Racconti Erotici > Gay & Bisex > Trasformato in troia - Il kraffen (cap.9)
Gay & Bisex

Trasformato in troia - Il kraffen (cap.9)


di shinigami83ge
29.12.2013    |    14.241    |    6 9.6
"Ingoiata la sborra nella mia bocca e sulle mie labbra, cerco un tovagliolo per pulirmi la faccia e mi rialzo in piedi, a quel punto il panettiere si avvicina..."
(eccomi con un nuovo racconto, credo molto particolare rispetto al solito, vi avviso, spero comunque sia una letttura eccitante. Graditi i commenti, BUONA LETTURA)
Cammino rapido per strada e non posso fare a meno di sentirmi nudo, con addosso gli occhi di tutti. Troppa gente ormai sa del mio percorso obbligato per essere trasformato in troia, troppa gente mi ha già scopato, ma soprattutto c’è gente che sa, che mi ha visto mentre altri uomini usavano il mio corpo, mi sborravano addosso e mi facevano bere il proprio sperma, ma di cui io non conosco il volto perché ci sono cose su cui non ho il controllo, come il video alle carceri che ha visto il mio vicino di casa.
Mi sento come se ad ogni angolo ci fosse qualcuno pronto ad abusare nuovamente di me, a costringermi con la forza a succhiarglielo o a prenderlo nel culo, ma come sempre, la cosa che più mi infastidisce è sapere che la mia resistenza è assai labile di fronte ad un nuovo cazzo da far godere. Il piacere mentale di vedere un cazzo sborrare grazie al mio corpo sta pian piano sovrastando lo shock degli abusi e sento che la mia trasformazione in troia sta effettivamente progredendo contro la mia volontà.
Adesso però non è tempo per certi ragionamenti, devo sapere qualcosa della mia ex Lara e strada facendo verso il negozio successivo decido di ricontattarla telefonicamente sperando che mi risponda e che la foto mostratami dal fruttivendolo fosse solo un bluff. Il telefono squilla libero e gli squilli passano interminabili senza risposta, infine una voce mi informa che si è attivata la segreteria telefonica. Tra me e me inizio a pensare che il gioco stia iniziando a diventare cattivo, poteva andare bene finché coinvolgeva solo me, ma metterci di mezzo anche degli estranei stava diventando esagerato, dovevo fare qualcosa, ma non sapevo cosa, ma mentre il mio cervello si logora in questi ragionamenti arrivo davanti alla mia prossima tappa, un panificio pasticceria e con il cuore in gola decido di entrare.
C’è più gente del previsto, ho ben 6 persone davanti, prendo quindi il mio numero e mi metto in coda. Passano alcuni minuti, poi si avvicina a me il ragazzo della cassa e mi dice: “scusi il disturbo, ma il mio capo mi ha detto che la stava aspettando e di raggiungerlo nel retro bottega”
Un po’ agitato ringrazio e superato il bancone vado nel retro della bottega dove mi aspetta un uomo robusto e nerboruto.
“eccoti, ben arrivato” mi saluta in tono gioviale “ti stavo aspettando… ecco a te… abbiamo il pane, i grissini, i salatini ed una bella torta proprio come ordinato”
“grazie, posso prendere?” chiedo allungando già le mani verso le buste
“quelle le prenderai dopo, prima devi fare un’altra cosa”
“e cosa?”
“senti ragazzo, non mi prendere per il culo” mi rimbecca cambiando improvvisamente tono “sai benissimo che questa merce mi è stata pagata in natura con il tuo corpo, quindi vedi di fare poco il santarellino e vediamo di darci da fare che io qui ho anche da lavorare”
“e se le pagassi la merce in contanti?” provo a chiedere cercando una scappatoia
“ahahaha.. hai davvero il senso dello humor ragazzo, ma ammetto che questa tua resistenza mi piace, renderà il gioco ancora più bello, avanti, mettiti a 90 contro quel tavolo”
“ecco.. io veramente” rapido con la mente cerco una soluzione, una scappatoia per evitare di essere nuovamente usato, ma la mia mente è vuota.
