Racconti Erotici > Gay & Bisex > Trasformato in troia - SMS (cap.11)
Gay & Bisex

Trasformato in troia - SMS (cap.11)


di shinigami83ge
13.02.2014    |    14.642    |    4 9.6
"Lentamente tutto ciò che mi circonda sta cercando di trasformarmi in una troia..."
(Eccomi qui con un nuovo capitolo che come sempre spero vi aiuti a sfogarvi. BUONA LETTURA e come sempre, gradittissi commenti o messaggi in privato, mi piace sapere chi legge e gradisce le mie storie)
Finalmente sono a casa dopo quella che ritengo essere stata la giornata più di merda che avessi potuto vivere. Prima vado a casa dell’omone a dichiarargli che gli voglio bene e vengo rifiutato, poi mi trovo costretto ad essere umiliato da un fruttivendolo e da un panettiere in un susseguirsi di giochi perversi ed infine sono stato mortificato di fronte alla mia ex da una delle persone che ormai credo di odiare di più in assoluto: il carabiniere. Unica nota positiva in tutto questo idilliaco quadro: Fabio, l’inatteso amico del carabiniere. Inizialmente avevo pensato fosse un suo complice, ma come Lara, anche lui era solo una pedina di un gioco più grande e quando finalmente mi sono trovato da solo con lui si è scusato per non aver bloccato il suo amico e con una dolcezza che non ero ancora stato abituato a ricevere da un uomo mi ha baciato, abbracciato e consolato, e mi ha comunque fatto apprezzamenti sul mio modo di scopare, ma a quel punto l’ho ritenuto un piacevole complimenti. Ci siamo lasciati diverse ore dopo con l’intenzione di provare a restare in contatto, abbiamo quindi scambiato i numeri di telefono.
Mi spoglio controvoglia buttando i miei vestiti su una sedia, e con indosso solo le mutande mi butto sul letto stanco morto per le troppe emozioni e, ahimè, troppe scopate forzate. Prima di chiudere gli occhi e lasciarmi andare fra le braccia di Morfeo prendo il cellulare e invio a Fabio un messaggio su whatsapp:
--Sono arrivato a casa, grazie di tutto. Spero di rivederti presto. Un bacio grande --
Il tempo di far cadere il cellulare sul comodino e mi addormento.
La notte passa tranquilla, accompagnata da un sonno profondo e senza sogni interrotto bruscamente intorno alle 7 del mattino da un rumore nella stanza. Ancora addormentato e con gli occhi chiusi senso qualcuno salire sul mio letto, il tempo di capire che sta succedendo e mi ritrovo il peso di una persona a cavalcioni sopra il mio petto.
Spaventato dall’intrusione cerco di cacciare dei pugni per aria, alcuni vanno a segno sul petto di quella che sembra essere una persona molto robusta, ma le mie proteste durano poco, e in quella sorta di lotta nell’oscurità le grosse mani dell’uomo afferrano i miei polsi, poi li intreccia e tenendoli ben saldi con una sola mano li blocca sopra la mia testa.
Vorrei gridare, ma la voce non mi esce dalla gola, poi, lo sconosciuto accende l’abatjour e finalmente posso scorgere il volto del mio vicino di casa, Giorgio e vedo che è completamente nudo.
“buongiorno vicino. Allora come stai?” mi dice sorridendo divertito
Cerco di divincolarmi, ma il suo fisico possente, temprato dalla palestra e dal lavoro come vigile del fuoco non mi lascia scampo.
“cosa cazzo vuoi adesso da me Giorgio? Non ti è bastato il servizio che mi hai fatto l’altra volta con il tuo amico?” gli domando innervosito, e nel mentre non posso fare a meno di osservare come da quella angolazione il suo fisico massiccio sembra ancora più possente.
“semplice, ho ricevuto degli ordini ben precisi che recitano più o meno così: poiché devi diventare, o meglio, ormai sei una troia; come tale dovrai iniziare ogni mattina, di ogni singolo giorno della tua vita con una bella bevuta di sborra. Quindi ora hai due scelte, o succhiarmelo con le buone, o succhiarmelo con le cattive” e così dicendo si spinge in avanti ed inizia a sbattermi il suo grosso cazzo in faccia.
Io mi volto di lato offrendogli la guancia e cercando di pensare a qualcosa per togliermi da quella situazione, ma Giorgio decide di fare una cosa inaspettata, prende le mie mani e le porta sul suo petto facendomelo accarezzare.
Il suo petto è villoso, seppur non in modo eccessivo, ma quel tanto che basta per infondere alla sua figura un’aria ancora più virile. Dopodiché, accompagnando il movimento delle mie mani con le sue inizia a farmi scorrere verso il basso. Il petto lascia il posto all’addome e sebbene la sua corporatura massiccia non gli permetta di avere addominali a tartaruga a vista, riesco a percepire perfettamente tutta la forza dei suoi muscoli. La discesa continua, lenta ed inesorabile e come rapito da quel gesto mi ritrovo con il suo cazzo in mano. Inizia a segarsi usando la mia mano e in breve il suo cazzo diventa duro, durissimo svettando sul mio viso in tutta la sua grossezza. Lo sento pulsare vivo nella mia meno e percepisco tutto il desiderio di Giorgio.
“allora ti va di giocare con me?” mi incita con voce bassa ed ansimante per il piacere, ormai sicuro di aver trionfato
Mi sento debole, inetto, ma quel suo gesto mi ha acceso di desiderio, di voglia di sesso e di essere posseduto da uomo virile come lui e senza riuscire a oppormi; anzi godendo della situazione, inizio a succhiare il suo cazzo con avidità.
“brava troia, succhia….” dice il mio vicino piegando la testa all’indietro per l’enorme piacere che sta provando.
Mi sento sporco, troia, ed eccitato.
Ho voglia di sborra, ho voglia di vedere come sono bravo a far sborrare ed eccitare un uomo e incapace di controllare i miei istinti continuo a succhiare.
Sento Giorgio ansimare e ad un certo punto, non potendosi più controllare nemmeno lui inizia a scoparmi la faccia con decisi movimenti di bacino.
“sì… sì.. così brava troia… succhia….succhiamelo più forte… siii… Aaaaah aaaaaah… vengooooo”
E pieno di un’appagante felicità che non saprei descrivere o spiegare prendo gli abbondanti schizzi di sborra di Giorgio direttamente in gola, continuando a succhiare per non perderne nemmeno una goccia. La ingoio tutta, come se fosse il nettare più buono del mondo e nel deglutire sento come se un po’ della virilità del mio vicino fosse ora entrata dentro di me.
Esausto Giorgio si accascia nel letto affianco a me
“certo che sei davvero bravo” quelle ulteriori parole di plauso mi riempiono di un ulteriore senso di orgoglio “Domani mattina torno di nuovo e forse mi accompagna il mio amico sei contento?”
“fa quello che credi” gli rispondo cercando di dissimulare disinteresse, ma già eccitatissimo all’idea “tanto mi sembra di aver capito che non alternative. Ora se permetti vado a lavoro” mi alzo dal letto ancora carico di voglia di sborrare “ah dimenticavo, dato che hai le chiavi di casa, ricordati di chiudere prima di uscire”
Finisco quindi di prepararmi lasciando Giorgio nudo sul mio letto, e guardandomi allo specchio del bagno mi chiedo se ormai non sia giunto il momento di smetterla di oppormi inutilmente al mio cambiamento e accettare il fatto che il cazzo mi piace, tanto, tantissimo, e che ne vorrei sempre avere uno a disposizione con il quale giocare, ma una parte di me crede ancora nell’amore e lavandomi la faccia abbandono i miei pensieri.
Esco di casa con una prepotente erezione dentro i pantaloni e fra me e me penso “cazzo, avrei dovuto sborrare” ma poco prima di arrivare alla macchina ricevo un sms che smorza ogni mia eccitazione.
Leggo sperando che sia Fabio, invece è un numero sconosciuto che dice
--Ciao Troia, direi che ora possiamo passare allo step successivo. Prima ero io a fornirti il cazzo, ora dovrai essere tu a desiderarlo e cercarlo. Oggi dovrai andare dal tuo capo e farti fottere come la troia che sei --
Rileggo il messaggio più e più volte incredulo, il mio aguzzino ha finalmente deciso di prendere un contatto diretto con me. Se solo il numero non fosse offuscato lo chiamerei per porgli almeno una delle mille domande che ho in testa: perché?, ma i miei pensieri vengono oscurati da un nuovo tipo di ansia; sempre di più la situazione mi sta sfuggendo di mano, prima la mia abitazione, poi Lara, adesso il mio posto di lavoro. Lentamente tutto ciò che mi circonda sta cercando di trasformarmi in una troia.
Arriva un altro messaggio.
--Dimenticavo, se oggi non uscirai pieno della sborra del tuo capo ci penserò io a farti riempire di sborra--
Irrequieto vado a lavoro.
Il mio capo è un uomo sulla cinquantina, piuttosto in carne, a volte un po’ rozzo, ma una brava persona. Il suo segno distintivo è l’abbigliamento, sempre e solo un elegante completo giacca e cravatta. I capelli sono di media lunghezza brizzolati come il pizzetto, vedendolo con i miei nuovi occhi di uomo che osserva gli uomini direi che è davvero niente male.
Convinto che ormai la soluzione migliore sia buttarmi direttamente nel gioco, vado nel suo ufficio, tanto abbiamo un rapporto amicale, e lo saluto.
“Buongiorno capo” e un nodo in gola mi accorgo mi fa sembrare innaturale “come sta?”
“tutto bene grazie, ma ho alcune consegne imminenti quindi oggi forse lavorerò fino a tardi e tu?”
“anche io tutto bene, meglio allora che mi metta subito al lavoro”
Chiudo la porta dell’ufficio del capo e vado alla mia scrivania. Mi sarei aspettato che mi chiamasse troia, che fosse già al corrente di tutto e pronto a sfondarmi il culo, lì, sulla scrivania del suo ufficio, ma invece nulla.
Poi rileggo il messaggio del mio carnefice: ora dovrai essere tu a desiderarlo e cercarlo, e capisco cosa voleva dire.
Quel bastardo vuole che sia io a vendermi al mio capo. Sì che non mi dispiacerebbe la cosa, ma è pur sempre il mio capo e devo mantenere il mio posto di lavoro.
Cerco di non pensarci e mi butto quindi a pieno ritmo sule cose da fare.
Arriva il pomeriggio e per la prima volta, mi accorgo di avere proprio voglia di cazzo, voglia accentuata dalla mancata sborrata della mattina; d’altronde negli ultimi giorni sono stato costretto a dare piacere a moltissimi uomini ed ora ritrovarmi improvvisamente a digiuno mi pesa e capisco che la mia natura troia sta prendendo il sopravvento, benché odi pensare di esserlo.
A rendere tutto più complicato, oltre ai pensieri sul mio capo ci pensa il mio collega Bruno, un nome che è tutto un programma, in quanto è la versione umana di un orso e spruzza testosterone da ogni poro della pelle. Siamo amici di lunga data come con Roberto, ma mai avevo pensato a lui in termini sessuali ed ora invece mi farei sbattere più che volentieri. A riportarmi sulla retta via ci pensa un messaggio di Fabio, che finalmente mi scrive e mi invita a cena a casa sua per il giorno dopo.
Senza ulteriori intoppi, seppur con un ormone a mille, arriva la fine della giornata di lavoro e finalmente esco dall’ufficio.
“buona sera capo, ci vediamo domani”
Come sono fuori dall’edificio mi arriva un altro sms
--Eri stato avvertito troia, ora subirai la tua punizione--
Mi guardo in giro spaventato, qualcuno mi sta controllando, devo andare via da lì, subito.
A passo spedito mi dirigo verso la mia auto, ma non faccio in tempo a raggiungerla che vengo incappucciato e addormentato, prima di perdere i sensi mi accorgo che mi stanno caricando su un camion.
Non so per quanto tempo sono stato privo di sensi, so solo che ancora stordito mi sveglio completamente nudo sdraiato sul pavimento di un piccolo stanzino illuminato con una fastidiosa luce bianca al neon.
Mi accorgo che tutto quanto in quell’ambiente è ricoperto con un nylon nero senza interruzione, fatta eccezione per alcuni semplici buchi sparsi qua e là nelle 4 pareti.
Sento qualcosa stringermi sul collo, muovo quindi le mani e mi accorgo di avere un collare.
