davanti accellerando sempre più il ritmo, stavo godendo come non mai tanto che dopo poco senza rendermene conto sono venuto sborrandomi sulla pancia. Marco vedendomi sborrare così ha iniziato a dirmi: "ti piace il cazzo troia che non sei altro", lui aumentava il ritmo dei colpi e io aumentavo i miei mugolii di godimento. A quel punto gli ho detto: "dai riempimi porco" e Marco mi ha risposto sfilando il suo cazzo dal mio culo: " La bocca ti riempio troia" e mi ha spinto il cazzo in bocca, odoroso del mio culo e con gli ultimi due colpi mi ha sborrato in bocca tenendomi la testa bloccata in modo che non ho potuto non ingoiare tutto per non soffocare.
Appena sfogato si è sdraiato a fianco a me, dicendomi: "lasciami un po' di recupero che poi ricominciamo, sai sono un vecchietto...", Io sfinito con il culo spalancato e la bocca impastata dalla sua sborra non ho trovato di meglio che dire: " abbiamo tutta la notte se vuoi".

Quella notte abbiamo scopato per un paio di ore e il giorno dopo sono arrivato al lavoro sfinito ma felice, e ogni volta che mi sedevo sentivo gli effetti del suo cazzo sul mio culo e dovevo stare attento a non avere delle erezioni.
Manco a dirlo, in una settimana non ho mai cenato da solo e nemmeno dormito in albergo.
Ma l'ultima sera a casa di Marco ho trovato anche una sorpresa, che vi racconterò la prossima volta.

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