“ehi” mi fa il panettiere sventolando la sua grossa mano davanti al mio viso “cosa non ti è chiaro della frase: mettiti a 90 contro quel tavolo?”
“ecco, io non voglio… “ dico di getto senza poter controllare le parole che escono dalla mia bocca
“tu non vuoi?” mi rimbecca il panettiere con un tono tra l’arrabbiato e il sarcastico “guarda che non ho bisogno di stupide foto o altri mezzucoli per farti fare quello che voglio”
Prende un attimo di pausa, come a decidere cosa fare, poi cogliendomi di sorpresa mi afferra con forza per il collo e mi trascina verso il tavolo dove mi piega con forza a novanta schiacciandomi la faccia sulla dura superficie di marmo.
“vedi ragazzo, tu devi sapere una cosa, io adoro sottomettere i ragazzi disubbidienti come te, peccato che posso giocare con te solo per poco tempo”
Sempre tenendo ben salda la sua presa sul mio collo inizia a lasciarmi i pantaloni, provo a dimenarmi per divincolarmi, ma è troppo più forte di me e in breve mi ritrovo i pantaloni ad altezza del ginocchio.
“oh ma che bel cazzo abbiamo qui” mi dice stringendo con forza il mio pacco facendomi leggermente male
“ehi tu.. portami il nostro giocattolo” grida poi rivolto ad un ragazzo che solo ora noto nella stanza.
È un tipo magro e ossuto, e vedo che il suo volto è pieno di vergogna mentre si avvicina al titolare del panificio con una scatola. Quando è più vicino, mi accorgo anche che ha un collare al collo con un lucchetto, capisco quindi che non è un semplice dipendente, ma uno schiavo dell’uomo.
“eccoci qui, adesso vediamo di farti divertire come piace a me”
Toglie quindi la mano la mio collo, solo per torcermi entrambe le braccia dietro la schiena e tenermi ugualmente fermo avendo miglior accesso al mio culo.
“cosa vuoi farmi” gli chiedo
“ora lo vedrai caro il mio ragazzo” e dicendo questa frase mi cala i boxer, avendo libero accesso alla rosa del mio buchetto.
“ehi tu… buono a nulla, mettici un po’ di lubrificante” dice rivolto al suo schiavo e subito dopo un gel freddo inizia a colarmi in mezzo alle chiappe.
“questo intensificherà l’effetto” dice il panettiere estremamente divertito poi lentamente inizia a massaggiarmi il buchetto con le sue enormi dita e dopo un po’ di massaggio decide di entrare nel mio buchetto facendo entrare ed uscire a rotazione prima il pollice e poi con il medio.
Ricoperte di quel lubrificante effetto caldo, le sue dita scivolano dentro di me senza ostacoli e sempre più veloci iniziando a darmi scosse di piacere incontrollabili.
“certo che sei proprio una gran troia, hai già il culo bello spanato” e così dicendo infila due dita contemporaneamente. Mi stantuffa con indice e medio per un po’, infine senza difficoltà aggiunge anche l’anulare continuando a darmi piacere. Le sue tre dita entrano ed escono dal mio buchetto senza problemi, grazie al lubrificante e aiutate da me ormai così eccitato da volere le sue dita sempre più in profondità.
“guarda come sei eccitato” mi schernisce “se vado avanti così potrei persino fistarti… ahahahaha … ehi tu, buono a nulla, metti un altro po’ di gel qui e succhiagli il cazzo”. Ubbidiente il suo servitore aggiunge altro gel al mio culetto e poi facendosi posto tra il tavolo e le mie gambe prende in bocca la mia prepotente erezione e senza potermi più controllare inizio ad ansimare di piacere.
Quando finalmente il panettiere ritiene di avermi lubrificato per bene sfila le sue grosse dita dal mio culo e mi riempie nuovamente con un oggetto metallico, subito sento solo una grande sensazione di freddo senza riuscire a capire di cosa si tratti, poi intuisco che è un butt plug.
“ora puoi anche fermarti buono a nulla” e sempre senza proferire parola o ribattere il ragazzo smette di succhiarmi e facendosi spazio si rialza in piedi, mentre il panetterie mi libera finalmente le braccia dalla sua stretta d’acciaio e permettendomi di rimettermi in posizione eretta.
“bene, ora veniamo alle regole del gioco” dice il panettiere con l’occhio illuminato di eccitazione.
Vedo che tiene in mano uno piccolo aggeggio, simile alla chiave elettronica di un’auto e inarcando leggermente la bocca in un sorriso preme uno dei due pulsanti.
L’impulso è rapido ed immediato: una leggera scarica elettrica si propaga dal butt plug di metallo in tutto il mio corpo procurandomi una spasmo di piacere indescrivibile. Il mio cazzo già duro mi sembra ora voler scoppiare e una lunga linea di liquido prespermatico cola dalla punta della mia cappella fino al pavimento.
“allora, ti piace il mio giocattolino troia? Agisce direttamente a livello della prostata e fornisce sensazioni di piacere difficile da provare anche con un bel cazzo grosso in culo”
“perché mi hai fatto indossare questo aggeggio?” gli domando
“ora lo capirai…. avanti buono a nulla, pulisci e occupati della seconda parte del gioco”
Come un automa privo di anima, il ragazzino ossuto si avvicina a me, apre la bocca e ingoia il filo del mio liquido prespermatico, poi, contro ogni mia aspettativa, mi veste prima il cazzo con un sacchetto di carta, ed infine dall’interno incastra sulla mia cappella un grosso kraffen vuoto.
Stupito e ricoperto di ridicolo guardo il panettiere cercando di capire le sue intenzioni.
“adesso ti tiri su le mutande ed i pantaloni, e facendo finta tenere quel sacchetto in mano torni di là in negozio e ti siedi sulla sedia vicino alla cassa. A quel punto, premerò il secondo pulsante del mio telecomando e da quel momento in poi ogni volta che una persona prenderà il biglietto con il numero, o verrà servita mandando avanti il contatore numerico, il mio plug di manderà una delle scosse che hai provato poco fa. Sono curioso di vedere quanto tempo sarai in grado di resistere prima di sborrare”
Guardo il panettiere sbigottito, incredulo delle parole appena sentite, poi sapendo che obbedire è l’unica cosa concessa e temendo qualcosa di peggio in caso di rifiuto, mi tiro su i pantaloni e rosso in faccia, incapace di nascondere la mia vergogna torno nel negozio.
Il locale ha ora più di 10 persone, e cercando di evitare lo sguardo della gente cammino verso la sedia vicino alla cassa, tenendo fra le mani, all’altezza del mio pacco, il sacchetto della mia vergogna.
Come mi siedo rapido arriva al mio culo il primo impulso e un gridolino mi esce dalla bocca attirando lo sguardo divertito di alcune signore vicino a me.
Con lo sguardo cerco il titolare del negozio, anche lui stava cercando la mia attenzione e una volta trovata mi fa capire che la prima scossa è stata un suo personale regalo e che da adesso, premendo il secondo pulsante inizia il gioco.
In attesa della prossima scossa, sento che la vergogna vorrebbe farmelo ammosciare, ma la sensazione di riempimento del butt plug, la strana sensazione del kraffen e l’impulso appena ricevuto fanno pulsare il mio cazzo più voglioso che mai.
“avanti il prossimo” dice una delle due commesse dietro al bancone e sul display compare il numero 69 e con esso arriva una nuova scarica elettrica. Cerco di trattenermi, ma mi accorgo che un “uuuuuhm” sommesso di piacere mi esce ugualmente dalla gola, mentre il mio cazzo, infilza con maggior violenza in kraffen.
Con questa mia terza scossa, la mia voglia di sborrare è orami altissima, ma non solo non posso segarmi, ma mi è difficile persino toccarmi e la voglia di scaricarmi mi manda la testa nel pallone.
Entrano nel negozio due nuovi clienti. Prendono il loro numero e come mi aspettavo nuove scariche arrivano a tormentare nuovamente i miei sensi e ad aumentare la mia voglia di un orgasmo.