“finalmente ti sei svegliata troia” dice una voce sconosciuta
Mi volto di scatto e mi alzo in piedi e davanti a me trovo un uomo sui 35 anni, dal fisico atletico, vestito con una camicia nera a mezze maniche che mette in risalto i muscoli delle sue braccia e pantaloni e stivali di pelle nera. Qua e là sulla sua divisa sono appuntati dei distintivi da poliziotto, e dalla cintura di cuoio nero vedo spuntare delle manette, alcuni pezzi di catena e una pistola. Probabilmente non è un vero poliziotto, ma un master amante del cuoio, fatto sta che il suo look, corredato di capello e occhiali da sole gli conferisce un’aria cattiva, sensazione accentuata dal suo ghigno e dal suo modo di giocherellare battendosi sulla mano sinistra la punta di un manganello.
“cosa volete farmi? Dove mi avete portato?” domando spaventato
L’uomo smette di giocare con il manganello, tenendolo ben saldo nelle due mani, e in silenzio, quasi soppesando le mie parole inizia a scuotere la testa in segno di disapprovazione.
“tsk tsk tsk …. Mettiamo subito in chiaro una cosa stupida puttana di merda, qui non ti è concesso fare domande, non ti è concesso disobbedire, non ti è concesso pensare. Qui tu esegui gli ordini e basta. Chiaro?”
“ssss…sì” balbetto
L’uomo si avvicina a me, io cerco di indietreggiare, ma dopo pochi passi mi ritrovo sul fondo della stanza.
“Avanti mettiti in ginocchio troia” e vedendo la mia staticità ripete a tono più alto “in ginocchio ho detto”
Ubbidiente ed intimorito eseguo.
“ecco, così ti voglio, ubbidiente” e senza aggiungere altro si abbassa la cerniera dei pantaloni e dopo aver tirato fuori il suo cazzo me lo punta verso la faccia. Resto in attesa alcuni secondi aspettando l’ordine successivo, ma non c’è nessun nuovo comando, l’uomo semplicemente inizia ad orinarmi in faccia.
Istintivamente mi sposto di lato per far cadere il suo getto di piscia sul mio collo, ma l’uomo mi blocca con la voce
“stai ferma troia”
Timoroso, ritorno in posizione e il suo getto caldo torna a bagnarmi il volto.
Evidentemente non soddisfatto del trattamento mi punta il manganello sulle labbra e mi dice “avanti succhia troia”
Sempre più spaventato ed inerme inizio a succhiare il manganello del poliziotto, che nel mentre continua a pisciare puntando ora verso la mia bocca e costringendo di fatto a bere parte della sua urina.
“aaaaah… ci voleva proprio una bella pisciata, non sai da quanto la stavo trattenendo, ma non volevo assolutamente che tu te la perdessi… ahahahahahahah”
Resto in silenzio, non sapendo esattamente cosa fare e certo che le mie domande comunque non avrebbero trovato risposta e terminata la risata continua
“bene, ora ti spiegherò rapidamente il motivo per cui tu sei qui. Devi diventare una troia senza inibizioni, in grado di eseguire ogni singolo ordine che ti venga impartito e ogni volta che non lo farai subirai di nuovo il trattamento che stai per subire, ma ogni volta sarà più intenso. Chiaro il concetto?”
“sì” rispondo più per obbligo che per convinzione e chiedendomi in cosa consista il suo trattamento
Mi afferra quindi per i capelli tirandomi la testa all’indietro e vicino alla mia faccia mi dice “ora io e te ci divertiremo un bel po’ e ti assicuro che alla fine sarai la peggio troia che possa conoscere questo fottuto di un paese” mi libera e tornando i posizione eretta grida “avanti ragazzi, si comincia”
A quel comando dai diversi buchi nelle pareti appaiono dei cazzi, a colpo d’occhio direi che sono più di una decina.
“è l’ora di darsi da fare baby” e afferrandomi per il collare con forza mi porta in prossimità del primo cazzo
“avanti succhia troia” e mi spinge la faccia contro il buco della parete
Conscio di non potermi opporre apro la bocca ed inizio a succhiare “sì, brava così” e tenendomi per la testa il poliziotto mi spinge con violenza contro il cazzo, che diventato grosso e duro mi finisce quasi in gola e per cercare di non avere i conati cerco di opporre resistenza appoggiandomi contro la parete.
Vado avanti per alcuni minuti, poi vengo preso di nuovo per il collare e spostato verso un altro cazzo costretto allo stesso trattamento.
“avanti troia, cos’è sta mollezza, sbaglio o hai anche due mani oltre alla bocca”
Così, mentre continuo a succhiare il cazzo del secondo sconosciuto dietro la parete con le mani inizio a segare gli altri due che si trovano ai lati.
“ecco così… proprio come una troia”
Il tipo a cui lo sto succhiando, forse troppo eccitato dalla situazione viene praticamente subito e prima di potermi spostare mi ritrovo la sua abbondante sborrata in bocca.
“sembrerebbe che tu sia più brava di quanto pensassi come troia, avanti bevila tutta” finisco di ingoiare e subito il mio carnefice mi sposta sul cazzo di fianco che stavo segando mentre quello che ha appena sborrato inizia a pisciarmi addosso.
Succhio il terzo cazzo per un po’, poi vengo spostato sul quarto e dopo alcuni minuti, preso di nuovo con forza vengo portato verso il fondo della stanza verso un altro cazzo da succhiare e altri due da segare.
Nello spostamento devo stare attento a non scivolare, mi accorgo infatti che il rivestimento di nylon serve a trasformare quello spazio in una sorta di piscina di urina.
“avanti troia, succhia da in piedi che ho voglia di godermi un po’ il tuo buchetto”
E mentre ho ancora il cazzo dell’ennesimo sconosciuto in bocca mi solleva di peso dai fianchi e mi mette a novanta ed iniziare a penetrarmi con il suo grosso cazzo. Entra irruento senza alcun riguardo e subito inizia a fare degli affondi secchi che mi tolgono il fiato.
“ecco come deve essere usata una troia come te… per svuotare le palle degli uomini”
Mi scopa per diversi minuti, poi improvvisamente si blocca ed esce e allontanandomi dal cazzo che stavo succhiando dice
“vediamo come te la cavi a scoparti da solo” e tirato per il collare mi porta di schiena verso uno dei cazzi sulla parete e mi costringe a infilarmelo in culo.
Sotto il suo sguardo attento afferro quindi quell’ennesimo cazzo duro e puntandolo contro il mio buchetto inizio a farlo entrare. Un volta dentro il poliziotto mi ordina “avanti troia, che aspetta, muoviti”
E accompagnando i limitati movimenti del tipo dietro la parete inizio a ondeggiare contro la parete scopandomi da solo.
“brava così” e soddisfatto del mio modo di fottermi mi afferra la testa e la porta sul suo cazzo costringendomi a succhiarlo.
In breve mi ritrovo ad aver succhiato, segato e ricevuto in culo 14 cazzi diversi più quello del poliziotto senza che praticamente nessuno sia però ancora arrivato all’orgasmo, quindi a metà dell’opera esausto mi accascio sul pavimento.
“che c’è troia, non mi dirai che sei stanca?” dice cattivo il poliziotto, “per le troie come te questo è niente, fidati…. aaaaah ma forse ho capito, lo sforzo ti ha messo sete… avanti ragazzi, diamole qualcosa da bere” e tutti insieme iniziato a pisciare dentro la stanza. Molti getti si limitano ad allagare ulteriormente il pavimento, altri invece mi arrivano in testa, sulla schiena e sulla gambe bagnandomi completamente in una doccia di urina calda.
Mi metto a 4 zampe per staccarmi dal pavimento, ma pisciando nuovamente a sua volta il poliziotto si avvicina a me e con lo stivale puntato sulla mia schiena mi spinge con la faccia verso il pavimento pieno di piscio.
“avanti troia, tira fuori la lingua e assaggia il sapore dei veri uomini”
Sempre più umiliato tiro fuori la lingua e il poliziotto punta subito il getto della sua pisciata sulla mia lingua.
“avanti lecca il pavimento, così non basta”
Ubbidiente striscio la lingua sul pavimento sentendo il gusto della piscia di 15 uomini invadermi la gola.
“brava, così mi piaci”
Appena finito di pisciare il poliziotto libera la mia schiena dal suo stivale e mettendosi a cavalcioni sopra di me mi gira di forza a pancia in su, poi afferrandomi per le caviglie mi piega le gambe verso l’altro mostrandogli completamente il mio culo ancora dilatato dalle numerose penetrazioni e senza aggiungere altro mi penetra di nuovo.
Questa volta però c’è qualcosa di diverso, mentre mi scopa mi guarda fisso negli occhi, quasi a voler scoprire qualcosa dentro di me. Fa alcuni affondi decisi, sento un po’ di dolore, ma cercando di non chiudere mai gli occhi sostengo il suo sguardo, poi fa un sorriso compiaciuto, come se avesse ottenuto quello che voleva e con il suo enorme cazzo ancora ben piantato dentro di me fa una cosa che non credevo possibile, con la sola forza degli addominali e delle braccia mi solleva da terra e mi sbatte contro il muro.
“allora troia…” dice ansimando per il fortissimo piacere che sta provando a possedermi in quel modo “ti piace essere posseduto da un uomo?”
Quasi come uscissero da sole dalla mia bocca pronuncio le parole “sì.. mi piace” e mi accorgo che per la prima volta da quando è iniziato quel gioco di punizione sento di essere veramente eccitato.
“avanti troia, dammi la tua lingua” e continuando a scoparmi con foga quasi animalesca contro la parete della stanza inizia prima a far giocare la mia lingua con la sua e poi mi bacia.
Ogni volta che vengo usato o scopato spesso l’unica cosa che vedo di un uomo, come in questa stanza, è il cazzo, ma essere baciato è qualcosa di intimo, che sento essere in grado di violare il mio essere più di qualsiasi altra cosa, eccitandomi da morire ed è lì, su quel bacio che scatta in me il desiderio fortissimo di voler essere posseduto da quell’uomo.
Mi aggrappo al poliziotto gettando le mie braccia intorno al suo collo e continuo a baciarlo, sentendo la troia che è in me risvegliarsi con prepotenza.
“ecco, è questo che volevo” dice lui staccandosi un attimo e poi riprendendo a baciarmi
Ed incapace di trattenere l’eccitazione accelera il ritmo della sua scopata effettuando affondi violenti, come a voler entrare dentro di me con tutto il suo corpo e non solo con il suo cazzo.
Troppo eccitati per continuare a baciarci ci stacchiamo ed io inizio a gridare di piacere; piacere aumentato dal sentire attraverso i suoi vestiti fradici di urina e di sudore, i suoi muscoli tesi nello sforzo di reggere il mio peso per quella scopata.
La mia testa è annebbiata dal piacere e dal desiderio. Lo sento scoparmi per quello che sembra essere un tempo indefinito, poi anticipato da un grido di piacere
“aaaah.. .aaaah… siiiii… ecco troia… prendi“mi riempie il culo di sborra
Toglie quindi il suo cazzo molto più moscio dal mio buco e sento chiaramente la sua enorme sborrata colarmi fuori: deve averne fatto una quantità enorme.
Senza darmi il tempo di riprendermi si libera di me sbattendomi con la schiena contro la parete e facendomi poi scivolare verso il pavimento, e con il cazzo che ancora gli cola un filo di sperma mi afferra per il collare e mi riporta in mezzo alla foresta di cazzi che invade la stanza.
“avanti troia, non hai finito finché non hai bevuto tutto”
E mi ritrovo con un cazzo in bocca da succhiare.
Sono eccitato, eccitato da matti… ho voglia di sborrare e di ricevere altra sborra, e lì ho ha disposizione 14 cazzi tutti per me.
Credo che sia stato in quel momento che è scattato in me quel qualcosa che mi ha definitivamente trasformato in troia. Essere lì, in mezzo a dei cazzi, solo dei cazzi, privi di personalità o altro, in quanto escono da un buco in una parete, e tutti da far godere e con i quali so che posso giocare e divertirmi.
Riprendo quindi a succhiare e a segare tutti quei magnifici cazzi, a sentirli dentro di me e a giocarci, fermandomi quando sento che sono al limite per farli durare più a lungo.
Ed infine, quando anche l’ultima cazzo mi ha dissetato con la sua sborra, senza bisogno di toccarmi arrivo all’orgasmo.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.6
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Trasformato in troia - SMS (cap.11):

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni