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Trasformato in troia - L’amico da soddisfare


di shinigami83ge
07.11.2013    |    35.776    |    8 9.2
"Senz’altro il mio gemere e il mio dimenarmi hanno effetto sul poliziotto che in breve, con ultimi affondi più decisi, mi ha riempie del suo eccitamento..."
(come sempre, sono graditi i commenti :-) )
Un nuovo step del mio percorso obbligato per diventare troia si è appena concluso. Non so quale sia lo scopo ultimo dei miei stupratori, fatto sta che ora mi ritrovo nudo, in uno stanzino di un carcere, con ancora in bocca e in gola il gusto di 8 cazzi diversi, appartenenti a uomini a me sconosciuti e di cui sono stato costretto a bere le copiose sborrate. Speravo che con questo il mio compito di oggi fosse finito, ma proprio mentre cercavo di rivestirmi sono stato bloccato dall’uomo col pizzetto. Guardo interrogativo prima lui e poi l’omone cercando di capire che altro debba succedere, quando entra nella stanza un uomo sulla cinquantina, in divisa da poliziotto e come nel più classico dei cliché, si presenta sigaro in bocca e manganello alla mano. Mi scruta dalla testa ai piedi e infine esordisce con:
“è lui la cagna?” rivolto all’uomo con il pizzetto
“esatto, è lui, non sapevo ti avessero trasferito in questo carcere, altrimenti ti avrei invitato senz’altro, ma posso farmi perdonare permettendoti di giocarci un po’”
Sentendo quella conversazione inorridisco, senza nemmeno saperlo ero diventato una sorta di oggetto di scambio.
“non me lo faccio ripetere due volte”
Si avvicina a me e senza mezzi termini mi ordina “inginocchiati troia, che ora giochi un po’ con paparino”.
Inconsciamente guardo l’omone cercando una sorta di consenso, e al cenno del suo capo mi inginocchio.
Il poliziotto tira fuori il suo cazzo, davvero un bell’arnese, e mi dice “avanti, ora fammi vedere quanto sei brava”
Mi avvicino e prendendolo in bocca senza usare le mani inizio a succhiarlo. Inizia ad ingrossarsi, e capisco che per fortuna sto facendo un buon lavoro, quando ad un certo punto sento un forte getto dentro la mia bocca, faccio per ritrarmi, ma il poliziotto mi tiene fermo cercando addirittura di ficcarmi il suo cazzo ancora più in profondità in gola.
Provo ad oppormi, ma non ci riesco e in un attimo la mia bocca è piena del suo piscio, che in parte esce bagnandomi il corpo e in parte, per non soffocare sono costretto a bere.
“avanti, le brave troie non si fanno problemi a bere la piscia dei propri uomini”
Mi fa bere un bel paio di bocconate della sua pioggia dorata, poi mi libera dalla sua stretta e permettendomi di riprendere fiato continua a pisciare bagnandomi il corpo e faccia.
“che c’è? Non ti è piaciuto?” mi fa in tono di rimprovero vedendo la mia espressione
“deve imparare ancora un po’ di cose” interviene l’uomo con il pizzetto
“potevi dirmelo prima, gliel’avrei fatta bere con l’imbuto” e insieme al suo amico scoppia in una risata, mi afferra poi per i capelli e strattonandomi con forza mi porta di nuovo al suo cazzo e me lo infila in bocca iniziandomi a scopare la faccia con prepotenza.
Ad un certo punto inizia a strusciarmi il suo manganello lungo la schiena arrivando infine a stuzzicare il mio buchetto.
“ehi compare, posso sfondargli anche il culo?”
“non credo ci sia più molto da sfondare, il mio amico ha avuto modo di fargli capire come si gode con un cazzo, ma serviti pure, anzi, ti diamo una mano” e così dicendo fa un cenno all’omone, vengo quindi preso e messo a 90 contro il tavolo, tenuto fermo in quella posizione da un lato dall’uomo con il pizzetto e dall’altra dall’omone.
Ormai so cosa aspettarmi, ma sentire un nuovo cazzo violare le mie barriere mi fa comunque uno strano effetto, adesso sono tre gli uomini che mi hanno posseduto e scopato trattandomi come una donna e sento che, senza potermi opporre, in effetti stanno riuscendo a trasformarmi in una troia.
Vengo scopato selvaggiamente, ricevendo anche diversi violenti schiaffi sul culo, e mentre vengo scopato sia l’omone che l’uomo con il pizzetto tornano ad eccitarsi. L’idea di poter nuovamente essere posseduto dall’omone accende in me come una lampadina, e perdendo ogni controllo ed ogni inibizione inizio a godere di quell’inculata come non mai sperando di eccitarlo ancora di più. Senz’altro il mio gemere e il mio dimenarmi hanno effetto sul poliziotto che in breve, con ultimi affondi più decisi, mi ha riempie del suo eccitamento. Esce quindi dal mio culo e come desideravo, l’omone, ormai nuovamente al culmine dell’eccitazione decide di giocare nuovamente con me.
Sento il suo palo enorme e durissimo entrare dentro di me completando quello che ormai ritengo un incastro perfetto, e mi sento felice, felice di essere lì con lui, felice che mi faccia suo facendomi sentire protetto, felice perché posso nuovamente essere fonte del suo piacere. Assecondo il ritmo della sua inculata ed infine ricevo il premio, un altro violento schizzo del suo sperma dentro di me.
Mi sento esausto, ma il gioco non è ancora finito, infatti, manca ancora all’appello l’uomo con il pizzetto, lui, il carabiniere che mi sta ricattando. Ma a questo giro non si accontenta di fottermi a novanta, mi fa cambiare posizione sul tavolo e posizionando le mie gambe sopra le sue spalle mi pianta il suo cazzo in culo alla missionaria.
“avanti troia, voglio vedere come godi con il mio cazzo”
Inizialmente cerco di evitare di dargli questa soddisfazione, ma il bastardo ci sa davvero fare, dandomi scariche elettriche inaspettate di piacere, e alla fine vengo alcuni istanti prima di lui senza quasi bisogno di toccarmi.
Sento l’abbondante sborra nel mio culo uscire fuori e dopo aver goduto per un po’ di quello spettacolo, mi passano uno straccio per pulirmi e mi ordinano di rivestirmi.
Finisce così, almeno per il momento, la mia avventura nel carcere.
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