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Gay & Bisex

Trasformato in troia - la trappola (cap. 17)


di shinigami83ge
17.09.2016    |    15.070    |    4 8.9
"Vorrei provare un senso di vergogna, disgusto, ma ormai sono rassegnato e so che quello è il mio destino ed ignorando tutto quanto torno a letto..."
(NUOVO CAPITOLO DELLA SAGA...Storia di fantasia. Come sempre graditi commenti, non mi spiacerebbe anche stilare una classifica del personaggio che piace di più. Se non sei iscritto qui e vuoi comunque condividere con me i tuoi pensieri ho attivato un indirizzo mail apposito: [email protected], non chiedete cose assurde. Segui anche il mio blog su tumblr: http://shinigami83ge.tumblr.com/ e vedi le foto a cui mi ispiro per i miei persoanggi. BUONA LETTURA)
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BREVE RIASSUNTO - anche se rileggere i capitoli è meglio :-P
Il protagonista, contro la sua volontà è stato trasformato in una troia costretta, a soddisfare cazzi tutti i giorni. Proprio per essere sicuri che questo avvenga gli è stato affiancato, come vicino di casa, Giorgio, un pompiere robusto e con un gran bel cazzo. Inoltre di recente ha scoperto che tutta la sua trasformazione, come nel film "the thruman show", è stata filmata e mandata online. In questo avvicendarsi di scopate incontra l'Omone, un uomo dal fisico possente del quale si innamora ma che non riesce a raggiungere ed infine Fabio, un ragazzo che cerca di riportarlo ad una vita normale, vita che non sembra essere possibile per il protagonista che ora, come nuova sfida deve trovare un modo per scopare il suo capo. Ancora non si conosce chi abbia ordito tutto quanto
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Alle 5 del mattino mi ritrovo già sveglio con la testa piena di pensieri ed incapace di restare a letto mi alzo e vado ad accendere il computer di Giorgio.
Devo assolutamente guardare su internet.
Apro il browser e sul motore di ricerca inserisco le parole che ormai mi risuonano nella mente:
“trasformato in troia” ed eccoli lì, i miei video, caricati su youporn, xtube ed altri social network.
Io che sborro dentro un kraffen nel panificio, io chiuso in una stanza dove centinaia di cazzi mi hanno scopato, sborrano e pisciano addosso, io nudo per un set che sembra una città e praticamente violentato dai passanti.
Vorrei provare un senso di vergogna, disgusto, ma ormai sono rassegnato e so che quello è il mio destino ed ignorando tutto quanto torno a letto.
Vedere il corpo nudo di Giorgio disteso nel letto accende la mia parte troia, ormai da diverso tempo non è passato un solo giorno che io non sia stato costretto a succhiare un cazzo e a berne la sborra, ed ormai questo rituale è diventato per me come una droga. Inoltre, come successo la sera prima, mi accorgo che la sua presenza mi tranquillizza, in qualche modo rappresenta un punto ferma nella mia continua vita in cambiamento.
Incapace di attendere che si facciano le 7, inizio a leccare il corpo di Giorgio, a sentirne il gusto salato della pelle sulla lingua, mentre la peluria del suo petto mi solletica il volto. Avanti ed indietro, più e più volte, strusciando il mio cazzo già durissimo contro il suo ancora inerme nel sonno.
Lo sento mugolare qualcosa, si sta finalmente svegliando, e voglio che anche questa volta sia un bel risveglio, perciò scendo fra le sue gambe e lo prendo in bocca, tutto fino in fondo, mentre con le mani accarezzo le sue cosce possenti, o le sue palle cariche di sperma.
Lo sento ingrossarsi rapidamente nella mia bocca, raggiungendo le grosse dimensioni che ormai mi sono note e mi fanno impazzire, e anche se non dice nulla ormai so che è sveglio, e desideroso di sentire il sapore del suo sperma invadermi la gola inizio a pomparlo con ritmo forsennato.
A questo punto Giorgio non riesce più ad essere indifferente alle mie attenzioni, e afferrandomi la testa con le mani inizia a spingermi in suo cazzo in gola con violenza.
Colpa dell’eccitamento, colpa del sonno, mi scopa la bocca come non aveva mai fatto, quasi a volermi schizzare direttamente dentro lo stomaco.
Più volte mi sento quasi soffocare, ma ormai sono troppo allenato per farmi mettere sotto da cose di questo tipo e finalmente ricevo il mio premio, quattro densi schizzi di sborra direttamente in gola, che ingoio con piacere, come se fossi digiuno da giorni.
Assaporo ancora un po’ il cazzo di Giorgio che stranamente non accenna a perdere durezza e prima di riuscire a prendere coscienza di quello che sta succedendo, Giorgio si mette in ginocchio sul letto ed afferrandomi con forza mi gira a pecorina schiacciandomi la faccia contro il letto.
“bene troia, ora ti faccio vedere cosa succede a chi mi sveglia mentre dormo”
E senza prestare la minima attenzione al mio piacere o lubrificarmi il buchetto mi impala con il suo bastone.
Un unico colpo secco di reni e subito lo sento in gola e senza lasciarmi il tempo di riprendermi inizia a cavalcarmi. Un misto intensissimo di dolore e piacere mi pervade togliendomi il fiato.
Pensavo di conoscere Giorgio abbastanza bene da essere io ormai a tenere in mano le redini del gioco fra noi due, ma mi sbagliavo, e via via che i suoi affondi mi dilatano il culo il dolore lascia spazio ad un piacere sempre più grande.
Mi sento il cazzo sul punto di scoppiare e senza bisogno di toccarmi ad un certo punto inizio a sborrare in maniera intensa, incontrollata, così forte che ad ogni schizzo sento le palle farmi male dalla contrazione.
Schizzo almeno sette volte ed ormai esausto mi accascio sul letto, mentre il mio aguzzino continua a cavalcarmi non ancora soddisfatto del risultato. E dopo altri quindici minuti buoni, in cui sono rimasto parzialmente eccitato dal sentirmi pieno di lui e del suo cazzo, Giorgio mi sborra dentro.
Finalmente esausto, senza uscire dal mio culo, quasi a voler mantenere forzatamente quel legame, si accascia su di me coprendo completamente il mio corpo con il suo.
Avvolto da quella sorta di goffo abbraccio mi sento sereno e quando Giorgio intreccia le sua mani con le mie per un attimo mi sento amato.
“è stato magnifico” mi sussurra sotto voce baciandomi il collo, e per la prima volta da tanto tempo, anche essere stato trattato da troia non è stata un’esperienza spiacevole.
Restiamo in quella posizione per quasi venti minuti, poi Giorgio sfila la sua cappella da dentro il mio buchetto ed insieme andiamo a farci la doccia, entrambi dobbiamo andare al lavoro.
Il viaggio verso l’ufficio è carico di ansia, oggi dovrò trovare un modo per scopare il mio capo oppure quel tormento non avrà fine, solo che non so come fare.
Nella mente cerco di immaginare situazioni o eventi che possano permettermi di scopare il mio capo senza perdere il posto di lavoro.
Finalmente davanti all’ingresso dell’edificio, appoggiato ad un palo vedo il poliziotto che mi sorride beffardo senza mostrare il minimo cenno di volersi avvicinare a me e la sua presenza non fa che accentuare il mio disagio.
Come entro saluto Nicola alla reception, ma anziché limitarsi a ricambiare il mio saluto come ogni mattina questa volta che mi comunica che mi stanno aspettando al piano interrato nei magazzini.
Qualcosa non mi quadra, perché mai dovrei essere richiamato nei magazzini, sicuramente il poliziotto c’entra in qualche modo, ma sapendo di non potermi opporre al mio destino, vado verso la mia meta.
Entro nel magazzino e mi trovo il capo in piedi davanti a me che sta fumando un sigaro:
“ben arrivato, ti stavamo aspettando”
“come stavamo?” dico subito io, ma la risposta arriva da sola e le braccia possenti del mio collega Bruno mi afferrano da dietro la schiena bloccandomi.
In lontananza vedo lampeggiare un red rosso e guardando con più attenzione mi accorgo che si tratta di una telecamera.
“ci hanno raccontato una bella storia e ci hanno promesso un bel po’ di soldi” esordisce il mio capo “quindi, per quanto tu non sia il mio tipo e normalmente non gradisca questo genere di cose ora io, te e Bruno ci divertiremo per bene e anche noi ti aiuteremo a farti sentire… avanti aiutami a dirlo… “ prende una lunga pausa plateale per poi dire “TROIA”.
Leggo nello sguardo del mio capo una luce cattiva e delusa, lui aveva stima di me ed adesso ero diventato nulla, ed era disposto a vendermi per dei soldi.
Quasi fossi privo di peso Bruno mi appoggia sopra uno dei tavoli lì vicino e con violenza inizia a spogliarmi.
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