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Gay & Bisex

Trasformato in troia - Confessione


di shinigami83ge
13.10.2013    |    35.362    |    3 9.6
"Il colonnello, che ho scoperto essere l’uomo con il pizzetto che mi ha stuprato la sera prima, mi ha ordinato di andare dal suo amico e chiedergli di farmi..."
(graditi commenti ...e suggerimenti)
Esco dalla caserma dei carabinieri ancora più turbato ed eccitato con in mano un foglietto a metà fra un biglietto per l’inferno e il paradiso. Il colonnello, che ho scoperto essere l’uomo con il pizzetto che mi ha stuprato la sera prima, mi ha ordinato di andare dal suo amico e chiedergli di farmi sfondare il culo.
Considerato che già il suo enorme cazzo mi ha già sverginato non posso non pensare che la parola “sfondare” sia la più azzeccata per indicare cosa mi sta per succedere.
Come se non bastasse, non solo è dotato del cazzo più grosso che abbia mai visto, ma è pure un energumeno come costituzione fisica, un armadio a due ante in grado si fottermi nella posizione che più lo aggrada.
Arrivo finalmente al citofono dell’indirizzo indicato sul foglietto, vorrei scappare, non voglio essere usato come una donna un’altra volta, non voglio provare di nuovo quel dolore lancinante mentre qualcosa di duro come il marmo si fa largo oltre la barriera del mio ano, ma la mia paura più grande è di sentirmi davvero come la troia che vogliono farmi diventare, a che pro poi, ancora lo devo scoprire.
Fisso il numero, devo suonare, ma non ci riesco, la parte gay che mi hanno fatto scoprire non è ancora pronta a vivere un altro rapporto anale, non con quel palo.
Passano alcuni minuti poi mi squilla il cellulare, un numero sconosciuto. Rispondo.
“allora troia, ti sei persa o stai pensando di disubbidire ad uno dei miei ordini?”
La voce del colonnello tuonava minacciosa dall’altra parte del telefono e la paura si è impadronita del mio corpo.
“ti ho detto che devi fare quello che ti dico o te ne pentirai, come vedi non è un problema trovare il tuo numero di telefono, non sarà un problema neppure scoprire dove lavori o meglio, dove vivi. Allora dove sei?”
“sono… sono arrivato davanti al portone” inizio a rispondere con il cuore in gola “non conosco bene la zona e mi è servito più tempo”
“bene, brava la mia troia, allora suona, che il mio amico ti aspetta”
E con quest’ultima sentenza di morte mi chiude il telefono in faccia.
Suono, mi viene aperto e salgo.
La porta è aperta, entro e subito si chiude alle mie spalle con l’omone lì pronto ad attendermi.
Calzini, boxer e canotta sono l’unica cosa che rivestono il suo corpo muscolo e massiccio, ma lo sguardo non può fare a meno di cadermi sulla pronunciata prominenza in mezzo alle gambe.
“era ora che arrivassi, non mi piace aspettare, allora, mi pare di capire che tu abbia una richiesta da farmi?”
Eccolo, inizia un altro gioco, non solo mi trovo costretto in quella situazione, ma devo pure umiliarmi e chiedere io di iniziare le danze.
“sì, ecco… io vorrei… vorrei che tu mi scopassi”
“tutto qui? Guarda che forse non ci siamo capiti, tu sei una troia assetata di cazzo, lo so io, e lo sai pure tu, quindi vedi di fare una richiesta che sia più convincente”
“allora ecco… ti prego, ho voglia di cazzo, sfondami con il tuo pisellone”
“guarda che non siamo nella parodia di un film porno, questa non è una richiesta di cazzo come farebbe una troia”
Umiliato e costretto ad un gioco che mi sta iniziando ad essere stretto sbotto e grido
“io, io non so cosa vuoi… non so come fare, non vorrei neppure essere qui, e perché tu e il tuo amico lo fate”
Senza dire una parola l’uomo si avvina a me sovrastandomi completamente
“se il problema è come fare, è semplice… tirami fuori il cazzo e prendilo in mano… ora”
Ubbidiente e frastornato da quella reazione inattesa, mi sarei aspettato un grido o uno schiaffo, ma non un nuovo ordine dato con calma, abbasso i suoi boxer e prendo in mano in suo cazzo.
Mi basta segarlo un poco e subito mi ritrovo con il suo gigantesco cazzo fra le mani e non posso fare a meno di pensare che in fondo sia bellissimo.
“allora ti piace?”
Di istinto, senza riflettere rispondo “sì” e mi accorgo che in pochissimo tempo era riuscito a mettermi già più a mio agio
“avanti spogliati e mettiti a novanta”
“io… io.. non so se mi sento pronto” mi sento libero di dirgli in sincerità
“non te lo sto chiedendo, te lo sto ordinando, ma tranquillo, vedrai che ti piacerà, in fondo ti ho già sfondato una volta”
Nudo a 90 gradi, lui si avvicina a me ed inizia a strusciare il suo cazzone tra le mie chiappe.
“avanti, ora voglio che tu faccia la troia per me, che tu diventi la troia che sei implorandomi di incularti”
“ti prego inculami” gli dico di getto, e intanto lui continua a strusciarsi e stuzzicarmi il buchetto trasmettendomi sensazioni mai provate prima
“avanti ancora, chiedimelo con più foga”
“ti prego mettimelo dentro” e mentre lo dico lo sento duro come acciaio giocare e una strana eccitazione inizia a crescere in me
“lo voglio ti prego, mettimelo dentro” ripeto quelle parole e come un’auto convincimento sale in me il desiderio di averlo davvero
“non resisto oltre, ti prego fottimi, voglio sentire che mi sfondi, voglio sentire il tuo cazzo enorme dentro di me” ma ancora nulla, l’uomo si limita a giocare, e il desiderio mi si accende nella testa e capisco che nuovamente la troia che è in me è stata sagacemente mascherata
“dammelo ti prego, fammi provare come si sente ad essere montati da un cazzone come il tuo, lo voglio ti prego”
L’omone continua a stuzzicarmi, ma finalmente mi dice “bravo, così va meglio, manca solo la parolina magica e sazierò ogni tua voglia”
“sono la tua troia, voglio essere la tua troia, ti prego fottimi e fammi tua, non resisto”
E dopo avermi fatto ammettere di mia spontanea volontà di essere una troia, come promesso mi concede di essere posseduto dal sul cazzo.
Gli basta uno sforzo minimo, e duro com’è, infrange subito ogni possibile resistenza del mio buchetto riempiendomi il culo del suo spessore.
Non so se per via della voglia o del precedente sverginamento, ma a questo giro, il dolore è stato molto più contenuto, sostituito subito da un immenso piacere.
Mi scopa per un po’ messo a 90, poi succede una cosa per me inaspettata, mi gira mi solleva le gambe e mi incula di nuovo permettendomi di guardarlo in faccia mentre gode del mio corpo, poi, sicuro della sua forza mi solleva reggendo per intero il peso del mio corpo.
Mi ritrovo così abbracciato a lui, sospeso da terra, con il suo cazzo affondato dentro di me a più non posso (ci sono appoggiato sopra con tutto il peso) e prima di poter capire come mi ero ritrovato in quella nuova posizione mi ritrovo pure la sua lingua in bocca.
Quella è la mia nuova prima esperienza, il mio primo bacio con un uomo.
Non avevo mai baciato un uomo prima, e sentire la sua calda lingua che cerca la mia mi eccita e ricambio il bacio con immenso piacere, sentendo che la mia svirilizzazione è completa, ormai mi sento come una donna nelle mani di quell’uomo.
Ad un certo punto, stanco di quella posizione, mi rimette in piede e mi spinge con forza contro il muro, premendomi la faccia contro la parete.
Mi bacia il collo, le spalle e con tono di voce palesemente eccitato mi dice
“sì, sei la mia troia, solo mia”
E nonostante in quella posizione il mio buchetto sia più stretto, la durezza della sua eccitazione e le scarse barriere da me imposte gli permettono di nuovo di impalarmi.
Mi scopa con irruenza selvaggia per un tempo indefinito, ed ogni affondo mi fa sentire un po’ più troia e di sua proprietà, infine, con due colpi affondati con maggior intensità sento che mi riversa tutti gli schizzi della sua eccitazione dentro il culo. Anche questa volta, i suoi schizzi sono così violenti che li sento riempirmi, e quella strana sensazione, come di essere ingravidata, manda in tilt le sensazioni del mio cervello.
Esausto e soddisfatto esce dal mio culo e si accascia sul pavimento affianco a me, che solo in quel momento, mi accorgo di aver macchiato il muro della mia copiosa sborrata, ma ancora troppo eccitato per essermi accorto di aver raggiunto l’orgasmo.
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