Due bambini vedendo i miei movimenti convulsi sghignazzano di me, ma non mi importa, nella mia testa riecheggia un solo ed unico desiderio: la voglia di sborrare, ma posso solo rimanere lì seduto in attesa del nuovo impulso che arriva con il numero 70.
“il 70 non c’è?? Avanti il 71”
Ed ecco una nuova scarica ravvicinata.
Per la prima volta in vita mia mi sento carico di eccitazione in ogni fibra del mio corpo, e per la prima volta sento la vivida sensazione del mio presperma colare dalla punta del mio cazzo, che esce liberatorio in attesa della sborrata finale.
Numero 72, 73…. 84.
La pausa fra un cliente e il successivo mi uccide. Ogni nuova scossa mi porta alle stelle, ma poi la stasi mi allontana nuovamente un po’ dall’orgasmo. Mi basterebbe sfiorarmi e sono sicuro che esploderei, ma un ridicolo palcoscenico mi impedisce di farlo ed il piacere è così forte che sento il cuore pulsarmi sul cazzo.
Infine la sorte decide di sorridermi e mentre entra un nuovo cliente, vengono servite due persone contemporaneamente, e la tripla scarica consecutiva mi fa scoppiare di piacere.
Cercando a fatica di trattenere l’urlo di piacere che avrei voluto fare, inclinando la testa all’indietro ingoiando la voce, mentre sento finalmente il mio cazzo liberarsi in copiosi getti di sborra dentro il kraffen.
Mai ho sentito così chiaramente ogni singolo getto di sborra durante un mio orgasmo, mai avevo prodotto così tanta sborra, mai ho percepito un orgasmo come momento più liberatorio.
Mi sento esausto come nessuna delle scopate finora fatte era riuscita a fare.
Seduto sulla sedia, timoroso di guardare cosa succede attorno a me, aspetto il da farsi quando si avvicina a me il ragazzo della cassa. Mentre mi comunica che il titolare mi aspetta nuovamente nel retro della bottega noto che anche lui ha un collare al collo.
Tra lo sguardo incuriosito della gente, che probabilmente si chiedeva se stessi male o altro, torno dal mio aguzzino.
Lo trovo in piedi ad aspettarmi, con il suo grosso cazzo in mano, eccitato alla follia.
“spero che l’esperienza ti sia piaciuta”
Resto in silenzio, non voglio dargli la soddisfazione di dirgli che mi ha eccitato moltissimo.
“ora arriva l’ultima parte” si avvicina a me e mi sfila kraffen e sacchetto
“inginocchiati” mi dice quindi con voce autoritaria
In ginocchio, all’altezza del suo grosso cazzo apro la bocca per iniziare a succhiarglielo, ma mi blocca e mi dice: “ora dovrai mangiare il tuo bel bignè ripieno”.
Interdetto, ma sapendo di non poter sfuggire, sotto il suo sguardo severo inizio quindi a mangiare il kraffen farcito dalla mia stessa sborra.
Boccone dopo boccone vedo il panettiere continuare a segarsi freneticamente davanti a me e quando sono quasi all’ultimo boccone mi sborra in faccia e in parte in bocca emettendo un verso gutturale di piacere.
Ingoiata la sborra nella mia bocca e sulle mie labbra, cerco un tovagliolo per pulirmi la faccia e mi rialzo in piedi, a quel punto il panettiere si avvicina a me e con la sua grossa mano mi da una pacca sul collo
“saresti davvero un bello schiavetto tu, nessuno dei miei ha mai resistito tanto a questo gioco, peccato non possa averti” e poi, sconvolgendomi più di un pugno nello stomaco mi da un bacio dolcissimo sulle labbra.
“ora puoi toglierti il plug e prendere quello che ti spetta”
Mentre mi sfilo il plug, prima di uscire noto uno sguardo di gelosia sul volto degli schiavi del panettiere, ma privo di sensi di colpa, esco e proseguo per la prossima meta.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.6
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Trasformato in troia - Il kraffen (cap.9):

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni